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Buon Compleanno Elton John

E’ questo l’ultimo post sul suo profilo Instagram ribadendo un concetto che ormai dovrebbe essere proprio ad ognuno di noi, a causa della pandemia da coronavirus #iorestoacasa.

Mentre per alleggerire un po’ gli animi, tornerei indietro di un anno per ricordare che il 2019 stato uno sfavillante per il mitico Elton che oggi, 25 marzo 2020 compie 73 anni. A maggio dello scorso anno è uscito il film biografico  e ad ottobre il libro autobiografico.

Anche il suo profilo twitter, oltre che quello di Instagram ha potuto contare su una breve confessione, un anticipo di ciò che poi si è potuto leggere nelle pagine del libro alle cui pagine, il noto musicista inglese, ha voluto lasciare una sorta di ‘..le mie memorie..’.

My life has been one helluva roller coaster ride – ha scritto –  and I’m now ready to tell you my story, in my own words. My first and only official autobiography will be released October 2019” che tradotto significherebbe “La mia vita è stata un “Inferno” di corse sulle montagne russe e adesso sono pronto a raccontarvi la mia storia, con le mie parole. La mia prima e unica autobiografia verrà pubblicata a ottobre 2019

Ma in maniera cronologica, ad arrivare al pubblico per primo, è stato il film “Rocketman” firmato dal regista attore Dexter Fletcher. Ad interpretare sullo schermo Elton John, Taron Egerton

Il primo trailer fu diffuso il 1° ottobre del 2018, mentre era previsto che il film uscisse nelle sale il 17 maggio 2019, mentre nei cinema statunitensi è uscito il 31 maggio.

L’attore che nel film ricopre il ruolo di Elton è un 30enne nato nel Merseyside, contea inglese che ha come capoluogo Liverpool. Nel suo background studi di canto, danza e coreografia. L’anno del suo debutto è il 2013.

Eccoli insieme in un’occasione ufficiale

Questo invece il trailer italiano dell’atteso film

E chiudiamo in bellezza ricordando che il 72enne oggi ‘rocket man’ più celebre al mondo, dallo scorso anno è in tour mondiale. Nel settembre 2018 ha infatti iniziato il “Farewell Yellow Brick Road tour” che prevede un calendario di ben 300 date visto che si dovrebbe concludere il prossimo anno (2021) e che sembra destinato a concludere la sua carriera almeno live. Un addio dal sapore nostalgico quello che si legge nel sito dell’artista inglese

“Queste date segnano l’ultimo tour di Elton, la fine di mezzo secolo sulla strada per uno degli artisti più duraturi della cultura pop. La nuova produzione scenica porterà i suoi fan in un viaggio musicale e altamente visivo che attraversa una carriera di 50 anni di successi come nessuno ha mai visto prima”

Queste invece è lo stesso Elton a riflettere e spiegare

L’ esibizione dal vivo mi alimenta e sono estasiato nel continuare a suonare per il pubblico di tutto il mondo. Ho in programma di portare la passione e la creatività che ha intrattenuto i miei fan per decenni nel mio ultimo tour.

Dopo la fine del tour, non vedo l’ora di chiudere quel capitolo della mia vita dicendo addio alla vita sulla strada. Devo dedicare più tempo a crescere i miei figli. ”

Purtroppo ad ora il grande circo musicale al seguito di Elton John è fermo e non per la pandemia dovuta al coronavirus, ma ancora prima a causa di un malessere accusato dal grande artista sul palco ad Auckland in Nuova Zelanda il 17 febbraio scorso. “Ho appena perso la voce completamente – ha confessato al pubblico – non posso cantare. Devo andare, mi dispiace”. E’ stato un momento fortemente emotivo in cui Elton ha mostrato una forte commozione e dispiacere per tutti i fan che erano accorsi per lui. Ma al contrario di ogni aspettativa, da loro ha ricevuto un abbraccio pieno d’amore e di comprensione

Sulle prossime date ad ora non ci sono informazioni utili. E’ vero anche che le prime prossime sono previste dal 9 settembre, quando dovrebbe esibirsi in Europa.

Ma a bilanciare questa fase difficile, una grandissima soddisfazione con cui ha praticamente aperto questo 2020. Ha ricevuto infatti l’Oscar  nella categoria ‘Migliore Canzone’ con “Love me Again” colonna sonora appunto del film ‘Rocketman’

Ed ora ripercorriamo almeno la prima parte della sua vita e soprattutto ricordare il momento in cui ha potuto dirsi “Ce l’ho fatta”.

Partirei con alcuni dati importanti che leggo e riporto:

Ha venduto ufficialmente oltre 400 milioni di dischi, che ne fanno uno dei cantautori di maggior successo di sempre. Per ciò che concerne le vendite discografiche internazionali è l’artista solista britannico più affermato di tutti i tempi e il quinto in assoluto. Inoltre, insieme all’autore Bernie Taupin, forma una delle coppie di compositori più famose e prolifiche nella storia della musica contemporanea, attiva pressoché ininterrottamente dal 1967.

Nel 1994 è stato inserito nella Rock adn Roll Hall of Fame, mentre nel 1998 è stato fatto Cavaliere dalla Regina Elisabetta II per i servigi resi alla musica, alla cultura inglese e alla beneficenza (la sua Elton John AIDS Foundaton costituisce una delle principali organizzazioni non profit esistenti al mondo: ha raccolto finora oltre 150 milioni di dollari utilizzati per supportare programmi di lotta contro la malattia in 55 paesi del mondo). Era comunque già stato insignito, nel 1996, del titolo di Commendatore dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico

Questo solo per comprendere la preziosità di un artista come lui, un gioiello e in quanto tale riconosciuto, premiato e protetto.

Ciò che emerge e che sicuramente ha influito nella sua vita a tutto campo è stato il pessimo rapporto intercorso tra lui e il padre che ha sempre osteggiato il suo interesse per la musica, nonostante egli stesso fosse un musicista. Era infatti trombettista in una band militare semi-professionale. Invece anche per Elton John, al secolo Reginald Kenneth Dwight, come per molti altri artisti, a sostenere e ad aiutare concretamente il suo avvio alla musica, fu la madre, Sheila, instancabile appassionata che oltre a collezionare dischi, non perdeva un aggiornamento nel settore. E’ lo stesso Elton ha confessare che si è affacciato al mondo rock’n and roll proprio grazie alle registrazioni di Elvis Presley e Bill Haley che gli faceva ascoltare la mamma. Ed è a soli tre anni che inizia a impegnarsi al pianoforte.

Cominciò ad esibirsi a 15 anni nei fine settimana come pianista al Northwood Hills Pub

Ma è nel 1962 che fonda la sua prima band, The Corvettes, anche se la sua prima vera sarà l’anno seguente i Bluesology la cui prima pubblicazione fu “Come Back Baby”

Chissà quanti di voi sanno che Elton John tento svariate volte di diventare il cantante dei King Crimson e dei Gentle Giants? Molla la presa solo nel 1967 quando rispondendo ad un annuncio della Liberty Records alla ricerca di nuovi talenti, inizio la sua preziosissima collaborazione con Bernie Taupin. Fu intesa perfetta. Il primo brano scritto a 4 mani fu “Scarecrow”

Tralasciando  tutta la prima parte di avvio di carriera (comunque di grande interesse per meglio comprendere sia l’uomo che il professionista) arriverei direttamente all’inizio del grande successo, che arriva nel 1972 con l’album “Honky Chateau” in cui debutta anche la Elton John Band. E da questo album che uscirà il singolo “Rocket Man” che lancia definitivamente l’artista inglese come rockstar.

E’ anche il momento in cui Elton fa suo il look che non lascerà più, abiti eccentrici, dai colori shock, occhialoni vistosi e ambiguità sessuale, un po’ sulle orme di David Bowie e Marc Bolan.

I primi anni ’70 sono proprio quelli che lasceranno il segno nella storia della musica. Nel 1973 infatti uscì LP “Don’t Shoot Me I’m Only the Piano Player” che contiene due hit singles celebri “Daniel” e “Crocodile Rock”

Il secondo LP importante fu “Goodbye Yellow Brick Road” che rimarrà il suo album più celebre. Estratti furono anche il singolo omonimo e “Candle in the Wind”. Tutti ricorderanno l’intensità con cui Elton la cantò nel corso della celebrazione del funerale di Lady D.

Patrizia Santini

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