Home Music News Gianna Nannini: la carriera,la droga e l’amore in attesa di “La Differenza”

Gianna Nannini: la carriera,la droga e l’amore in attesa di “La Differenza”

A pochi giorni dall’uscita del singolo “La Differenza”, venerdì 11 ottobre, e ad un mese e mezzo dalla pubblicazione del suo nuovo album omonimo, prevista il 15 novembre, Gianna Nannini si racconta senza filtri alla rivista Vanity Fair, parlando anche di droga e di sesso.

L’unico ad avermi capito davvero a 14 anni, quando cercavo il mio posto nel mondo e mi sbattevo tra un provino e l’altro, fu Mike Bongiorno. Al concorso per le voci nuove mi disse “Questa ragazza ha qualcosa”. Mantenersi, all’inizio, non fu facile. Mio padre mi aveva promesso una macchina se avessi conseguito il diploma prima del previsto. Feci due anni in uno e a 18 anni, con la Lancia regalata da papà, scorrazzavo in questa città tutta nuova facendomi rubare l’autoradio per incassare i soldi dell’assicurazione. La lasciavo in bella vista sul sedile del passeggero, ogni tre mesi qualcuno regolarmente spaccava il vetro e io incassavo felice i soldi dell’assicurazione”.

Nel corso dell’intervista la Nannini ammette di averle provate tutte (le droghe) «…tranne l’eroina». Parla soprattutto del suo abuso di cocaina: “Ne sono stata dipendente per un po’ di tempo, quasi quarant’anni fa. Ero a Londra e ce la portavano in studio con la stessa semplicità con cui oggi ti consegnerebbero un panino. Non stavo mai senza, ci viaggiavo, ero del tutto incosciente”.

Un giorno, poco prima di un concerto mescola cocaina e tequila e collassa nel backstage. E’ il giorno in cui dice basta. La paura di non farcela e di morire è così forte che riesce ad uscire dalla dipendenza e a non toccare più alcuna sostanza.

Ricorda di avere passato periodi molto difficili a causa della depressione e della “follia”: “La follia io l’ho sperimentata e ho sperimentato anche la schizofrenia. So cosa sono. Mi è capitato di morire e poi rinascere. All’inizio degli anni ’80 sono stata molto male”.

Sulla sessualità dice: «Mi chiedono se amo gli uomini o le donne. Sempre le stesse domande, davanti alle quali uno vorrebbe dire soltanto: “Ma te li fai i c***i tuoi? Ho sempre amato uomini e donne e soprattutto non ho mai avuto freni nel sentire e seguire quello che volevo. Le ho sempre rifiutate, le definizioni. Al termine “coming out”, che ghettizza, ho sempre preferito la parola libertà».

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