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Lorde licenziò il manager dopo un’inchiesta per molestie

In queste ultime ore Scott Maclachlan, ex manager di Lorde, è al centro di una bufera mediatica a causa della pubblicazione di un’inchiesta del magazine neozelandese “Stuff”, in cui vengono elencate le molestie consumate dall’uomo nei confronti di alcune dipendenti. Dopo queste rivelazioni è stato immediatamente licenziato dalla branca australiana di Warner Music, etichetta per cui lavorava.

La testata è venuta a conoscenza di un’inchiesta interna per i presunti comportamenti illeciti dell’uomo e ha deciso di approfondire, riuscendo a raccogliere alcune testimonianze delle vittime. Amy Golsmith, ex impiegata della società guidata da Maclachlan, ha raccontato di aver subito molestie sessuali e psicologiche: “Diceva che voleva di più dal nostro rapporto professionale. Faceva commenti sul mio corpo, mi chiedeva se volessi baciarlo. La maggior parte delle volte gli dicevo semplicemente di stare zitto”. Scott Maclachlan aveva confessato di aver avuto atteggiamenti impropri con la sue dipendenti e ha ammesso di essere in cura da uno psicoterapeuta.

L’inchiesta interna è stata avviata nel 2018, a cinque mesi dall’assunzione di Maclachlan, la Warner aveva subito declassato l’uomo da vicepresidente del settore a A&R locale. Alla pubblicazione dell’inchiesta è scattato il licenziamento.

Lorde interruppe il rapporto lavorativo nel 2015, due anni dopo il successo di “Royals” e dell’album “Pure heroine”. Non sono mai stati resi noti i motivi dello scioglimento del rapporto lavorativo, non sono mai arrivate dichiarazioni ufficiali da parte dell’artista o dall’ex manager.

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