Home Cronaca Nube tossica nel Reggiano: un centinaio di studenti intossicati

Nube tossica nel Reggiano: un centinaio di studenti intossicati

Attimi di paura nella mattinata di oggi, giovedì 9 maggio, a Guastalla, nel Reggiano: intorno alle 7.30, il Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia è intervenuto per una nube tossica che si è sviluppata dai locali tecnici della piscina di via Sacco e Vanzetti. La nube si rapidamente propagata verso l’adiacente polo scolastico superiore Russel e Carrara che è stato evacuato insieme ad alcuni locali commerciali della zona.

Circa un centinaio di ragazzi hanno accusato dei malori di entità varia e sono stati condotti in ospedale per accertamenti.
Le prima squadra dei pompieri, giunta dal distaccamento di Guastalla, ha provveduto a mettere in sicurezza il locale tecnico dove si stavano svolgendo operazioni di travaso di prodotti chimici normalmente impiegati per il trattamento delle acque dell’impianto natatorio. E’ poi giunto anche il nucleo NBCR della Direzione Regionale Emilia-Romagna che, sulla scorta dei rilievi strumentali effettuati, ha delimitato un’area intorno al luogo, procedendo alla messa in sicurezza completa dello scenario.

Sul posto sono intervenute diverse squadre di operatori sanitari, tecnici Auls, Arpae e Carabinieri.

COMUNICATO STAMPA ARPAE:

“Nube tossica a Guastalla, l’intervento di Arpae
I tecnici sono intervenuti in mattinata per effettuare le prime verifiche ambientali

Arpae è stata allertata nella prima mattina di oggi dalla centrale operativa dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia in merito alla formazione di una nube tossica, di probabile gas cloro, nel piazzale antistante il centro sportivo “Le Piscine” sito in Via Sacco e Vanzetti 2F a Guastalla (Re).
Nel piazzale sostavano studenti diretti al vicino plesso scolastico degli istituti professionali IPSS Carrara e ISS Bertrand Russell che, in quel momento, si preparavano ad accoglierli per l’apertura delle lezioni.
I tecnici dell’Agenzia sono intervenuti immediatamente sul posto per effettuare i primi accertamenti. All’arrivo non era più presente alcuna nube tossica che, nel frattempo, si era dispersa all’aperto.
Sul posto erano già operativi squadre dei Vigili del fuoco (VVF), Carabinieri, Polizia di Stato, Uffici comunali e personale dei Servizi di igiene pubblica e prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (SPSAL) del distretto Asl locale. I VVF hanno richiesto ai presenti di rimanere all’esterno della zona di sicurezza (zona rossa) realizzata intorno all’area di carico-scarico dei reagenti in uso al centro “Le Piscine”.
Gli operatori Arpae hanno fornito ai VVF, gli unici a poter operare nella zona rossa, le fialette per la determinazione istantanea di cloro in aria ambiente. È emersa la presenza di cloro gassoso in concentrazioni elevate, fuori scala di misura. Dai primi accertamenti condotti dai VVF, a causare l’incidente potrebbe essere stata una miscelazione errata durante le operazioni di travaso del fornitore di acido solforico all’interno delle cisternette di raccolta nel locale di deposito del centro. Si specifica infatti che si ha formazione di cloro gassoso quando l’acido solforico si mescola inavvertitamente con una soluzione di ipoclorito, disinfettante delle acque di piscina.
I tecnici Arpae hanno verificato anche il locale di Pronto soccorso in zona ospedaliera poco distante che non presentava tracce odorigene riconducibili al cloro e, pertanto, non sono state effettuate misure.
Successive misure istantanee nel piazzale hanno evidenziato il ritorno a una condizione di normalità, con livelli inferiori ai limiti di rilevabilità del metodo. Sono in corso ulteriori misure che verranno effettuate nuovamente sia in prossimità del plesso scolastico, sia nella zona ospedaliera e nelle aree residenziali limitrofe.
Sul posto è intervenuto anche il Nucleo N.B.C.R. dei VVF di Bologna che opera in presenza di esplosioni perdite o rilasci, con particolari tute di protezione e che provvede alla rilevazione delle sostanze mediante strumentazione specifica. È prevista la raccolta di campioni di prodotto contenuto nelle cisterne che saranno analizzati nel laboratorio Arpae di Reggio Emilia”.

 

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