Home Magazine I cinema accendono le luci: flash mob per la riapertura

I cinema accendono le luci: flash mob per la riapertura

In occasione dei David di Donatello, i premi del cinema italiano, ANEC, l’associazione dell’esercizio cinematografico, lancia un messaggio agli spettatori, agli operatori del settore e alle istituzioni: il virus non spegnerà il cinema.

In contemporanea con la cerimonia di premiazione della 65a edizione dei David di Donatello, i premi del Cinema Italiano, che sarà trasmessa in diretta in prima serata su RAI 1 venerdì 8 maggio, le sale cinematografiche riaccendono le insegne e illuminano lo schermo per lanciare un messaggio agli spettatori, agli operatori del settore e alle istituzioni. Un messaggio simbolico per non spegnere la magia e le emozioni che solo la sala può offrire, nel buio della visione collettiva di un film su grande schermo.

Chi frequenta i cinema, dalle multisale alle monosale, in città come nei piccoli centri, riconosce a questi luoghi una funzione sociale, che non può essere sottovalutata.
Le sale cinematografiche offrono al territorio in cui operano un prezioso contributo in termini di occasione di incontro, partecipazione attiva e scambio culturale. E, nella fase post emergenza, i cinema saranno in prima linea nella riattivazione del tessuto sociale.
1.600 sale cinematografiche per un totale di 4.200 schermi su tutto il territorio nazionale, con oltre 100 milioni di biglietti venduti ogni anno e 650 milioni di euro di fatturato al botteghino, subiscono la sospensione delle attività a causa dell’attuale situazione sanitaria.
Senza dimenticare i lavoratori coinvolti direttamente: oltre 1.500 persone sono in cassa integrazione da ormai 10 settimane.

Sono numeri che lanciano un grido di allarme. Le misure finora previste a sostegno del settore spettacolo risultano purtroppo insufficienti. Per continuare ad esistere nel presente e poter guardare al futuro, le nostre imprese hanno bisogno di interventi straordinari di liquidità e facilitazioni nell’accesso al credito, di tutele per i lavoratori, di un piano preciso per la riapertura con protocolli di sicurezza che consentano di tornare ad accogliere il pubblico nelle sale e un progetto strategico per il rilancio delle attività.
La società civile non può permettersi di assistere alla chiusura di imprese che producono effetti positivi sulla qualità della vita e concorrono allo sviluppo economico e culturale del nostro territorio.
Il virus non spegnerà il cinema

Ascolta l’intervista a Paolo Protti, vicepresidente Associazione Nazionale Esercenti Cinema dalla Lombardia

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