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Buon Compleanno Vasco Rossi

La cosa più difficile non è essere dei fenomeni o degli eroi…. La cosa più difficile è essere persone normali”  Vasco

il post dello scorso anno, ma sempre valido!

 

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E’ proprio come il vino buono, più invecchia, meglio è… Il grande rocker emiliano, nato a Zocca comune nel modenese,  compie oggi, 7 febbraio, 68 anni e bisogna riconoscere che da qualche anno a questa parte sembra aver trovato un ennesima nuova rilettura della sua vita professionale. Grinta, creatività, forza, genialità, energia, consapevolezza, umiltà,.. tanti aggettivi che conducono all’amatissimo Blasco o Komandante o semplicemente Vasco. Ed è per lui che continuano a mobilitarsi ‘frotte’ di fan.. ma per loro il rocker emiliano dedica pensieri e azioni. Come ad esempio proprio il suo.. Compleanno. Vasco infatti ha ben organizzato questa giornata che, per le restrizioni in corso causa Covid19, si svolgerà nei suoi appuntamenti tutta on line.

Perciò, orecchie ben aperte, perché a partire dalle 18.30 di questo pomeriggio, in diretta dal Teatro di Zocca, prenderà il via la grande Festa organizzata dall’artista.

Nel corso della diretta sul palco del teatro si alterneranno molti ospiti e svariati saranno gli ambiti di provenienza. Sino al gran finale delle 20 con le esibizioni di varie tribute band che suoneranno i brani più acclamati del rocker.

Il teatro ovviamente sarà senza spettatori, ma chiunque potrà partecipare collegandosi a Facebook o Youtube e andando sulle pagine di ‘Vasco Rossi Zocca Fan Club’ oppure su quelle di ‘La Combriccola del Blasco Fan Club’.

Proprio a proposito dei brani più amati di Vasco Rossi, lo stesso ha ottenuto di recente un’altra grande gratificazione nonché ulteriore conferma del successo, dell’amore che gli viene riservato da un pubblico tra i più vasti. La sua bellissima “Albachiara” è risultata essere La più Amata da chi ascolta la radio trionfando così a “I Love my Radio”, il progetto che unisce per la prima volta le emittenti radiofoniche italiane, attraverso le quali è avvenuta la votazione su una griglia di 45 successi a partire dal 1975 per arrivare al 2019.

Un anello porta direttamente ad un altro, perché il successo di ‘Albachiara’ è riuscito ad uscire dai percorsi musicale per approdare sulle strade.

Come ricorderete nel 2012 una parte dell’Emilia è stata devastata dal terremoto. Lui volle regalare ai ragazzi colpiti dal sisma un autobus chiamato “Albachiara”, come uno dei suoi principali successi. Una curiosità invece che riguarda il pezzo è che “Albachiara” è stata per Vasco un po’ come Beatrice per Dante e Silvia per Leopardi. Era infatti la figlia 13enne del padrone del bar sotto casa della famiglia Rossi e che andava e veniva da scuola mentre Vasco la guardava dal balcone e si faceva ispirare dalla sua innocenza.

Rimaniamo a parlare di Amore per il proprio idolo. Un esempio maestoso, quello ad oggi più eclatante è stato il Modena Park 2017, il concertone che ha tenuto il 1° luglio di quel luglio fa per autocelebrare i suoi 40 anni di attività musicale.

L’evento ha battuto il primato mondiale del concerto con il più alto numero di spettatori paganti, 225.173, per un solo evento. Le immagini rimarranno per sempre nella memoria, come le forti emozioni per i fortunati presenti. Radio Bruno c’era e ne ha colto ogni momento.

https://www.radiobruno.it/modena-park-fan-pronti-al-flash-mob-sulle-note-di-rewind/

Come ci ha scritto un suo fan “Vasco alza gli occhi e guarda su…solo il celo e più grande di te”

Un altro tema assolutamente attuale è il Festival di Sanremo di cui si sta decidendo la sorte in questi giorni, quello del 2021, che, comunque sembra si farà, seppur senza pubblico ed eventi esterni per evitarne assembramenti. Vogliamo parlare del Komandante al Festival di Sanremo. Un binomio non facile, ma di certo per lui è stato una vetrina senza pari, ad inizio carriera.

Una partecipazione da ospite, 4 come autore, ma quelle che ovviamente rimangono maggiormente impresse sono state le sue 2 partecipazioni. Si potrebbe dire “da manuale” per la personalità del rocker?

Nel 1982 (32 esimo Festival della canzone italiana) si presentò portando al pubblico “Vado al massimo”. Molti ricorderanno la sua performance che non mancò di fare scalpore. Al termine dell’esibizione infatti Vasco Rossi prese il microfono e lo infilò nella tasca della giacca prima di voltarsi ed uscire dal palco, ma il filo di cui erano dotati ancora i microfoni, non era abbastanza lungo e strappò l’apparecchio dalla tasca e lo fece piombare sul pavimento provocando un forte boato. Questo fece pensare ad un gesto dispregiativo nei riguardi della manifestazione

Tornò comunque l’anno dopo, nel 1982 presentando “Vita spericolata” canzone che nonostante riuscì a guadagnarsi la finale finì al penultimo posto in classifica. Ma questo non gli precluse il successo visto che è diventato uno dei ‘classici’ della nostra musica, un sempre verde. Ma anche in questa occasione non mancò di farsi notare. Infatti il Blasco, all’attacco dell’ultimo ritornello abbandonò improvvisamente il palco mentre la base musicale continuava a suonare, dimostrando che aveva cantato in playback.

Sanremo 1983 vita spericolata

Fu questa l’unica canzone che venne riproposta come cover. Fu Thelma Houston a cantarla in inglese nei primi anni ’90 intitolandola “Vita spericolata, My life is mine”.

In questa giornata è giusto anche ricordare che ad oggi ha pubblicato 29 album (l’ultimo uscito nel 2016, ‘Vasco Stop’), il primo “Ma cosa vuoi che sia una canzone” risale al 1978, la cui copertina interna presentava i ringraziamenti scritti da lui stesso: “Vasco Rossi: nato a Zocca e cresciuto qua e la! Età? (E chi se ne frega! Certo che se ne avessi meno ve l’avrei detto). Mangio poco e fumo molto, e mia madre è sempre in pena! Vorrei dedicare questo album a tutti quelli che mi vogliono bene! (Può sembrare patetico o retorico, ma è sincero!). Non li scrivo perché (per fortuna) tutti non ci starebbero. Uno in particolare, senza il quale non avrei mai fatto niente: Gaetano (bethoven) Curreri. Grazie e ciao a tutti”

E ancora 47 EP e 11 DVD, il primo dei quali è stato “Rewind” pubblicato nel 1988. Vasco Rossi è certamente uno dei cantautori italiani che ha venduto il maggior numero di dischi.

Come su scritto, dal 2016, data in cui ha pubblicato l’ultimo album in studio, sono usciti due singoli, “La Verità” nel 2018 e “Se ti potessi dire” (2019). Brano dalla forte componente autobiografica, sfacciato e toccante per la sua verità. Vasco l’ha definita “L’ultima e definitiva”: ultima per ordine cronologico e definitiva per il peso delle parole, nude e crude

Ma lo scorso anno ha co-firmato anche una canzone per Emma Marrone “Io sono bella”. E’ stata la prima collaborazione tra il rocker e la cantante pugliese.

Tra i tanti riconoscimenti Vasco Rossi ha ricevuto anche la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione nel 2005 dall’Università IULM di Milano. E recentissimo il Rockol Awards 2019 come Miglior Concerto Live 2019.

Un altro aspetto che in questi ultimi anni ha ricoperto ruoli importanti per Vasco Rossi è quello ‘social’, in cui ha riversato tutto se stesso, attraverso cui ha passato immagini e spezzoni della sua vita, .. Proprio a proposito di ‘social’ in un lungo post ha voluto ribadire che  “Io scrivo per Komunicare, non per compiacere. Per quello che sono o per quello che ho realizzato rispondo che io ringrazio sempre e solo il cielo e la chitarra”

Tra le tante curiosità che lo riguardano anche una sorta di abitudine scaramantica, prima di ogni concerto infatti Vasco Rossi scrive da solo, su un foglio, la scaletta che dovrà eseguire e poi lo ripete insieme ai suoi musicisti. In più ha anche un altro rito, quello di mangiare pistacchi.

Ma di tante cose che di lui si sanno, che su di lui vengono scritte o raccontate, ce ne sono alcune meno note, ma che riescono a delineare completamente il suo profilo, come ad esempio quando morì il padre nel 1979, Vasco disse alla mamma Novella “Mamma, vado, salgo sul palco e vedo se mi viene voglia di cantare o piangere. Se piango smetto per sempre, se canto continuo..” Inutile dire come andò. Ed è proprio a favore della mamma che destinò i proventi dell’album ‘Bollicine’ e dei concerti di quel tour coi quali riuscì ad acquistare una villetta (la villetta di Verrucchia) in cui poter vivere insieme e che ad oggi è diventata la sua seconda casa.

Infine non dimentichiamo che Vasco Rossi è stato il primo artista italiano a mettere a disposizione un video (“Gli Angeli”) su internet. Anche uno dei primi a livello mondiale. Il video diretto da Roman Polanski costò circa 600 milioni.

Chicca finale, il nuovo singolo che Vasco Rossi ha fatto uscire il primo gennaio, “Una canzone d’amore buttata via”. Pensate che in un solo giorno, il primo di programmazione, è balzato al primo posto di tutte le classifiche

Per questo suggestivo video firmato da Pepsy Romanoff, Vasco ha scelto come location una Bologna di notte. Bologna non solo perché città emiliana per eccellenza, il capoluogo, fulcro di un importante movimento musicale e artistico in genere, ma perché proprio a Bologna, proprio in quella piazza ora vuota e silenziosa, Piazza Maggiore, per lui è iniziato tutto. E’ lì che si è svolto il suo primo concerto il 26 maggio 1979. Un viaggio nella memoria, un viaggio sentimentale per un pezzo che di amore parla e che arriva dritto al cuore in tutte le sue pieghe.

E la città di Bologna ha voluto premiarlo per aver reso protagonista del suo video la città delle due Torri. Il sindaco Virginio Merola ha insignito il rocker del Nettuno d’Oro.

Patrizia Santini

 

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