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    Antonio Valli

    ANTONIO VALLI

    COMPLEANNO: 27 ottobre

    FILM PREFERITI: Forrest Gump

    DISCO PREFERITO: “The Joshua tree”, U2

    LIBRO: Il piccolo principe

    LA QUALITÀ CHE VORREI AVERE: la pazienza

    LA QUALITÀ NASCOSTA: l’intuito

    È BELLO: l’amore, le sorprese, la spontaneità

    È BRUTTO: avere poco tempo per se stessi, la maleducazione, la guerra e… la Juve in B!

    SE AVESSI LA BACCHETTA MAGICA MI TRASFORMEREI IN: …un uomo migliore.

    LA MIA DONNA DEVE ESSERE: semplice, romantica, presente, spiritosa. Proprio come la mia Elena.

    Mi è sempre piaciuta la musica, fin da ragazzino. Nel periodo delle elementari rompevo i timpani ai miei, soffiando nel flauto come uno zampognaro. Avevo 13 anni quando, grazie a mio cugino più grande di me, scoprii “The dark side of the moon” dei Pink Floyd e me ne innamorai. A pranzo cercavo di costringere la mia famiglia ad ascoltare la radio: c’era la “Hit Parade” con Lelio Luttazzi!
    Mi piaceva un sacco, mi appassionavo come ad una partita di calcio nello scoprire se la mia canzone preferita era arrivata al numero uno. Così litigavo con mio padre perchè lui voleva vedere il telegiornale mentre io lo disturbavo “facendo la batteria” sul tavolo. A quindici anni mi comprarono la chitarra, che m’insegnò a suonare il mio amico Andrea (autodidatta perché era già un grande talento, oggi straordinario musicista: a ripensarci, che onore per me…). Se sai suonare la chitarra fai gruppo e, quindi, conosci le ragazze. Fantastico!
    Ricordo che ogni tanto, da solo in cameretta, facevo il verso ai dee-jays che ascoltavo per radio. Effettivamente qualche indizio c’era, ma mai avrei potuto immaginare che LA RADIO sarebbe stata la mia vita. Io che ho fatto ragioneria!
    Ho cominciato a “fare la radio” per caso, spinto dai miei amici (sono nato introverso, preferivo ascoltare piuttosto che parlare) poi è successo qualcosa e, come per incanto, sono passati 30 anni, dal 1998 a Radio Bruno.
    Dalle prime esperienze a Radio Flash a Forlì (la sera con Paolo, che adesso fa il vigile urbano, tra una birra e una sigaretta) all’impegno quotidiano nella prima Radio dell’Emilia-Romagna ne sono successe di cose.
    Come la nascita di mio figlio Riccardo. Una gioia immensa, un evento che mi ha ,effettivamente, cambiato la vita e trasmesso una grande energia. Io lo aiuto a crescere e lui mi insegna a riprendermi la spontaneità e la semplicità che , col tempo, un po’ si sono perse. Sono passati gli anni, ma posso dire che l’entusiasmo, la curiosità e la voglia di condividere uno dei lavori più belli del mondo sono quelli di sempre.
    Mi piace stare in mezzo alla gente e, in fondo, la radio è il mezzo ideale per appagare questa mia… necessità.
    Ho avuto il piacere e l’onore di raccontare in diretta il Festival di Sanremo, il Pavarotti and Friends, il Radio Bruno Estate, i pomeriggi sulle spiagge.
    Ho incontrato un sacco di artisti e personaggi del mondo dello spettacolo, ma l’emozione più forte è quella che vivo ogni mattina, quando parte la sigla e comincia la diretta.
    Chiudo gli occhi ed è come se vi vedessi tutti intorno a me: fa un po’ paura ma è un attimo.
    Poi, come per magia, tutto va da se…