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Fedez: la Rai ritira la querela

La Rai ha ritirato la querela a Fedez per i fatti avvenuti al Concertone del Primo Maggio, per le accuse di censura rivolte all’azienda dal cantante. Da quanto riporta Adnkronos, la decisione, che era stata presa dai vertici, non ha avuto seguito per la mancanza di alcuni requisiti. E a riprova di questo Fedez è stato invitato a Che tempo che fa, su Rai3, con Achille Lauro e Orietta Berti per la prima puntata del programma, domenica 3 ottobre.

La Rai aveva querelato l’artista per diffamazione e illecita diffusione dell’audio della telefonata con i Rai3, oltre che per diffamazione aggravata “della società e di una sua dipendente”.

Le polemiche erano nate dopo le accuse di Fedez per il tentativo di censura da parte della Rai, per il discorso da presentare sul palco del Concertone, dove difendeva il ddl Zan contro l’omofobia. A quanto riportato dall’artista, l’azienda avrebbe tentato di fargli cambiare il testo per evitare polemiche. Accusa supportata anche dalla registrazione della telefonata, avvenuta a poche ore dall’evento, che il rapper ha diffuso sui suoi canali social.

Fedez si è sempre detto orgoglioso del suo gesto: “Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte”, aveva ribadito. “Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze”.

Covid, BioNTech: “L’anno prossimo sarà probabilmente necessario aggiornare il vaccino”

Il prossimo anno potrebbe essere necessaria una nuova formulazione del vaccino anti-Covid, per proteggere dalle mutazioni del virus: “Quest’anno è del tutto non necessario, ma entro la metà del prossimo anno, la situazione sarà molto diversa”. Lo ha dichiarato Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, in un’intervista al Financial Times.

Sahin ha spiegato che tutte le varianti in circolazione sono più contagiose, ma non così diverse tra loro da minare l’efficacia dei vaccini utilizzati finora, ma con il passare del tempo potrebbero emergere mutazioni in grado di sconfiggere la risposta immunitaria promossa dal vaccino, spingendo così alla necessità di versioni “su misura” del farmaco.

“Questo virus rimarrà e si adatterà ulteriormente, non abbiamo motivo di presumere che il virus di prossima generazione sarà più facile da gestire per il sistema immunitario rispetto alla generazione esistente. Questa è un’evoluzione continua, ed è appena iniziata”, ha sottolineato.

(foto: John Cameron su Unsplash)

INCIDENTI SUL LAVORO, 4a parte: “E’ necessaria una campagna di informazione istituzionale” a dirlo l’avvocato dell’AMNIL, Ezio Torrella

di Patrizia Santini

L’ultimo in ordine cronologico, a livello nazionale, ha visto come vittima Ioan Vlonga un operaio di 40 anni di origini romene che ha perso la vita precipitando dal tetto di un capannone, il 1° ottobre, ad Opera alle porte di Milano. Indagato per omicidio colposo il titolare della Serbelloni Costruzioni General Contract, la società edile per cui l’uomo lavorava

E’ una lunga serie di nomi listati a lutto quella che continuamente riporta di incidenti sul lavoro, con esito mortale o molto gravi in quanto a lesioni riportate.

Anche la Chiesa si è mobilitata e attraverso il CEI chiede ‘fatti concreti” per prevenire ed evitare questa ecatombe che continua a seminare sofferenza  e lutto in tutta Italia”.

Quali possono essere i fatti concreti? A rispondere a questa e ad altre domande sul tema l’avvocato Ezio Torrella, legale dell’AMNIL, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro

“I fatti Concreti sono quelli che poi si dicono sempre, una maggiore sorveglianza sui cantieri soprattutto,  ma anche agricoli dove avvengono i maggiori incidenti mortali. Ovviamente bisogna educare alla sicurezza gli imprenditori piccoli e grandi perché i piccoli sono quelli che per esperienza vanno avanti ma non fanno mai dei corsi adeguati anche per se stessi. Non è raro che rimangano vittime loro stessi insieme ai propri operai. Mentre le aziende grandi invece non investono adeguatamente perché i costi effettivamente sono molto esagerati e quindi risparmiano sulla preparazione dei dipendenti, sui corsi di formazione e soprattutto anche sui sistemi anti infortunistici. Questo è un problema che si pone da sempre, nonostante che l’INAIL in qualche modo agevoli chi investe in sicurezza e nonostante tutti i richiami da presidente della Repubblica all’ultimo dei consiglieri comunali. Sulla carta sono tutti d’accordo, poi però, nel concreto… Ad esempio in una città come Bologna c’è solo qualche ispettore del lavoro e questo penalizza, ovviamente  e questo permette la vita di una giungla nel mondo del lavoro. Un mondo che adesso, soprattutto al voler recuperare ciò che si è perso in questi due anni, ci mette di fronte ad una vera ecatombe di infortuni sul lavoro. Voglio sottolineare che, è vero si parla solo dei morti, ma ci sono un sacco di infortuni gravi, di persone che perdono gambe e braccia,..  Per me è una questione  culturale, innanzitutto ma anche, come al solito, economica. Una questione che sarebbe possibile recuperare con della legislazione adeguata, magari più attuale e più concreta come già si prospetta di aumentare gli ispettori del lavoro e di dare incentivi alle aziende perché migliorino lo standard di sicurezza”

A me sembra che manchi proprio la cultura alla sicurezza sul lavoro, intesa come cura, interesse, conoscenza.  

Come già anticipato la cultura è proprio alla base di tutto, perché si può aiutare finché si vuole, ma se solo un piccolo imprenditore inizia a lavorare in situazioni di pericolo, perché lo ha sempre fatto, se non gli si incute l’idea che rischia sia la sua vita che quella dei suoi operai, non si va avanti e non solo da un punto di vista umano, ma anche personale ed economico. Quando succede un infortunio sul lavoro, la responsabilità al 99% è del datore di lavoro. E anche l’imprudenza del lavoratore poi viene sanzionata e condanna lo stesso il datore di lavoro che si trova a dover subire sia un processo penale sia, quasi sempre, un processo civile per il risarcimento danni e sono tanti soldi, spesso non assicurati. Così si rovinano due famiglie, quella dell’operaio e a volte anche quella del piccolo imprenditore che si trova a dover risarcire una montagna di soldi che non ha.. Quindi se noi, tutti, riuscissimo ad inculcare questa idea, anche tramite campagne di comunicazione istituzionali, che se è vero che l’acquisto oggi di un nuovo macchinario ad alta può essere una spesa impegnativa, è vero anche che nel tempo si possono risparmiare centinaia di migliaia di euro se non qualche milione ad incidente avvenuto. E’ necessario che la cultura della sicurezza i nuovi imprenditori la facciano propria, fin dall’inizio. I vecchi imprenditori, invece, secondo me, hanno purtroppo ormai quell’idea di andare avanti in un certo modo perché così hanno fatto sempre”

A volte ci si chiede, seguendo la dinamica dell’accaduto, se ci possa essere in qualche caso una corresponsabilità datore di lavoro/lavoratore

No non sono d’accordo, non c’è mai la corresponsabilità del lavoratore. Sono casi rarissimi che il lavoratore, commetta un atto del tutto imprudente per sua iniziativa che poi è quello che in sede di giudizio penale e civile, ci troviamo noi avvocati a difendere appunto i lavoratori e la prima cosa che dicono “..è stato imprudente”. No, mai, perché in genere il lavoratore svolge una mansione nell’interesse del datore di lavoro, quindi vuol dire che se è andato sul tetto senza imbragature, senza alcun ausilio di sicurezza e cade, scivola per qualsiasi motivo, la responsabilità non è certo l’imprudenza del lavoratore.. Io sono il legale dell’AMNIL appunto e quando vengono da me, spesso, molti lavoratori che hanno subito infortuni gravi, ma anche lievi, si incolpano dicendo di essersi distratti e la macchina li ha feriti.

In effetti poi quando si va a sondare il terreno e raccontare bene che cosa è successo il lavoratore racconta di lavorare solo con il pedalino senza schiacciare i due pulsanti a destra e a sinistra in modo che la macchina non ossa schiacciare le dita. Questo è un classico esempio di chi è abituato a lavorare in quel modo ma se il datore di lavoro per esigenze di produzione toglie i contatti con i pulsanti e si lavora solo col pedale è ovvio che prima o poi il lavoratore, per la stanchezza o per distrazione, si ferisce. Ecco questo è emblematico sul come si lavori attualmente”

 Quali sono le cause principali su cui si trova a lavorare il qualità di legale dell’Associazione?

Ovviamente si va da vari ambienti, ma quelli che sono abbastanza diffusi sono gli investimenti da muletti all’interno dell’azienda. Vittime dipendenti o operai passano nell’area di lavoro venendo travolti da muletti. In genere a riportare lesioni serie, gli arti inferiori. La cause è che mancano le corsie delineate per i pedoni e quelle per le per le macchine. Poi ci sono le cadute dall’alto. In questo caso le vittime sono piccoli artigiani che riparano tetti o grondaie e vanno su senza ausili di alcun genere e accade che scivolino cadendo anche da svariati metri. In quel caso se non perdono la vita, riportano lesioni gravissime che provocano handicap tanto invalidanti da non permettere più all’operaio di fare quel lavoro. In quel caso entra in un percorso di reinserimento al lavoro. L’Amnil si sta organizzando anche su questo fronte, è un servizio ad hoc per cercare di recuperare tutte le energie e le qualità dell’infortunato, per riuscirlo ad inserire in un contesto lavorativo diverso.  Anche nel settore agricolo si registrano tantissimi incidenti che vedono protagonisti piccoli imprenditori, spesso tutti della stessa famiglia. In questi casi molte volte i medici sono costretti ad amputare mani o piedi perché gli attrezzi vanno troppo vicini agli operai che stanno lavorando, c’è la distrazione, non si sta mai attenti perché sono tutti presi dal lavoro…Ecco questi sono i casi più classici e pericolosi.  

Ecco una cosa importante è che molti degli infortunati anche di quelli che seguo io personalmente sono stranieri perché sono quelli che fanno i lavori più umili in questo momento e quindi sono quelli maggiormente a rischio”

Avvocato, cosa riscontra nella sua attività di più ostico, in cui la sua attività si incaglia?

La mia attività si incaglia su un problema ahimè molto tecnico che sono sempre le prove per avere un giusto risarcimento all’infortunato.  Io spesso mi trovo in una situazione davvero disarmante quando si chiama testimoniare un collega di lavoro per un signore che ha subito un grave infortunio e a cui ha prestato il primo soccorso. In sede di giudizio, ritratta e per salvarsi il posto di lavoro afferma che quel giorno era in un altro reparto. Ci sono colleghi di lavoro che anziché aiutare i propri colleghi dicendo ‘oggi succede a lui, domani potrebbe succedere a me’ pur di non rischiare il posto di lavoro, quando vengono chiamati a  testimoniare (la vittima ferita mi dice chi c’era vicino a lui quando è caduto, chi l’ha soccorso,…) spesso si trovano colleghi che palesemente mentono. Ho avuto un caso da poco di un signore che è sprofondato in una vecchia palazzina storica da ristrutturare quando il solaio è crollato. Lui è rimasto paraplegico. Il primo collega che l’ha soccorso ha riferito che non si ricordava del sinistro. E’ avvenuto 7 anni fa e ha detto che assolutamente non si ricordava nulla, si è trincerato dietro un ‘non ricordo’. La paura di perdere il posto di lavoro, anche questo è un altro di quegli elementi fondamentali perché con questa paura non si combatte per la sicurezza sul lavoro. Nessun lavoratore di rifiuterà di fare un lavoro che gli è stato dato perché pericoloso”

Infine, in percentuale, quanti casi riesce a portare a termine positivamente?

Per quello che mi riguarda su 30 casi all’anno, 29 vengono risarciti, di cui la metà vengono risarciti stragiudizialmente. Soltanto qualcuno e devo dire fortunatamente sono casi rari, quando appunto i colleghi voltano le spalle al collega infortunato, allora là mi trovo in difficoltà. In genere anche la giurisprudenza per fortuna è molto evoluta in questo senso e quindi i principi di diritto sono che il lavoratore deve essere risarcito e il datore di lavoro deve provare di aver fatto tutto per evitare il danno. Questo vuol dire che per lui è una bella impresa che difficilmente riesce”  

Sono cause lunghe?

“Io sdoppio sempre il penale dal civile” perché il penale colpisce l’individuo in quanto tale, mentre a fianco si fa anche la causa civile proprio per ottenere anche il risarcimento danni, oltre la sanzione che lo Stato giustamente infligge. Però gli infortuni sul lavoro se non sono eclatanti (per esempio come quello che ha coinvolto la ThyssenKrupp o altri casi dove perdono la vita più operai) molte volte la giustizia penale è lenta. Non c’è velocità nel gestire e istruire un processo. A volte ci vuole un anno o un anno e mezzo solo per chiudere le indagini per poi essere rinviato a chissà quando. Invece col processo del Lavoro in genere si finisce molto prima. Dovrebbero comunque essere più veloci entrambi perché una persona che resta paraplegica ha diritto ad avere un risarcimento adeguato. Per fortuna in genere interviene l’INAIL. Quindi la prima sicurezza, una rendita che gli permetta di  vivere decorosamente. Ma tutto quello che riguarda  risarcimenti danni fisici e/o morali,… viene solo a seguito di un processo civile davanti al Giudice del Lavoro che generalmente è più veloce rispetto al giudizio penale”

 

 

Asti: 13enne muore intrappolato nel divano letto

Tragedia ad Asti, dove un 13enne è rimasto soffocato da un divano letto che si è richiuso su di lui. Il ragazzino, di origine senegalese, era stato affidato al cugino mentre i genitori si trovavano in Senegal e già in procinto di rientrare. Il cugino si era assentato per fare spesa e, al suo rientro, ha ritrovato il corpo del ragazzo senza vita.

Come riporta Tgcom24, la dinamica dell’incidente è ancora da chiarire, si pensa a una molla difettosa, o a un errore nel richiudere il divano, “quelli con le reti che si richiudono come tagliole” come hanno spiegato i Carabinieri, intervenuti sul posto con il 118 e i vigili del fuoco.

A dare l’allarme è stato il cugino che, appena rientrato, si è reso conto che qualcosa non andava, tutto troppo silenzioso. Appena ha ritrovato il cugino ha chiesto aiuto ai vicini, che hanno chiamato i soccorsi.

La famiglia viveva poco distante dal centro di Asti, vivevano e lavoravano in città da diversi anni e il 13enne, che frequentava una scuola media in città, era benvoluto da tutti.

Norah Jones torna con un album natalizio: “I Dream Of Christmas”

Norah Jones sta per tornare con il suo primo album di Natale. “I Dream Of Christmas”, atteso per il 15 ottobre vinile, CD e download digitale, unirà grandi classici musicali della tradizione natalizia ad alcuni inediti.

“Ho sempre amato la musica natalizia, ma non ho mai avuto l’ispirazione per fare un album di Natale fino ad ora. L’anno scorso mi sono ritrovata ad ascoltare Funky Christmas di James Brown e Christmas Album di Elvis la domenica durante il lockdown per confortarmi. Nel gennaio 2021 ho iniziato a pensare di fare un album di Natale tutto mio. Mi sono data qualcosa di divertente su cui lavorare e non vedevo l’ora di farlo”, ha detto Norah.

“Quando stavo cercando di capire quale direzione prendere, hanno iniziato a venirmi in mente le nuove canzoni, cercavano di trovare le gioie del Natale, cogliendo quella scintilla, quel sentimento di amore e inclusione che desideravo ardentemente durante il resto dell’anno”, ha raccontato.

“I Dream Of Christmas” è stato prodotto da Leon Michels e presenta cast stellare di musicisti tra cui Brian Blade alla batteria, Tony Scherr e Nick Movshon al basso, Russ Pahl alla pedal steel guitar, Marika Hughes al violoncello, Dave Guy alla tromba, Raymond Mason al trombone e Michels al sassofono, flauto, percussioni e altro ancora.

La canzone che apre l’album, l’inedito “Christmas Calling (Jolly Jones)” scritto da Norah Jones, è già disponibile in streaming o download.

Ecco la tracklist:
Christmas Calling (Jolly Jones) (Norah Jones) – INEDITO
Christmas Don’t Be Late (Ross Bagdasarian)
Christmas Glow (Norah Jones) – INEDITO
White Christmas (Irving Berlin)
Christmastime (Norah Jones/Leon Michels) – INEDITO
Blue Christmas (Billy Hayes/Jay W. Johnson)
It’s Only Christmas Once A Year (Norah Jones) – INEDITO
You’re Not Alone (Norah Jones/Leon Michels)
Winter Wonderland (Richard B. Smith/Felix Bernard)
A Holiday With You (Norah Jones) – INEDITO
Run Rudolph Run (Johnny Marks/Marvin Brodie)
Christmas Time Is Here (Lee Mendelson/Vince Guaraldi)
What Are You Doing New Year’s Eve? (Frank Loesser)

(foto: pagina Facebook di Norah Jones)

Aereo caduto a Milano: 8 morti, ipotesi di avaria dopo il decollo

Tragedia ieri, domenica 3 ottobre, a San Donato Milanese (Milano), dove un aereo privato da turismo si è schiantato poco dopo il decollo da Linate, su una palazzina adibita a uffici, causando la morte delle otto persone che si trovavano a bordo.

Come riporta Skytg24, il velivolo, un Pilatus PC-12, apparteneva a Dan Petrescu, uno dei maggiori imprenditori immobiliari in Romania, che si trovava alla guida dell’aereo. A bordo erano presenti anche la moglie e il figlio di Petrescu, oltre il manager Filippo Nascimbene, con la moglie e il figlio di poco più di un anno, e la suocera. Ultima vittima è Julien Brossard, amico canadese di Petrescu.

Da quanto è riporta il Corriere della Sera, il velivolo ha proseguito per qualche minuto per la sua rotta prima di perdere quota per sedici secondi e schiantarsi. L’aereo è scomparso dai monitor senza dare nessun allarme e senza chiedere di poter rientrare in aeroporto. Il bollettino meteo metteva pioggia e vento leggero con nuvole basse su San Donato al momento dell’incidente. Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, ha dichiarato che si procederà per disastro colposo. Secondo il magistrato è stata segnalata un’anomalia alla torre di controllo e ora si dovranno fare accertamenti. Le indagini dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e l’analisi della scatola nera faranno luce sulle cause della tragedia.

Durante la notte sono continuati i rilievi sul luogo dell’incidente, da questa mattina è presente anche la polizia scientifica.

Liam Gallagher: annunciato il nuovo album “C’mon you know” e un concerto a Knebworth

Liam Gallagher ha annunciato l’arrivo di un nuovo album e tornerà a suonare in uno dei posti più importanti della sua carriera musicale: Knebworth Park.

La notizia è arrivata direttamente dai canali social dell’artista inglese, che ha presentato “C’mon you know”, il nuovo album che verrà pubblicato il 27 maggio 2022, postando la cover del disco che ritrae dei ragazzi a un concerto.

L’album verrà presentato al concerto che si terrà a Knebworth Park, il 4 giugno 2022, in un evento che si preannuncia essere veramente grandioso, uno dei più importanti della carriera da solista di Liam Gallagher: “Sono entusiasta di annunciare che il 4 giugno 2022 suonerò a Knebworth. Sarà una cosa biblica. ‘C’mon you know’”, ha scritto sui social.

I biglietti per lo show, dove si esibiranno anche Michael Kiwanuka, Kasabian, Fat White Family e Goat Girl, saranno in vendita a partire dalla mattina del prossimo 8 ottobre. Proprio a Knebworth gli Oasis si esibirono venticinque anni fa per il concerto documentato dal film “Oasis Knebworth 1996”.

“C’mon You Know” sarà il terzo album solista di Liam Gallagher, dopo “As you were” del 2017 e “Why me? Why not.” del 2019.

(foto: pagina Facebook di Liam Gallagher)

Gaia annuncia l’Alma Tour: cinque date live nel 2022

Gaia torna in tour: “A gennaio torno, nel frattempo occhio alle ZANZARE”, scrive l’artista sui social. Dopo il successo di “Finalmente In Tour”, nel giorno dell’uscita del suo nuovo singolo “Nuvole di zanzare”, l’artista annuncia nuovi appuntamenti dal vivo per il prossimo anno. La nuova tournée prenderà il nome dal disco di inediti in uscita il 29 ottobre, “Alma”.

“Alma Tour” inizierà il 24 gennaio a Torino, passando per Firenze, Pozzuoli, Milano e terminerà a Roma il 3 febbraio.

Ecco tutte le date:
ì24 gennaio 2022 | TORINO @ Hiroshima Mon Amour
26 gennaio 2022 | FIRENZE @ Viper Theatre
27 gennaio 2022 | Pozzuoli (NA) @ Duel Beat
30 gennaio 2022 | MILANO @ Fabrique
03 febbraio 2022 | ROMA @ Atlantico Live

I biglietti per i concerti di “Alma Tour” saranno disponibili in prevendita attraverso i circuiti TicketOne e Vivaticket dal 4 ottobre online e dal 9 ottobre nei punti vendita.

 

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Pillola anti-Covid che dimezza ricoveri e decessi: l’azienda che la produce ne chiede l’approvazione

Una pillola antivirale sarebbe capace di dimezzare i ricoveri e i decessi nei pazienti che hanno contratto il Covid-19, somministrata nelle fasi iniziali dell’infezione.
Come riportato da diversi media, si tratta del molnupiravir ed è prodotto dalla casa farmaceutica americana Merck, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, che ha annunciato l’intenzione di chiedere alla Food and Drugs Administration statunitense l’approvazione del nuovo farmaco.

La casa farmaceutica ha fatto sapere di aver concluso la fase 3 di uno studio clinico, dopo che un’analisi ad interim aveva mostrato che il 7,3% dei pazienti che avevano ricevuto il farmaco erano stati ospedalizzati o erano morti entro il 29esimo giorno, mentre tra coloro che avevano ricevuto un placebo il tasso saliva al 14,1%.

Il farmaco avrebbe dimostrato un’“efficacia consistente” e costante nei confronti di tutte le varianti del virus, compresa la Delta, interferendo con un enzima che il coronavirus usa per copiare il suo codice genetico e riprodursi, e se venisse approvato sarebbe il primo nel suo genere. Potrebbe inoltre essere assunto a domicilio, senza rendere necessario il ricovero.
Tutte le persone coinvolte nello studio (775 adulti) avevano almeno un fattore di rischio, come obesità, diabete o malattie cardiache. (fotografia generica di pillola, di Julia Zolotova su Unsplash)

Operaio precipita e muore: nuova tragedia sul lavoro

Ancora una persona che perde la vita sul lavoro: un operaio è morto dopo essere precipitato da un’altezza di circa dieci metri. È accaduto, come riportano diversi media, tra cui Il Giorno, nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 1° ottobre, in via Staffora, a Opera, nel Milanese.

L’uomo stava lavorando sul tetto di un edificio, quando la struttura avrebbe ceduto: l’operaio è così caduto e si è schiantato al suolo, morendo sul colpo.
Sul posto sono arrivati i soccorsi con l’elicottero, l’ambulanza ed anche i Vigili del Fuoco ma per l’operaio non c’è stato, purtroppo, nulla da fare.

Sul luogo del tragico incidente sono intervenuti anche gli Agenti della Polizia Locale. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro, al vaglio delle Forze dell’Ordine. (fotografia di repertorio)

Fedez: la Rai ritira la querela

La Rai ha ritirato la querela a Fedez per i fatti avvenuti al Concertone del Primo Maggio, per le accuse di censura rivolte all’azienda dal cantante. Da quanto riporta Adnkronos, la decisione, che era stata presa dai vertici, non ha avuto seguito per la mancanza di alcuni requisiti. E a riprova di questo Fedez è stato invitato a Che tempo che fa, su Rai3, con Achille Lauro e Orietta Berti per la prima puntata del programma, domenica 3 ottobre.

La Rai aveva querelato l’artista per diffamazione e illecita diffusione dell’audio della telefonata con i Rai3, oltre che per diffamazione aggravata “della società e di una sua dipendente”.

Le polemiche erano nate dopo le accuse di Fedez per il tentativo di censura da parte della Rai, per il discorso da presentare sul palco del Concertone, dove difendeva il ddl Zan contro l’omofobia. A quanto riportato dall’artista, l’azienda avrebbe tentato di fargli cambiare il testo per evitare polemiche. Accusa supportata anche dalla registrazione della telefonata, avvenuta a poche ore dall’evento, che il rapper ha diffuso sui suoi canali social.

Fedez si è sempre detto orgoglioso del suo gesto: “Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte”, aveva ribadito. “Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze”.

Covid, BioNTech: “L’anno prossimo sarà probabilmente necessario aggiornare il vaccino”

Il prossimo anno potrebbe essere necessaria una nuova formulazione del vaccino anti-Covid, per proteggere dalle mutazioni del virus: “Quest’anno è del tutto non necessario, ma entro la metà del prossimo anno, la situazione sarà molto diversa”. Lo ha dichiarato Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, in un’intervista al Financial Times.

Sahin ha spiegato che tutte le varianti in circolazione sono più contagiose, ma non così diverse tra loro da minare l’efficacia dei vaccini utilizzati finora, ma con il passare del tempo potrebbero emergere mutazioni in grado di sconfiggere la risposta immunitaria promossa dal vaccino, spingendo così alla necessità di versioni “su misura” del farmaco.

“Questo virus rimarrà e si adatterà ulteriormente, non abbiamo motivo di presumere che il virus di prossima generazione sarà più facile da gestire per il sistema immunitario rispetto alla generazione esistente. Questa è un’evoluzione continua, ed è appena iniziata”, ha sottolineato.

(foto: John Cameron su Unsplash)

INCIDENTI SUL LAVORO, 4a parte: “E’ necessaria una campagna di informazione istituzionale” a dirlo l’avvocato dell’AMNIL, Ezio Torrella

di Patrizia Santini

L’ultimo in ordine cronologico, a livello nazionale, ha visto come vittima Ioan Vlonga un operaio di 40 anni di origini romene che ha perso la vita precipitando dal tetto di un capannone, il 1° ottobre, ad Opera alle porte di Milano. Indagato per omicidio colposo il titolare della Serbelloni Costruzioni General Contract, la società edile per cui l’uomo lavorava

E’ una lunga serie di nomi listati a lutto quella che continuamente riporta di incidenti sul lavoro, con esito mortale o molto gravi in quanto a lesioni riportate.

Anche la Chiesa si è mobilitata e attraverso il CEI chiede ‘fatti concreti” per prevenire ed evitare questa ecatombe che continua a seminare sofferenza  e lutto in tutta Italia”.

Quali possono essere i fatti concreti? A rispondere a questa e ad altre domande sul tema l’avvocato Ezio Torrella, legale dell’AMNIL, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro

“I fatti Concreti sono quelli che poi si dicono sempre, una maggiore sorveglianza sui cantieri soprattutto,  ma anche agricoli dove avvengono i maggiori incidenti mortali. Ovviamente bisogna educare alla sicurezza gli imprenditori piccoli e grandi perché i piccoli sono quelli che per esperienza vanno avanti ma non fanno mai dei corsi adeguati anche per se stessi. Non è raro che rimangano vittime loro stessi insieme ai propri operai. Mentre le aziende grandi invece non investono adeguatamente perché i costi effettivamente sono molto esagerati e quindi risparmiano sulla preparazione dei dipendenti, sui corsi di formazione e soprattutto anche sui sistemi anti infortunistici. Questo è un problema che si pone da sempre, nonostante che l’INAIL in qualche modo agevoli chi investe in sicurezza e nonostante tutti i richiami da presidente della Repubblica all’ultimo dei consiglieri comunali. Sulla carta sono tutti d’accordo, poi però, nel concreto… Ad esempio in una città come Bologna c’è solo qualche ispettore del lavoro e questo penalizza, ovviamente  e questo permette la vita di una giungla nel mondo del lavoro. Un mondo che adesso, soprattutto al voler recuperare ciò che si è perso in questi due anni, ci mette di fronte ad una vera ecatombe di infortuni sul lavoro. Voglio sottolineare che, è vero si parla solo dei morti, ma ci sono un sacco di infortuni gravi, di persone che perdono gambe e braccia,..  Per me è una questione  culturale, innanzitutto ma anche, come al solito, economica. Una questione che sarebbe possibile recuperare con della legislazione adeguata, magari più attuale e più concreta come già si prospetta di aumentare gli ispettori del lavoro e di dare incentivi alle aziende perché migliorino lo standard di sicurezza”

A me sembra che manchi proprio la cultura alla sicurezza sul lavoro, intesa come cura, interesse, conoscenza.  

Come già anticipato la cultura è proprio alla base di tutto, perché si può aiutare finché si vuole, ma se solo un piccolo imprenditore inizia a lavorare in situazioni di pericolo, perché lo ha sempre fatto, se non gli si incute l’idea che rischia sia la sua vita che quella dei suoi operai, non si va avanti e non solo da un punto di vista umano, ma anche personale ed economico. Quando succede un infortunio sul lavoro, la responsabilità al 99% è del datore di lavoro. E anche l’imprudenza del lavoratore poi viene sanzionata e condanna lo stesso il datore di lavoro che si trova a dover subire sia un processo penale sia, quasi sempre, un processo civile per il risarcimento danni e sono tanti soldi, spesso non assicurati. Così si rovinano due famiglie, quella dell’operaio e a volte anche quella del piccolo imprenditore che si trova a dover risarcire una montagna di soldi che non ha.. Quindi se noi, tutti, riuscissimo ad inculcare questa idea, anche tramite campagne di comunicazione istituzionali, che se è vero che l’acquisto oggi di un nuovo macchinario ad alta può essere una spesa impegnativa, è vero anche che nel tempo si possono risparmiare centinaia di migliaia di euro se non qualche milione ad incidente avvenuto. E’ necessario che la cultura della sicurezza i nuovi imprenditori la facciano propria, fin dall’inizio. I vecchi imprenditori, invece, secondo me, hanno purtroppo ormai quell’idea di andare avanti in un certo modo perché così hanno fatto sempre”

A volte ci si chiede, seguendo la dinamica dell’accaduto, se ci possa essere in qualche caso una corresponsabilità datore di lavoro/lavoratore

No non sono d’accordo, non c’è mai la corresponsabilità del lavoratore. Sono casi rarissimi che il lavoratore, commetta un atto del tutto imprudente per sua iniziativa che poi è quello che in sede di giudizio penale e civile, ci troviamo noi avvocati a difendere appunto i lavoratori e la prima cosa che dicono “..è stato imprudente”. No, mai, perché in genere il lavoratore svolge una mansione nell’interesse del datore di lavoro, quindi vuol dire che se è andato sul tetto senza imbragature, senza alcun ausilio di sicurezza e cade, scivola per qualsiasi motivo, la responsabilità non è certo l’imprudenza del lavoratore.. Io sono il legale dell’AMNIL appunto e quando vengono da me, spesso, molti lavoratori che hanno subito infortuni gravi, ma anche lievi, si incolpano dicendo di essersi distratti e la macchina li ha feriti.

In effetti poi quando si va a sondare il terreno e raccontare bene che cosa è successo il lavoratore racconta di lavorare solo con il pedalino senza schiacciare i due pulsanti a destra e a sinistra in modo che la macchina non ossa schiacciare le dita. Questo è un classico esempio di chi è abituato a lavorare in quel modo ma se il datore di lavoro per esigenze di produzione toglie i contatti con i pulsanti e si lavora solo col pedale è ovvio che prima o poi il lavoratore, per la stanchezza o per distrazione, si ferisce. Ecco questo è emblematico sul come si lavori attualmente”

 Quali sono le cause principali su cui si trova a lavorare il qualità di legale dell’Associazione?

Ovviamente si va da vari ambienti, ma quelli che sono abbastanza diffusi sono gli investimenti da muletti all’interno dell’azienda. Vittime dipendenti o operai passano nell’area di lavoro venendo travolti da muletti. In genere a riportare lesioni serie, gli arti inferiori. La cause è che mancano le corsie delineate per i pedoni e quelle per le per le macchine. Poi ci sono le cadute dall’alto. In questo caso le vittime sono piccoli artigiani che riparano tetti o grondaie e vanno su senza ausili di alcun genere e accade che scivolino cadendo anche da svariati metri. In quel caso se non perdono la vita, riportano lesioni gravissime che provocano handicap tanto invalidanti da non permettere più all’operaio di fare quel lavoro. In quel caso entra in un percorso di reinserimento al lavoro. L’Amnil si sta organizzando anche su questo fronte, è un servizio ad hoc per cercare di recuperare tutte le energie e le qualità dell’infortunato, per riuscirlo ad inserire in un contesto lavorativo diverso.  Anche nel settore agricolo si registrano tantissimi incidenti che vedono protagonisti piccoli imprenditori, spesso tutti della stessa famiglia. In questi casi molte volte i medici sono costretti ad amputare mani o piedi perché gli attrezzi vanno troppo vicini agli operai che stanno lavorando, c’è la distrazione, non si sta mai attenti perché sono tutti presi dal lavoro…Ecco questi sono i casi più classici e pericolosi.  

Ecco una cosa importante è che molti degli infortunati anche di quelli che seguo io personalmente sono stranieri perché sono quelli che fanno i lavori più umili in questo momento e quindi sono quelli maggiormente a rischio”

Avvocato, cosa riscontra nella sua attività di più ostico, in cui la sua attività si incaglia?

La mia attività si incaglia su un problema ahimè molto tecnico che sono sempre le prove per avere un giusto risarcimento all’infortunato.  Io spesso mi trovo in una situazione davvero disarmante quando si chiama testimoniare un collega di lavoro per un signore che ha subito un grave infortunio e a cui ha prestato il primo soccorso. In sede di giudizio, ritratta e per salvarsi il posto di lavoro afferma che quel giorno era in un altro reparto. Ci sono colleghi di lavoro che anziché aiutare i propri colleghi dicendo ‘oggi succede a lui, domani potrebbe succedere a me’ pur di non rischiare il posto di lavoro, quando vengono chiamati a  testimoniare (la vittima ferita mi dice chi c’era vicino a lui quando è caduto, chi l’ha soccorso,…) spesso si trovano colleghi che palesemente mentono. Ho avuto un caso da poco di un signore che è sprofondato in una vecchia palazzina storica da ristrutturare quando il solaio è crollato. Lui è rimasto paraplegico. Il primo collega che l’ha soccorso ha riferito che non si ricordava del sinistro. E’ avvenuto 7 anni fa e ha detto che assolutamente non si ricordava nulla, si è trincerato dietro un ‘non ricordo’. La paura di perdere il posto di lavoro, anche questo è un altro di quegli elementi fondamentali perché con questa paura non si combatte per la sicurezza sul lavoro. Nessun lavoratore di rifiuterà di fare un lavoro che gli è stato dato perché pericoloso”

Infine, in percentuale, quanti casi riesce a portare a termine positivamente?

Per quello che mi riguarda su 30 casi all’anno, 29 vengono risarciti, di cui la metà vengono risarciti stragiudizialmente. Soltanto qualcuno e devo dire fortunatamente sono casi rari, quando appunto i colleghi voltano le spalle al collega infortunato, allora là mi trovo in difficoltà. In genere anche la giurisprudenza per fortuna è molto evoluta in questo senso e quindi i principi di diritto sono che il lavoratore deve essere risarcito e il datore di lavoro deve provare di aver fatto tutto per evitare il danno. Questo vuol dire che per lui è una bella impresa che difficilmente riesce”  

Sono cause lunghe?

“Io sdoppio sempre il penale dal civile” perché il penale colpisce l’individuo in quanto tale, mentre a fianco si fa anche la causa civile proprio per ottenere anche il risarcimento danni, oltre la sanzione che lo Stato giustamente infligge. Però gli infortuni sul lavoro se non sono eclatanti (per esempio come quello che ha coinvolto la ThyssenKrupp o altri casi dove perdono la vita più operai) molte volte la giustizia penale è lenta. Non c’è velocità nel gestire e istruire un processo. A volte ci vuole un anno o un anno e mezzo solo per chiudere le indagini per poi essere rinviato a chissà quando. Invece col processo del Lavoro in genere si finisce molto prima. Dovrebbero comunque essere più veloci entrambi perché una persona che resta paraplegica ha diritto ad avere un risarcimento adeguato. Per fortuna in genere interviene l’INAIL. Quindi la prima sicurezza, una rendita che gli permetta di  vivere decorosamente. Ma tutto quello che riguarda  risarcimenti danni fisici e/o morali,… viene solo a seguito di un processo civile davanti al Giudice del Lavoro che generalmente è più veloce rispetto al giudizio penale”

 

 

Asti: 13enne muore intrappolato nel divano letto

Tragedia ad Asti, dove un 13enne è rimasto soffocato da un divano letto che si è richiuso su di lui. Il ragazzino, di origine senegalese, era stato affidato al cugino mentre i genitori si trovavano in Senegal e già in procinto di rientrare. Il cugino si era assentato per fare spesa e, al suo rientro, ha ritrovato il corpo del ragazzo senza vita.

Come riporta Tgcom24, la dinamica dell’incidente è ancora da chiarire, si pensa a una molla difettosa, o a un errore nel richiudere il divano, “quelli con le reti che si richiudono come tagliole” come hanno spiegato i Carabinieri, intervenuti sul posto con il 118 e i vigili del fuoco.

A dare l’allarme è stato il cugino che, appena rientrato, si è reso conto che qualcosa non andava, tutto troppo silenzioso. Appena ha ritrovato il cugino ha chiesto aiuto ai vicini, che hanno chiamato i soccorsi.

La famiglia viveva poco distante dal centro di Asti, vivevano e lavoravano in città da diversi anni e il 13enne, che frequentava una scuola media in città, era benvoluto da tutti.

Norah Jones torna con un album natalizio: “I Dream Of Christmas”

Norah Jones sta per tornare con il suo primo album di Natale. “I Dream Of Christmas”, atteso per il 15 ottobre vinile, CD e download digitale, unirà grandi classici musicali della tradizione natalizia ad alcuni inediti.

“Ho sempre amato la musica natalizia, ma non ho mai avuto l’ispirazione per fare un album di Natale fino ad ora. L’anno scorso mi sono ritrovata ad ascoltare Funky Christmas di James Brown e Christmas Album di Elvis la domenica durante il lockdown per confortarmi. Nel gennaio 2021 ho iniziato a pensare di fare un album di Natale tutto mio. Mi sono data qualcosa di divertente su cui lavorare e non vedevo l’ora di farlo”, ha detto Norah.

“Quando stavo cercando di capire quale direzione prendere, hanno iniziato a venirmi in mente le nuove canzoni, cercavano di trovare le gioie del Natale, cogliendo quella scintilla, quel sentimento di amore e inclusione che desideravo ardentemente durante il resto dell’anno”, ha raccontato.

“I Dream Of Christmas” è stato prodotto da Leon Michels e presenta cast stellare di musicisti tra cui Brian Blade alla batteria, Tony Scherr e Nick Movshon al basso, Russ Pahl alla pedal steel guitar, Marika Hughes al violoncello, Dave Guy alla tromba, Raymond Mason al trombone e Michels al sassofono, flauto, percussioni e altro ancora.

La canzone che apre l’album, l’inedito “Christmas Calling (Jolly Jones)” scritto da Norah Jones, è già disponibile in streaming o download.

Ecco la tracklist:
Christmas Calling (Jolly Jones) (Norah Jones) – INEDITO
Christmas Don’t Be Late (Ross Bagdasarian)
Christmas Glow (Norah Jones) – INEDITO
White Christmas (Irving Berlin)
Christmastime (Norah Jones/Leon Michels) – INEDITO
Blue Christmas (Billy Hayes/Jay W. Johnson)
It’s Only Christmas Once A Year (Norah Jones) – INEDITO
You’re Not Alone (Norah Jones/Leon Michels)
Winter Wonderland (Richard B. Smith/Felix Bernard)
A Holiday With You (Norah Jones) – INEDITO
Run Rudolph Run (Johnny Marks/Marvin Brodie)
Christmas Time Is Here (Lee Mendelson/Vince Guaraldi)
What Are You Doing New Year’s Eve? (Frank Loesser)

(foto: pagina Facebook di Norah Jones)

Aereo caduto a Milano: 8 morti, ipotesi di avaria dopo il decollo

Tragedia ieri, domenica 3 ottobre, a San Donato Milanese (Milano), dove un aereo privato da turismo si è schiantato poco dopo il decollo da Linate, su una palazzina adibita a uffici, causando la morte delle otto persone che si trovavano a bordo.

Come riporta Skytg24, il velivolo, un Pilatus PC-12, apparteneva a Dan Petrescu, uno dei maggiori imprenditori immobiliari in Romania, che si trovava alla guida dell’aereo. A bordo erano presenti anche la moglie e il figlio di Petrescu, oltre il manager Filippo Nascimbene, con la moglie e il figlio di poco più di un anno, e la suocera. Ultima vittima è Julien Brossard, amico canadese di Petrescu.

Da quanto è riporta il Corriere della Sera, il velivolo ha proseguito per qualche minuto per la sua rotta prima di perdere quota per sedici secondi e schiantarsi. L’aereo è scomparso dai monitor senza dare nessun allarme e senza chiedere di poter rientrare in aeroporto. Il bollettino meteo metteva pioggia e vento leggero con nuvole basse su San Donato al momento dell’incidente. Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, ha dichiarato che si procederà per disastro colposo. Secondo il magistrato è stata segnalata un’anomalia alla torre di controllo e ora si dovranno fare accertamenti. Le indagini dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e l’analisi della scatola nera faranno luce sulle cause della tragedia.

Durante la notte sono continuati i rilievi sul luogo dell’incidente, da questa mattina è presente anche la polizia scientifica.

Liam Gallagher: annunciato il nuovo album “C’mon you know” e un concerto a Knebworth

Liam Gallagher ha annunciato l’arrivo di un nuovo album e tornerà a suonare in uno dei posti più importanti della sua carriera musicale: Knebworth Park.

La notizia è arrivata direttamente dai canali social dell’artista inglese, che ha presentato “C’mon you know”, il nuovo album che verrà pubblicato il 27 maggio 2022, postando la cover del disco che ritrae dei ragazzi a un concerto.

L’album verrà presentato al concerto che si terrà a Knebworth Park, il 4 giugno 2022, in un evento che si preannuncia essere veramente grandioso, uno dei più importanti della carriera da solista di Liam Gallagher: “Sono entusiasta di annunciare che il 4 giugno 2022 suonerò a Knebworth. Sarà una cosa biblica. ‘C’mon you know’”, ha scritto sui social.

I biglietti per lo show, dove si esibiranno anche Michael Kiwanuka, Kasabian, Fat White Family e Goat Girl, saranno in vendita a partire dalla mattina del prossimo 8 ottobre. Proprio a Knebworth gli Oasis si esibirono venticinque anni fa per il concerto documentato dal film “Oasis Knebworth 1996”.

“C’mon You Know” sarà il terzo album solista di Liam Gallagher, dopo “As you were” del 2017 e “Why me? Why not.” del 2019.

(foto: pagina Facebook di Liam Gallagher)

Gaia annuncia l’Alma Tour: cinque date live nel 2022

Gaia torna in tour: “A gennaio torno, nel frattempo occhio alle ZANZARE”, scrive l’artista sui social. Dopo il successo di “Finalmente In Tour”, nel giorno dell’uscita del suo nuovo singolo “Nuvole di zanzare”, l’artista annuncia nuovi appuntamenti dal vivo per il prossimo anno. La nuova tournée prenderà il nome dal disco di inediti in uscita il 29 ottobre, “Alma”.

“Alma Tour” inizierà il 24 gennaio a Torino, passando per Firenze, Pozzuoli, Milano e terminerà a Roma il 3 febbraio.

Ecco tutte le date:
ì24 gennaio 2022 | TORINO @ Hiroshima Mon Amour
26 gennaio 2022 | FIRENZE @ Viper Theatre
27 gennaio 2022 | Pozzuoli (NA) @ Duel Beat
30 gennaio 2022 | MILANO @ Fabrique
03 febbraio 2022 | ROMA @ Atlantico Live

I biglietti per i concerti di “Alma Tour” saranno disponibili in prevendita attraverso i circuiti TicketOne e Vivaticket dal 4 ottobre online e dal 9 ottobre nei punti vendita.

 

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Pillola anti-Covid che dimezza ricoveri e decessi: l’azienda che la produce ne chiede l’approvazione

Una pillola antivirale sarebbe capace di dimezzare i ricoveri e i decessi nei pazienti che hanno contratto il Covid-19, somministrata nelle fasi iniziali dell’infezione.
Come riportato da diversi media, si tratta del molnupiravir ed è prodotto dalla casa farmaceutica americana Merck, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, che ha annunciato l’intenzione di chiedere alla Food and Drugs Administration statunitense l’approvazione del nuovo farmaco.

La casa farmaceutica ha fatto sapere di aver concluso la fase 3 di uno studio clinico, dopo che un’analisi ad interim aveva mostrato che il 7,3% dei pazienti che avevano ricevuto il farmaco erano stati ospedalizzati o erano morti entro il 29esimo giorno, mentre tra coloro che avevano ricevuto un placebo il tasso saliva al 14,1%.

Il farmaco avrebbe dimostrato un’“efficacia consistente” e costante nei confronti di tutte le varianti del virus, compresa la Delta, interferendo con un enzima che il coronavirus usa per copiare il suo codice genetico e riprodursi, e se venisse approvato sarebbe il primo nel suo genere. Potrebbe inoltre essere assunto a domicilio, senza rendere necessario il ricovero.
Tutte le persone coinvolte nello studio (775 adulti) avevano almeno un fattore di rischio, come obesità, diabete o malattie cardiache. (fotografia generica di pillola, di Julia Zolotova su Unsplash)

Operaio precipita e muore: nuova tragedia sul lavoro

Ancora una persona che perde la vita sul lavoro: un operaio è morto dopo essere precipitato da un’altezza di circa dieci metri. È accaduto, come riportano diversi media, tra cui Il Giorno, nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 1° ottobre, in via Staffora, a Opera, nel Milanese.

L’uomo stava lavorando sul tetto di un edificio, quando la struttura avrebbe ceduto: l’operaio è così caduto e si è schiantato al suolo, morendo sul colpo.
Sul posto sono arrivati i soccorsi con l’elicottero, l’ambulanza ed anche i Vigili del Fuoco ma per l’operaio non c’è stato, purtroppo, nulla da fare.

Sul luogo del tragico incidente sono intervenuti anche gli Agenti della Polizia Locale. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro, al vaglio delle Forze dell’Ordine. (fotografia di repertorio)

Francesco Montanari a Bologna con “Il medico dei maiali”

La morte improvvisa del re d'Inghilterra mostra tutta la debolezza della monarchia quando la corona finisce nelle mani del principe ereditario, un ragazzo sciocco...