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Genova: papà assiste al parto in diretta da casa

Prima dell’emergenza la tecnologia era vista da molti come un possibile pericolo di alienazione e isolamento sociale, ma oggi, con l’obbligo di restare a casa, sta permettendo a tanti di lavorare (smart working), studiare, restare in contatto con parenti ed amici e di assistere a spettacoli.
Oggi, grazie alla tecnologia, un padre ha potuto assistere alla nascita del figlio.
E’ successo all’ospedale San Martino di Genova, dove grazie alla diretta video con un tablet, il papà ha potuto seguite in diretta la gestazione e partecipare ad uno dei momenti più emozionanti della vita, quello della nascita di un figlio.

I neo genitori adesso sperano che la tecnologia potrà aiutarli anche quando il piccolo tornerà a casa. Sì, perché proprio i più piccoli con rischiano di soffrire per il perdurare della quarantena tra le mura domestiche. Quindi, cosa fare?
Cartoni animati, fiabe, disegni, giochi da tavolo, nascondino, cacce al tesoro: ogni giorno il “povero genitore” deve inventarsi qualcosa per contenere l’energia e la creatività del pargoletto.
Molti stanno rimpiangendo il lavoro in ufficio, le discussioni con i colleghi e il capo, perché lo smart working con un “pericolo” sotto il metro e venti che si aggira tra le pareti di casa non è facile.
Voi cosa fate? Come coinvolgete i vostri figli?
In un primo momento, avere un bambino era una bella scusa per uscire a fare una passeggiata nonostante i divieti, ma dopo 40 giorni di “prigionia” qualcuno sta costruendo un razzo per spedire nello spazio “il piccolo astronauta”… anche solo per qualche ora.
Ma sappiamo che alla sera, quando la “belva” finalmente trova il riposo, anche il genitore più stanco sorride, perché stare insieme ed uniti è importante e resterà per sempre nei ricordi di adulti e bambini.

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