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Buon Compleanno Peter Gabriel

Gabriel, oltre ad averlo amato davvero tanto (terzo e quarto album li ritengo “pietre miliari) ha rappresentato x me un modello per il modo con cui concepiva ed elaborava i brani. Innovatore (uno dei primi ad usare il campionatore) e contaminatore tra generi e sonorità differenti (la cosiddetta “world Music”)…insomma un gigante, non c’è dubbio” Cristiano, un fan

Lo spettacolare musicista oggi, 13 febbraio, compie sì 70 anni, ma è lontanissimo dal sentirsi appagato.

Già citare il suo nome è.. tanta roba!.. come si dice. Tanto di cappello! Un vero personaggio che permea non solo il mondo della musica, ma anche quello del cinema, dell’imprenditoria e del sociale.

Difficile capire quale porta aprire per prima. Intanto, la prima pietra. Gabriel è nato a Chobham, località nel sudest dell’Inghilterra, nella contea di Surrey, 15 km da Londra.

Come certamente saprete è stato il cantante, flautista e percussionista dei Genesis, considerato dai più, il vero frontman del gruppo inglese grazie alle sue performance spiccatamente teatrali, alla sua gestualità e all’immagine proposta.

Per la cronaca, il primo nucleo della rock band si forma nel 1967 dall’unione di due gruppi studenteschi, a uno dei quali apparteneva Gabriel, i Garden Wall. A fondersi col gruppo, i due componenti degli Anon. Il nuovo ‘gruppone’ vede già la presenza oltre che di Peter Gabriel, anche di Tony Banks e Mike Rutherford, membri storici dei Genesis che rimarranno sino a tutta l’evoluzione del celebre gruppo  che si scioglierà di fatto nel 1999, per poi riunirsi nel 2006-2007 in occasione di un’ultima tournée mondiale, senza aver prodotto nuovo materiale in studio.

Ma nel 2015 i Genesis tornano insieme per raccontarsi in un documentario di 90 minuti, “Sum of the Parts”.

Leggo e riporto testualmente le testimonianze dei membri storici della band:

 “Noi siamo solo una band che è riuscita a far convivere i lavori solisti e quelli del gruppo per un bel po’ di tempo, insieme” dice Mike Rutherford.

Peter Gabriel afferma “Siamo stati capaci di raggiungere livelli che nessuno avrebbe raggiunto per conto proprio, grazie a differenti storie musicali capaci di fondersi in modo potente”

Tony Smith storico manager del gruppo : “E’ affascinante vedere la consistenza e la diversità del successo delle composizioni scaturite da un insieme di persone in questo film davvero unico”.

Si racconta che le prime problematiche tra Peter Gabriel e il resto della band nacquero durante la lavorazione di “The Lamb Lies Down on Broadway” sesto album in studio dei Genesis, pubblicato il 18 novembre 1974. Da una parte si trovò Gabriel che prese in mano totalmente la stesura dei testi e dall’altra parte i suoi compagni di ‘musica’ intenti a creare la musica. In questo spazio di tempo Peter Gabriel per la prima volta viene allettato dalle sirene del cinema. A chiamarlo a Hollywood fu il regista William Friedkin per una sceneggiatura. Purtroppo la proposta non vide una conclusione, ma fu la goccia che fece traboccare il vaso nella crisi tra Gabriel e il resto dei Genesis, Si dice che il punto di rottura avvenne con la nascita della prima figlia del musicista, Anna bisognosa di cure. Quando Peter decise di rimanere al suo fianco anziché registrare e partire per il tour, la corda si spezzò definitivamente.

Il divorzio tra le due parti fu sancito ad agosto del 1975 dopo una lunga torunée mondiale. Tra le note scovate nel web, l’Agenzia Ansa ha pubblicato una emblematica lettera d’ addio in cui Peter Gabriel spiega l’allontanamento:

lo strumento (la band) che abbiamo costruito come una cooperativa al servizio della nostra vena di compositori è diventato il nostro leader e ci ha intrappolato nel successo che avevamo voluto. Ha condizionato l’atteggiamento e lo spirito della band. La musica non ha perso valore e ho rispetto per gli altri musicisti, ma i nostri ruoli sono diventati troppo rigidi

Ed è del 1977 l’uscita del suo primo album da solista. Il primo di 4 che intitolò quasi simbolicamente con i  numeri romani, I, II, III, IV. Anche se rispettivamente sono conosciuto con i titoli: Car, Scratch, Melt, Security. Decisamente spartano, o meglio, sintetico, nel suo messaggio, caratteristica che ha mantenuto anche nelle seguenti produzioni in studio, in tutto 9. L’ultima risale al 2011 “New Blood

Peter Gabriel da subito ha voluto esprimere la sua lontananza anche musicale, da sempre caratterizzata dal desiderio di sperimentare, di contaminare gli spartiti e di porre molta attenzione alle sonorità etno elettroniche. Un vero amore lo lega a quella musica che in seguito è stata riconosciuta con la definizione di ‘world music’.

Solo nei suoi primi due tour ha riproposto come bis del passato, “The lamb lies down on Broadway” e “Back in NYC”

Live a Cleveland, 1977

Ma il primo vero successo è arrivato conSolsbury Hill che venne accompagnato anche dal primo video clip

Tra il secondo e il terzo album, perciò tra il 1978 e il 1980 il cinema torna a solleticare Peter Gabriel, ma anche in questo caso il progetto si chiuderà con un nulla di fatto. E’ lo stesso artista che aveva puntato sulla realizzazione di un film intitolato sempre “The lamb lies down on Broadway”. Molto il lavoro di avvio alla produzione tra lui e il regista Alejandro Jodorowsky. Ma gli alti costi di realizzazioni impedirono il proseguimento dei lavori.

Un altro aspetto che ha fortemente caratterizzato il percorso di Gabriel è il suo piacere alle collaborazioni, che sono state davvero tante e tutte di altissimo livello. Già nel terzo album compaiono perle come Kate Bush, Phil Collins, Paul Weller. A rendere sempre più chiara la sua scelta musicale, alcuni brani in maniera più specifica, come “Intruder”

E’ proprio con l’album “Melt” che finalmente scala le classifiche anche inglesi, da solista. A destare particolare attenzione il primo singolo estratto “Games Without frontiers” che si è avvalso di un video firmato da David Mallet, regista britannico esperto in video musicali e concerti live. Tra gli artisti con cui ha collaborato anche Tina Turner, David Bowie, Queen e gli AC-DC.

Nel 1985 altra chiamata dal cinema, la terza e questa volta trova una degna conclusione. A interpellarlo per la colonna sonora del film “Bird – Le ali della libertà” è il grande regista Alan Parker.

E poi arrivano i premi, era il 1987 dopo l’uscita del suo quinto lavoro “So” che includeva la hit “Sledgehammer”. Agli MTV Music Awards si aggiudicò il Premio per il miglior video dell’anno e la miglior regia, quella di Stephen R. Jhonson

Intanto matura una nuova importante occasione cinematografica. La 4°. A richiedere la sua opera Martin Scorzese per il film “Passion: Music for the last Temptation of Christ”. Un viaggio musicale arricchito da venature diverse che vanno a sostenere la passione per la world music. Un lavoro eccellente che gli permette di ricevere un Grammy Award e una nomination ai Golden Globe nella categoria Migliore Colonna sonora. Era il 198

Dieci anni dopo (1998) torna al cinema, questa volta però non da compositore, bensì da cantante interpretando “That’ll do” firmata da Randy Newman per il film “Babe va in città”

Una collaborazione con il cinema che continua ad arricchirsi di esperienze, come quando nel 2002 pubblicò “Long Walk Home: Music from the Rabbit-Proof Fence” con le musiche per il film australiano “La generazione rubata

Ed è ancora cinema nel 2004 cantando “The book of love” all’interno della colonna sonora del film “Shall We Dance” con Richard Gere, Susan Sarandon e Jennifer Lopez

E’ invece del 2008 partecipa alla colonna sonora del lungometraggio di fantascienza “WALL.E” con l’inedito “Down to Earth” mai incluso in alcuno dei suoi album, né pubblicato come singolo.

Mai ‘domo’, come si dice, mai stanco, Peter Gabriel ha avuto anche il tempo per dedicarsi all’imprenditoria, in maniera particolare nell’ambito dei video giochi. Era chiamato a collaborare per migliorarne la qualità del suono. Ha inoltre sviluppato sistemi di intrattenimento multimediale, oltre ad essere uno dei fondatori dei primi servizi online di download musicale.

Vorrei chiudere sottolineando tre cose: la prima è che con Brian Eno ha fondato il Mudda, sindacato per musicisti. La seconda è una costola della passione per la world musica.  Gabriel infatti è il creatore del movimento WOMAD (World of Music, Arts and Dance). La terza ha costituito una società no profit, la “Witness” che ha l’obbiettivo di fornire le apparecchiature necessarie agli attivisti umanitari, a registrare video che possano diventare vere e proprie testimonianze su povertà e abusi.

E tanto altro ancora ci sarebbe da raccontare sul grande Maestro Peter Gabriel, che, incredibile ma vero il 10 maggio 2003 è diventato cittadino onorario del Comune di Arzachena, in Sardegna. L’artista era già un habitué della regione, aveva acquistato una villa sul mare a Cannigione, dove si era anche sposato. Era il giugno dell’anno precedente, il 2002

Patrizia Santini

 

 

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