É appena cominciato il nuovo tour di Niccolò Fabi che, fino a novembre, attraverserà la penisola calcando i palchi dei principali teatri d’Italia con uno spettacolo che si preannuncia intenso, coinvolgente e profondamente emotivo. L’artista farà tappa al Teatro EuropAuditorium di Bologna lunedì 13 ottobre 2025.
La scaletta, pensata con cura, guiderà il pubblico in un vero e proprio viaggio interiore: intimo e collettivo al tempo stesso, in cui le parole si intrecceranno alla musica per creare un’atmosfera immersiva e sospesa. Sul palco Niccolò Fabi porterà anche le canzoni del nuovo album “Libertà negli occhi” insieme agli artisti che sono da sempre parte integrante del suo universo musicale: Roberto “Bob” Angelini, Alberto Bianco, Filippo Cornaglia. A loro si uniscono i giovani Cesare Augusto Giorgini e Giulio Cannavale, che hanno partecipato alla registrazione dell’album “Libertà negli occhi”, decimo album di inediti di Niccolò Fabi, risultato di una vera e propria residenza artistica in una baita di montagna in Val di Sole. Un modo antico, ma abbastanza inusuale di questi tempi, di pensare alla creazione di un disco.
«Non è un concerto che nasce da dinamiche promozionali. Per me è un piacere fare ascoltare le canzoni nuove. Sono degli elementi in più che ho per aggiungere sfumature ad una storia che unisce tanti racconti insieme. Chi mi segue da tempo, sa già che tipo di spettacolo aspettarsi. Il mio linguaggio è sempre stato molto intimo. Lo spettacolo prende le sembianze di un viaggio guidato da musica e parole. L’invito è quello di farsi trasportare: sono canzoni emotivamente piene, in primis per me, che già a provarle mi commuovo; brano dopo brano, mi piacerebbe che il pubblico ritrovasse i suoi ricordi – belli o brutti che siano – nelle note; che tutti insieme si riflettesse su noi stessi, su ciò che siamo. Si piangerà, credo, ma non è un dramma, anzi, alla fine arriva – lo vedo ogni volta – la luce. Con me suonano Filippo Cornaglia e i cantautori Alberto Bianco e Roberto “Bob” Angelini. Mi piace avere artisti con me, non “musicisti” in senso stretto. Mi interessa che qualcuno aggiunga anche del proprio. Oltre loro ci sono Cesare Augusto Giorgini e Giulio Cannavale, giovani talenti che ho conosciuto grazie alla mia esperienza all’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. Da diverso tempo ormai, sul palco mi trovo sempre più a mio agio in una certa penombra e in una posizione marginale del palcoscenico. Devo essere una silhouette. Sarà un concerto con tanta musica e tanto in controluce. Trovo che in questo momento l’eccessiva immagine e la continua personalizzazione estetica siano una grande distrazione dal sogno, e – nel mio piccolo – attraverso la musica ambisco a trascinare il pubblico in un’atmosfera sognante e sospesa».
Niccolò Fabi