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Ben sette trombe d’aria ieri nella Pianura Padana: cos’è successo? La parola al meteorologo

Una domenica di settembre quella di ieri dove nella Bassa modenese si è assistito a un fenomeno veramente insolito che ha seminato il panico tra la popolazione. Erano le 17.00 quando una violenta tromba d’aria si è formata nelle campagne di Fossoli, frazione a nord di Carpi, ed ha travolto in particolare alcune abitazioni, scoperchiandole, e l’aeroporto di Fossoli, lasciando dietro di sé un groviglio di lamiere: completamente distrutti un hangar e sette velivoli. Pesantissimi i danni, ma fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita: quelle presenti all’Aeroclub si sono riparate nel bagno e dietro al divano all’interno di un hangar.

Ad Alessandro Bruscagin, meteorologo di Emiliameteo.tv, abbiamo chiesto cos’è successo ieri da un punto di vista meteorologico:
Quella di ieri è stata una tromba d’aria, termine tante volte utilizzato impropriamente dai giornalisti per indicare forti venti. Quella di ieri invece è stata una vera e propria tromba d’aria, fenomeno che negli Stati Uniti viene definito tornado. La tromba d’aria viene classificata con una scala a livello internazionale che si chiama “Scala Fujita” e va da Ef-0 a Ef-5, sulla base dei venti contenuti all’interno del cono e di conseguenza anche sulla base delle dimensioni. Lo si saprà con precisione nei prossimi giorni, anche se a occhio, ma si tratta di un’ipotesi del sottoscritto, quella di ieri nel Modenese è stata una Ef-2.
Ha avuto un diametro non particolarmente grande, tra i 50 e i 70 metri, che ha colpito una striscia veramente ristretta. Il suo percorso è però stato abbastanza lungo: anche in questo caso ci diranno di più le successive verifiche”.

Un particolare curioso è che tale fenomeno è accaduto in una giornata di sole. Com’è possibile?
ll fatto che il fenomeno di ieri sia avvenuto in assenza di pioggia e temporale potrebbe far pensare che si sia trattato di un Dust Devil, diavoletto di polvere, fenomeni che possono accadere quando il cielo è completamente sereno, senza cumulonembi nei paraggi, che invece ieri c’erano: diverse foto evidenziano come questo cono sia uscito proprio dalla base del temporale, si vede anche la nube a muro che è quella che fa da spia del rischio tornado. Quindi la zona di Carpi si trovava proprio nel limite tra l’ammasso temporalesco, che in pochi minuti si è spostato verso nord-est, e la zona di sereno che conquistava spazio da sud-ovest verso nord-est con i venti secchi in caduta dall’Appennino. Ecco perché si è avuta l’impressione che questa tromba d’aria si sia formata in una situazione di cielo sereno.
Il fatto che si sia creata in aperta campagna ha poi contribuito a darle forza”.

Un altro aspetto “insolito” è il periodo: siamo ormai abituati ad assistere a fenomeni violenti ma nel cuore dell’estate, non alle porte dell’autunno.
Ieri abbiamo assistito a un vero e proprio outbreak di tornado, una sorta di “scoppio” di tornado. Un fenomeno non così insolito nelle nostre pianure anche se non così frequente come in quelle americane. Il fatto inusuale di ieri è che si siano verificate ben sette trombe d’aria, tra Emilia, Lombardia e Veneto. Il mese di settembre si è dimostrato particolarmente caldo con temperature al di sopra della media, non si è comportato da mese autunnale ma da prosecuzione dell’estate. Un’estate peraltro molto calda con temperature costantemente elevate. Ieri per la prima volta dopo almeno tre mesi un fronte freddo è riuscito a entrare nel Mediterraneo dando origine a incredibili contrasti d’aria con la conseguente formazioni di sette trombe d’aria. E ovviamente siamo di fronte a un cambiamento climatico, che determina e determinerà anche nei prossimi anni fenomeni sempre più violenti e sempre più frequenti”. (fotografia di copertina: aeroporto di Fossoli)

Federica Boccaletti

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