Morten Harket, frontman degli A-Ha, ha rivelato di avere il morbo di Parkinson. La notizia è stata annunciata direttamente sul sito ufficiale della band norvegese, con un articolo firmato dal biografo Jan Omdahl. “Non ho problemi ad accettare la diagnosi. Col tempo ho preso a cuore l’atteggiamento di mio padre, 94 anni, nei confronti del modo in cui l’organismo si arrende gradualmente: ‘Uso quello che funziona’”, ha spiegato il cantante 65enne nell’intervista, notizia che inizialmente aveva mantenuto privata, ma che ora ha voluto condividere con tutti i fan.
Gli A-Ha sono diventati famosi in tutto il mondo per la loro hit “Take On Me”, contenuta nell’album di debutto, “Hunting High and Low”, uscito nel 1985. “Lo conoscete come l’iconico frontman degli A-ha, un cantante divinamente dotato, una pop star riluttante, un artista solista, un cantautore, un pensatore eccentrico, padre di cinque figli e nonno, ma negli ultimi anni Morten Harket è stato anche un uomo in lotta con il proprio corpo. Non è il tipo di notizia che qualcuno vorrebbe dare al mondo, ma eccola qui: Morten ha il morbo di Parkinson”, così inizia l’articolo di Omdahl.
“Una parte di me voleva rivelarlo. Come ho detto, accettare la diagnosi non è stato un problema per me; è il mio bisogno di pace e tranquillità per lavorare che mi ha fermato. Sto facendo del mio meglio per evitare che tutto il mio sistema vada in declino. È difficile trovare un equilibrio tra l’assunzione dei farmaci e la gestione dei loro effetti collaterali. Ci sono così tante cose da valutare quando si cerca di emulare il modo magistrale in cui il corpo gestisce ogni movimento complesso, o le questioni sociali e gli inviti, o la vita quotidiana in generale“, ha spiegato l’artista.
Nel 2024 Harket si è sottoposto a due interventi al cervello, alla Mayo Clinic negli Stati Uniti, con ottimi risultati. Nei giorni buoni, l’artista ora non mostra quasi nessun sintomo evidente della malattia, ma ci sono ricadute, soprattutto nella voce: “I problemi con la mia voce sono uno dei tanti motivi di incertezza riguardo al mio futuro creativo”, ha spiegato. “Non ho voglia di cantare, e per me questo è un segnale. Sono di larghe vedute riguardo a ciò che ritengo funzioni; non mi aspetto di riuscire a raggiungere il pieno controllo tecnico. La domanda è se riesco a esprimermi con la mia voce. Allo stato attuale delle cose, è fuori discussione. Ma non so se riuscirò a farlo in futuro”, ha continuato.
Ma Morten non si vede solo come cantante, anche se questo è il ruolo che assunto per la maggior parte della sua vita: “Ho sempre voluto fare cose diverse, ma alla fine mi sono ritrovato con un ruolo piuttosto stabile come cantante in una band. Quando dico che la mia identità non è quella di cantante, è la mia risposta diretta. Viene direttamente dal cuore. La gente mi associa a questo, naturalmente, e me ne rendo conto. Considero il canto una mia responsabilità e in certi momenti penso che sia assolutamente fantastico poterlo fare. Ma ho anche altre passioni, ho altre cose che sono altrettanto importanti per me, che sono altrettanto necessarie e vere”.
Non poteva mancare un pensiero per i fan, che da sempre lo sostengono e che ora si preoccuperanno per lui: “Non preoccupatevi per me. Scoprite chi volete essere: è un processo che può essere nuovo ogni singolo giorno. Siate buoni servitori della natura, la base stessa della nostra esistenza, e prendetevi cura dell’ambiente finché è ancora possibile farlo. Impegnate le vostre energie e i vostri sforzi nell’affrontare i problemi reali e sappiate che qualcuno si sta prendendo cura di me”.
E conclude, spiegando il motivo per cui ha voluto rendere pubblica la sua malattia: “Mi dava fastidio pensare che la mia malattia potesse diventare di dominio pubblico. A lungo andare, mi dà più fastidio dover proteggere qualcosa che è strettamente privato trattandolo come un segreto”.
(foto: ph. Stian Andersen)