Emilia Clarke, diventata famosa nel ruolo di Daenerys Targaryen, in “Games of Thrones”, si è raccontata un’intervista per il podcast “Armchair Expert” dell’attore Dax Shepard.
Oltre alle enormi difficoltà legate alle due emorragie cerebrali, che l’hanno colpita tra una stagione e l’altra della saga di successo, Emilia ha spiegato la grande complessità di calarsi nel ruolo della “Madre dei Draghi” e della grande pressione che sentiva. Ha raccontato che non si sentiva affatto a suo agio a girare tutte quelle scene di nudo, per questo voleva un lenzuolo che la coprisse ma i produttori del Trono di Spade le dicevano che se non avesse girato così quelle scene avrebbe deluso i fan, giocando sui suoi sensi di colpa.
L’attrice britannica, oggi 33 anni, all’epoca ne aveva 24 ed era appena uscita dalla scuola d’arte drammatica.
Per questo Emilia passava buona parte del tempo tra un ciak e l’altro in bagno a piangere.
In quella situazione le fu molto d’aiuto Jason Momoa, che nella serie interpretava il marito Kahl Drogo.
L’attrice rifiutò il ruolo di Anastasia Steele nella trasposizione cinematografica di “50 Sfumature di grigio”, parte che fu poi interpretata da Dakota Johnson.