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Entra in vigore oggi la legge che inasprisce le pene per chi uccide o maltratta gli animali

Pene più severe per chi uccide o maltratta gli animali, divieto assoluto di tenere un cane alla catena e animali considerati soggetti di diritto, indipendentemente dal nostro modo di percepirli.
Entra in vigore oggi la legge n. 82, 6 giugno 2025, a prima firma Michela Vittoria Brambilla, che si pone l’obiettivo di tutelare direttamente gli animali e non più il sentimento per gli animali da parte degli esseri umani.
Per chi maltratta un animale la condanna può arrivare fino a 2 anni di reclusione e non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative. Nei casi più gravi, come l’uccisione dell’animale con sevizie o sofferenze prolungate, la pena potrà salire fino a 4 anni di carcere e 60.000 euro di multa. Le pene aumentano di un terzo se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali o se vengono diffusi online.

Pene più severe anche per chi organizza o partecipa a combattimenti tra animali: per chi li organizza si passa dai 2 ai 4 anni di reclusione con multe che possono arrivare a 160 mila euro, sanzioni fino a 30mila euro per chi vi partecipa e pene fino a 2 anni. Le misure di prevenzione per chi organizza abitualmente questi eventi saranno equiparate a quelle previste per i reati di stampo mafioso.
Nel caso di animali sequestrati, viene riconosciuto un ruolo attivo alle associazioni animaliste nella custodia e nell’affidamento definitivo.

Divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali e divieto su tutto il territorio nazionale di tenere i cani legati alla catena. Maggiore attenzione per le specie protette per la cui uccisione, cattura o detenzione è previsto l’arresto da 3 mesi a 1 anno con ammenda fino a 8 mila euro. (fotografia di repertorio)

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