14 agosto 2019 – Un anno fa alle 11.36 vi verificava la tragedia del crollo del Ponte Morandi. Genova si è ritrovata in un attimo in ginocchio a piangere 43 vittime e ad affrontare l’emergenza dei tantissimi sfollati. Intere famiglie distrutte in un attimo, vite spezzate, inghiottite dalle macerie di un’infrastruttura che si è sbriciolata sotto gli occhi increduli di chi, nonostante la pioggia scrosciante, ha assistito ad una scena surreale. Chi stava andando al lavoro, chi stava raggiungendo i parenti o il luogo delle proprie vacanze. Il più piccolo a perdere la vita in quel terribile giorno fu Samuele, 8 anni, il primo a essere stato ritrovato dai Vigili del Fuoco ed ad essere estratto dalle macerie. Samuele stava andando coi genitori dai nonni.
Il dolore è ancora vivo e lo sarà per sempre, la ferita di quella che è apparsa come una tragedia evitabile rimarrà per sempre aperta per Genova e per l’intero Paese. E le domande sono ancora tante, troppe.
“Vogliamo giustizia e memoria, sono le cose per le quali lottiamo” – chiede Barbara Bianco del Comitato vittime del Ponte Morandi.
Oggi il capoluogo ligure si ferma e il Sindaco, Marco Bucci, ha dato appuntamento alle 10.00 nell’area della nuova Pila 9 del futuro viadotto sul Polcevera e chiede a tutti, anche a chi non riuscirà a partecipare alla cerimonia, di rispettare un minuto di silenzio alle 11.36, in qualunque posto si trovi: “Stringiamoci idealmente insieme per ricordare le persone che hanno perso la vita in quel tragico evento e per sentirci ancora una volta comunità unita, come abbiamo dimostrato in questo anno trascorso” – si legge nel post.
Presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, i rappresentanti del Governo e dei familiari delle vittime.
