Home Magazine Bonaccini: “Ho la polmonite, ma al momento posso curarmi rimanendo a casa”

Bonaccini: “Ho la polmonite, ma al momento posso curarmi rimanendo a casa”

Il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, è ancora positivo al Covid-19. E’ lui stesso a comunicarlo con un post su Facebook in cui aggiorna anche sulle sue condizioni di salute. Bonaccini comunica di avere una forte tosse persistente e che, dopo essere stato visitato, gli è stata diagnosticata una polmonite bilaterale a uno stadio iniziale. Per questo al momento, su consiglio dei medici, può rimanere in isolamento domiciliare, venendo curato adeguatamente da casa. Scrive anche di voler continuare a lavorare, ovviamente sempre da casa, cercando comunque di evitare eccessi di stress che in questi mesi non lo hanno aiutato. Un lungo post in cui Bonaccini spiega anche le ragioni per le quali si è trovato costretto a mettere mano a una nuova ordinanza regionale che, lo ricordiamo, entrerà in vigore domani in Emilia-Romagna. Ordinanze simili anche in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Il post di Bonaccini si conclude con un appello: “Tantissimi in tutti questi mesi hanno dimostrato grande senso di responsabilità e civismo, seguendo le regole e facendo sacrifici. Ma serve fare un altro sforzo. E dobbiamo farlo tutti, proprio tutti, nessuno escluso. Perché dobbiamo impedire al virus di nutrirsi di sottovalutazione e insofferenza. I posti letto non sono infiniti come non lo è la capacità di sopportazione dei lutti, della malattia, della sofferenza. Né possiamo ignorare le regole e poi dire che il lavoro o la scuola non si possono fermare. Perché è solo dal rispetto di tutti delle limitazioni (anche di quelle non scritte: ad esempio stare a casa se non è davvero indispensabile uscire) che dipende la nostra capacità di fermare il contagio, di rallentare i ricoveri, di contenere i decessi. E di tutelare il diritto alla salute, al lavoro, alla scuola. Il mio appello ve lo faccio quindi da presidente, ma anche da persona che ora sta curandosi. Per il bene che vogliamo a noi stessi e agli altri. Perché regga la nostra sanità, fatta da donne e uomini capaci di tenere insieme grande professionalità e grande umanità, e a nessuno siano precluse le cure di cui ha bisogno. Vi garantisco che io farò la mia parte fino in fondo, anche da qui, anche così”.

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