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Buon Compleanno Caparezza

Penso che un disco non deve piacere, deve esistere. L’idea di fare musica per piacere, rischia di portare a incidere musica piaciona” Caparezza

E’ sempre molto diretto nell’esprimere il suo pensiero Michele Salvemini, in arte Caparezza che oggi, 9 ottobre festeggerà i suoi primi 46 anni!

Ed è con questa foto sulla piattaforma social Instagram  che apre questa giornata

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Grazie @lorenzojova , è stata una serata incredibile!

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Ricordando una partecipazione che non ha mancato di affascinare e divertire il grande pubblico che per tutta l’estate ha affollato i Jova Beach Party. In questa occasione il palco era quello di Barletta. Un bel rap insieme

Ma nulla riesce a scalfire il suo essere un anticonformista e rapper ‘inusuale’, come è stato definito. Come inusuale è stata la sua decisione di ritirarsi per un po’ all’apice del successo. Quello infatti che è avvenuto dopo la pubblicazione e l’incetta di gratificazioni e premi dell’album “Prisoner 709”.

Come lui stesso ha confidato nel corso di una intervista, il desiderio era quello di tornare per un po’ Michele “Caparezza va in pausa – ha comunicato – io torno ad essere Michele”. Interessanti le considerazioni che ha espresso relativamente alla sua decisione, sostenuta soprattutto dalla convinzione che oggi il vero problema consista nel non dare valore alle cose, il valore giusto. Come riferendosi alla musica (come io stessa sostengo da tempo, n.d.r.)  sostiene che quando si ascolta si deve ascoltare fino in fondo.

Poi nel 2015 gli è stata diagnosticata l’acufene, quel sibilo, quel ronzio, quel suono permanente che molte persone avvertono nelle orecchie. Per molti il sintomo è fonte di stress e addirittura disturbi del sonno, consapevoli soprattutto che non esiste una cura a tal proposito.

Per Caparezza si può dire la scoperta di essere ‘disturbato’ dall’acufene, è stata una sorta di spartiacque “L’acufene ha messo disordine nella mia vita – ha raccontato nell’intervista – Prima ho reagito in silenzio poi ho iniziato a scrivere

A proposito di scrittura, l’artista pugliese (è nato a Molfetta in provincia di Bari) ha 7 album all’attivo, l’ultimo appunto quello pubblicato nel giugno del 2017 ‘Prisoner 709’, due album dal vivo e tanti singoli. Il primo ad avergli regalato il successo, il mitico ‘Fuori dal tunnel’ del 2003.

E poi una carriera costruita pezzo pezzo e non sempre facilitata dal suo essere, appunto ‘inusuale’. Tanto è vero che agli esordi quando ancora il suo nome d’arte era Mikimix scrisse di se stesso “Egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque se stesso”.

Artista precoce, ma musicalmente parlando…per caso. La sua prima passione infatti fu indirizzata verso il disegno, i fumetti. Poi, forse per il fatto di avere familiarità con il pentagramma (il padre Giovanni suonava in un gruppo), ci entrò a piè pari.

Nel suo palmarès anche conduzione televisiva e partecipazioni cinematografiche, tutte caratterizzata dalla sua criniera inconfondibile, proprio quella che gli regalò l’attuale nome d’arte Caparezza, passaggio che avvenne nel ’98 con la crescita di capelli e pizzetto. In dialetto molfettese (Michele è nato infatti a Molfetta, pugliese puro sangue), il nome significa proprio ‘testa riccia’.

Per quanto concerne il suo stile, anche in questo caso si tratta di un rap ‘inusuale’ discostandosi dai temi di violenza urbana abitualmente trattati in quel contesto, per lasciare spazio a critica sociale e ironia.

Se si dovesse invece descrivere brevemente l’evoluzione umana da Michele a Caparezza, è giusto partire da un giovanissimo schivo, che – come si racconta – durante le feste si nascondeva dietro i divani, ad un adolescente dalle abitudini nerd, interessato a pc e video games, film d’autore e libri. Per poi scoprire un Caparezza a cui piace scatenarsi davanti al suo pubblico.

Ma ad accompagnare questa evoluzione, più personale, che musicale, una sorta di mistero. Pochissimo è emerso della sua vita privata, voci che si rincorrono, confessioni e mai alcuna ammissione. Tra quelle che alcuni definiscono sue ‘bizzarrie’ c’è la sua passione per gli animali, che non si limita ai consueti cani e gatti, ma tra i suoi animali domestici compaiono anche dei ragni!

Torniamo sulla sua ultima fatica discografica “Prisoner 709”, un album che è lo specchio di una crisi interiore e come richiama il titolo, si sviluppa sul tema dell’ingabbiamento, della ‘prigione’ appunto, della propria dimensione mentale. Il video clip è stato girato nell’ex carcere di Sant’Anna a Bergamo. Un altro estratto dall’album è stato “Ti fa stare bene” che rispetto al precedente mostra un suono meno cupo, anzi addirittura più allegro.

Il 12 gennaio dello scorso anno (2018) ha fatto uscire poi un terzo singolo “Una chiave” il cui video clip è stato girato in Basilicata

Infine una sua riflessione, un pensiero che ha più volte condiviso in diverse occasioni e cioè quella che se potesse tornare indietro eviterebbe, ad inizio carriera, di assecondare il business discografico per dare invece libero sfogo alla sua vena creativa da subito molto marcata e ben definita, per paura di non piacere al grande pubblico.

 

Patrizia Santini

 

 

1 commento

  1. Una descrizione dettagliata che mi porta a complimentarmi con l’autrice che l’ha realizzata!
    Michele/Caparezza è una COSTANTE dei miei giorni e te lo dice una che le sue canzoni le smembra,le analizza,le assapora fino in fondo!

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