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Primi in Regione a eseguire la termoablazione laser per il trattamento dei noduli benigni della tiroide

Grazie alla generosa donazione di Radio Bruno e del dottor Attilio Bedocchi, l’Associazione Pazienti tiroidei ha donato all’Azienda Usl di Modena due apparecchiature che permetteranno interventi micro-invasivi sui noduli benigni, evitando l’asportazione della tiroide.

“Un rivoluzionario approccio terapeutico”, così il professor Giampaolo Papi, direttore dell’Unità operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, ha definito la tecnica mini invasiva nel trattamento della patologia nodulare tiroidea di origine benigna assicurata dall’echolaser. L’innovativo macchinario, unitamente a un ecografo di ultima generazione, è stato acquistato dall’Associazione Pazienti tiroidei e messo a disposizione dell’Ospedale della nostra città.

“Questo piccolo capolavoro – sorride la presidente di Apt, Vanna Goldoniè stato reso possibile grazie alla generosa donazione di Radio Bruno e del dottor Attilio Bedocchi, senza di loro queste preziose tecnologie non sarebbero qui. Non possiamo far altro che ringraziarli di tutto cuore per impegno profuso per il bene della salute di tutti noi”.

Con l’acquisizione di queste due apparecchiature l’Unità operativa di Endocrinologia, diretta dal professor Papi, diventa l’unica in Regione nel Servizio pubblico a eseguire la termoablazione laser: “questa tecnica – spiega Papi – ci permette di compiere un notevole passo avanti nel trattamento dei noduli tiroidei di grandi dimensioni e di origine benigna. Grazie a questo macchinario all’avanguardia i pazienti possono essere operati in regime di Day surgery: entrano in ospedale al mattino, nel pomeriggio possono già uscire e il giorno dopo recarsi normalmente al lavoro. Una rivoluzione. Nella chirurgia tradizionale, infatti, il paziente è sottoposto ad anestesia generale, viene ricoverato per alcuni giorni e questo lo espone potenzialmente a infezioni intra ospedaliere e, qualora gli sia stata esportata tutta la tiroide, dovrà assumere una terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita. Con l’echolaser tutto ciò non avviene”.

La patologia nodulare benigna della tiroide è frequentissima in provincia di Modena: “i dati – prosegue il professor Papi – ci dicono che più di 1 cittadino su 2 ha un nodulo di questo tipo alla tiroide. L’incidenza sale con l’aumentare dell’età, nei bambini infatti è molto rara ma negli anziani la percentuale si aggira tra il 60 e il 65%”. La causa? “La più frequente – conclude Papi – è certamente la carenza di iodio tipica del nostro territorio”.

Le nuove apparecchiature sono state mostrate al neo direttore generale dell’Ausl di Modena, Antonio Brambilla: “strumentazioni – ha sottolineato – che qualificano ulteriormente l’ospedale Ramazzini”. In Italia vi sono una ventina di echolaser e questo, ribadisce Bruno Scotti dell’azienda produttrice, “è il primo messo a disposizione di un’azienda pubblica in Emilia Romagna, prima, infatti, per ricorrere a tale metodica occorreva rivolgersi a un paio di cliniche private”.

Grazie alla generosità di Radio Bruno e di Attilio Bedocchi, che si sono fatti carico di una spesa di circa 65mila euro, l’Ospedale di Carpi cambia passo e innalza il livello di cura delle patologie tiroide. L’altro campo di applicazione della termoablazione è l’ipertrofia prostatica benigna, patologia che consiste nell’aumento volumetrico della prostata, e che colpisce il sesso maschile, con un’incidenza crescente con l’aumentare dell’età. L’ablazione Laser Transperineale sotto guida ecografica preserva le strutture anatomiche che controllano la minzione e non presenta i rischi della chirurgia tradizionale.

Confidiamo nella generosità di altri privati affinché il nostro ospedale possa dotarsi anche di questo macchinario…

Jessica Bianchi

(Nella foto in alto. Da sinistra: un rappresentante dell’azienda produttrice dell’echolaser, Antonio Brambilla, Vanna Goldoni, Giampaolo Papi e Gianni Prandi)

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