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Si torna in classe senza mascherina

Il 15 settembre suona la campanella e il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole il vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19.

Tra le principali novità: con il raffreddore, ma senza febbre e in buono stato di salute, si entra comunque in classe (ma in questo caso si frequenta indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla completa risoluzione dei sintomi); se uno studente è positivo, per il rientro basta il tampone negativo al termine dell’isolamento previsto dalle regole generali (10 o 7 giorni a seconda della situazione vaccinale).

La mascherina non è più obbligatoria ma resta per i fragili, ovvero alunni e personale a rischio di sviluppare forme severe di malattia. Non servirà più la misurazione della temperatura per accedere ai locali scolastici, cade l’obbligo vaccinale per docenti e personale Ata ed è sospesa la modalità della Dad – Didattica digitale integrata per gli alunni positivi. Il vademecum sottolinea poi la necessità di sanificare i locali in modo ordinario e straordinario in presenza di uno o più casi confermati di Covid.

Insomma da settembre, in occasione dell’avvio del quarto anno dell’era Covid, si torna tutti in presenza e per prevenire il contagio le autorità sanitarie puntano su igiene, sanificazione e ricambi d’aria frequenti con l’auspicio che il quadro epidemiologico non peggiori. In quest’ultimo caso potranno essere adottate misure più stringenti, come il ritorno al distanziamento di 1 metro (laddove possibile), turni a mensa, ingressi scaglionati, e utilizzo generalizzato della mascherina.

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