UDINESE(3-5-2) – 1 Silvestri; 50 Becao, 22 Mari, 2 Perez (dal 44′ st 17 Nuytinck); 16 Molina, 37 Pereyra (dal 21′ st 24 Samardzic), 11 Walace, 6 Makengo (dal 44′ st 8 Jajalo), 13 Udogie; 7 Success, 10 Deulofeu (dal 45′ st 30 Nestorovski). A disp. 31 Gasparini, 20 Padelli, 5 Arslan, 28 Benkovic, 93 Soppy, 4 Zeegelaar. All. G. Cioffi
EMPOLI(4-3-1-2) – 13 Vicario; 30 Stojanovic (dal 26′ st 65 Parisi), 34 Ismajli, 33 Luperto, 21 Cacace; 25 Bandinelli, 23 Asllani, 15 Benassi (dal 26′ st 8 Henderson); 10 Bajrami (dal 26′ st 7 Verre); 99 Pinamonti, 19 La Mantia (dal 42′ st 9 Cutrone). A disp. 1 Ujkani, 22 Furlan, 6 Romagnoli, 20 Fiamozzi, 42 Viti, 5 Stulac, 16 Fazzini. All. A. Andreazzoli
Arbitro: Sig. M. Marchetti di Ostia Lido (Perrotti-Sechi | IV Uff.le Volpi – VAR Fabbri-Vivenzi)
Marcatori: 6′ aut. 34 Ismajli (U); 7′ st 10 Deulofeu (U), al 25′ st rig. 99 Pinamonti (E), al 34′ st 23 Pussetto (U), al 42′ st 24 Samarzdic (U).
Note: Angoli Udinese 4 Empoli 7. Ammoniti: al 44′ 34 Ismajli (E); al 16′ st 30 Stojanovic (E), al 19′ st 16 Molina (U), al 19′ st 25 Bandinelli (E), al 40′ st 7 Verre (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 0′ pt – 6′ st. Spettatori: 12.000 (partita giocata con apertura stadio al 100% ma con obbligo di mascherina ed entrata con lasciapassare medico per emergenza sanitaria).
Finisce male, malissimo la trasferta al Dacia Arena di Udine per l’Empoli di Andreazzoli che esce sconfitto al cospetto dei friulani per 4-1.
Gli azzurri si complicano la vita dopo sei minuti: su un innocuo cross dalla destra di Molina Ismajli interviene sul pallone in maniera maldestra e spedisce alle spalle di Vicario con una deviazione indirizzata all’angolino.
Il gol in pratica spiana la strada all’Udinese che si vede indirizzata la partita nel verso giusto e con l’Empoli proiettato in avanti sfiora in più occasioni il 2-0.
Gli azzurri hanno l’occasione più importante con Benassi che a tu per tu con Silvestri spara il pallone addosso al portiere avversario.
SECONDO TEMPO – Pronti via e l’Udinese raddoppia, dentro al settimo giro di lancette il gol lo realizza Deloufeu. E’ l’ennesima rete in avvio di frazione, con l’autorete di Ismajli del primo tempo l’Empoli arriva a quindici reti subite nei primi quindici minuti.
L’Empoli in realtà non gioca malissimo, palleggia, cerca geometrie a va anche al tiro anche se quasi mai impegnando il portiere avversario, quasi come fosse un martello fuori fase.
E’ un episodio a sbloccare mentalmente la squadra azzurra. Minuto 23: La Mantia anticipa Success che frana addosso al numero diciannove azzurro. Rigore che Pinamonti si fa respingere da Silvestri, portiere “para-rigori”, ma Bandinelli spedisce in rete.
Interviene il Var: rigore da ripetere. Questa volta Pinamonti dal dischetto realizza, è il minuto 25, e così il centravanti scuola Inter raggiunge quota 10 reti, andando per la prima volta in carriera in doppia cifra.
Realizzato il gol dell’1-2 che riapre il match l’Empoli gioca meglio e sfiora anzi il 2-2 con una pericolosa azione d’attacco.
Andreazzoli inserisce forze fresche con Verre in luogo di Bajrami, Parisi per Stojanovic ammonito e a rischio espulsione, e Henderson al posto di Benassi. Solo che Cioffi inserisce Pussetto ed indovina la mossa andando a segnare con il nuovo entrato il gol del tre a uno ad undici minuti dal novantesimo e nel miglior momento di spinta dei toscani.
L’Empoli si spegne e l’Udinese trova il poker con un capolavoro di Samardzic. Poi nei finale la reazione d’orgoglio degli azzurri che chiudono la partita in attacco alla caccia del quarantanovesimo gol in questa serie A. Sono tanti i gol realizzati, ma troppi quelli subiti che salgono a quota sessanta.
L’Empoli allunga la striscia di non-vittorie a 16: e domenica al Castellani arriva la corazzata Napoli. C’è solo un aspetto positivo, che è poi fondamentale, e cioè che la squadra azzurra ha già 34 punti in cascina, un’enormità, un patrimonio quasi per intero conquistato nel girone d’andata. Ma il girone di ritorno adesso somiglia quasi ad un disastro sportivo che potrà servire da lezione per costruire la prossima stagione…
Filippo Bandinelli in azione al “Friuli” di Udine (Credit Ph EFC 1920)
Accede al triangolare promozione: Tau Altopascio
Playoff: Lastrigiana in finale. Semifinale: Signa-Camaiore
Spareggio: Pontremolese-Castelnuovo Garfagnana. Chi vince accede al triangolare terzultime, chi perde retrocede in Promozione.
Retrocedono in Promozione: e Valdinievole Montecatini
Accede al triangolare promozione: Livorno
Playoff: Cuoiopelli in finale. Semifinale: San Miniato Basso-Fratres Perignano
Spareggio: Castelfiorentino-Ponsacco. Chi vince accede al triangolare terzultime, chi perde retrocede in Promozione.
Retrocede in Promozione: Atletico Piombino
Gli amaranto approcciano bene il match e sbloccano il risultato al 7′ con un perfetto colpo di testa di Giampà, che sfrutta al meglio la perfetta punizione calciata da Bellazzini. Il gol del vantaggio, però, addormenta gli uomini di Angelini, che quattro minuti più tardi subiscono la rete del pareggio, con Turco che batte Mazzoni con un preciso destro da fuori area. Il Livorno, appena sessanta secondi dopo, ha l’occasione per portarsi nuovamente avanti, con Gelsi che spara però alto da buona posizione. Gli amaranto, con il passare dei minuti, abbassano i ritmi ed il Tuttocuoio ne approfitta per portarsi in vantaggio con Vittorini, che insacca di testa al 43′ sugli sviluppi di un’azione d’angolo.
In avvio di ripresa i neroverdi ci provano con Lazzarini (bravo ad opporsi con i pugni Mazzoni), mentre il Livorno risponde al 55′ con una conclusione di Giuliani, troppo debole però per spaventare Muscas. Gli amaranto, nel finale, si gettano in avanti alla ricerca del gol del pari, ma a rendersi maggiormente pericolosi sono i padroni di casa, che colpiscono un palo con Lazzarini all’81’. Al 90′, poi, l’acuto di Gelsi, che, servito da Bellazzini, trova il timbro che evita ai suoi la sconfitta.
Consueto appuntamento con la conferenza stampa del tecnico neroazzurro Luca D’Angelo,
in vista della sfida di lunedì 18 aprile ore 18:00 contro il Como.
L’allenatore del Pisa commenta la prossima partita all’Arena: “Sulla partita è banale dire che è una partita molto importante e dobbiamo giocarla bene. Sul deferimento non credo abbia influito perché conosco questa società, il Presidente e gli altri, sappiamo la loro serietà ed ho visto la tristezza del presidente nel vedersi coinvolto in qualcosa di non veritiero“.
Sulle condizioni di Nicolas e la designazione arbitrale: “Nicolas lo valuteremo nei prossimi giorni, sull’arbitro credo sia tra i migliori e quindi la scelta della designazione non dà particolari problemi. Il Como ha fatto un buon campionato e domani giocherà la sua partita, dovremmo cercare di essere più bravi su tanti punti di vista, i punti servono a noi e noi dovremmo fare la partita. Gori mi fa piacere rivederlo, gli devo tantissimo, se la mia carriera ha avuto una svolta lui ha avuto un grande merito. A Varnier sono molto legato, è un bravissimo ragazzo, ha avuto tanta sfortuna altrimenti avrebbe fatto parte della nazionale A, ha caratteristiche veramente molto importanti“.
Riguardo al rush finale: “Credo che la cosa più importante adesso è avere una buona condizione atletica e poi avere una testa più libera perché dal punto di vista tecnico-tattico la squadra determinate cose le ha acquisite bene, come però spesso capita nel calcio la questione fisica e mentale è determinante. Le partite sono tutte difficili perché ognuno ha qualcosa dà dimostrare, bisogna tutte giocarle al massimo”.
Le condizioni di Tourè: ” Sta meglio, è molto fisico e quindi ha bisogno di avere allenamenti sulle gambe. Avere un giocatore di quel tipo ha disposizioni è un’ottima possibilità. Ha certamente avuto un calo per delle problematiche fisiche“.
L’ottima prestazione di Nagy a Perugia:“E’ un giocatore molto forte, tra i più forti della categoria e poi è una brava persona, il che non guasta“.
Arrivano le tante agognate vacanze di Pasqua e, complice il termine delle restrizioni legate alla pandemia di Covid 19 e il bel tempo, l’Italia torna ad essere una delle mete turistiche preferite dagli stranieri come testimoniano le lunghe code sull’autostrada A2, tra il tunnel di San Gottardo e il valico doganale di Chiasso-Brogeda, in uscita verso il nostro Paese.
Dalle prime ore del mattino le auto hanno continuato ad accumularsi in coda, creando un “serpentone” che ha raggiunto i 22 km verso le 13.15 di oggi, venerdì 15 aprile, con un’attesa di oltre 4 ore. Come riporta il sito TvSvizzera.it, già in mattinata la coda arrivava a 17 km e nella notte non è mai scesa sotto gli 8.
Un vero primato per la Svizzera, che non vedeva un traffico tale dal 2018, quando la coda arrivò a toccare i 28 chilometri di lunghezza. Anche appena prima della pandemia non si era mai arrivati a questi livelli, infatti per questo stesso periodo dell’anno si erano registrati ingorghi di 14 chilometri davanti alla galleria autostradale del San Gottardo.
Come riporta un’indagine di Cna Turismo e Commercio tra i propri associati, pare che saranno 15 milioni gli italiani e gli stranieri in viaggio nel nostro Paese per gustarsi qualche giorno di vacanza in qualche meta turistica.
(foto: webcam del sito Amt für Betrieb Nationalstrassen – afbn.ch)
“Bohemian Rhapsody”, una delle canzoni più famose dei Queen, a 46 anni dalla sua pubblicazione diventa un brano di interesse nazionale per gli Stati Uniti. I 9 minuti di pura arte (5.54 per la versione radio) sono stati giudicati “culturalmente, storicamente o esteticamente importante o in grado di riflettere il modo di vivere negli Stati Uniti”, aggiudicandosi un posto speciale nel National Recording Registry e sarà attentamente custodita presso gli archivi della Biblioteca del Congresso Nazionale.
Grazie al film biografico uscito nel 2018, in cui Ramy Malek veste i panni di Freddie Mercury, la canzone è tornata in vetta alle classifiche mondiali, diventando il primo video musicale pre 1990 a superare il miliardo di visualizzazioni su Youtube, oltre ad essere il brano del ventesimo secolo più ascoltato in streaming. Infatti anche i più giovani si sono potuti avvicinare alla musica dei Queen, rivivendo la magia del passato grazie al biopic, e il successo sulla piattaforma di streaming ne è la prova.
“Sapevamo fin dall’inizio che si trattava di un pezzo speciale. Freddie arrivò in studio con un nastro su cui aveva registrato la demo. Ci disse: ‘Ascoltate questo, cari. Credo che vi sorprenderà’. Lo registrammo in momenti diversi, tenendo come guida una linea vocale di Freddie Mercury sopra la quale abbiamo costruito le varie parti. Quando Freddie mi ha chiesto un assolo, gli ho detto che volevo cantare una strofa con la chitarra. Ed è quello che feci: cantai, suonando con la chitarra. Niente effetti: solo il tremolo. Usavo come plettro una moneta da cinque pence”, ha raccontato Brian May in un’intervista alla rivista Guitar Player.
UDINESE(3-5-2) – 1 Silvestri; 50 Becao, 22 Mari, 2 Perez (dal 44′ st 17 Nuytinck); 16 Molina, 37 Pereyra (dal 21′ st 24 Samardzic), 11 Walace, 6 Makengo (dal 44′ st 8 Jajalo), 13 Udogie; 7 Success, 10 Deulofeu (dal 45′ st 30 Nestorovski). A disp. 31 Gasparini, 20 Padelli, 5 Arslan, 28 Benkovic, 93 Soppy, 4 Zeegelaar. All. G. Cioffi
EMPOLI(4-3-1-2) – 13 Vicario; 30 Stojanovic (dal 26′ st 65 Parisi), 34 Ismajli, 33 Luperto, 21 Cacace; 25 Bandinelli, 23 Asllani, 15 Benassi (dal 26′ st 8 Henderson); 10 Bajrami (dal 26′ st 7 Verre); 99 Pinamonti, 19 La Mantia (dal 42′ st 9 Cutrone). A disp. 1 Ujkani, 22 Furlan, 6 Romagnoli, 20 Fiamozzi, 42 Viti, 5 Stulac, 16 Fazzini. All. A. Andreazzoli
Arbitro: Sig. M. Marchetti di Ostia Lido (Perrotti-Sechi | IV Uff.le Volpi – VAR Fabbri-Vivenzi)
Marcatori: 6′ aut. 34 Ismajli (U); 7′ st 10 Deulofeu (U), al 25′ st rig. 99 Pinamonti (E), al 34′ st 23 Pussetto (U), al 42′ st 24 Samarzdic (U).
Note: Angoli Udinese 4 Empoli 7. Ammoniti: al 44′ 34 Ismajli (E); al 16′ st 30 Stojanovic (E), al 19′ st 16 Molina (U), al 19′ st 25 Bandinelli (E), al 40′ st 7 Verre (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 0′ pt – 6′ st. Spettatori: 12.000 (partita giocata con apertura stadio al 100% ma con obbligo di mascherina ed entrata con lasciapassare medico per emergenza sanitaria).
Finisce male, malissimo la trasferta al Dacia Arena di Udine per l’Empoli di Andreazzoli che esce sconfitto al cospetto dei friulani per 4-1.
Gli azzurri si complicano la vita dopo sei minuti: su un innocuo cross dalla destra di Molina Ismajli interviene sul pallone in maniera maldestra e spedisce alle spalle di Vicario con una deviazione indirizzata all’angolino.
Il gol in pratica spiana la strada all’Udinese che si vede indirizzata la partita nel verso giusto e con l’Empoli proiettato in avanti sfiora in più occasioni il 2-0.
Gli azzurri hanno l’occasione più importante con Benassi che a tu per tu con Silvestri spara il pallone addosso al portiere avversario.
SECONDO TEMPO – Pronti via e l’Udinese raddoppia, dentro al settimo giro di lancette il gol lo realizza Deloufeu. E’ l’ennesima rete in avvio di frazione, con l’autorete di Ismajli del primo tempo l’Empoli arriva a quindici reti subite nei primi quindici minuti.
L’Empoli in realtà non gioca malissimo, palleggia, cerca geometrie a va anche al tiro anche se quasi mai impegnando il portiere avversario, quasi come fosse un martello fuori fase.
E’ un episodio a sbloccare mentalmente la squadra azzurra. Minuto 23: La Mantia anticipa Success che frana addosso al numero diciannove azzurro. Rigore che Pinamonti si fa respingere da Silvestri, portiere “para-rigori”, ma Bandinelli spedisce in rete.
Interviene il Var: rigore da ripetere. Questa volta Pinamonti dal dischetto realizza, è il minuto 25, e così il centravanti scuola Inter raggiunge quota 10 reti, andando per la prima volta in carriera in doppia cifra.
Realizzato il gol dell’1-2 che riapre il match l’Empoli gioca meglio e sfiora anzi il 2-2 con una pericolosa azione d’attacco.
Andreazzoli inserisce forze fresche con Verre in luogo di Bajrami, Parisi per Stojanovic ammonito e a rischio espulsione, e Henderson al posto di Benassi. Solo che Cioffi inserisce Pussetto ed indovina la mossa andando a segnare con il nuovo entrato il gol del tre a uno ad undici minuti dal novantesimo e nel miglior momento di spinta dei toscani.
L’Empoli si spegne e l’Udinese trova il poker con un capolavoro di Samardzic. Poi nei finale la reazione d’orgoglio degli azzurri che chiudono la partita in attacco alla caccia del quarantanovesimo gol in questa serie A. Sono tanti i gol realizzati, ma troppi quelli subiti che salgono a quota sessanta.
L’Empoli allunga la striscia di non-vittorie a 16: e domenica al Castellani arriva la corazzata Napoli. C’è solo un aspetto positivo, che è poi fondamentale, e cioè che la squadra azzurra ha già 34 punti in cascina, un’enormità, un patrimonio quasi per intero conquistato nel girone d’andata. Ma il girone di ritorno adesso somiglia quasi ad un disastro sportivo che potrà servire da lezione per costruire la prossima stagione…
Filippo Bandinelli in azione al “Friuli” di Udine (Credit Ph EFC 1920)
Accede al triangolare promozione: Tau Altopascio
Playoff: Lastrigiana in finale. Semifinale: Signa-Camaiore
Spareggio: Pontremolese-Castelnuovo Garfagnana. Chi vince accede al triangolare terzultime, chi perde retrocede in Promozione.
Retrocedono in Promozione: e Valdinievole Montecatini
Accede al triangolare promozione: Livorno
Playoff: Cuoiopelli in finale. Semifinale: San Miniato Basso-Fratres Perignano
Spareggio: Castelfiorentino-Ponsacco. Chi vince accede al triangolare terzultime, chi perde retrocede in Promozione.
Retrocede in Promozione: Atletico Piombino
Gli amaranto approcciano bene il match e sbloccano il risultato al 7′ con un perfetto colpo di testa di Giampà, che sfrutta al meglio la perfetta punizione calciata da Bellazzini. Il gol del vantaggio, però, addormenta gli uomini di Angelini, che quattro minuti più tardi subiscono la rete del pareggio, con Turco che batte Mazzoni con un preciso destro da fuori area. Il Livorno, appena sessanta secondi dopo, ha l’occasione per portarsi nuovamente avanti, con Gelsi che spara però alto da buona posizione. Gli amaranto, con il passare dei minuti, abbassano i ritmi ed il Tuttocuoio ne approfitta per portarsi in vantaggio con Vittorini, che insacca di testa al 43′ sugli sviluppi di un’azione d’angolo.
In avvio di ripresa i neroverdi ci provano con Lazzarini (bravo ad opporsi con i pugni Mazzoni), mentre il Livorno risponde al 55′ con una conclusione di Giuliani, troppo debole però per spaventare Muscas. Gli amaranto, nel finale, si gettano in avanti alla ricerca del gol del pari, ma a rendersi maggiormente pericolosi sono i padroni di casa, che colpiscono un palo con Lazzarini all’81’. Al 90′, poi, l’acuto di Gelsi, che, servito da Bellazzini, trova il timbro che evita ai suoi la sconfitta.
Consueto appuntamento con la conferenza stampa del tecnico neroazzurro Luca D’Angelo,
in vista della sfida di lunedì 18 aprile ore 18:00 contro il Como.
L’allenatore del Pisa commenta la prossima partita all’Arena: “Sulla partita è banale dire che è una partita molto importante e dobbiamo giocarla bene. Sul deferimento non credo abbia influito perché conosco questa società, il Presidente e gli altri, sappiamo la loro serietà ed ho visto la tristezza del presidente nel vedersi coinvolto in qualcosa di non veritiero“.
Sulle condizioni di Nicolas e la designazione arbitrale: “Nicolas lo valuteremo nei prossimi giorni, sull’arbitro credo sia tra i migliori e quindi la scelta della designazione non dà particolari problemi. Il Como ha fatto un buon campionato e domani giocherà la sua partita, dovremmo cercare di essere più bravi su tanti punti di vista, i punti servono a noi e noi dovremmo fare la partita. Gori mi fa piacere rivederlo, gli devo tantissimo, se la mia carriera ha avuto una svolta lui ha avuto un grande merito. A Varnier sono molto legato, è un bravissimo ragazzo, ha avuto tanta sfortuna altrimenti avrebbe fatto parte della nazionale A, ha caratteristiche veramente molto importanti“.
Riguardo al rush finale: “Credo che la cosa più importante adesso è avere una buona condizione atletica e poi avere una testa più libera perché dal punto di vista tecnico-tattico la squadra determinate cose le ha acquisite bene, come però spesso capita nel calcio la questione fisica e mentale è determinante. Le partite sono tutte difficili perché ognuno ha qualcosa dà dimostrare, bisogna tutte giocarle al massimo”.
Le condizioni di Tourè: ” Sta meglio, è molto fisico e quindi ha bisogno di avere allenamenti sulle gambe. Avere un giocatore di quel tipo ha disposizioni è un’ottima possibilità. Ha certamente avuto un calo per delle problematiche fisiche“.
L’ottima prestazione di Nagy a Perugia:“E’ un giocatore molto forte, tra i più forti della categoria e poi è una brava persona, il che non guasta“.
Arrivano le tante agognate vacanze di Pasqua e, complice il termine delle restrizioni legate alla pandemia di Covid 19 e il bel tempo, l’Italia torna ad essere una delle mete turistiche preferite dagli stranieri come testimoniano le lunghe code sull’autostrada A2, tra il tunnel di San Gottardo e il valico doganale di Chiasso-Brogeda, in uscita verso il nostro Paese.
Dalle prime ore del mattino le auto hanno continuato ad accumularsi in coda, creando un “serpentone” che ha raggiunto i 22 km verso le 13.15 di oggi, venerdì 15 aprile, con un’attesa di oltre 4 ore. Come riporta il sito TvSvizzera.it, già in mattinata la coda arrivava a 17 km e nella notte non è mai scesa sotto gli 8.
Un vero primato per la Svizzera, che non vedeva un traffico tale dal 2018, quando la coda arrivò a toccare i 28 chilometri di lunghezza. Anche appena prima della pandemia non si era mai arrivati a questi livelli, infatti per questo stesso periodo dell’anno si erano registrati ingorghi di 14 chilometri davanti alla galleria autostradale del San Gottardo.
Come riporta un’indagine di Cna Turismo e Commercio tra i propri associati, pare che saranno 15 milioni gli italiani e gli stranieri in viaggio nel nostro Paese per gustarsi qualche giorno di vacanza in qualche meta turistica.
(foto: webcam del sito Amt für Betrieb Nationalstrassen – afbn.ch)
“Bohemian Rhapsody”, una delle canzoni più famose dei Queen, a 46 anni dalla sua pubblicazione diventa un brano di interesse nazionale per gli Stati Uniti. I 9 minuti di pura arte (5.54 per la versione radio) sono stati giudicati “culturalmente, storicamente o esteticamente importante o in grado di riflettere il modo di vivere negli Stati Uniti”, aggiudicandosi un posto speciale nel National Recording Registry e sarà attentamente custodita presso gli archivi della Biblioteca del Congresso Nazionale.
Grazie al film biografico uscito nel 2018, in cui Ramy Malek veste i panni di Freddie Mercury, la canzone è tornata in vetta alle classifiche mondiali, diventando il primo video musicale pre 1990 a superare il miliardo di visualizzazioni su Youtube, oltre ad essere il brano del ventesimo secolo più ascoltato in streaming. Infatti anche i più giovani si sono potuti avvicinare alla musica dei Queen, rivivendo la magia del passato grazie al biopic, e il successo sulla piattaforma di streaming ne è la prova.
“Sapevamo fin dall’inizio che si trattava di un pezzo speciale. Freddie arrivò in studio con un nastro su cui aveva registrato la demo. Ci disse: ‘Ascoltate questo, cari. Credo che vi sorprenderà’. Lo registrammo in momenti diversi, tenendo come guida una linea vocale di Freddie Mercury sopra la quale abbiamo costruito le varie parti. Quando Freddie mi ha chiesto un assolo, gli ho detto che volevo cantare una strofa con la chitarra. Ed è quello che feci: cantai, suonando con la chitarra. Niente effetti: solo il tremolo. Usavo come plettro una moneta da cinque pence”, ha raccontato Brian May in un’intervista alla rivista Guitar Player.
La morte improvvisa del re d'Inghilterra mostra tutta la debolezza della monarchia quando la corona finisce nelle mani del principe ereditario, un ragazzo sciocco...