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“God save the tour”: dopo Laura Pausini, anche Cesare Cremonini parla della situazione del mondo della musica

Dopo l’appello di Vasco Rossi, Tiziano Ferro e il più recente videomessaggio di Laura Pausini, in cui l’artista romagnola ha chiamato a raccolta tutti i colleghi italiani per condivide il suo appello al Governo per avere chiarezza e non lasciare indietro “tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento”, ora tocca a Cesare Cremonini.

L’artista bolognese lascia una lunga riflessione sull’attuale situazione del settore dell’intrattenimento dal vivo, sui propri profili social, momento in cui tour e spettacoli vengono posticipati di mesi lasciando molte figure professionali nella precarietà. Perché il mondo della musica non è solo ciò che si vede nello spettacolo ma, come dice lo stesso Cremonini, è tutto molto più complesso “di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico”.

Ecco il post completo:
“Sono giorni di attesa paziente e di lavoro quotidiano, da parte di tutti, per capire come riprogettare il futuro di quei live che inevitabilmente verranno spostati (non annullati) di alcuni mesi o di un anno.
Questo vuol dire non solo tutelare in tutti i modi possibili migliaia di professionisti e musicisti costretti a fermarsi per tutto il tempo in cui le restrizioni non consentiranno di organizzare eventi, ma anche trovare gli spazi che consentano ai progetti di rivivere rispettando le norme di sicurezza, permettendo alle centinaia di migliaia di persone che hanno acquistato un biglietto di poterlo convertire in ciò che riterranno più giusto. Vuole dire cercare non tanto di vedere una luce in fondo al tunnel, ma di ESSERE NOI STESSI QUELLA LUCE. 🇮🇹 Significa non farsi abbattere dagli eventi ma compiere ogni sforzo possibile per motivare un settore, quello dell’intrattenimento, dello spettacolo e della cultura, che sarà tra gli ultimi a tornare “libero” di esprimersi e allargare nuovamente le sue braccia verso tutte le realtà del territorio a cui è profondamente legato. La voce di ogni singolo artista oggi non rappresenta una carriera ma è l’immagine di un’intera filiera di professionisti, aziende, fornitori, tecnici, musicisti. Un mondo, quello della musica in particolare, che è molto più complesso, strutturato, professionale e affascinante di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico.
#GodSaveTheTour”

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