Si allunga la lista di persone che accusano Marilyn Manson, dopo l’uscita pubblica di Evan Rachel Wood e l’accusa da parte di altre donne, che gli è costato il contratto con la sua etichetta discografica, ora parla anche l’ex assistente del musicista. Da quanto viene riportato dall’Huffington Post e ripreso da Consequence of Sound, in una puntata del suo podcast, Dan Cleary, ex assistente di Manson, ha affermato di aver assistito ad abusi e minacce di morte da parte del cantante verso Lindsay Usich, sua attuale moglie.
Cleary ha lavorato al fianco di Manson nel 2014 e 2015 e in quel periodo l’avrebbe visto in atteggiamenti violenti verso la sua fidanzata, sua attuale moglie: “Ho assistito ad alcuni episodi di violenza come spingere e lanciare cose contro di lei e un sacco di violenti scatti d’ira contro di lei”. Ha poi raccontato alcuni episodi: “C’erano volte in cui Manson le diceva che l’avrebbe uccisa e tagliata a pezzi e diceva a me che l’avrei seppellita del deserto”.
Cleary aveva lavorato con i Jane’s Addiction e ha avuto occasione di conoscere la Wood tra il 2007 e 2008. Ha raccontato che in quel periodo l’attrice era molto cambiata: “Il suo atteggiamento era cambiato, il suo aspetto fisico era cambiato ed era più magra. Tutta quella sua aura era diventata più oscura”. E molto prima che questo caso scoppiasse, a settembre scorso, Cleary aveva pubbicato un post su Twitter in cui accusava Manson dei suoi pessimi atteggiamenti: “Ho lavorato direttamente con Marilyn Manson nel 2007-2008 per la sua band in tour quando Evan Rachel Wood stava con lui. È stata in tour con noi tutto il tempo. Nel corso di 1 anno l’ha trasformata in una persona diversa. L’ha fatta a pezzi. Me ne sono reso conto solo più tardi”.