Home app Fabri Fibra, dal duetto con il figlio di Morandi alla sentenza su...

Fabri Fibra, dal duetto con il figlio di Morandi alla sentenza su Scanu: “Ho detto quello che pensavo e ho pagato”

Fabri Fibra è pronto a tornare e, dopo aver annunciato l’uscita del suo nuovo album “Mentre Los Angeles Brucia”, da oggi è disponibile il nuovo singolo “Che Gusto c’è”, in duetto con Tredici Pietro. Il singolo, prodotto da Marz & Zef e scritto da Fibra, Davide Petrella e Zef, inaugura la nuova era discografica del rapper che ha scelto il figlio di Gianni Morandi per questo primo passo.

In un’intervista con il Corriere della Sera, il rapper ha parlato di questa nuova collaborazione e di Valerio Scanu, vicenda di cui si è discusso tanto nell’ultimo periodo. Parlando del nuovo singolo, Fibra ha spiegato perché ha scelto proprio Tredici Pietro per questa canzone: “È bravo e ha una forte passione per l’hip hop che lo salva tantissimo da tutto il panorama musicale italiano. Fa rap in modo elegante e anche intelligente, non come questi che oggi fanno la trap. La trap viene da un contesto di medicinali e abusi di farmaci, sei credibile nel farla se sei un po’ “sotto l’influenza”. Invece lui viene fuori da quella generazione con stile”.

Il rapper poi racconta qualche dettaglio in più sul nuovo singolo: “Che Gusto C’è, per certi versi, è il capitolo successivo di Propaganda non solo perché è stato fatto dallo stesso team di produzione, ma perché anche in questo caso fotografa la società attuale, l’Italia di oggi, un paese dove il rap è in classifica ma non viene capito dal mainstream e l’invidia sociale porta a sminuire i risultati personali che vengono raggiunti. Sembra sempre ci sia qualcuno che sta meglio di te, che guadagna di più e solo se ti stacchi dallo schermo ti rendi conto che nel mondo reale trovi un po’ di pace, tanto che nel testo dico ‘guarda il mare’ ossia guarda la realtà”.

Arriva poi il momento di parlare di Valerio Scanu e del risarcimento per il testo di “A me di te”, condanna arrivata a 12 anni dalla pubblicazione con un risarcimento di 70 mila euro, a favore del cantante sardo, sentenziato dalla Cassazione. “La sentenza è quello che è, non ci sono tanti modi per prenderla: l’ho presa. Ma non penso sia una minaccia alla libertà di parola, come ho letto in giro, anzi secondo me è tutto il contrario. Io sono stato liberissimo di dire quel che volevo dire. Non è vero che non puoi dire le cose, ma logicamente ci sono quelle che ti faranno pagare un prezzo e porteranno a delle conseguenze. Se sei un artista, la mia domanda è: tu dici le cose perché le puoi dire o non le dici perché hai paura di pagare le conseguenze?”, ha spiegato Fabri Fibra.

E ha concluso: “Non conosco Valerio Scanu, non l’ho mai visto. Ma io non conosco nessuno. Per me è molto importante la distinzione fra l’artista e la persona: io parlo dell’artista, se ci sono degli attacchi sono sempre alla figura pubblica, che si chiama pubblica perché è esposta, anch’io sono esposto. La mia intenzione è di confrontarmi con il personaggio, con le persone non mi interessa”.

(foto: pagina Instagram di Fabri Fibra)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Fabri Fibra (@fabri_fibra)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here