Home Magazine Giorni di vinile 25 giugno 2009, Los Angeles. La morte improvvisa di Michael Jackson

25 giugno 2009, Los Angeles. La morte improvvisa di Michael Jackson

Se ne è andato così, all’improvviso, a soli 51 anni, a Los Angeles, alle 14.26 minuti ora americana, all’ospedale UCLA Medical Center dove era stato trasportato in condizioni gravissime a causa di un arresto cardiaco causato, come l’autopsia confermerà, da un’overdose dell’anestetico Propofol che il medico personale che la AEG Live gli aveva messo a disposizione nel periodo di preparazione di quella che sarebbe dovuta essere la sua tournée di addio “This Is It”. Come la cronaca ha riportato, Conrad Murray, il medico, fu condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo, che era la pena massima prevista in California per reati del genere.

Confesso che inizialmente avrei voluto ripercorrere la strada lastricata di successi dell’indimenticabile Michael Jackson, ma leggendo sulla sua morte, di tutto quello che l’ha riguardata, gli antefatti, i misteri del dopo, le veglie dei fan in tutto il mondo, ho scelto al contrario di dedicare questo spazio proprio a questa sua morte imprevedibile.

Partendo da una rivelazione sconcertante proprio di queste ultime settimane, che sembrerebbe sia stata fatta da una fonte vicina alla famiglia ad un magazine, il ‘Radar Online’.

Secondo quanto riportato, mentre tutto il mondo era convinto che la salma dell’artista riposasse in un primo tempo al Forrest Lawn Memorial Park di Glendale per essere poi trasportata nella Cappella mortuaria del Great Mausoleum all’interno dell’Holly Terrace di Los Angeles, oggi si scopre che il corpo di Michael Jackson sarebbe stato cremato e una parte delle ceneri sarebbe stata chiusa in particolari gioielli custoditi dai tre figli del re del pop, Paris, Prince e Blanket, mentre la parte restante sarebbe stata dispersa a Neverland, la sua tenuta nella contea di santa barbara in California, una proprietà di ben 2.700 ettari.

Di certo una notizia che crea scalpore, ma la stessa vita di Michael Jackson si può dire ha sempre fatto parlare di sé il mondo.

Vorrei ricordarlo nella sua grandezza riportando fedelmente alcune note biografiche:

“È uno dei pochi artisti ad essere stato inserito per due volte nella Rock and Roll Hall of Fame, una come solista e una come membro dei Jackson 5. E’ stato inoltre inserito nella Songwriters Hall of Fame e nella Dance Hall of Fame unico ballerino proveniente dal mondo pop e rock. Jackson ha vinto centinaia di premi, che fanno di lui l’artista performativo più premiato nella storia della musica.

Jackson è riconosciuto come l’artista con il maggior successo commerciale di tutti i tempi dal Guinness dei primati. La vendita stimata di tutti i suoi album, dischi e singoli si aggira complessivamente intorno a un miliardo in tutto il mondo, il che lo rende l’artista che ha venduto di più nella storia della musica.

Il suo album “Thriller” è in assoluto l’album più venduto al mondo, avendo superato i 100 milioni di copie certificati,di cui 33 milioni nei soli Stati Uniti, rendendolo il secondo album più venduto e più certificato nel Paese.

Nel 1997 un sondaggio popolare lo ha decretato come “uomo più famoso del pianeta”,mentre nel 2006 il Guinness lo ha dichiarato “indubbiamente il più famoso essere umano vivente”

Tornando alla sua morte, Jackson si trovava dal dicembre 2008 a Los Angeles per le prove di “This Is It”

Le prove si svolgevano presso lo Staples Center di Los Angeles.
Dai fatti e dagli eventi raccontati in seguito sembrerebbe che ad esasperare il malessere di cui l’artista soffriva, ovvero di una insonnia cronica, fosse proprio la mole di impegni che la tournée, a differenza di quanto concordato in partenza (10 concerti) gli avrebbe imposto (l’organizzazione era arrivata a concordarne 50). Anche su questa enorme discrepanza si discusse molto perché Michael Jackson confidò ad alcuni suoi collaboratori di non aver mai concordato tutte quelle date e di essere seriamente preoccupato per l’impegno enorme a cui stava andando incontro.
La stessa serie di concerti d’addio sarebbe stata organizzata per sostenere economicamente l’artista dopo la grave crisi finanziaria dovuta a debiti accumulati.
La sera prima del suo decesso, era ancora impegnato nelle prove e le ultime canzoni che interpretò quella notte furono proprio “Thriller” ed “Earth song”

Il giorno seguente, che fu quello della sua morte, il web impazzi. La sola stima dei tweet, come leggo, fu di oltre 5.000 messaggi ogni minuto. Lo stesso social, ma anche Wikipedia subirono un cosiddetto ‘crash’, a causa di oltre un milione di persone che contemporaneamente cercarono la biografia di Jackson, nel giro di un’ora.
AOL Istant Messanger dichiaro di non aver mai visto nulla di simile in termini di portata o profndità.
La morte di Michael infatti fu definita come “evento storico per internet. Mai prima di quel momento così tante persone avevano consultato il web contemporaneamente”.
Il suo decesso inoltre creò un altro primato, quello di vendite postume. I suoi dischi occuparono il vertice di tutte le classifiche e “Thriller” incrementò le sue vendite del 3.551%. “Con quasi 9 milioni di album venduti solo negli Stati Uniti e oltre 30 milioni nel mondo, nel 2009 fu l’artista più venduto dell’anno”.
Oltre ai tantissimi strascichi anche giudiziari che la sua morte provocò, ci fu la risposta planetaria dei suoi fan che organizzarono veglie ovunque. In Italia accadde a Milano e a Roma.

Tantissime le dichiarazioni rilasciate dal mondo delle celebrità, ad iniziare da Steven Spielberg “Non ci sarà mai nessuno paragonabile a Michel Jackson. Il suo talento, la sua meraviglia, il suo mistero, lo rendono leggenda”
passando per Quincy Jones “Michael Jackson aveva tutto, talento, grazia, professionalità e dedizione. Ho perso il mio fratellino oggi e parte della mia anima è andata con lui”
….. e poi ci furono innumerevoli tributi alla sua memoria, come quello del rapper The Game il 18 luglio sempre del 2009, con “Better on the Other Side”

L’8 marzo dell’anno seguente (2010) invece Robbie William pubblicherà il brano “Morning Sun” scritto dopo la morte di Jackson e ispirato a lui

Non mancò la testimonianza degli U2. Il 30 giugno 2009 a Barcellona all’interno del loro “U2 360°” interpretarono “Angel of Harlem” mentre Bono cantò i versi di “Man in the mirror” e di “Don’t stop ‘til you get enough”

E oltre ad altri tantissimi esempi del genere, va ricordato anche quello che si tenne alla cerimonia di premiazione dei BET Awards 2009 che vide sul palco tutta una serie di artisti interpretare Michael Jackson

Purtroppo anche il testamento dell’artista sollevò polemiche e veleni come non mancarono teorie alternative e leggende metropolitane intorno alla morte dell’indimenticabile Re del Pop.
Il 7 luglio 2009 si svolsero I funerali allo Staples Center di Los Angeles dove la pop star aveva provato I concerti sino alla sera prima del decesso. Tanti gli artisti che cantarono le sue canzoni, come Mariah Carrey che interpretò “I’ll be there”

La cerimonia fu trasmessa in diretta planetaria e anche in streaming. Fu seguita da circa tre miliardi di persone.

Non dimentichiamoci che nel mondo furono erette e commissionate statute o monumenti in suo ricordo. In italia al Rainbow MagicLand, a Valmontone di Roma, il 29 agosto 2013 per il 55esimo anniversario della nascita di Jackson fu scoperta al pubblico una statua.

Patrizia Santini

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here