Addio alle tessere sanitarie con il microchip. E’ quanto ha stabilito il ministero dell’Economia e delle Finanze, bloccando così la digitalizzazione del servizio. Le nuove card saranno simili a quelle attuali, ma senza il “bollino” dorato, che contiene tutte le informazioni riguardanti il titolare della carta e necessarie a sbloccare alcune funzioni e servizi digitali.
L’ok alla produzione e all’emissione delle nuove tessere sanitarie è stato dato con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’1 giugno.
Ma come mai si torna al vecchio formato?
Anche questo settore sta soffrendo della scarsità delle materie prime necessarie alla produzione dei chip, difficoltà che negli ultimi mesi ha inciso anche sul mercato automobilistico e su quello elettronico.
Le nuove tessere sanitarie serviranno come codice fiscale e tessera europea assistenza malattia (Team), utilizzabili in caso di problemi di salute nei viaggi all’interno della Comunità europea. Non avranno più le funzioni di carta nazionale dei servizi, ovvero l’identificazione e autenticazione online e firma elettronica avanzata nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.
Le nuove tessere potranno essere utilizzate per registrare gli acquisti e detrazioni nelle farmacie, ma non sarà più possibile utilizzarle per fissare visite specialistiche. Non sarà più possibile utilizzarle per i servizi di smaltimento rifiuti in quei comuni che richiedono la Cns.
La vecchia tessera va conservata e, prima della scadenza, è necessario ricordarsi di estendere la durata del certificato di autenticazione fino a fine 2023. Operazione che è possibile svolgere sul sito Sistema Tessera Sanitaria attraverso un apposito software.
