“E’ una sfida e noi non ci sottraiamo” questa la voce del Sindacato Italiano Balneari Fipe-Confcommercio
La riapertura della stagione balneare in Italia è stata fissata per lunedì 25 maggio, ma secondo l’ultimo decreto legge, le Regioni avrebbero potuto fare scelte diverse in base alla situazione territoriale e così l’Emilia Romagna ha giocato d’anticipo aprendo le spiagge il prossimo fine settimana, sabato 23 maggio.
La raccomandazione, ribadita dalla Regione, è di evitare il concentramento solo in alcune porzioni di spiaggia, per facilitare e garantire sicurezza e distanziamento tra le persone. Nelle spiagge libere i Comuni possono prevedere accessi contingentati. Noi abbiamo chiesto al Presidente del Sindacato Italiano Balneari Fipe-Confcommercio, Antonio Capacchione di illustrarci la situazione e se sono confermati, tra le altre norme i 10 metri quadrati da ombrellone a ombrellone e un metro e mezzo tra un lettino o uno sdraio e l’altro se non posizionati sotto un ombrellone.
“Queste sono le misure minime, in alcune regioni stanno stabilendo delle misure maggiori in metri quadrati come posto ombra. Sicuramente queste misure mettono in difficoltà molti stabilimenti particolarmente quelli che usufruiscono di spiagge meno profonde. Da un punto di vista economico la prospettiva di guadagno non c’è, c’è invece la speranza di mantenere almeno i conti in equilibrio, grazie soprattutto ad un intervento dello Stato, se ci sarà, per una riduzione della pressione fiscale .E’ una sfida per tutti, qui ci viene chiesto uno sforzo da parte di tutti, quello di fornire il proprio contributo per la ripartenza economica e morale del paese e noi come stabilimenti balneari non ci sottraiamo”
Come potrà essere quindi la prossima vacanza in spiaggia?
“Le vacanza in spiaggia sarà una vacanza meno affollata rispetto agli anni scorsi, ovviamente, sia per le misure di sicurezza, ma anche per una diminuzione dell’affluenza a causa sia della quasi certa mancanza del turismo internazionale e della crisi economica e della difficoltà negli spostamenti per quanto riguarda il turismo interno. La sfida sarà quella di cercare di coniugare il bisogno naturale di una vacanza balneare con l’esigenza sociale di maggiore sicurezza. I bagnini sono uomini di mare abituati ad affrontare le difficoltà, per questo non solo non ci sottraiamo, ma siamo consapevoli di viverla come una sfida sia per le nostre aziende che per le nostre capacità. Ma dalla nostra abbiamo l’ottimismo delle persone, degli Imprenditori che intendono vincere la sfida. Noi ci siamo subito messi in gioco perché riteniamo il nostro servizio possa essere utile il nostro paese proprio per una rigenerazione non solo fisica ma una rigenerazione proprio psichica”
Gli stabilimenti balneare, più di altri ambiti, sono quelli che si sono trovati ad agire in molte direzioni per poter sostenere le norme di sicurezza, come il distanziamento sociale, ma anche la ricerca di una soluzione per le pause pranzo e cena che gli ospiti potranno consumare in spiaggia per non affollare alberghi e ristoranti, orari più lunghi per permettere a tutti di godere di sole e mare, insomma hanno dovuto agire quasi a 360 gradi.
“Ha colto bene nel segno perché non si tratta solamente di un distanziamento tra oggetti e persone. E’ la sfida più impegnativa in questo momento, del settore che rappresentiamo, ma c’è voglia nei titolari degli stabilimenti balneari, di mettersi gioco e di fare la propria parte per la ripartenza del nostro paese”
Il settore della balneazione italiana di quanta forza economica avrebbe bisogno ora o di quale tipo di supporto?
“Noi riteniamo che il canone demaniale, la tassazione locale, debba essere eliminata per questo 2020. Noi inoltre abbiamo anche l’obiettivo di salvaguardare quello che è il carattere di massa della balneazione e del turismo in Italia. L’aumento dei costi di gestione e mantenimento delle direttive per la sicurezza sanitaria potrebbe far lievitare le tariffe rivolte alla clientela, a fronte di una diminuzione di presenze. Ma noi non vogliamo questo squilibrio perché, come dicevo, il nostro obbiettivo è conservare il carattere di Massa del turismo italiano.
Ciò che più ci angoscia e ci sconcerta sono le difficoltà burocratiche.”
Patrizia Santini