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Primario dell’Ospedale di Piacenza accusato di violenza sessuale aggravata e atti persecutori: licenziato per giusta causa

Desidero innanzitutto esprimere un sentito ringraziamento alla dottoressa che, con coraggio, ha deciso di rivolgersi alla Direzione per denunciare l’accaduto, dando così avvio alle indagini preliminari. Per noi è fondamentale che tutti i nostri dipendenti sentano l’Azienda è al loro fianco nel tutelarli e sostenerli“. E’ quanto ha dichiarato in un incontro con la stampa tenutosi ieri, giovedì 8 maggio, il Direttore Generale dell’Ausl di Piacenza, Paola Bardasi.

Fin da quel primo momento, ci siamo attivati per accoglierla e sostenerla accompagnandola lungo il percorso della denuncia. Da subito ci siamo messi a disposizione della Magistratura per garantire l’efficacia dell’azione inquirente, a tutela della fragilità della persona offesa.
Ringraziamo gli inquirenti e la Questura per l’accurato lavoro svolto con riservatezza, sensibilità e attenzione alla persona.
Ieri (mercoledì 7 maggio, ndr) abbiamo licenziato il medico per giusta causa. Indipendentemente dagli esiti del procedimento penale, sul piano del diritto del lavoro il quadro emerso è di per sé ampiamente sufficiente a giustificare provvedimenti immediati.
Come donna, apprendere questa vicenda è stato particolarmente doloroso. Voglio rinnovare la mia gratitudine alla collega per la forza e la determinazione dimostrate. Episodi come questi non devono accadere. Per questo motivo, al di là dell’accertamento giudiziario che compete alla Magistratura, la direzione aziendale ha avviato le opportune verifiche interne per comprendere con trasparenza e chiarezza il quadro della vicenda e per migliorare ulteriormente i percorsi di supporto efficaci per le lavoratrici.

In parallelo, il Servizio di Prevenzione e protezione aziendale ha già strutturato una serie di interventi specifici, anche in collaborazione con il Comitato unico di garanzia, pensati per offrire un sostegno concreto non solo alle professioniste direttamente coinvolte, ma anche a tutte le dipendenti dell’Azienda.
Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, come evidenziato anche dal presidente Michele de Pascale, ha attivato negli anni diversi strumenti di prevenzione e di sostegno. La gravità di questo episodio ci impone di rafforzare ulteriormente questo percorso, mediante un piano dettagliato di azioni positive.
È nostro dovere fare in modo che episodi simili non si ripetano mai più. Lavoreremo con ancora più determinazione per garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi per tutte le lavoratrici“.

Intanto il primario accusato di violenza sessuale aggravata e atti persecutori ai danni di dottoresse e infermiere si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere nell’udienza davanti al gip di Piacenza. (fotografia di repertorio)

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