Home Magazine Giorni di vinile 25 Dicembre 2016, la morte di George Michael

25 Dicembre 2016, la morte di George Michael

… e pensare che il mondo sta sognando, proprio in queste feste natalizie, sulle note di Last Christmas, il brano simbolo degli Wham e ormai legatissimo al sentimento natalizio, che ha ispirato Paul Feig e stimolato a realizzarne un film, uscito nelle sale solo qualche giorno fa, il 19 dicembre. La pellicola che ha esattamente lo stesso titolo “Last Christmas” ha una colonna sonora che comprende musiche sia di George Michael che degli Wham. Immancabile il brano omonimo

Le riprese del film sono iniziate il 26 novembre 2018 e terminate a febbraio di quest’anno (2019).]

Al 22 dicembre 2019, Last Christmas ha incassato 76 200 000 di dollari, nel resto del mondo, oltre al notevole incasso negli Stati Uniti. Un ulteriore successo che va a sostenere un brano entrato nel cuore di tutti e lì è rimasto indelebile negli anni, dall’anno della sua uscita, il 1984. (Il duo Wham composta da George Michael e Andrew Ridgeley, si è formato nel 1981, ma è solo l’anno successivo che produce i primi due 45 giri)

George Michael, cantante, compositore, produttore discografico, inglese, se ne è andato il giorno di Natale del 2016 nella sua casa di Goring-on-Thames, un villaggio sul Tamigi, a causa di un arresto cardiaco, anche se immediatamente dopo il tragico evento si sollevarono molti dubbi sulle reali cause del decesso. Nel marzo 2017 l’autopsia le chiarì definitivamente, a provocarne la morte problemi cardiaci e di steatosi epatica, cioè un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule epatiche. Le indagini però hanno impedito che si celebrassero i funerali che si sono potuti svolgere, a Londra, solo alla fine dello stesso mese. Michael oggi è sepolto all’Highgate Cemetery, sempre a Londra, accanto alla madre.

Credo di non sbagliare se affermo che tutta la vita di George è stata un sali e scendi di fasi, spesso altissime, altre la curva si abbassava pericolosamente. Ne sono testimoni periodi di silenzio, come quello vissuto tra il 1992 e il 1996. In mezzo una battaglia legale che muove contro la sua etichetta in quanto non si sentiva più padrone delle sue scelte. Questo portò alla rottura delle parti e anche a lunghi periodi di silenzio da parte dell’artista che si ritagliò solo alcune apparizioni live. La situazione si risolverà dopo aver vinto la causa con la Sony e grazie anche ad un accordo tra la Virgin e la Dreamworks che riprese in mano le redini ‘musicali’ della sua vita.

E’ proprio del 1996 l’uscita dell’album “Older”. Sei i singoli estratti tra cui “Fastlove” e la splendida “Jesus to a child” che dedicò al compagno Anselmo Feleppa tre anni dopo la sua morte causata dall’AIDS. Un lutto che fece soffrire tantissimo George tanto da condurlo ad una forte depressione. Ma il destinatario del celebre brano si conobbero solo dopo il coming out del 1998.

Un altro momento ‘buio’ che George Michael attraverso fu 2002 e il 2004 quando scelse di dedicarsi solo all’esecuzione, sia dal vivo che in studio, di cover di altri artisti. In mezzo ci finì anche una crisi personale, quella dovuta alla sua omosessualità, ma in particolar modo agli scandali in cui finì.

Ma torniamo indietro agli esordi del duo Wham che sembrò in quell’epoca surclassare o almeno uguagliare la fama dei Duran Duran. Il successo internazionale lo raggiunsero nel 1984 con l’album, il secondo, “Make it Big” che includeva le hit “Wake me up before you go go” (del singolo in un solo giorno furono vendute 100,mila copie, una quantità enorme per l’epoca che gli valse il premio proprio per le copie vendute in un solo giorno), “Freedom e soprattutto la spettacolare “Carless Whisper”

L’album fa il giro del mondo e sbarca anche in Cina con loro al seguito. Questa esperienza ha prodotto una sorta di documentario “Wham in China” che ha poi regalato materiale per la composizione del videoclip di “Freedom”. La scelta però fu giudicata poco appetibile per il mondo occidentale per cui il video non entrò mai in rotazione tv

L’avventura come duo però dura poca, si conclude con una “separazione consensuale” nel 1986 anticipata dall’album “The Final” che raccoglieva tutti i loro successi. Per dare l’addio al loro pubblico nel giugno di quell’anno regalarono ai loro fan un concerto memorabile allo stadio di Wembley

Di lì la carriera solista ha preso l’avvio ufficialmente anche se in sordina si era già ‘espressa’ con “Carless Whisper

Tra alti e bassi, silenzi e ritorni in grande stile, si sono consumate molte interessanti collaborazioni, come quella nel 1991, in duetto con Elton John dal vivo in “Don’t let the sun go down on me”

Per il ritorno ai grandi live si è dovuta attendere la primavera del 2006 quando nel corso di un’intervista ha annunciato l’intenzione di tornare in tour, un’esperienza che non viveva da 15 anni. Il progetto il “25 live” in 50 date europee. Passerà anche dall’Italia dove si esibirà più volte tra l’ottobre 2006 al luglio 2007

Tutto questo però non gli ha impedito di continuare a vivere fasi fortemente depressive dalle quali è riuscito ad affrancarsi grazie alla relazione con Kenny Goss che si protrasse dal 1996 al 2011. Anno in cui George riparte per un nuovo tour, questa volta mondiale, il “Symphonica tour”. In Italia si esibì a Firenze, Napoli, Verona e Milano

10 giorni dopo l’ultima tappa italiana, quindi il 22 novembre fu ricoverato a Vienna per una grave forma di polmonite. Fu dimesso nel mese di dicembre, la vigilia di Natale.

E’ del 2014 l’ultimo album di George Michael. Uscì il 17 marzo anche in forma digitale. “Synphonica” contiene tutti i più grandi successi che erano stati eseguiti nel corso del tour.

Due anni dopo, la morte che lo ha colto ad appena 53 anni.  Presenti al funerale, che fu celebrato in forma privata, erano presenti ovviamente l’ultimo compagno del musicista, Fadi Fawaz, Andrew Ridgeley, partner di George nei Wham!

Nel corso di una intervista fu il suo ex, Kenny Goss, ha raccontare alcuni particolare. Nel corso della cerimonia – ha raccontato – non sono stati eseguiti inni o canzoni dello stesso George, solo incenso rituale e tante rose bianche, quelle preferite dall’artista che indossava  l’abito del Symphonica Tour e il suo orologio Cartier.

Infine è giusto ricordare la consistenza del successo ottenuto da George Michael produzione dopo produzione. Ad oggi sono oltre 110 milioni i dischi venduti e rimane uno degli artisti inglesi più popolari.

Patrizia Santini

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