Home Music News Il Cile racconta il dramma dell’alcolismo: “Se non smetto di bere muoio”

Il Cile racconta il dramma dell’alcolismo: “Se non smetto di bere muoio”

Il Cile ha raccontato sui social il dramma che sta affrontando: “Se non smetto di bere muoio”. Il cantautore, che negli anni ha sfornato hit come “Cemento Armato” e “Maria Salvador” con J-Ax, ha lasciato sui social un lungo sfogo, raccontando la sua dipendenza dall’alcol che gli sta causando gravi problemi di salute.

“La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene: notte di ferragosto sulla spiaggia del mare adriatico di Torrette di Fano e mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitai dopo pochi minuti, il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto.
Non è andata esattamente così. Io credo che il motivo primario del mio alcolismo sia la timidezza mista all’insicurezza: ho sempre usato gli alcolici per abbattere quella barriera di incapacità comunicativa e terrore del giudizio altrui che mi porto dentro dall’adolescenza. In più sono un alcolista atipico: sono un ‘binger’. Posso stare settimane senza bere ma quando bevo posso andare avanti anche due giorni e continuativamente.
Due anni fa, in estate, ero a Garda con la mia ragazza.
Poi a Gardaland, da quanto avevamo bevuto, ci addormentammo durante le torri gemelle (vi giuro è vero), tornati in hotel continuammo mentre lei sì limitò, dopo cena finimmo in un bar dove il proprietario mi propose la sfida di bere un beverone gigante con praticamente una bottiglia di Jeagermaister dentro. Mi ricordo di essermi risvegliato in ospedale, mentre tentavo di strapparmi il catetere con la dottoressa che intimava la mia fidanzata di bloccarmi, se avesse voluto ancora avere una vita sessuale con me.
Il referto fu: “pancreatite acuta”, uscito di lì ressi tre mesi all’incirca da sobrio poi ricominciai a bere quando e come volevo. Per due anni interi, con i soliti casini che ne conseguono professionalmente, nella sfera umana, in quella dei sentimenti, in quella della pace interiore. Nella vita in tutte le sue sfaccettature, insomma.”, inizia così il suo lungo racconto dei problemi avuti in tutti questi anni.

Il Cile poi racconta la diagnosi che gli è stata data il 31 agosto: “mi è stato detto che (se non voglio morire e sebbene le mie canzoni spesso non ispirino euforia vorrei ancora scriverne un po’) non dovrò più toccare alcool a vita. Ed anche se può sembrare stupido è surreale, quando il dottore mi spiegava tecnicamente di pancreas e cronicità, usando tutti termini che mi rimandavano al mondo ospedaliero, io mi sentivo liberato da un peso enorme. Perché scrivo qui queste cose? Perché vorrei spiegare ai ragazzi che ogni sostanza va immaginata come un elastico che fai allungare con il pollice e il polpastrello delle tue mani, puoi tirarlo tanto, anche tutta la vita, ma potrebbe succedere che un pollice ed un polpastrello cedano, e più l’avrai tirato, più dolore sentirai nell’altra mano. Non abbiate paura di chiedere aiuto se vi sentite schiavi di qualunque sostanza, siamo umani e finché non siamo sottoterra abbiamo diritto a stare il meglio possibile”.

 

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Successivamente l’artista ha pubblicato un video, dove ha ringraziato tutti per l’affetto ricevuto e ha voluto spiegare il senso della sua confessione pubblica: “La mia condizione è dipesa solo da me. Sono contro il proibizionismo ma i ragazzi vanno educati alle sostanze che esistono. Se ci fosse un organismo scolastico che affrontasse la cosa, tante situazioni non dico che si risolverebbero ma verrebbero alleggerite”. Il Cile ha cercato di sensibilizzare su un argomento tanto conosciuto, ma di cui non si parla abbastanza. L’artista ha voluto sottolineare di voler continuare a fare musica e di essere, prima di tutto, un musicista: presto arriverà il nuovo singolo “Fatto”.

(foto: pagina Instagram di Il Cile)

 

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