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Buon Compleanno Phil Collins

Dai Genesis in poi….

 

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Letting everyone know it’s your birthday week like..

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Festeggia oggi, 30 gennaio, le sue prime 69 primavere. Inglese di nascita, ma, inutile dirlo, cittadino del mondo, Phil Collins non è possibile ricondurlo solo al suo essere musicista, perché oltre ad essere un polistrumentista e cantautore, più volte la sua strada si è intrecciata a quella del cinema, sia sotto l’aspetto musicale che attoriale sfiorando l’Oscar nel 1985. In quell’edizione ricevette la nomination per la migliore canzone “Against All Odds”, vinta poi da Steve Wonder con ‘I Just Called to Say I Love You”. Però a seguito di un periodo in cui Collins fu al centro di svariate critiche, la sua partecipazione alla serata creò non pochi imbarazzi allo stesso musicista a cui fu negata la possibilità di esibirsi con la scusa che non fosse uno del ‘cinema’ per poi fare interpretare il brano alla ballerina Ann Reinking

Ma andiamo per ordine, anzi, come spesso mi accade per artisti di calibro internazionale di cui tanto già si sa, mi piace partire dalle ultime ‘mosse’ e Phil Collins ce ne sta regalando di grandi impegnato com’è in uno straordinario tour mondiale “Not Dead Yet”, iniziato il 2 gennaio a Liverpool nel 2017 e conclusosi il 19 ottobre a Las Vegas. Unica tappa in Italia, il 17 giugno 2019, al Forum di Assago

«Pensavo che mi sarei ritirato dalle scene in punta di piedi, ma grazie ai fan, alla mia famiglia e al sostegno di alcuni artisti straordinari ho riscoperto la mia passione per la musica e per l’arte di stare su un palcoscenico. Ora è tempo di riprendere a farlo e sono davvero emozionato. Sembra davvero la giusta cosa da fare in questo momento», ha raccontato Collins.

E lo stesso produttore dello show live, Paul Dainty AD di Teg Dainty, ha ammesso

Abbiamo avuto una risposta senza precedenti per il tour live di Phil Collins “Not Dead Yet” . Ho visto Phil e la sua band esibirsi dal vivo quando questo tour mondiale è iniziato nel Regno Unito e come era prevedibile è stato uno spettacolo eccezionale”

Un tour che ha interessato oltre gli Stati Uniti, anche l’Australia e la Nuova Zelanda oltre l’Europa..

Circa un anno fa, il 2 febbraio 2019, è uscita una ristampa rimasterizzata  di due suoi album, veri classici nella sua discografia, “Serious Hits..Live!” e “A Hot Night in Paris”. Mentre il primo è uno dei maggiori album di successo (uscito nel ’99 venne certificato Disco di Platino per ben 4 volte) il secondo si è concentrato maggiormente su atmosfere jazz tanto amate da Collins che appare alla batteria insieme alla sua The Phil Collins Band, il prodotto di un suo progetto jazz. Quest’ultimo album ha debuttato in vinile per la prima volta

 

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Phil Collins Live Albums Remastered, coming out February 1st! Are you ready?

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Volendo riassumere il valore di Phil Collin riporto testualmente “Con oltre 100 milioni di dischi venduti al suo attivo, album al primo posto nelle classifiche mondiali e canzoni che hanno fatto da colonna sonora a milioni di vite, è una leggenda il cui lavoro continua a raccogliere apprezzamenti da parte delle nuove generazioni di artisti”

Nonostante questo il musicista è stato per lungo tempo al centro di numerose critiche da parte degli esperti di settore tanto che arrivò primo ad ammettere la sua ‘onnipresenza’ e il fatto di essere diventato conseguentemente ‘fastidioso’, poi a scusarsi “..di aver ottenuto così tanto successo. Sinceramente non intendevo andasse in quel modo”. Alla fine però anche la critica più feroce dovette riconoscere il suo innegabile successo

Di certo ha avuto un percorso professionale e privato molto articolato e ricco sotto tanti aspetti, mentre sotto altri, impegnativo emozionalmente. Comunque soprattutto fortemente creativo. Lo dimostra tutto ciò che ha prodotto, scritto, cantato, le collaborazioni avute e intrecciate, gli ambiti in cui si è mosso, i progetti sostenuti e/o creati, i ruoli ricoperti.

Lo sapevate per esempio che la sua prima incisione come batterista risale al 1969 con i Flaming Youth nell’album “Ark 2”

Curioso invece il modo in cui entrò a far parte dei Genesis l’anno seguente, nel 1970. Si racconta che rispondendo ad un annuncio pubblicato su una rivista musicale inglese  ottenne un’audizione con i Genesis che avevano già cambiato tre batteristi nel giro di due album. Il provino avvenne in casa dei genitori di Peter Gabriel. Il caso ha voluto che riuscisse a sentire, nell’attesa, ciò che era previsto per la prova e riuscì a memorizzarlo tanto bene, da superare a pieni voti il provino che naturalmente venne arricchito dalla sua forte personalità e anche dalla sua predisposizione teatrale. Collins però non sarà solo alla batteria, perché canterà già come solista in due brani, in “For Absent Friend” e “Nursery Crime” del 1971 che Gabriel si era rifiutare di cantare.

Diventerà il vero frontman del gruppo inglese solo dopo l’uscita di Peter Gabriel nel 1975 e dopo ben 400 audizioni senza esito.

Come ben si sa anche la sua permanenza nei Genesis è stata tutt’altro che quieta, al contrario intervallata spesso da periodi ‘solisti’, in cui riuscì ad ottenere un successo maggiore di quanto ne stessero ottenendo i Genesis. Esordì come cantante, mantenendo anche il suo ruolo di batterista, in “A trick of the Tail”

Purtroppo il gruppo vide anche l’abbandono di Steve Hackett e come trio ottenne il primo successo grazie a “Follow you Follow Me” nel 1978

L’uscita ufficiale di Phil Collins avviene nel 1996, anche se nel frattempo Collins ha continuato la sua attività anche come solista, compositore e attore. Inoltre il 13 luglio 1985, giusto a conferma della sua possibilità di scindersi perfettamente dal gruppo, partecipò al Live Aid con i Led Zeppelin e riuscì a suonare prima a Wembley in Inghilterra poi a Philadelphia negli Stati Uniti grazie al trasferimento in Concorde. Questo fu un altro di quegli episodi che sollevarono molte polemiche

Ma è stato batterista anche dei Jetro Tull in un’occasione, il 7 luglio 1982 nell’ambito di una serata di gala al Dominion di Londra.

Purtroppo la sua storia include anche un momento poco entusiasmante che ancora gli ‘punge’, come lui stesso ha confessato in un’intervista “L’errore dovrei averlo superato ormai – ha raccontato – ma occasionalmente ancora mi fa innervosire

L’evento a cui si riferisce è sempre legato ad una collaborazione in qualità di batterista con i Led Zeppelin in occasione di una loro reunion avvenuta il 13 luglio 1985 a Philadelphia in occasione del Live Aid. Sia Collins che Tony Thompson erano stati chiamati a sostituire il celebre John Bonham deceduto il 25 settembre 1980.

L’episodio la critica lo ricorda come uno tra i peggiori nella storia del rock. Si crearono attriti tra Phil Collins e Jimmy Page, il leggendario chitarrista dei Led Zeppelin. Quest’ultimo chiedeva che tutti si sottoponessero alle prove prima di esibirsi, mentre Phil Collins non sentiva la necessità, convinto di sapere bene ‘la parte’.

Ma sempre a proposito di collaborazioni in qualità sempre di batterista c’è un altro aneddoto che riguarda l’artista inglese e che forse non tutti conoscono. Dopo Pete Townshend che lasciò i Genesis per sbarcare sulla sponda degli Who, anche Collins tentò l’abbordaggio. Ma non si trovò al momento giusto al posto giusto. Il gruppo aveva appena ingaggiato Kenney Jones.

A proposito di Genesis, invece, tante le richieste che ciclicamente arrivavano su una attesa loro reunion,  che avvenne nell’estate del 2007. Nella formazione di trio affrontarono un tour in Europa e in America. In Italia suonarono davanti ad oltre mezzo milione di spettatori al Circo Massimo di Roma. Fu un concerto gratuito.

Ma molto più di recente il trio è stato intercettato nuovamente insieme. Peccato non fosse per una sessione musicale, una performance, bensì per una partita di basket al Madison Square Garden di New York, lo scorso anno. Invece quello che si racconta essere più comparabile ad una esibizione musicale è avvenuto il 7 giugno 2019 all’Olympiastadium di Berlino quando proprio Phil Collins ospitò sul palco il chitarrista Mike Rutherford, dopo ben 12 anni, per interpretare “Follow You, Follow Me”

Ed infine, ma non da ultimo, un breve spaccato familiare. Phil Collins si è unito in matrimonio tre volte. Alla sofferenza che gli procurò il primo divorzio  nacque buona parte del materiale del suo primo album da solista “Face Value”.

Anche la fine del suo terzo matrimonio e la lontananza dai figli gli procurò un lungo periodo di profonda depressione. Lui in Svizzera, la ex moglie coi figli in Florida a Miami. Fino a che non decise di trasferirsi anche lui nella ricca terra del sole statunitense per essere loro più vicino. Ma questo riavvicinò anche la coppia che è tornata a riunirsi nel 2016.

Un’ultima curiosità Phil Collins cantò in italiano il brano “Il Mio Cammino

presente nel film Disney del 2003 “Koda Fratello Orso

Patrizia Santini

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