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Buon Compleanno Francesco De Gregori

Col tempo si cancellano le cose che hanno fatto soffrire. Io non mi sono mai illuso troppo, lascio che le cose passino e le guardo passare senza troppe aspettative” Francesco De Gregori

Prima di rendere onore ad un caposaldo della musica italiana come lui e che oggi festeggia la bella età di 69 anni, focalizziamoci sul presente perché, a causa della drammatica emergenza sanitaria da Covid19 con tutte le serrate limitazioni che sta comportando, anche il tour di De Gregori ha subito uno slittamento, almeno quello che sarebbe dovuto partire in questo mese. Se ne riparlerà in autunno con questo calendario:

27 novembre al VOX CLUB di Nonantola – MODENA

30 novembre all’ALCATRAZ di MILANO

1 dicembre alla SUPERSONIC ARENA di S.Biagio di Callalta – TREVISO

4 dicembre alla CASA DELLA MUSICA di NAPOLI

5 dicembre all’ATLANTICO LIVE di ROMA

Rinviati anche i concerti europei che avrebbe dovuto tenere proprie nelle prossime settimane, mentre ad ora restano confermati quelli estivi in Italia secondo questo calendario:

20 giugno Mantova, Esedra Di Palazzo Te
6 luglio Cervere (Cn) , Anfiteatro Dell’anima
11 luglio Gardone Riviera (Bs), Anfiteatro Il Vittoriale – Tener-A-Mente
13 luglio Pistoia – Piazza Duomo
15 luglio Molfetta (Ba), Banchina San Domenico
25 luglio Cervia (Ra) – Piazza Garibaldi
9 agosto Lecce, Piazza Libertini
12 agosto Macerata,Sferisterio
13 agosto Forte Dei Marmi (Lu), Villa Bertelli

Ecco, ora siamo pronti a tornare sulle sue tracce.

Per chi volesse conoscere meglio e in maniera più approfondita questo straordinario artista, con oltre 40 anni di carriera alle spalle, personalità in tutti i sensi, ad iniziare dalla sua statura e soprannominato per tutto quel che si è appena detto, ‘il Principe’, ricordate il film documentario “Vero dal Vivo”. Diretto dal film maker Davide Barraco racconta appunto la vita più personale di De Gregori (e già di per sé varrebbe la visione, visto che ‘il Principe’ è sempre stato trai i più riservati tra i musicisti italiani), la storia di un uomo e del suo permanente bisogno di fare musica.

Il film è nato dal tour che il cantautore ha effettuato nell’Ottobre del 2017 in Europa e negli Stati Uniti.

Tra le sue più recenti esperienze, anche la serie di live inserite nella sua  ‘residency’ al Teatro Garbatella di Roma, nell’ambito dello spettacolo “Off the Record”. Nove concerti che si sono giocati sulle emozioni, su passato e presente, grazie anche alla partecipazione straordinaria, in ogni serata, di un graditissimo ospite, ad iniziare da Elisa. Sul palco anche Stefano Bollani, Luca Barbarossa, Emma, Enzo Avitabile, Renato Zero, ma anche Ligabue, Venditti e Zucchero.

Ecco ad esempio il duetto di De Gregori e Venditti che oltre ad aver interpretato “Sempre per sempre” a firma De Gregori, si sono esibiti anche nella vendittiana “Roma Capoccia”

C’è una curiosità che lega i due artisti al brano “Sempre per Sempre”, come ha raccontato lo stesso Venditti “Lui l’ha registrata da me, io ce l’avevo davanti, ascoltavo questa canzone e in religioso silenzio gli ho detto “Falla da solo”, ma mi sarebbe piaciuto farla insieme. Ci abbiamo messo 20 anni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”

L’ultimo super ospite, la sera del 27 marzo 2019 è stato Zucchero che ha duettato con De Gregori su “Diamante”, una delle canzoni simbolo del rocker emiliano, scritta proprio di De Gregori, mentre Zucchero con Mino Vergnaghi e Matteo Saggese, ne ha firmato la musica. Un vero capolavoro.

L’11 giugno dello scorso anno (2019) ha debuttato alle Terme di Caracalla di Roma con il suo “De Gregori & Orchestra – Greatest Hits Live”. Insieme a lui un’orchestra di ben 40 elementi, oltre alla sua band storica. Dopo Caracalla sarà a Taormina, il 30 giugno al Lucca Summer Festival, il 9 luglio a Torino, il 10 luglio a Marostica, il 16 luglio a Firenze, il 21 luglio a Fasano, il 23 luglio a Soverato. La tournée estiva si concluderà il 20 settembre all’Arena di Verona.

 

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Francesco De Gregori e Luciano Ligabue “Raggio di Sole” #francescodegregori #lucianoligabue #raggiodisole #offtherecord

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Indelebile il primo ricordo che ho di lui, a Roma, in una delle tappe di ‘BANANA REPUBLIC’ storico tour che lo vide protagonista con Lucio Dalla, su quegli spalti all’aperto, era l’estate del 1979 e confesso che il nostro De Gregori faticava parecchio a ritagliarsi immediata luce a differenza dell’istrionica e magnetica capacità seduttiva propria di Dalla. Intimista, più ermetico De Gregori, più corale ed esplosivo Dalla. Ma la tournée fu un viaggio felicissimo per i due artisti che hanno registrato il tutto esaurito. “Artista” ecco la definizione che il cantautore romano sceglie per se stesso.

E in effetti non lo si potrebbe definire in altra maniera. Se solo si perdesse qualche minuto per leggere le sue note biografiche, si capirebbe di avere a che fare con una grande personalità, dalle innumerevoli esperienze (tra queste anche quella nel ’66 di recarsi a Firenze col fratello subito dopo l’alluvione per prestare soccorso alla popolazione colpita dal terribile nubifragio) e collaborazioni. Per esempio l’avreste mai detto che tra queste ne compare una, agli inizi della carriera, con Antonello Venditti? L’idea nasce nel corso di un viaggio premio che i due fanno insieme, dopo essersi conosciuti esibendosi al FolkStudio. Luogo cult dove incontrò tra gli altri, ed era la fine degli anni ’60, oltre a Venditti, anche Mimmo Locasciulli e Giorgio Lo Cascio. Ma al suo arco non manca neppure una collaborazione con Fabrizio de André.

Leggendo su di lui mi sono imbattuta in una risposta rilasciata nel corso di un’intervista in cui ribadisce il suo concetto di cambiamento, in risposta a chi, anche come me, gli fa presente quanto sia cambiato nel corso della sua vita professionale. Addirittura si potrebbe visualizzare nell’inizio del nuovo millennio, l’avvio del suo cambiamento.

Da cantautore introverso, schivo, addirittura antipatico e scontroso per molti, a decisamente più aperto oggi, gioviale, comunicativo “Non mi arrabbio ma rivendico la libertà di muoversi e di cambiare punto di vista – ha detto De Gregori – una libertà che chiamerei normalità, ma non ha necessariamente a che fare con l’ammorbidirsi perché non sono affatto più morbido di come ero allora”.  Credo però ci sia stato un fraintendimento, perché nessuno ha mai pensato che il nostro oggi 67enne sia più morbido di allora, solamente più aperto, questo sì e secondo me forse non si tratta solo di una questione di punti di vista, ma di maggiore consapevolezza nelle proprie capacità/qualità/proprietà/specificità, maturità, serenità ed equilibrio.

Poi ricordo di lui l’incontro ravvicinato quando venne ospite nei nostri studi, altissimo, composto, sorridente. Per la prima volta ho provato una fortissima emozione, ho sentito quanto potere abbia avuto sulla storia della musica italiana, il fascino dell’artista, l’autore di canzoni straordinarie, indelebili nei nostri ricordi. Una vera Star che ha riempito di sé i nostri studi in ogni occasione in cui è stato nostro ospite. Anzi soffiando sulle candeline della sua torta (aiutiamolo, vi ricordo che sono 69…!) vi invito a rivederlo ospite del programma Fan Club condotto come sempre da Marco Marini e Barbara Pinotti.

Concludo invece con una sua riflessione recentissima, rilasciata al Direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, il mese scorso, in cui ha affermato

“….non ho mai creduto nelle canzoni “impegnate” perché una narrazione sia “buona”, il bene debba necessariamente trionfare sul male? Non sempre il lieto fine è obbligatorio, plausibile o sopportabile».

Patrizia Santini

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