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Omicidio Vannini: vi sarebbe un nuovo colpo di scena

Nuovo colpo di scena nell’omicidio di Marco Vannini, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola il 17 maggio 2015 da Antonio Ciontoli, padre della fidanzata e sottoufficiale della Marina Militare, nella loro casa di Ladispoli, sul litorale romano.

Dopo la decisione della Cassazione di un processo bis per tutta la famiglia Ciontoli, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, avrebbe avviato un’azione disciplinare nei confronti di Alessandra D’Amore, allora pm di Civitavecchia titolare dell’inchiesta, perché per Bonafede sarebbero state condotte indagini superficiali che hanno danneggiato i parenti della vittima. La notizia, diffusa da Le Iene, non è stata però confermata dal Ministro.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, tra le ragioni di questa decisione di Bonafede, vi sarebbero diversi punti: la villa dei Ciontoli, dove avvenne l’omicidio, non fu mai posta sotto sequestro, non venne mai usato il luminol per evidenziare la presenza di eventuali tracce di sangue e non furono sentiti nemmeno tutti i vicini di casa Ciontoli.
Il pm D’Amore, intanto, avrebbe già chiesto di essere ascoltato da chi di competenza.

Appena una settima fa, lo ricordiamo, la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado con la quale Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Marco, era stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio colposo.
Punto centrale sarà la sussistenza o meno del reato di omicidio volontario riconosciuto in primo grado ma non in appello.
Il nuovo processo coinvolgerà anche la moglie di Ciontoli, Maria Pizzillo, il figlio Federico e la figlia Martina, fidanzata di Marco.

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