Home Magazine Non dormono per fare sesso: i quoll rischiano l’estinzione

Non dormono per fare sesso: i quoll rischiano l’estinzione

Sarebbe il troppo sesso a uccidere i maschi di quoll nordici. Si tratta di marsupiali carnivori delle dimensioni di un piccolo gatto, originari dell’Australia e in via di estinzione. L’Università della Sunshine Coast ha svolto uno studio per indagare il motivo per cui i maschi di quoll nordici difficilmente raggiungono il primo anno di vita, mentre le femmine possono vivere e riprodursi fino a quattro anni.
Ciò che li uccide, come evidenziano i risultati della ricerca pubblicata su Royal Society Open Science, sarebbe da ricercare nella mancanza di sonno, in pratica, nelle settimane di picco ormonale, non dormono per fare sesso.

Per cercare le femmine, spiega il ricercatore Christofer J. Clemente, percorrerebbero grandi distanze, una ricerca alla quale dedicherebbero molto tempo, tanto da sacrificare il sonno, con le pericolose conseguenze del caso: perdono peso, diventano aggressivi e sembrano essere spericolati quando si tratta della loro sopravvivenza.
Lo studio ha monitorato i comportamenti, l’attività, la velocità e le distanze percorse dai maschi e dalle femmine dei piccoli marsupiali.
I ricercatori hanno posizionato dei sensori su questi animali per 42 giorni e gli esperti hanno concluso che i quoll coprono grandi distanze per accoppiarsi il più spesso possibile, percorrendo anche tra i 9 e i 10 km in una notte, una distanza che per un uomo corrisponderebbe più o meno a 40 km, se rapportata alla lunghezza media del passo umano.

Gli studiosi affermano che i dati iniziali evidenziano la necessità di ulteriori studi per fornire informazioni sull’effetto della privazione del sonno sui quoll e sulle più ampie famiglie di mammiferi marsupiali Dasyuridae e Didelphidae, che si trovano in Australia e Papua Nuova Guinea.
Vogliamo determinare se la privazione del sonno è vissuta da altri membri della famiglia, come opossum, antechinus (topi marsupiali) e diavoli della Tasmania”, ha detto Joshua Gaschk. (fotografia di freestocks su Unsplash)

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