Jerry Lee Lewis, pianista e cantante famoso per successi senza tempo come “Great Balls of Fire” e “Whole Lotta Shakin’ Goin’ On”, se n’è andato all’età di 87 anni. La sua morte era stata erroneamente riportata da alcuni media oltreoceano mercoledì scorso, dopo che su TMZ era apparsa la notizia poi risultata falsa. Ora però è certo che il pioniere del rock’n’roll ci ha lasciati.
Lewis era stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986, mentre nel 2005 aveva ricevuto un Grammy alla carriera e nel 2022 era stato inserito nella Country Music Hall of Fame, a dimostrazione che la sua abilità artistiche.
Lewis era nato il 29 settembre 1935 a Ferriday, in Louisiana. Iniziò a suonare il pianoforte a soli nove anni. Il successo arrivò per lui nel 1958, quando aveva 22 anni, con i due indimenticabili pezzi rockabilly, ma la sua carriera ebbe uno stop a causa di uno scandalo, dopo aver rivelato di esser sposato con la cugina 13enne. Le radio smisero di suonare i suoi dischi e Lewis finì a suonare nei club più squallidi d’America. La Sun Records tentò di vendere i suoi dischi con lo pseudonimo di “The Hawk”, ma senza alcun risultato.
Lewis impiegò un decennio a ripulire la sua immagine e a tornare al successo. Nel ’68, dopo anni di silenzio, scalò le classifiche con una serie di singoli country come “To Make Love Sweeter For You”, “There Must Be More to Love Than This” e “Would You Take Another Chance On Me”.
Conosciuto da tutti come “the killer”, Lewis diventò famoso anche per gli eccessi con alcol e droghe, oltre che con le donne e le armi. Arrivò anche ad essere arrestato per esser stato trovato con una derringer carica all’interno della tenuta di Graceland di Elvis Presley.
Jerry Lee Lewis si è esibito dal vivo fino al 2006, anno del suo ultimo spettacolo dal vivo.
(foto: pagina Facebook di Jerry Lee Lewis)