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Incidente sulla A1 ad Arezzo, parla l’autista: “Non riuscivo a tenere gli occhi aperti”

Emil Ciurar, il 30enne romeno che, venerdì 4 giugno, guidava il minivan che è andato a schiantarsi sull’A1 contro un camion, causando la morte delle sue due figlie e dei propri genitori, sarebbe stato colto da un colpo di sonno. “Ero molto stanco, non riuscivo a tenere gli occhi aperti”, è quanto avrebbe dichiarato alla Polstrada di Arezzo, quando è stato arrestato per pericolo di fuga e accusato di omicidio stradale. Come riporta Tgcom24, l’uomo era al volante da 30 ore, in viaggio dalla Romania verso Napoli e avrebbe fatto solo una sosta all’area di servizio Chianti per poter bere un caffè, visto che non riusciva a rimanere attento alla strada.

Le dichiarazioni di Emil non fanno altro che convalidare la tesi del procuratore, secondo cui l’impatto è avvenuto a causa dell’eccessiva stanchezza. Come riporta il suo legale, l’avvocato Giuseppe Martina: “E’ un uomo disperato e chiede di continuo quali siano le condizioni della moglie e della bimba e di poter uscire per andare ai funerali”.

Una vera disgrazia per chi era diretto in Italia con la famiglia in cerca di lavoro. Ciurar, infatti, era in viaggio con tutta la famiglia verso Napoli, dove li attendeva uno zio e due cugini e lì avrebbero lavorato come operai stagionali. Ora l’uomo si trova in carcere ad Arezzo e attende l’udienza di convalida che è in programma per questa mattina. Fortunatamente la moglie è stata dimessa e ha raggiunto la piccola sopravvissuta, unica dei suoi tre figli, al Meyer di Firenze.

Sempre secondo l’avvocato, l’intenzione della famiglia è di tornare presto in patria, in Romania, dove verranno portate le salme appena ci sarà il nulla osta della procura per i funerali.

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