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Buon Compleanno Giorgia

Romana puro sangue, mantiene un equilibrio permanente con il territorio tifando Lazio. A parte questa curiosità, oggi 26 aprile, Giorgia spegnerà 49 anni, ovviamente restando in casa, come da regole anti Covid 19, in compagnia del compagno (scusate il gioco di parole) Emanuel Lo, ballerino, musicista e cantautore e del loro figlio Samuel nato nel 2010.

Giusto per emozionarci un po’ scelgo di proporvi questo video in cui due grandissime voci della musica italiana duettano, tra l’altro in una location davvero unica, l’Arena di Verona. Sono Elisa e appunto Giorgia sulle note del brano con cui la prima ha vinto nel 2001 il Festival di Sanremo e per la prima volta si esibiva in lingua italiana.

Giorgia, come forse buona parte di voi sa, è figlia d’arte. Suo padre Giulio Trodani è un musicista che negli anni ’70 fa fondato il duo Juli&Julie e in seguito Io Vorrei la Pelle Nera.

Considerando perciò l’aria che tirava in casa, tra una nota e l’altra, non poteva che essere precoce la sua carriera che è iniziata all’età di 8 anni, nel 1979 quando interpretò il piccolo Andrea in “Chiamatemi Andrea”, insieme a Cristina Montefiori.

La particolarità di carriere così lunghe e colme di successi, di riconoscimenti, di premi, etc etc,.. è che il pubblico conosce molto dell’artista, senza parlare delle canzoni più conosciute. Ma c’è tutto un pezzo che viene spesso tralasciato, gli esordi e, credetemi, spesso sono quelli che regalano più soddisfazioni.

Per Giorgia è proprio così

Un incontro decisivo per lei è avvenuto proprio nella prima fase da giovanissima cantante. Aveva infatti appena 16 anni quando forma il suo primo gruppo, il Giorgia Todrani’s Group e tra una serata di esibizioni e l’altra conosce Marco Rinalduzzi chitarrista, compositore, arrangiatore, produttore e  il musicista Massimo Calabrese. Insieme diverranno autori e produttori di Giorgia

Determinanti per la sua carriera saranno il periodo che va dal ’92 al ’95. Un’occasione importante dietro l’altra che le garantiranno l’entrata nel mondo dei ‘grandi artisti’, la permanenza in quel mondo, e la riconoscibilità come una delle interpreti migliori del panorama italiano. Anzi dirò di più perché la rivista statunitense Billboard la definisce “la quarta voce più grande al mondo“. Come leggo e riporto, “lei e Mina sono le uniche cantanti italiane a possedere un’estensione vocale di 4 ottave più un vibrato invidiato da molte cantanti internazionali

Dunque iniziamo con il 1992. E’ l’anno in cui Michele Torpedine, discografico, la chiama per far parte dei cori dell’album ‘Miserere’ di Zucchero. Insieme a le anche un giovane Andrea Bocelli. Un’amicizia rinsaldata da una canzone rimasta nei cuori di tutti noi, “Vivo per lei”, uscita nel 1997

Nel 1993 presenta a Sanremo Giovani il brano “Nasceremo” firmata dal duo Rinalduzzi/Calabrese . La canzone si è classificata prima e le ha permesso di accedere al Festival nella categoria ‘Nuove Proposte’

L’anno dopo, nel 1994 perciò calca il palcoscenico dell’Ariston con un altro pezzo firmato sempre da Rinalduzzi/Calabrese e anche dal papà di Giorgia, Giulio Todrani, la splendida “E poi” che si piazzerà al settimo posto, quanto basta però per far risaltare tutte le qualità di una voce cristallina, perfetta e agile.

Solo qualche mese dopo quel settimo posto di una vetrina anelata da quasi tutti i cantanti italiani, Giorgia è stata chiamata da Luciano Pavarotti per partecipare all’evento da lui fortemente voluto “Pavarotti & Friends”, un’occasione per poter conoscere e duettare con alcune delle voci più note al mondo

Ma il 1994 non ha finito di regalarle emozioni visto che si chiude con la sua partecipazione al Concerto di Natale in Vaticano alla presenza di Papa Giovanni Paolo II°.

La consacrazione arriva l’anno dopo, appunto il 1995 in cui vince il Festival di Sanremo con “Come Saprei“. Tra gli autori anche Eros Ramazzotti

E nella primavera di quell’anno torna ad esibirsi per il Papa sul sagrato della cattedrale di San Pietro

Per concludere il percorso gli anni di maturazione di Giorgia, si arriva al 1997 quando scatta l’incontro con Pino Daniele che la trasporta verso nuove sonorità, più pop-soul, libera da una tecnica troppo perfetta.

Ecco cosa ricordò Giorgia di quell’esperienza nel corso di una intervista

«Non solo mi aiutò per quel disco, ma mi diede una mano a uscire da un periodo di crisi. Mi sentivo più un prodotto all’epoca e Pino fu fondamentale per ricalibrare desideri e aspettative. Per rimettermi in carreggiata. “Bisogna saper dire di no, quando non hai voglia di fare una cosa” diceva e dio solo sa quanto avesse ragione. Poi c’è un’altra cosa».

Dal loro incontro il primo prodotto fu ‘Mangio troppa cioccolata’ un album in cui Giorgia fa suo uno stile nuovo per lei che la porta a cambiare anche immagine, look. Capelli cortissimi, abbigliamento molto sportivo, ai piedi spesso gli anfibi.

L’album nel 1998 riceve la candidatura al Premio Italiano della Musica come ‘Miglior Album dell’anno”.

Il resto poi è storia. Ma aggiungo due partecipazioni a colonne sonore di film. Nel 2003 interpreta il tema principale della pellicola di Ozpetek “La finestra di fronte”, “Gocce di memoria

Mentre nel 2008 Giorgia partecipa alla colonna sonora del film “Solo un padre” di Luca Lucini con “Per fare a meno di te”

Patrizia Santini

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