Il Livorno prende subito in mano il pallino del gioco e al 24′ sblocca il risultato con un perfetto sinistro di Petronelli, che batte Lista al termine di un rapido contropiede orchestrato da Gelsi. Gli amaranto continuano a premere e, dopo un tentativo in girata di Vantaggiato, trovano il raddoppio al 32′ con la perla di Gelsi, che infila il pallone all’incrocio dei pali con un destro dalla distanza. Il Ponsacco accusa il colpo e gli uomini di Angelini ne approfittano per calare il tris al 40′ con Apolloni, che si fa trovare pronto all’appuntamento del gol con un tocco sotto misura sul perfetto assist di Vantaggiato.
Nella ripresa il Livorno gestisce la gara senza problemi e al 68′, con un colpo di testa del neo entrato Ferretti, finalmente recuperato dal problema muscolare che lo aveva costretto ai box nelle ultime settimane, cala anche il poker. Al 78′, poi, il gol della bandiera del Ponsacco con Zorica, che approfitta di un’ingenuità di Giuliani per battere Mazzoni.
Fantastica Fiorentina che espugna per la seconda volta in questa stagione lo stadio Maradona: dopo il 5-2 in Coppa infatti arriva anche il 3-2 in campionato, sofferto fino alla fine. E se Italiano aveva chiesto il solito coraggio visto a Milano e quel cinismo spesso mancato, questa domenica potrà essere di sicuro soddisfatto della prova e delle letture della sua squadra che ha strappato una improbabile e bellissima vittoria, mettendo negli ultimi minuti anche tanto cuore per portare a casa i tre punti. E a segnare stavolta ci hanno pensato gli uomini più attesi e punzecchiati del momento: Gonzalez (anche assist), Ikoné e Cabral.
Le attese di una gara spettacolare erano state già rispettate nel primo tempo anche se la Fiorentina, nonostante abbia giocato subito a viso aperto, ha rischiato in un paio di occasioni di prendere gol da Osimhen al quale viene annullato anche un gol al 14′. Ma prima della mezzora è proprio la Fiorentina a segnare il gol dell’1-0 con un ispirato Gonzalez al termine di una bella azione corale che sorprende il Napoli. Qualche minuto dopo Mario Rui avrebbe la palla dell’1-1 ma non trova lo specchio. L’azione nasce ancora dalla fascia destra dove Venuti soffre molto la velocità dei giocatori napoletani, mentre la coppia centrale e soprattutto Igor prende le misure a Osimhen, con Milenkovic pur condizionato da un giallo dopo dieci minuti.
Nella ripresa entra Mertens e spacca la partita perché va subito a segno: al 58′ è 1-1 con il Napoli che ritrova subito l’entusiasmo di uno stadio pieno. Cambia anche Italiano e le scelte danno ragione anche a lui: al 66′ segna infatti il neo entrato Ikoné, al primo gol in viola, su assist di Gonzalez. Al 72′ l’altro neo entrato Maleh ispira anche Cabral che fa un gol spettacolare. All’84’, con Igor condizionato dai crampi, Osimhen segna tenendo aperta la gara fino ai 5 minuti di recupero ma il risultato non cambia e la Fiorentina può esultare per questa splendida ed esaltante vittoria contro un Napoli in salute che, dopo tre successi, inciampa in questa corsa scudetto.
Oltre alla gara fra Empoli e Spezia, questo sabato si sono giocate altre due partite in Serie A.
Nel tardo pomeriggio Inter batte Verona 2-0 coi gol di Barella e di Dzeko, consolidando le proprie chance di scudetto.
La Juventus espugna per 2-1 l’Unipol Domus di Cagliari grazie alle reti di De Ligt e Vlahovic, dopo il vantaggio iniziale dei sardi con Joao Pedro. Bianconeri sempre più saldamente al quarto posto in classifica.
EMPOLI(4-3-1-2) – 13 Vicario; 30 Stojanovic, 6 Romagnoli (dal 34′ st 34 Ismajli), 42 Viti, 65 Parisi; 25 Bandinelli (dal 34′ st 8 Henderson), 23 Asllani, 27 Zurkowski (dal 11′ st 19 La Mantia); 10 Bajrami; 99 Pinamonti, 11 Di Francesco (dal 11′ st 15 Benassi). A disp. 1 Ujkani, 22 Furlan, 20 Fiamozzi, 21 Cacace, 36 Pezzola, 5 Stulac, 7 Verre, 9 Cutrone. All. A. Andreazzoli
SPEZIA(4-3-3) – 94 Provedel; 27 Amian, 28 Erlic, 43 Nikolaou, 13 Reca (dal 45′ st 21 Ferrer); 25 Maggiore, 14 Kiwior, 20 Bastoni; 11 Gyasi (dal 37′ st 8 Kovalenko), 9 Manaj (dal 37′ st 18 Nzola), 33 Agudelo (dal 22′ st 10 Verde). A disp. 1 Zoet, 40 Zovko, 22 Antiste, 77 Bertola, 19 Colley, 15 Hristov, 39 Nguiamba, 7 Sala. All. T. Motta
Arbitro: Sig. G. Ayroldi di Molfetta (Scarpa-De Meo | IV Uff.le Camplone – VAR Orsato-Mondin)
Marcatori: nessuno.
Note: Angoli Empoli 5 Spezia 4. Ammoniti: al 11′ 11 Di Francesco (E), al 20′ 27 Zurkowski (E), al 27′ 11 Gyasi (S), al 29′ 27 Amian (S). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 8.000 (stadio aperto al 100% ma con obbligo di mascherina e lasciapassare medico per emergenza sanitaria).
Finisce 0-0 la sfida salvezza tra Empoli e Spezia che si sono affrontate al Castellani con due stati d’animo diametralmente opposti. Lo Spezia arrivava da un’esaltante vittoria nella precedente sfida salvezza con il Venezia maturata al 93′, l’Empoli invece da una sconfitta di misura con polemiche nel derby di Firenze.
Gli azzurri hanno dovuto rinunciare a Luperto (squalificato) oltre a Tonelli, Marchizza e Haas per cui la stagione è già conclusa: a proposito di Lorenzo Tonelli, presente a bordo campo insieme ai compagni, il centrale difensivo si opererà ad inizio settimana. Andreazzoli schiera l’Empoli con il classico 4-3-1-2 con Bajrami alle spalle del duo d’attacco Di Francesco-Pinamonti, mentre lo Spezia parte con il 4-3-3.
La prima cosa che balza all’occhio è l’incrocio tra due mondi completamente opposti: c’è una squadra per 7/11 italiana, l’Empoli con in campo tre toscani (oltre a Viti e Bandinelli consideriamo anche Asslani, che è di origini albanesi ma vive in Toscana fin da piccolissimo, ndr); e poi c’è una squadra dove a fatica li contiamo: solo tre italiani tra i titolari, Provedel, Bastoni e Maggiore (cresciuto nel vivaio, ndr), più Sala, Verde ed il giovane Primavera Bertola seduti in panchina, cioè sei in tutto. Poi continuiamo a chiederci perché la Nazionale Italiana non va ai Mondiali?
LA PARTITA – E’ l’Empoli a cercare più insistentemente la vittoria, che manca in casa azzurra da troppo tempo, ma è lo Spezia con Manaj a rendersi pericoloso per primo.
Poi le occasioni più importanti sono di marca empolese, soprattutto due in particolare su cui Provedel è bravissimo. Nel primo tempo quando di piede respinge un tiro ravvicinato e rasoterra di Pinamonti su cross da sinistra di Parisi, e nel secondo tempo quando su una deviazione angolata di La Mantia, su invitante cross da destra, devia in angolo.
Provedel risponde presente anche su un tiro dalla distanza di Bajrami, mentre proprio al gong finale ci prova pure Henderson con il pallone che termina a lato alla destra dell’estremo spezzino.
Gli azzurri a fine gara sotto la Maratona (Credit Ph EFC 1920)
L’EPILOGO – E’ un punto che serve ad entrambe le squadre perché le avvicina ulteriormente alla linea del traguardo del loro obiettivo che è identico: la salvezza.
Un punto che da la sensazione soddisfi forse di più lo Spezia per una serie di motivi: giocava in trasferta, da seguito ad un girone di ritorno importante, e poi perché il calendario dei liguri sulla carta sembra più impegnativo rispetto agli azzurri.
Per l’Empoli l’ennesimo pareggio, il nono della serie delle quindici partite senza vittorie, ha il sapore leggermente amarognolo solo perché manca da troppo tempo il gusto pieno della vittoria, che onestamente questo gruppo meriterebbe. Il calendario dei toscani, sempre ragionando sulla “carta”, sembrerebbe meno improbo anche se alle porte ci sono due impegni niente male, in casa di una Udinese in piena salute prima di ospitare il Napoli in piena corsa Scudetto. Le gare successive in ordine contro Torino, in casa, la trasferta di Milano con l’Inter, quindi la sfida casalinga con la Salernitana e l’ultima sul campo dell’Atalanta.
Le parole alla vigilia di Perugia – Pisa del tecnico neroazzurro Luca D’Angelo: “Commentiamo un errore, come squadra viviamo ogni partita come se fosse un esame. E sicuramente lo è ma serve più entusiasmo considerando dove siamo a 5 giornate dalla fine con 3 punti in meno della seconda. Dovremmo sorridere ed invece, come nel primo tempo con il Brescia, siamo troppo tesi. Non ci mette nessun tipo di pressione la gente, avverto questa cosa da parte della squadra. Non riusciamo a capacitarci del grande campionato che stiamo facendo e rendiamo meno perchè siamo troppo tesi. Dovremmo essere mentalmente più leggeri perchè stiamo facendo bene. Poi è normale che questo periodo non sia dei migliori, ma i giudizi a momenti possono darli dall’esterno non dall’interno. Questo non significa accontentarsi, dobbiamo fare tutto il possibile per raggiungere quelle davanti. Dobbiamo farlo con un atteggiamento più tranquillo, non è una critica ma una constatazione perchè il campionato è stato giocato in maniera più egregia“. Sul Perugia e la sfida da un punto di vista tattica: “Giocano un calcio molto aggressivo, Mister Alvini è sempre stato così anche negli anni passati. Dovremmo rispondere soprattutto da un punto di vista agonistico e giocare con la testa più sgombra“.
Il Livorno prende subito in mano il pallino del gioco e al 24′ sblocca il risultato con un perfetto sinistro di Petronelli, che batte Lista al termine di un rapido contropiede orchestrato da Gelsi. Gli amaranto continuano a premere e, dopo un tentativo in girata di Vantaggiato, trovano il raddoppio al 32′ con la perla di Gelsi, che infila il pallone all’incrocio dei pali con un destro dalla distanza. Il Ponsacco accusa il colpo e gli uomini di Angelini ne approfittano per calare il tris al 40′ con Apolloni, che si fa trovare pronto all’appuntamento del gol con un tocco sotto misura sul perfetto assist di Vantaggiato.
Nella ripresa il Livorno gestisce la gara senza problemi e al 68′, con un colpo di testa del neo entrato Ferretti, finalmente recuperato dal problema muscolare che lo aveva costretto ai box nelle ultime settimane, cala anche il poker. Al 78′, poi, il gol della bandiera del Ponsacco con Zorica, che approfitta di un’ingenuità di Giuliani per battere Mazzoni.
Fantastica Fiorentina che espugna per la seconda volta in questa stagione lo stadio Maradona: dopo il 5-2 in Coppa infatti arriva anche il 3-2 in campionato, sofferto fino alla fine. E se Italiano aveva chiesto il solito coraggio visto a Milano e quel cinismo spesso mancato, questa domenica potrà essere di sicuro soddisfatto della prova e delle letture della sua squadra che ha strappato una improbabile e bellissima vittoria, mettendo negli ultimi minuti anche tanto cuore per portare a casa i tre punti. E a segnare stavolta ci hanno pensato gli uomini più attesi e punzecchiati del momento: Gonzalez (anche assist), Ikoné e Cabral.
Le attese di una gara spettacolare erano state già rispettate nel primo tempo anche se la Fiorentina, nonostante abbia giocato subito a viso aperto, ha rischiato in un paio di occasioni di prendere gol da Osimhen al quale viene annullato anche un gol al 14′. Ma prima della mezzora è proprio la Fiorentina a segnare il gol dell’1-0 con un ispirato Gonzalez al termine di una bella azione corale che sorprende il Napoli. Qualche minuto dopo Mario Rui avrebbe la palla dell’1-1 ma non trova lo specchio. L’azione nasce ancora dalla fascia destra dove Venuti soffre molto la velocità dei giocatori napoletani, mentre la coppia centrale e soprattutto Igor prende le misure a Osimhen, con Milenkovic pur condizionato da un giallo dopo dieci minuti.
Nella ripresa entra Mertens e spacca la partita perché va subito a segno: al 58′ è 1-1 con il Napoli che ritrova subito l’entusiasmo di uno stadio pieno. Cambia anche Italiano e le scelte danno ragione anche a lui: al 66′ segna infatti il neo entrato Ikoné, al primo gol in viola, su assist di Gonzalez. Al 72′ l’altro neo entrato Maleh ispira anche Cabral che fa un gol spettacolare. All’84’, con Igor condizionato dai crampi, Osimhen segna tenendo aperta la gara fino ai 5 minuti di recupero ma il risultato non cambia e la Fiorentina può esultare per questa splendida ed esaltante vittoria contro un Napoli in salute che, dopo tre successi, inciampa in questa corsa scudetto.
Oltre alla gara fra Empoli e Spezia, questo sabato si sono giocate altre due partite in Serie A.
Nel tardo pomeriggio Inter batte Verona 2-0 coi gol di Barella e di Dzeko, consolidando le proprie chance di scudetto.
La Juventus espugna per 2-1 l’Unipol Domus di Cagliari grazie alle reti di De Ligt e Vlahovic, dopo il vantaggio iniziale dei sardi con Joao Pedro. Bianconeri sempre più saldamente al quarto posto in classifica.
EMPOLI(4-3-1-2) – 13 Vicario; 30 Stojanovic, 6 Romagnoli (dal 34′ st 34 Ismajli), 42 Viti, 65 Parisi; 25 Bandinelli (dal 34′ st 8 Henderson), 23 Asllani, 27 Zurkowski (dal 11′ st 19 La Mantia); 10 Bajrami; 99 Pinamonti, 11 Di Francesco (dal 11′ st 15 Benassi). A disp. 1 Ujkani, 22 Furlan, 20 Fiamozzi, 21 Cacace, 36 Pezzola, 5 Stulac, 7 Verre, 9 Cutrone. All. A. Andreazzoli
SPEZIA(4-3-3) – 94 Provedel; 27 Amian, 28 Erlic, 43 Nikolaou, 13 Reca (dal 45′ st 21 Ferrer); 25 Maggiore, 14 Kiwior, 20 Bastoni; 11 Gyasi (dal 37′ st 8 Kovalenko), 9 Manaj (dal 37′ st 18 Nzola), 33 Agudelo (dal 22′ st 10 Verde). A disp. 1 Zoet, 40 Zovko, 22 Antiste, 77 Bertola, 19 Colley, 15 Hristov, 39 Nguiamba, 7 Sala. All. T. Motta
Arbitro: Sig. G. Ayroldi di Molfetta (Scarpa-De Meo | IV Uff.le Camplone – VAR Orsato-Mondin)
Marcatori: nessuno.
Note: Angoli Empoli 5 Spezia 4. Ammoniti: al 11′ 11 Di Francesco (E), al 20′ 27 Zurkowski (E), al 27′ 11 Gyasi (S), al 29′ 27 Amian (S). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 8.000 (stadio aperto al 100% ma con obbligo di mascherina e lasciapassare medico per emergenza sanitaria).
Finisce 0-0 la sfida salvezza tra Empoli e Spezia che si sono affrontate al Castellani con due stati d’animo diametralmente opposti. Lo Spezia arrivava da un’esaltante vittoria nella precedente sfida salvezza con il Venezia maturata al 93′, l’Empoli invece da una sconfitta di misura con polemiche nel derby di Firenze.
Gli azzurri hanno dovuto rinunciare a Luperto (squalificato) oltre a Tonelli, Marchizza e Haas per cui la stagione è già conclusa: a proposito di Lorenzo Tonelli, presente a bordo campo insieme ai compagni, il centrale difensivo si opererà ad inizio settimana. Andreazzoli schiera l’Empoli con il classico 4-3-1-2 con Bajrami alle spalle del duo d’attacco Di Francesco-Pinamonti, mentre lo Spezia parte con il 4-3-3.
La prima cosa che balza all’occhio è l’incrocio tra due mondi completamente opposti: c’è una squadra per 7/11 italiana, l’Empoli con in campo tre toscani (oltre a Viti e Bandinelli consideriamo anche Asslani, che è di origini albanesi ma vive in Toscana fin da piccolissimo, ndr); e poi c’è una squadra dove a fatica li contiamo: solo tre italiani tra i titolari, Provedel, Bastoni e Maggiore (cresciuto nel vivaio, ndr), più Sala, Verde ed il giovane Primavera Bertola seduti in panchina, cioè sei in tutto. Poi continuiamo a chiederci perché la Nazionale Italiana non va ai Mondiali?
LA PARTITA – E’ l’Empoli a cercare più insistentemente la vittoria, che manca in casa azzurra da troppo tempo, ma è lo Spezia con Manaj a rendersi pericoloso per primo.
Poi le occasioni più importanti sono di marca empolese, soprattutto due in particolare su cui Provedel è bravissimo. Nel primo tempo quando di piede respinge un tiro ravvicinato e rasoterra di Pinamonti su cross da sinistra di Parisi, e nel secondo tempo quando su una deviazione angolata di La Mantia, su invitante cross da destra, devia in angolo.
Provedel risponde presente anche su un tiro dalla distanza di Bajrami, mentre proprio al gong finale ci prova pure Henderson con il pallone che termina a lato alla destra dell’estremo spezzino.
Gli azzurri a fine gara sotto la Maratona (Credit Ph EFC 1920)
L’EPILOGO – E’ un punto che serve ad entrambe le squadre perché le avvicina ulteriormente alla linea del traguardo del loro obiettivo che è identico: la salvezza.
Un punto che da la sensazione soddisfi forse di più lo Spezia per una serie di motivi: giocava in trasferta, da seguito ad un girone di ritorno importante, e poi perché il calendario dei liguri sulla carta sembra più impegnativo rispetto agli azzurri.
Per l’Empoli l’ennesimo pareggio, il nono della serie delle quindici partite senza vittorie, ha il sapore leggermente amarognolo solo perché manca da troppo tempo il gusto pieno della vittoria, che onestamente questo gruppo meriterebbe. Il calendario dei toscani, sempre ragionando sulla “carta”, sembrerebbe meno improbo anche se alle porte ci sono due impegni niente male, in casa di una Udinese in piena salute prima di ospitare il Napoli in piena corsa Scudetto. Le gare successive in ordine contro Torino, in casa, la trasferta di Milano con l’Inter, quindi la sfida casalinga con la Salernitana e l’ultima sul campo dell’Atalanta.
Le parole alla vigilia di Perugia – Pisa del tecnico neroazzurro Luca D’Angelo: “Commentiamo un errore, come squadra viviamo ogni partita come se fosse un esame. E sicuramente lo è ma serve più entusiasmo considerando dove siamo a 5 giornate dalla fine con 3 punti in meno della seconda. Dovremmo sorridere ed invece, come nel primo tempo con il Brescia, siamo troppo tesi. Non ci mette nessun tipo di pressione la gente, avverto questa cosa da parte della squadra. Non riusciamo a capacitarci del grande campionato che stiamo facendo e rendiamo meno perchè siamo troppo tesi. Dovremmo essere mentalmente più leggeri perchè stiamo facendo bene. Poi è normale che questo periodo non sia dei migliori, ma i giudizi a momenti possono darli dall’esterno non dall’interno. Questo non significa accontentarsi, dobbiamo fare tutto il possibile per raggiungere quelle davanti. Dobbiamo farlo con un atteggiamento più tranquillo, non è una critica ma una constatazione perchè il campionato è stato giocato in maniera più egregia“. Sul Perugia e la sfida da un punto di vista tattica: “Giocano un calcio molto aggressivo, Mister Alvini è sempre stato così anche negli anni passati. Dovremmo rispondere soprattutto da un punto di vista agonistico e giocare con la testa più sgombra“.