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Si tuffa nel torrente e sbatte la testa contro le rocce: morto 36enne. Il padre non regge al dolore e si toglie la vita

Tragico incidente nel pomeriggio di ieri, martedì 8 luglio, intorno alle 16.30, a Fanano, in Appennino. Un uomo di 36 anni ha perso la vita dopo essersi tuffato nel torrente Dardagna, al confine tra le province di Modena e Bologna.

Da una prima ricostruzione, il 36enne sia sarebbe tuffato in un punto in cui l’acqua era troppo bassa, sbattendo con violenza la testa contro le rocce. Un impatto che purtroppo si è rivelato fatale. Sarebbe pertanto morto a seguito di un grave trauma cranico e non per annegamento. A lanciare l’allarme sono stati alcuni turisti inglesi che hanno avvertito i soccorritori: sul posto sono giunti gli operatori sanitari del 118, con l’elicottero, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Per il 36enne non c’era però più nulla da fare.

La vittima si chiamava Fabio Marchioni, abitava a Sestola ed era il figlio del gestore dell’Hotel Del Corso, nel centro della località montana. I genitori anni fa avevano perso una figlia, ancora bambina. Il padre Aurelio non ha retto al dolore per la perdita del figlio a cui era legatissimo e, dopo il riconoscimento del cadavere, non è più tornato a casa. E’ stato rinvenuto senza vita dopo diverse ore, nello stesso torrente in cui era morto il figlio: si è gettato dal ponte, da un’altezza di una decina di metri. Aurelio Marchioni lascia la moglie Brunella e un altro figlio. Una tragedia che ha sconvolto la comunità locale: il Sindaco di Sestola, Fabio Magnani, ha proclamato tre giorni di lutto cittadino, annullando gli eventi in programma nel fine settimana.

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