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Nek presenta “Prima di parlare”: foto e video

 

Nek, dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo con “Fatti avanti amore”, ha pubblicato il nuovo album, “Prima di parlare” e ora sta girando l’Italia per incontrare i fan negli store.

In un solo giorno, “Prima di Parlare” ha raggiunto il top della classifica iTunes Music Store e il videoclip del singolo ha superato le 5 milioni di Views su Youtube.
Guarda il video dell’intervista a Nek, realizzata da Clarissa Martinelli, Laura de Vitis e Antonio Valli e scopri i segreti del nuovo album!

PRIMA DI PARLARE - IL NUOVO ALBUM DI NEK

TRACKLIST

01. Credere amare resistere
02. Fatti avanti amore
03. Nati insieme
04. Quello che non sai
05. Io ricomincerei
06. Con le mani chiuse
07. Fuori pericolo
08. Invisibile
09. Il tuo vero nome
10. Sono arrivato qui
11. Se telefonando

NEK
“Prima di parlare”

Fatti avanti Amore! «Perché tutti noi siamo stati concepiti per un fine assoluto: amarci». Fatti avanti Musica! Perché Nek è stato concepito anche per un secondo fine: esaltare l’amore assoluto con il suo talento artistico, la sua umanità, la sua sincerità, la sua sensibilità, la sua straordinaria capacità di raggiungere il cuore delle persone. L’album “Prima di parlare”, in uscita il 2 marzo su etichetta Warner Music, marca una nuova impronta profonda e indelebile nell’eccellenza del suo percorso artistico dopo il passo falso dell’edema alle corde vocali che l’aveva costretto al riposo forzato. Lanciato dall’impeto rock del singolo “Fatti avanti amore”, che ha segnato il ritorno al Festival di Sanremo diciotto anni dopo “Laura non c’è”, il dodicesimo album di studio “Prima di parlare” potrebbe essere considerato il suo terzo greatest hits, perché gli 11 brani inediti – più la rilettura di “Se telefonando” di Mina interpretata a Sanremo con cui ha vinto nella serata dedicata alla tradizione della canzone italiana – sono tutti potenziali singoli in grado di entrare nella galleria dei successi di una carriera ultraventennale da popstar internazionale con oltre 8 milioni di dischi venduti.

«Voglio molto bene a questo disco – spiega Nek – perché penetra ancora più profondamente nella mia vita privata. Ogni canzone ha un aspetto autobiografico: anche brani come “Credere amare resistere” in cui mi faccio portavoce delle sofferenze reali di persone che ho conosciuto. Il questo album mi sento più coinvolto rispetto alle precedenti produzioni, perché oltre alle musiche ho partecipato più attivamente ai testi. Non si finisce mai di imparare: io mi sto capendo meglio e sento che sto evolvendo sempre più. Il merito è anche del mio nuovo team di lavoro: da Luca Chiaravalli, che ha prodotto l’album assieme a me, a tutti gli altri autori. Per me il lavoro di squadra è sacro: la condivisione mi stimola e grazie all’entusiasmo con cui abbiamo collaborato, mi sono riscoperto ancora più amante del mio lavoro. L’energia che si è creata fra noi è così forte, che sono già al lavoro sul prossimo disco».

L’accattivante suono ipnotico della titletrack “Prima di parlare” («Un dialogo autentico e viscerale che sa di vita, di quotidianità, di colpe, di rancore, di amore profondo. È una richiesta specifica di ascolto: un modo per fare ordine sulle priorità») è la scossa iniziale di una tensione elettrica che corre su fili elettro-pop-rock lungo tutte le tracce dell’album omonimo. «Questo è un disco luminoso: l’antitesi del precedente, che era più essenziale, più rock, più tetro. Io ho suonato quasi tutti gli strumenti, poi abbiamo aggiunto un quartetto archi e c’è l’avvento dell’orchestra. Abbiamo unito classico ed elettronica per dare una chiave di lettura alternativa al mio modo di fare pop. Una delle caratteristiche principali di questa produzione è la filosofia da live con cui abbiamo approcciato tutte le canzoni, che sono state messe a fuoco direttamente in fase di registrazione grazie all’alchimia e al grande pathos che si è creato nel gruppo».

Le tracce inedite dell’album “Prima di parlare” sono in bilico fra autobiografia e osservazione della realtà. Il singolo sanremese “Fatti avanti amore” è un inno al sentimento più alto e nobile che nasce dentro sé e si espande agli altri per esortarli a non abbandonare l’amore di fronte alle difficoltà quotidiane. «Non esiste nulla di più sublime per un essere umano dell’amare gli altri. Nel testo canto “se un pianto ci fa nascere/un senso a tutto il male/forse c’è” per spiegare che le sofferenze sono parte integrante del nostro percorso umano e non devono mai essere un freno. Errori e incomprensioni fanno parte del nostro essere imperfetti, ma siamo fatti per amare. Nonostante noi».

Meno autobiografico ma drammaticamente reale è il brano “Credere Amare Resistere”, in odore di secondo singolo, nel quale Filippo Neviani manifesta la sua vicinanza alle persone che soffrono per l’impossibilità di tentare cure alternative per i loro cari gravemente malati. «La realtà è ben diversa da quella raccontata in certi dischi. Io scrivo perché osservo. E non osservo solo i miei amici o quel che accade nei miei confini. Vado dove mi porta il cuore, l’interesse, il desiderio. Sono una persona uguale a tante altre, seppure più fortunato di molti. E mi sento parte di cose di fronte alle quali non si può restare indifferenti. “Credere Amare Resistere” è lo slogan usato dai genitori di Sofia, una bambina affetta da una grave malattia degenerativa, per portare avanti la loro lotta per la libertà di cura. Il loro dramma non è un caso unico e stiamo parlando del peggior dolore che un essere umano possa provare: vedere il proprio figlio spegnersi ogni giorno senza avere la possibilità di tentare strade intentate».

Ascoltando una dopo l’altra le tracce del cd “Prima di parlare” prende forma una sorta di concept album. Non è un caso che la canzone “Quello che non sai” («Una confessione intima e sincera in cui si scoprono tutte le carte, rivelando anche le verità più scomode») venga dopo “Nati insieme” («Un brano elettrico, teso e serrato che parla di complicità e di vivere ogni giorno come fosse il primo. Ogni giorno ricostruire e scegliersi») e che il terzo titolo in sequenza sia il pezzo in crescendo “Io ricomincerei”, che inneggia all’amore come «unico collante in grado di tenere uniti frammenti di vita, aiutando gli innamorati a mantenersi in equilibrio sulle difficoltà quotidiane come autentici acrobati romantici».

Affrontare e risolvere con determinazione i propri problemi è il tema che accomuna “Fuori pericolo” («Quando una relazione si rivela nociva, è bene troncarla con grande chiarezza. A volte ci si deve salvare da un amore sbagliato») e il grido fra amarezza, speranza e rivalsa di “Con le mani chiuse”, che spiega la necessità di stringere i pugni, oltre che i denti, per resistere agli eventi avversi. «È il primo testo scritto per questo disco: in origine la protagonista era una donna che si trova in difficoltà, però non molla il colpo; poi si è trasformata in una storia universale, valida per molti di noi, se non tutti. Lasciarsi distruggere non serve a nulla: dobbiamo sgomitare per andare avanti. Lottare è il prezzo che dobbiamo pagare per meritare il futuro». E il futuro, almeno sul fronte dei sentimenti, offre sempre una nuova occasione, perché l’amore conosce “Il tuo vero nome”. «Il senso di questa canzone è che l’amore è così puro nella sua essenza che è impossibile sfuggirgli. Puoi negarlo, puoi evitare di cercarlo, puoi tentare di scappare da lui, ma l’amore saprà sempre come e dove trovarti».

Alla base della riflessione di “Invisibile” c’è la fede di Filippo Neviani. «La vita insegna che le cose realmente importanti sfuggono all’occhio umano. Io sono credente e sono consapevole che esistono cose necessarie che non necessariamente si vedono. La fede e l’anima non sono visibili, ma nessuno può negare la loro esistenza e importanza. Anche l’amore è invisibile, però è il sentimento primario che dovrebbe regolare il comportamento di tutte le persone in tutto il mondo».

Ultima traccia inedita prima della cover “Se telefonando” («L’abbiamo inserita nella tracklist ufficiale dell’album perché con questo nuovo arrangiamento potrebbe essere una mia canzone. La musica originale composta da Ennio Morricone per Mina cambia continuamente tonalità e si prestava a essere rimodernata»), il brano “Sono arrivato qui” è un bilancio: la valigia da svuotare al ritorno da un lungo viaggio. «La bellezza e la crudeltà del tempo trascorso non intaccano la voglia di continuare a ballare con la vita, di farsi stupire dal mondo e di mantenere un po’ di sana ingenuità. Sono arrivato qui con le suole lisce, perché non sono nato ieri e non arrivo da dietro l’angolo. Chissà quante situazioni difficili dovrò ancora vivere, ma va bene così: ho tutte le intenzioni di continuare, perché io sono questo. E potrò essere molto di più e ben altro».

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