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Matteo Macchioni si schiera a favore dei lavoratori del mondo del teatro

Il tenore Matteo Macchioni, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale, lancia un appello sui suoi canali social, condividendo il testo della sua lettera “Lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini”.

Matteo Macchioni con questa lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini, si unisce ai messaggi lanciati nelle ultime settimane da tanti suoi colleghi artisti e dagli operatori del mondo del teatro e dello spettacolo in Italia per avere risposte dal governo al fine di tutelare il settore della cultura e della musica.

«Gentile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Gentile Ministro Dario Franceschini, mi presento, il mio nome è Matteo Macchioni e sono un cantante d’opera italiano. Unisco le mie parole a quelle di tanti altri colleghi artisti per prospettarvi la grave situazione in cui versa un settore fondamentale e strategico come quello dei teatri italiani, dove si diffondono e producono musica, opera lirica, danza, prosa ed ogni altro tipo di manifestazione culturale. Pur lodando le iniziative messe in campo in queste settimane per ampliare l’offerta dello streaming e considerando tale risorsa digitale un valore aggiunto e perfettibile per il futuro, si ritiene quanto mai necessaria una riflessione sulla necessità di una ripresa della produzione culturale dal vivo. I lavoratori dello spettacolo, in particolar modo i liberi professionisti con partita iva, ma in generale tutti coloro che ricoprono una mansione attinente al mondo della produzione culturale, soffrono in questi mesi. Urgono risposte mirate ed idee. In generale si rileva quantomeno possibile far rispettare le distanze di sicurezza limitando la capienza di persone nelle sale di teatri ed auditorium. Questa è una misura concreta, fattibile e già sperimentata in Europa. Faccio l’esempio, vissuto personalmente in Danimarca, dove tale concetto è stato contemplato in una prima fase dell’emergenza al Royal Danish Theatre. In alcune rappresentazioni il pubblico presente in Teatro era sotto ad un determinato numero, ritenuto sufficiente a garantire standard di protezione adeguati. In aggiunta si potrebbero rendere obbligatorie mascherine e guanti per ciascun membro del pubblico, magari fornendo direttamente un kit personale sterile monouso all’ingresso. Sul fronte dei lavoratori, si potrebbero prevedere test sierologici e screening per tutti coloro che lavorano in Teatro. Una sorta di health care anti-Covid per il personale stabile e per gli artisti freelance che, di volta in volta, vengono ospitati. Già queste idee consentirebbero, una volta messe a punto, di poter riprendere a produrre nell’ottica temporale del prossimo autunno. Lasciare al proprio destino i lavoratori dello spettacolo sarebbe un peccato mortale e inciderebbe negativamente sulle future generazioni. Altro argomento che si pone all’attenzione dei nostri vertici istituzionali è la condizione arretrata vetusta e priva di welfare relativamente alle tipologie di contratti di scrittura artistica. Nel “nuovo” corso post-Covid, tali contratti potrebbero prevedere un compenso non più solo focalizzato sulla remunerazione della performance, ma suddiviso in un’equa remunerazione del periodo di prove, naturalmente un compenso per le prestazioni artistiche ed un giusto rimborso spese per il viaggio e per l’alloggio. L’applicazione di un minimo di stato sociale anche per i liberi professionisti dello spettacolo è importante, come lo è prevedere delle forme di tutela che, in casi di forza maggiore come ora, contemplino strumenti di sostegno al reddito certi e non affidati a decreti estemporanei. Sarebbe opportuno inoltre rivedere il sistema di previdenza sociale. L’ex Enpals è stato smantellato per essere accorpato all’Inps. Probabilmente tale operazione è stata un errore e si dovrebbe riflettere molto anche su questo. In conclusione e senza tanti giri di parole, è tempo di agire concretamente. Se lo sport può ripartire a porte chiuse, anche il mondo del teatro, con le dovute cautele, può e deve ripartire. Gli artisti dello spettacolo non vogliono certo morire di Covid. Non ci si accusi di essere imprudenti! No, non siamo imprudenti, ma abbiamo paura di essere lasciati soli, nonostante i proclami e abbiamo paura di subire la beffa della decimazione per mancanza di lavoro e prospettiva. L’Italia non perderà i teatri, ma rischia di perdere coloro che li rendono vivi, gli artisti.
Matteo Macchioni, Tenore.»

Ascolta le parole di Matteo Macchioni

Plasma terapia: intervista al dr. Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova

Nel sangue dei guariti c’è la chiave per curare i malati di coronavirus?

Nel sangue dei guariti secondo il dottor Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ci potrebbe essere la chiave per curare i malati di coronavirus. La terapia col plasma, ricco degli anticorpi sviluppati da coloro che hanno vinto la loro personale battaglia contro il virus, starebbe infatti dando risultati incoraggianti al San Matteo di Pavia e al Carlo Poma di Mantova, dove è stata avviata una sperimentazione.
Oggi, 5 maggio, al microfono di Clarissa Martinelli e Antonio Valli di Radio Bruno, il dottor De Donno è stato lapidario: “ad oggi la plasma terapia è l’unica terapia specifica contro il coronavirus”.

In cosa consiste la terapia col plasma?
“I pazienti guariti da polmonite provocata dal coronavirus sono stati sottoposti a una donazione spontanea di 600 millilitri di plasma, la parte più liquida del nostro sangue, quella composta da acqua, proteine, nutrienti, ormoni, quindi senza elementi corpuscolati, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il plasma in particolare è ricco degli anticorpi sviluppati nei confronti del coronavirus i quali vengono inoculati nei pazienti malati e affetti da gravi forme di insufficienza respiratoria”.

Quali risultati avete ottenuto sinora?
“Il nostro protocollo ha previsto l’arruolamento di 48 pazienti che non avessero alle spalle una storia di insufficienza respiratoria maggiore di 10 giorni e grave, ovvero con l’indicazione della ventilazione meccanica. A questi 48 vanno poi aggiunti quelli trattati al di fuori del protocollo e con l’autorizzazione del Comitato Etico. Dall’attivazione di questa sperimentazione non abbiamo registrato decessi e sappiamo che tra i pazienti covid con polmoniti gravi la mortalità è molto elevata”.

Attorno alla terapia col plasma si è sviluppata una forte diatriba, tra sostenitori e detrattori: avete registrato effetti collaterali sui pazienti trattati?
“Sulla plasma terapia sto leggendo corbellerie di ogni tipo. Noi non abbiamo registrato né effetti collaterali né reazioni avverse. Al contrario tutti gli indici di infiammazione si sono ridotti drasticamente e oggi tutti i 48 pazienti sono tornati a casa, insieme alle loro famiglie”.

Si parla di alti costi…
“Ogni sacca costa circa 82 euro, come gli integratori che acquistiamo per andare in palestra… se sono tanti per salvare una vita, allora non so davvero che dire”.

Qualcuno ha asserito che il plasma trasfuso potrebbe essere veicolo di malattie.
“Mettere in dubbio la rete trasfusionale italiana, una delle più sicure al mondo, è inaccettabile”.

State raccogliendo interesse da ogni parte del mondo perché in Italia vi sono così tante resistenze?
“Ci ha contattato un alto funzionario dell’Onu, il console del Messico, autorità statunitensi… tutti hanno manifestato interesse per il nostro protocollo e si sono complimentati per il nostro lavoro. E sono già numerose le università che ci hanno offerto un posto nei loro centri di ricerca. Spesso non sono riuscito a trattenere le lacrime. Al contrario nessun segnale è arrivato dal mio ministro alla salute o dall’Istituto Superiore di Sanità e questo, per un ricercatore che fa il medico ospedaliero come me e che si è speso in prima persona in questa pandemia, è fonte di grande dolore. La plasma terapia rappresenta una chance che stiamo diamo al nostro Paese, una strategia terapeutica per cambiare la sorte di questa pandemia e dei pazienti; poi, se la sperimentazione dimostrerà che mi sto sbagliando, sarò il primo a dire agli italiani, Scusate, ho preso una cantonata, ma non penso sarà così…”.

Ecco l’intervista completa al dr. Giuseppe De Donno durante Bruno Mattina, realizzata da Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro.

Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps.

Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

Terremoti: avvertita scossa del 3.6 nelle Marche

Verso le 4 del mattino di oggi, 5 maggio, è stata avvertita una scossa di terremoto nelle province meridionali delle Marche. Secondo quanto riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si è trattata di una scossa di magnitudo 3.6 con epicentro a 11 km di profondità a 4 km a ovest di Amandola (Fermo), una delle località colpite dal sisma nel 2016.

La scossa è stata avvertita anche dalla popolazione di Camerino e di Ascoli Piceno.

La Strana Coppia: la vita del barista in Fase 2

La Strana Coppia torna su Radio Bruno parlando della Fase 2: ma com’è la vita dei baristi in fase 2? Ce lo racconta Roberto in diretta dal bar, con gli aneddoti più strani di questo periodo.

Avvistata in Italia la vespa killer che uccide le api

Si chiama vespa velutina, ma la chiamano anche calabrone asiatico o calabrone dalle zampe gialle, ha le dimensioni di un calabrone ed è originaria del sud-est asiatico. Nell’ultimo periodo ne ha parlato anche il New York Times, perché l’insetto è stato avvistato nello stato di Washington, mettendo in allarme biologi e apicoltori. Questa particolare specie, infatti, ha l’abitudine di devastare la popolazione di api che incontra, risultando davvero dannosa per l’ecosistema e la produzione di miele. Ora però la vespa velutina è stata avvistata anche in Toscana e Liguria.

Gli apicoltori hanno già iniziato a posizionare trappole nei propri alveari per catturare la vespa “regina” ed evitare la formazione di nuove colonie e il proliferare degli alveari nei mesi estivi. Solo nei giorni scorsi ne sono state catturate cinque, l’ultima in provincia di Massa. Come riporta Skytg24, cinque avvistamenti sul nostro territorio non sono un bel segnale, come spiega Rita Cervo, etologa nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e professore associato di Zoologia. “Il fronte avanza. In Liguria, zona di penetrazione in Toscana della vespa, la situazione è drammatica, sebbene la sua diffusione sia stata in qualche modo rallentata rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei. Ora, dopo il focolaio di un anno fa a Massa, registriamo il primo avvistamento a Carrara”.

Secondo l’esperta, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà di arginare il fenomeno, grazie anche agli aiuti degli apicoltori per evitare la strage di api: “Essendo una specie aliena, e quindi un predatore che le nostre api non conoscono, queste non hanno ancora evoluto una strategia di difesa. Così finiscono per uscire sempre meno dal nido, impaurite, e la colonia senza scorte di cibo si indebolisce”.

Da quanto riportato dal New York Times, pare che il calabrone asiatico arrivi a uccidere 50 persone l’anno, tanto che in Giappone le autorità hanno deciso di installare trappole e di seguire con radiofrequenze gli spostamenti delle colonie. E secondo l’entomologo Chris Looney, che lavora presso il Dipartimento dell’Agricoltura dello Stato di Washington, se non si riuscirà ad arginare questa nuova specie nei prossimi due anni, poi sarà impossibile farlo con efficacia.

Madonna partecipa a una festa di compleanno: “Sono immune al virus”

Madonna torna a far parlare di sé  e questa volta per aver partecipato a una festa di compleanno e messo a rischio chi le stava intorno. Solo pochi giorni fa, la cantante aveva pubblicato un video sui social in cui rivelava che aveva “anticorpi contro il coronavirus”, che significa che è stata a contatto con il Covid-19: “Domani andrò a fare un lungo giro in macchina e rotolerò giù dal finestrino, e vado a respirare l’aria COVID-19. Spero che il sole splenda”. Ovviamente la star non ha fornito ulteriori informazioni sulla sua diagnosi o sui sintomi che potrebbe aver avuto durante la lotta contro il coronavirus.

Subito dopo questo video, la pop star ha partecipato al compleanno dell’amico e fotografo Steven Klein, che festeggiava i suoi 55 anni insieme ad amici più cari. Madonna ha ricevuto subito molte reazioni negative sui social, dopo aver visto le foto della star accanto il festeggiato, alcuni hanno addirittura fatto notare che il suo comportamento è inquietante e di certo non dà il buon esempio a chi è in quarantena a casa con i figli. Nessuno alla festa indossava mascherine, tutto come se il Covid-19 non esistesse.

 

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#staysafe #staysane

Un post condiviso da Madonna (@madonna) in data:

Michele Rastelli di Area Italia

Area Italia è stata fondata venticinque anni fa da Michele Rastelli e dal socio Andrea Begani, a Parma. L’agenzia ha diciotto dipendenti che si dedicano alla realizzazione di campagne pubblicitarie, all’organizzazione di eventi, affiancano le aziende nella costruzione del loro brand e della strategia digitale. Durante la quarantena non hanno mai chiuso, ma tutti i dipendenti sono stati messi nelle condizioni di lavorare da casa. Lo smartworking ha scardinato le consolidate modalità di lavoro, ma anche fortemente consolidato la fiducia nella squadra di collaboratori. E così poter continuare a lavorare tutti con lo sguardo rivolto alle opportunità.
Sentiamo l’intervista a Michele Rastelli, realizzata da Micaela Romagnoli.

Coronavirus e plasma terapia, la posizione della Regione Emilia-Romagna: “Presto per trarre conclusioni definitive, dati ancora scarsi”

“Presto per trarre conclusioni definitive, dati ancora scarsi. I dati di letteratura riferiti solo a una ventina di pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e curati anche con altri farmaci. Prima di considerarla terapia di riferimento, è necessario verificarne l’efficacia in fase più precoce, in assenza di altre cure e con un più lungo follow-up”. Pertanto, al momento in Emilia-Romagna non viene utilizzata, spiega il professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

La Regione Emilia-Romagna interviene sulla plasma terapia, e lo fa attraverso le valutazioni del professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

“Parliamo di una risorsa terapeutica nota il cui utilizzo risale ad oltre cinquant’anni anni orsono, che si basa sul principio della trasmissione passiva degli anticorpi come strumento terapeutico nei confronti di malattie da infezione- spiega Viale-. Era già stata sperimentata durante le due precedenti epidemie da Coronavirus (Sars e Mers), per cui alcuni gruppi di lavoro l’hanno messa in atto anche nei confronti di Covid-19”.

“Tuttavia i dati di letteratura sono al momento molto scarsi, quasi aneddotici: si riferiscono infatti a meno di venti pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e tutti co-trattati con altri farmaci, per cui è difficile trarre conclusioni definitive– aggiunge-. Anche per questa terapia sarebbe necessario mettere in atto uno studio prospettico randomizzato e soprattutto verificarne l’efficacia in fase più precoce di malattia ed in assenza di co-trattamenti”.

A queste considerazioni, il professor Viale aggiunge ulteriori valutazioni scientifiche che spingono la Regione ad adottare una linea prudenziale, quindi a scegliere di non utilizzare al momento questa terapia sui pazienti affetti da nuovo Coronavirus ricoverati nelle strutture del sistema sanitario emiliano-romagnolo.

“Vi sono alcune perplessità di fondo rispetto a tale terapia– sottolinea Viale-. Innanzitutto il fatto che non si sappia se gli anticorpi presenti nel siero dei pazienti guariti siano protettivi e per quanto perdurino. Secondariamente, appare azzardato somministrare passivamente anticorpi ad un paziente – specie in una fase di malattia in cui sia possibile utilizzare risorse alternative – fino a quando non sarà chiarito il rischio che Covid-19 possa sfruttare il meccanismo attraverso cui gli anticorpi fungono da vettore di infezione da altro sierotipo virale piuttosto che da fattore protettivo; parliamo di ciò che scientificamente viene denominato antibody-dependent enhancement, Un’ulteriore perplessità giunge dall’ipotesi che la somministrazione di plasma contenete anticorpi di un’altra persona possa innescare patologie immuno-mediate”.

“Per tutti questi motivi– conclude Viale- l’utilizzo routinario del plasma in pazienti affetti da nuovo Coronavirus dovrebbe avere una rigorosa fase sperimentale ed un più lungo follow up prima di essere considerato una terapia di riferimento”.

Marco Masini e Francesco Renga in duetto in “T’innamorerai”

Da venerdì 8 maggio, potremo sentire in radio la nuova versione di “T’innamorerai”, lo storico brano di Marco Masini che per l’occasione è stato reinterpretato insieme a Francesco Renga. Il singolo è uno dei più famosi e rappresentativi del cantautore toscano, ed è contenuto nell’album “Masini + 1, 30th Anniversary”, che celebra i suoi 30 anni di carriera. Il disco contiene 15 brani, i suoi più grandi successi reinterpretati insieme agli amici e colleghi Eros Ramazzotti, Giuliano Sangiorgi, Ermal Meta, Umberto Tozzi, Ambra Angiolini, Luca Carboni, Francesco Renga, Modà, Nek, Gigi D’Alessio, Jovanotti, Annalisa, Bianca Atzei, Giusy Ferreri, Fabrizio Moro e Rita Bellanza.

Ecco la tracklist dell’album: Il confronto (inedito); La parte chiara (inedito), Non è così (inedito); Disperato – feat. Eros Ramazzotti; Ci vorrebbe il mare – feat. Giuliano Sangiorgi; Cenerentola innamorata – feat. Ermal Meta; Perché lo fai – feat. Umberto Tozzi; Ti vorrei – feat. Ambra Angiolini; Vaffanculo – feat. Luca Carboni; T’innamorerai – feat. Francesco Renga; Bella stronza – feat. Modà; Principessa – feat. Nek; Lasciaminonmilasciare – feat.Gigi D’Alessio; L’uomo volante – feat. Jovanotti; Io ti volevo – feat. Annalisa; Che giorno è – feat. Bianca Atzei; Spostato di un secondo – feat. Giusy Ferreri; Tu non esisti – feat. Fabrizio Moro; Fra la pace e l’inferno (inedito) – feat. Rita Bellanza.

A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il tour, inizialmente previsto per la primavera, è stato rimandato a dopo l’estate. Si inizierà il 20 settembre con il grande concerto all’Arena di Verona insieme agli ospito che hanno cantato insieme a lui nell’ultimo album: Giuliano Sangiorgi, Ermal Meta, Umberto Tozzi, Ambra Angiolini, Luca Carboni, Francesco Renga, Modà, Nek, Gigi D’Alessio, Annalisa, Bianca Atzei, Giusy Ferreri, Fabrizio Moro, Rita Bellanza, Arisa.

Ecco le nuove date:
20 settembre – VERONA – Arena
16 settembre – ORVIETO – Teatro Mancinelli (DATA ZERO) (recupero dell’8 aprile)
24 settembre – FIRENZE – Teatro Verdi (SOLD OUT) (recupero del 15 maggio)
25 settembre – FIRENZE – Teatro Verdi (SOLD OUT) (recupero del 16 maggio)
26 settembre – ROMA – Auditorium Parco della Musica (SOLD OUT) (recupero del 2 maggio)
2 ottobre – TORINO – Teatro Colosseo (SOLD OUT) (recupero del 9 maggio)
8 ottobre – ZURIGO – Kaufleuten Club (recupero del 15 aprile)
9 ottobre – LIEGI – Forum de Liège (recupero del 4 aprile)
10 ottobre – MONS – Théâtre Royal de Mons (recupero del 3 aprile)
13 ottobre – BOLOGNA – EuropAuditorium (recupero del 30 aprile)
14 ottobre – VENEZIA – Teatro Goldoni (recupero del 12 maggio)
18 ottobre – GENOVA – Politeama Genovese (recupero del 19 maggio)
27 ottobre – PARMA – Teatro Regio (recupero del 18 maggio)
28 ottobre – BRESCIA – Dis_Play (recupero del 25 aprile)
7 novembre – ASSISI – Teatro Lyrick (recupero del 29 aprile)
8 novembre – FIRENZE – Teatro Verdi (recupero del 24 maggio)
13 novembre – LECCE – Teatro Politeama Greco (recupero del 22 maggio)
17 novembre – ANCONA – Teatro delle Muse (recupero del 18 aprile)
24 novembre – MILANO – Teatro degli Arcimboldi (SOLD OUT) (recupero del 16 aprile)
25 novembre – MILANO – Teatro degli Arcimboldi (recupero del 28 maggio)

I biglietti già acquistati in prevendita rimangono validi per le nuove date corrispondenti.
È possibile rivendere i biglietti utilizzando la piattaforma Fansale di TicketOne.

Matteo Macchioni si schiera a favore dei lavoratori del mondo del teatro

Il tenore Matteo Macchioni, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale, lancia un appello sui suoi canali social, condividendo il testo della sua lettera “Lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini”.

Matteo Macchioni con questa lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini, si unisce ai messaggi lanciati nelle ultime settimane da tanti suoi colleghi artisti e dagli operatori del mondo del teatro e dello spettacolo in Italia per avere risposte dal governo al fine di tutelare il settore della cultura e della musica.

«Gentile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Gentile Ministro Dario Franceschini, mi presento, il mio nome è Matteo Macchioni e sono un cantante d’opera italiano. Unisco le mie parole a quelle di tanti altri colleghi artisti per prospettarvi la grave situazione in cui versa un settore fondamentale e strategico come quello dei teatri italiani, dove si diffondono e producono musica, opera lirica, danza, prosa ed ogni altro tipo di manifestazione culturale. Pur lodando le iniziative messe in campo in queste settimane per ampliare l’offerta dello streaming e considerando tale risorsa digitale un valore aggiunto e perfettibile per il futuro, si ritiene quanto mai necessaria una riflessione sulla necessità di una ripresa della produzione culturale dal vivo. I lavoratori dello spettacolo, in particolar modo i liberi professionisti con partita iva, ma in generale tutti coloro che ricoprono una mansione attinente al mondo della produzione culturale, soffrono in questi mesi. Urgono risposte mirate ed idee. In generale si rileva quantomeno possibile far rispettare le distanze di sicurezza limitando la capienza di persone nelle sale di teatri ed auditorium. Questa è una misura concreta, fattibile e già sperimentata in Europa. Faccio l’esempio, vissuto personalmente in Danimarca, dove tale concetto è stato contemplato in una prima fase dell’emergenza al Royal Danish Theatre. In alcune rappresentazioni il pubblico presente in Teatro era sotto ad un determinato numero, ritenuto sufficiente a garantire standard di protezione adeguati. In aggiunta si potrebbero rendere obbligatorie mascherine e guanti per ciascun membro del pubblico, magari fornendo direttamente un kit personale sterile monouso all’ingresso. Sul fronte dei lavoratori, si potrebbero prevedere test sierologici e screening per tutti coloro che lavorano in Teatro. Una sorta di health care anti-Covid per il personale stabile e per gli artisti freelance che, di volta in volta, vengono ospitati. Già queste idee consentirebbero, una volta messe a punto, di poter riprendere a produrre nell’ottica temporale del prossimo autunno. Lasciare al proprio destino i lavoratori dello spettacolo sarebbe un peccato mortale e inciderebbe negativamente sulle future generazioni. Altro argomento che si pone all’attenzione dei nostri vertici istituzionali è la condizione arretrata vetusta e priva di welfare relativamente alle tipologie di contratti di scrittura artistica. Nel “nuovo” corso post-Covid, tali contratti potrebbero prevedere un compenso non più solo focalizzato sulla remunerazione della performance, ma suddiviso in un’equa remunerazione del periodo di prove, naturalmente un compenso per le prestazioni artistiche ed un giusto rimborso spese per il viaggio e per l’alloggio. L’applicazione di un minimo di stato sociale anche per i liberi professionisti dello spettacolo è importante, come lo è prevedere delle forme di tutela che, in casi di forza maggiore come ora, contemplino strumenti di sostegno al reddito certi e non affidati a decreti estemporanei. Sarebbe opportuno inoltre rivedere il sistema di previdenza sociale. L’ex Enpals è stato smantellato per essere accorpato all’Inps. Probabilmente tale operazione è stata un errore e si dovrebbe riflettere molto anche su questo. In conclusione e senza tanti giri di parole, è tempo di agire concretamente. Se lo sport può ripartire a porte chiuse, anche il mondo del teatro, con le dovute cautele, può e deve ripartire. Gli artisti dello spettacolo non vogliono certo morire di Covid. Non ci si accusi di essere imprudenti! No, non siamo imprudenti, ma abbiamo paura di essere lasciati soli, nonostante i proclami e abbiamo paura di subire la beffa della decimazione per mancanza di lavoro e prospettiva. L’Italia non perderà i teatri, ma rischia di perdere coloro che li rendono vivi, gli artisti.
Matteo Macchioni, Tenore.»

Ascolta le parole di Matteo Macchioni

Plasma terapia: intervista al dr. Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova

Nel sangue dei guariti c’è la chiave per curare i malati di coronavirus?

Nel sangue dei guariti secondo il dottor Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ci potrebbe essere la chiave per curare i malati di coronavirus. La terapia col plasma, ricco degli anticorpi sviluppati da coloro che hanno vinto la loro personale battaglia contro il virus, starebbe infatti dando risultati incoraggianti al San Matteo di Pavia e al Carlo Poma di Mantova, dove è stata avviata una sperimentazione.
Oggi, 5 maggio, al microfono di Clarissa Martinelli e Antonio Valli di Radio Bruno, il dottor De Donno è stato lapidario: “ad oggi la plasma terapia è l’unica terapia specifica contro il coronavirus”.

In cosa consiste la terapia col plasma?
“I pazienti guariti da polmonite provocata dal coronavirus sono stati sottoposti a una donazione spontanea di 600 millilitri di plasma, la parte più liquida del nostro sangue, quella composta da acqua, proteine, nutrienti, ormoni, quindi senza elementi corpuscolati, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il plasma in particolare è ricco degli anticorpi sviluppati nei confronti del coronavirus i quali vengono inoculati nei pazienti malati e affetti da gravi forme di insufficienza respiratoria”.

Quali risultati avete ottenuto sinora?
“Il nostro protocollo ha previsto l’arruolamento di 48 pazienti che non avessero alle spalle una storia di insufficienza respiratoria maggiore di 10 giorni e grave, ovvero con l’indicazione della ventilazione meccanica. A questi 48 vanno poi aggiunti quelli trattati al di fuori del protocollo e con l’autorizzazione del Comitato Etico. Dall’attivazione di questa sperimentazione non abbiamo registrato decessi e sappiamo che tra i pazienti covid con polmoniti gravi la mortalità è molto elevata”.

Attorno alla terapia col plasma si è sviluppata una forte diatriba, tra sostenitori e detrattori: avete registrato effetti collaterali sui pazienti trattati?
“Sulla plasma terapia sto leggendo corbellerie di ogni tipo. Noi non abbiamo registrato né effetti collaterali né reazioni avverse. Al contrario tutti gli indici di infiammazione si sono ridotti drasticamente e oggi tutti i 48 pazienti sono tornati a casa, insieme alle loro famiglie”.

Si parla di alti costi…
“Ogni sacca costa circa 82 euro, come gli integratori che acquistiamo per andare in palestra… se sono tanti per salvare una vita, allora non so davvero che dire”.

Qualcuno ha asserito che il plasma trasfuso potrebbe essere veicolo di malattie.
“Mettere in dubbio la rete trasfusionale italiana, una delle più sicure al mondo, è inaccettabile”.

State raccogliendo interesse da ogni parte del mondo perché in Italia vi sono così tante resistenze?
“Ci ha contattato un alto funzionario dell’Onu, il console del Messico, autorità statunitensi… tutti hanno manifestato interesse per il nostro protocollo e si sono complimentati per il nostro lavoro. E sono già numerose le università che ci hanno offerto un posto nei loro centri di ricerca. Spesso non sono riuscito a trattenere le lacrime. Al contrario nessun segnale è arrivato dal mio ministro alla salute o dall’Istituto Superiore di Sanità e questo, per un ricercatore che fa il medico ospedaliero come me e che si è speso in prima persona in questa pandemia, è fonte di grande dolore. La plasma terapia rappresenta una chance che stiamo diamo al nostro Paese, una strategia terapeutica per cambiare la sorte di questa pandemia e dei pazienti; poi, se la sperimentazione dimostrerà che mi sto sbagliando, sarò il primo a dire agli italiani, Scusate, ho preso una cantonata, ma non penso sarà così…”.

Ecco l’intervista completa al dr. Giuseppe De Donno durante Bruno Mattina, realizzata da Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro.

Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps.

Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

Terremoti: avvertita scossa del 3.6 nelle Marche

Verso le 4 del mattino di oggi, 5 maggio, è stata avvertita una scossa di terremoto nelle province meridionali delle Marche. Secondo quanto riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si è trattata di una scossa di magnitudo 3.6 con epicentro a 11 km di profondità a 4 km a ovest di Amandola (Fermo), una delle località colpite dal sisma nel 2016.

La scossa è stata avvertita anche dalla popolazione di Camerino e di Ascoli Piceno.

La Strana Coppia: la vita del barista in Fase 2

La Strana Coppia torna su Radio Bruno parlando della Fase 2: ma com’è la vita dei baristi in fase 2? Ce lo racconta Roberto in diretta dal bar, con gli aneddoti più strani di questo periodo.

Avvistata in Italia la vespa killer che uccide le api

Si chiama vespa velutina, ma la chiamano anche calabrone asiatico o calabrone dalle zampe gialle, ha le dimensioni di un calabrone ed è originaria del sud-est asiatico. Nell’ultimo periodo ne ha parlato anche il New York Times, perché l’insetto è stato avvistato nello stato di Washington, mettendo in allarme biologi e apicoltori. Questa particolare specie, infatti, ha l’abitudine di devastare la popolazione di api che incontra, risultando davvero dannosa per l’ecosistema e la produzione di miele. Ora però la vespa velutina è stata avvistata anche in Toscana e Liguria.

Gli apicoltori hanno già iniziato a posizionare trappole nei propri alveari per catturare la vespa “regina” ed evitare la formazione di nuove colonie e il proliferare degli alveari nei mesi estivi. Solo nei giorni scorsi ne sono state catturate cinque, l’ultima in provincia di Massa. Come riporta Skytg24, cinque avvistamenti sul nostro territorio non sono un bel segnale, come spiega Rita Cervo, etologa nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e professore associato di Zoologia. “Il fronte avanza. In Liguria, zona di penetrazione in Toscana della vespa, la situazione è drammatica, sebbene la sua diffusione sia stata in qualche modo rallentata rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei. Ora, dopo il focolaio di un anno fa a Massa, registriamo il primo avvistamento a Carrara”.

Secondo l’esperta, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà di arginare il fenomeno, grazie anche agli aiuti degli apicoltori per evitare la strage di api: “Essendo una specie aliena, e quindi un predatore che le nostre api non conoscono, queste non hanno ancora evoluto una strategia di difesa. Così finiscono per uscire sempre meno dal nido, impaurite, e la colonia senza scorte di cibo si indebolisce”.

Da quanto riportato dal New York Times, pare che il calabrone asiatico arrivi a uccidere 50 persone l’anno, tanto che in Giappone le autorità hanno deciso di installare trappole e di seguire con radiofrequenze gli spostamenti delle colonie. E secondo l’entomologo Chris Looney, che lavora presso il Dipartimento dell’Agricoltura dello Stato di Washington, se non si riuscirà ad arginare questa nuova specie nei prossimi due anni, poi sarà impossibile farlo con efficacia.

Madonna partecipa a una festa di compleanno: “Sono immune al virus”

Madonna torna a far parlare di sé  e questa volta per aver partecipato a una festa di compleanno e messo a rischio chi le stava intorno. Solo pochi giorni fa, la cantante aveva pubblicato un video sui social in cui rivelava che aveva “anticorpi contro il coronavirus”, che significa che è stata a contatto con il Covid-19: “Domani andrò a fare un lungo giro in macchina e rotolerò giù dal finestrino, e vado a respirare l’aria COVID-19. Spero che il sole splenda”. Ovviamente la star non ha fornito ulteriori informazioni sulla sua diagnosi o sui sintomi che potrebbe aver avuto durante la lotta contro il coronavirus.

Subito dopo questo video, la pop star ha partecipato al compleanno dell’amico e fotografo Steven Klein, che festeggiava i suoi 55 anni insieme ad amici più cari. Madonna ha ricevuto subito molte reazioni negative sui social, dopo aver visto le foto della star accanto il festeggiato, alcuni hanno addirittura fatto notare che il suo comportamento è inquietante e di certo non dà il buon esempio a chi è in quarantena a casa con i figli. Nessuno alla festa indossava mascherine, tutto come se il Covid-19 non esistesse.

 

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#staysafe #staysane

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Michele Rastelli di Area Italia

Area Italia è stata fondata venticinque anni fa da Michele Rastelli e dal socio Andrea Begani, a Parma. L’agenzia ha diciotto dipendenti che si dedicano alla realizzazione di campagne pubblicitarie, all’organizzazione di eventi, affiancano le aziende nella costruzione del loro brand e della strategia digitale. Durante la quarantena non hanno mai chiuso, ma tutti i dipendenti sono stati messi nelle condizioni di lavorare da casa. Lo smartworking ha scardinato le consolidate modalità di lavoro, ma anche fortemente consolidato la fiducia nella squadra di collaboratori. E così poter continuare a lavorare tutti con lo sguardo rivolto alle opportunità.
Sentiamo l’intervista a Michele Rastelli, realizzata da Micaela Romagnoli.

Coronavirus e plasma terapia, la posizione della Regione Emilia-Romagna: “Presto per trarre conclusioni definitive, dati ancora scarsi”

“Presto per trarre conclusioni definitive, dati ancora scarsi. I dati di letteratura riferiti solo a una ventina di pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e curati anche con altri farmaci. Prima di considerarla terapia di riferimento, è necessario verificarne l’efficacia in fase più precoce, in assenza di altre cure e con un più lungo follow-up”. Pertanto, al momento in Emilia-Romagna non viene utilizzata, spiega il professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

La Regione Emilia-Romagna interviene sulla plasma terapia, e lo fa attraverso le valutazioni del professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

“Parliamo di una risorsa terapeutica nota il cui utilizzo risale ad oltre cinquant’anni anni orsono, che si basa sul principio della trasmissione passiva degli anticorpi come strumento terapeutico nei confronti di malattie da infezione- spiega Viale-. Era già stata sperimentata durante le due precedenti epidemie da Coronavirus (Sars e Mers), per cui alcuni gruppi di lavoro l’hanno messa in atto anche nei confronti di Covid-19”.

“Tuttavia i dati di letteratura sono al momento molto scarsi, quasi aneddotici: si riferiscono infatti a meno di venti pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e tutti co-trattati con altri farmaci, per cui è difficile trarre conclusioni definitive– aggiunge-. Anche per questa terapia sarebbe necessario mettere in atto uno studio prospettico randomizzato e soprattutto verificarne l’efficacia in fase più precoce di malattia ed in assenza di co-trattamenti”.

A queste considerazioni, il professor Viale aggiunge ulteriori valutazioni scientifiche che spingono la Regione ad adottare una linea prudenziale, quindi a scegliere di non utilizzare al momento questa terapia sui pazienti affetti da nuovo Coronavirus ricoverati nelle strutture del sistema sanitario emiliano-romagnolo.

“Vi sono alcune perplessità di fondo rispetto a tale terapia– sottolinea Viale-. Innanzitutto il fatto che non si sappia se gli anticorpi presenti nel siero dei pazienti guariti siano protettivi e per quanto perdurino. Secondariamente, appare azzardato somministrare passivamente anticorpi ad un paziente – specie in una fase di malattia in cui sia possibile utilizzare risorse alternative – fino a quando non sarà chiarito il rischio che Covid-19 possa sfruttare il meccanismo attraverso cui gli anticorpi fungono da vettore di infezione da altro sierotipo virale piuttosto che da fattore protettivo; parliamo di ciò che scientificamente viene denominato antibody-dependent enhancement, Un’ulteriore perplessità giunge dall’ipotesi che la somministrazione di plasma contenete anticorpi di un’altra persona possa innescare patologie immuno-mediate”.

“Per tutti questi motivi– conclude Viale- l’utilizzo routinario del plasma in pazienti affetti da nuovo Coronavirus dovrebbe avere una rigorosa fase sperimentale ed un più lungo follow up prima di essere considerato una terapia di riferimento”.

Marco Masini e Francesco Renga in duetto in “T’innamorerai”

Da venerdì 8 maggio, potremo sentire in radio la nuova versione di “T’innamorerai”, lo storico brano di Marco Masini che per l’occasione è stato reinterpretato insieme a Francesco Renga. Il singolo è uno dei più famosi e rappresentativi del cantautore toscano, ed è contenuto nell’album “Masini + 1, 30th Anniversary”, che celebra i suoi 30 anni di carriera. Il disco contiene 15 brani, i suoi più grandi successi reinterpretati insieme agli amici e colleghi Eros Ramazzotti, Giuliano Sangiorgi, Ermal Meta, Umberto Tozzi, Ambra Angiolini, Luca Carboni, Francesco Renga, Modà, Nek, Gigi D’Alessio, Jovanotti, Annalisa, Bianca Atzei, Giusy Ferreri, Fabrizio Moro e Rita Bellanza.

Ecco la tracklist dell’album: Il confronto (inedito); La parte chiara (inedito), Non è così (inedito); Disperato – feat. Eros Ramazzotti; Ci vorrebbe il mare – feat. Giuliano Sangiorgi; Cenerentola innamorata – feat. Ermal Meta; Perché lo fai – feat. Umberto Tozzi; Ti vorrei – feat. Ambra Angiolini; Vaffanculo – feat. Luca Carboni; T’innamorerai – feat. Francesco Renga; Bella stronza – feat. Modà; Principessa – feat. Nek; Lasciaminonmilasciare – feat.Gigi D’Alessio; L’uomo volante – feat. Jovanotti; Io ti volevo – feat. Annalisa; Che giorno è – feat. Bianca Atzei; Spostato di un secondo – feat. Giusy Ferreri; Tu non esisti – feat. Fabrizio Moro; Fra la pace e l’inferno (inedito) – feat. Rita Bellanza.

A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il tour, inizialmente previsto per la primavera, è stato rimandato a dopo l’estate. Si inizierà il 20 settembre con il grande concerto all’Arena di Verona insieme agli ospito che hanno cantato insieme a lui nell’ultimo album: Giuliano Sangiorgi, Ermal Meta, Umberto Tozzi, Ambra Angiolini, Luca Carboni, Francesco Renga, Modà, Nek, Gigi D’Alessio, Annalisa, Bianca Atzei, Giusy Ferreri, Fabrizio Moro, Rita Bellanza, Arisa.

Ecco le nuove date:
20 settembre – VERONA – Arena
16 settembre – ORVIETO – Teatro Mancinelli (DATA ZERO) (recupero dell’8 aprile)
24 settembre – FIRENZE – Teatro Verdi (SOLD OUT) (recupero del 15 maggio)
25 settembre – FIRENZE – Teatro Verdi (SOLD OUT) (recupero del 16 maggio)
26 settembre – ROMA – Auditorium Parco della Musica (SOLD OUT) (recupero del 2 maggio)
2 ottobre – TORINO – Teatro Colosseo (SOLD OUT) (recupero del 9 maggio)
8 ottobre – ZURIGO – Kaufleuten Club (recupero del 15 aprile)
9 ottobre – LIEGI – Forum de Liège (recupero del 4 aprile)
10 ottobre – MONS – Théâtre Royal de Mons (recupero del 3 aprile)
13 ottobre – BOLOGNA – EuropAuditorium (recupero del 30 aprile)
14 ottobre – VENEZIA – Teatro Goldoni (recupero del 12 maggio)
18 ottobre – GENOVA – Politeama Genovese (recupero del 19 maggio)
27 ottobre – PARMA – Teatro Regio (recupero del 18 maggio)
28 ottobre – BRESCIA – Dis_Play (recupero del 25 aprile)
7 novembre – ASSISI – Teatro Lyrick (recupero del 29 aprile)
8 novembre – FIRENZE – Teatro Verdi (recupero del 24 maggio)
13 novembre – LECCE – Teatro Politeama Greco (recupero del 22 maggio)
17 novembre – ANCONA – Teatro delle Muse (recupero del 18 aprile)
24 novembre – MILANO – Teatro degli Arcimboldi (SOLD OUT) (recupero del 16 aprile)
25 novembre – MILANO – Teatro degli Arcimboldi (recupero del 28 maggio)

I biglietti già acquistati in prevendita rimangono validi per le nuove date corrispondenti.
È possibile rivendere i biglietti utilizzando la piattaforma Fansale di TicketOne.

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