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Lo scoiattolo grigio, grazie a LAV e Il Pettirosso, non sarà più abbattuto: marcia indietro dell’Emilia-Romagna

Dopo la mobilitazione delle associazioni animaliste e la loro disponibilità ad ospitare gli scoiattoli catturati per scongiurarne la soppressione, l’Emilia-Romagna fa marcia indietro: gli scoiattoli grigi non saranno più uccisi.

Come si legge in un comunicato stampa della Regione, “il Piano di intervento prevede un sistema di monitoraggio che si concentrerà nei territori al confine con le province di Lodi, Cremona e Rovigo, in particolare nella zona del Delta del Po. Nelle aree interessate saranno installate foto-trappole per rilevare l’eventuale presenza di altri scoiattoli grigi e catturarli.
La forte collaborazione sperimentata in questi anni ha fatto sì che sia Lav nazionale (Lega Anti Vivisezione) che il Centro di Recupero Fauna Selvatica il Pettirosso di Modena si siano resi disponibili ad ospitare gli scoiattoli catturati evitandone la soppressione.
Ieri (venerdì 15 ottobre, ndr) hanno inviato richiesta alla Regione per il riconoscimento dell’idoneità delle proprie strutture alla collocazione degli esemplari catturati e viale Aldo Moro si è subito mobilitata per iniziare ad acquisire i necessari pareri del ministero dell’Ambiente e di Ispra e procedere così alla successiva eventuale autorizzazione”.

Il piano di contenimento per contrastare la proliferazione dello scoiattolo grigio, originario del Nord America, è determinato dal fatto che, oltre a rappresentare una minaccia per la specie autoctona, questo animale sarebbe responsabile di notevoli danni agli alberi e alle coltivazioni, in particolare ai noccioleti. (fotografia generica di scioattolo grigio, di Jennifer Uppendahl su Unsplash)

F.B.

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