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Salario minimo: raggiunto l’accordo nell’Unione Europea

E’ stato raggiunto nella notte tra ieri e oggi l’accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione dell’Unione Europea sulla direttiva per il salario minimo.
Lo ha annunciato la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl) sul suo account Twitter.
Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell’Ue. Con l’accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi”, ha scritto su Twitter la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

La direttiva non impone di cambiare i sistemi esistenti: l’idea delle tre istituzioni europee è sempre stata quella di rispettare le diverse tradizioni di welfare dei Ventisette, arrivando però a garantire “un tenore di vita dignitoso“, a ridurre le disuguaglianze e a mettere un freno ai contratti precari e pirata. Si punta poi a “rafforzare il ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva”. La nuova direttiva europea, dopo l’accordo, tornerà ora alla Commissione Lavoro e Affari sociali e poi di nuovo in plenaria. Per entrare in vigore, serve infine il via libera definitivo del Consiglio: gli Stati membri avranno due anni per recepirla. La direttiva è vincolante nell’obiettivo, cioè l’esistenza di un salario dignitoso in tutta l’Unione Europea.

L’Italia è tra i 6 Paesi dell’Ue a non avere già una regolamentazione in materia. Insieme al nostro Paese non hanno il salario minimo Danimarca, Finlandia, Austria, Svezia e Cipro. (fotografia della bandiera dell’Ue, di Christian Lue su Unsplash)

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