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Scontro auto-moto: muore motociclista 56enne

Un tragico incidente stradale è accaduto oggi, lunedì 26 maggio, all’ora di pranzo, intorno alle 13.25, a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina, nel Piacentino.

Un’auto, una Bmw X5, e una moto si sono scontrate, per cause in corso di accertamento, lungo la Circovallazione Nuova, sulla Statale 10. A seguito dell’impatto, il motociclista, un uomo di 56 anni, è stato sbalzato nel campo a lato della strada: per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare, il medico del 118 non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Sotto choc il conducente dell’auto.

Sul posto, oltre alla Pubblica assistenza di Cortemaggiore e al personale sanitario del 118, sono intervenuti anche Vigili del Fuoco e i Carabinieri, che dovranno ricostruire l’esatta dinamica del tragico sinistro.

Marco Mengoni aggiunge cinque nuove date al tour

Marco Mengoni ha annunciato cinque nuove date italiane al tour “Live in Europe 2025”. Raddoppiano così i concerti a Pesaro, Firenze e Roma, con gli appuntamenti del 21 e 29 ottobre e del 9 novembre, a cui vanno ad aggiungersi lo spettacolo al Forum di Assago del 12 ottobre e dell’Unipol Arena di Bologna del 24 ottobre.

I biglietti sono già disponibili in prevendita da oggi per i titolari di Mastercard, mentre la vendita generale avrà inizio alle ore 16.00 di mercoledì 28 maggio su Ticketone, Ticketmaster, Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.

Ecco il calendario completo delle prossime date:

CALENDARIO DATE – LIVE IN EUROPE 2025

8 ottobre 2025 – Torino, Inalpi Arena – Italia
12 ottobre 2025 – Milano, Unipol Forum – Italia
21 ottobre 2025 – Pesaro, Vitrifrigo Arena – Italia – NUOVA DATA
22 ottobre 2025 – Pesaro, Vitrifrigo Arena – Italia
24 ottobre 2025 – Bologna, Unipol Arena – Italia – NUOVA DATA
28 ottobre 2025 – Firenze, Mandela Forum – Italia
29 ottobre 2025 – Firenze, Mandela Forum – Italia – NUOVA DATA
2 novembre 2025 – Eboli, Palasele – Italia
8 novembre 2025 – Roma, Palazzo dello Sport – Italia
9 novembre 2025 – Roma, Palazzo dello Sport – Italia – NUOVA DATA
19 novembre 2025 – Ginevra, Arena – Svizzera
21 novembre 2025 – Stoccarda, Hanns-Martin-Schleyer-Halle – Germania
22 novembre 2025 – Düsseldorf, Mitsubishi Electric Halle – Germania
24 novembre 2025 – Zurigo, Hallenstadion – Svizzera
26 novembre 2025 – Francoforte, Festhalle – Germania
27 novembre 2025 – Monaco di Baviera, Olympiahalle – Germania
30 novembre 2025 – Bruxelles, Forest National – Belgio
1 dicembre 2025 – Utrecht, TivoliVredenburg – Olanda
3 dicembre 2025 – Parigi, Salle Pleyel – Francia
5 dicembre 2025 – Esch-sur-Alzette, Rockhal – Lussemburgo
7 dicembre 2025 – Londra, O2 Forum Kentish Town – Regno Unito
10 dicembre 2025 – Madrid, Palacio Vistalegre – Spagna

MARCO NEGLI STADI 2025

21 giugno 2025 – Lignano Sabbiadoro, Stadio Comunale G. Teghil – DATA ZERO
26 giugno 2025 – Napoli, Stadio Diego Armando Maradona – SOLD OUT
2 luglio 2025 – Roma, Stadio Olimpico
5 luglio 2025 – Bologna, Stadio Dall’Ara – SOLD OUT
6 luglio 2025 – Bologna, Stadio Dall’Ara
9 luglio 2025 – Torino, Stadio Olimpico
13 luglio 2025 – Milano, Stadio San Siro – SOLD OUT
14 luglio 2025 – Milano, Stadio San Siro
17 luglio 2025 – Padova, Stadio Euganeo
20 luglio 2025 – Bari, Stadio San Nicola – SOLD OUT
23 luglio 2025 – Messina, Stadio San Filippo
24 luglio 2025 – Messina, Stadio San Filippo – SOLD OUT

Crolla il solaio di un edificio in ristrutturazione: feriti due operai

Un incidente sul lavoro è accaduto nella mattinata di oggi, lunedì 26 maggio, intorno alle 11.30: a causa del crollo del solaio del terzo e del secondo piano di un ex convento, in via Sant’Eufemia, a Padova, avvenuto durante alcuni lavori di ristrutturazione, due operai sono rimasti feriti.

Sul posto è intervenuta la squadra dei Vigili del Fuoco di Padova per mettere in sicurezza l’area e isolare la porzione della struttura a ulteriore rischio di crollo, mentre i due operai coinvolti dalle macerie sono stati stabilizzati sul posto dal personale sanitario del Suem 118 e trasferiti in ospedale.

Sul posto anche il funzionario di guardia. Presenti per gli accertamenti del caso i tecnici dello Spisal e gli Agenti della Polizia di Stato. Da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

63enne annega nel tentativo di salvare il proprio cane

Il suo cane finisce in un canale e lui si tuffa per salvarlo ma viene trascinato dalla corrente. E’ accaduto nel pomeriggio di sabato scorso, 24 maggio, a San Gervasio di Carlino (Udine), zona della Bassa friulana.

Come riportato dalla stampa locale, l’uomo, il 63enne Gianfranco Baldin, residente a Tavagnacco (Udine), si è buttato nel canale Cormor ma sarebbe stato inghiottito da un mulinello, scomparendo alla vista di alcuni testimoni.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che dato il via alle ricerche, terminate poi con il tragico epilogo, vale a dire il rinvenimento, nel pomeriggio di ieri, domenica 25 maggio, del corpo senza vita del 63enne, trovato a circa una trentina di metri dal punto in cui era stato visto sparire.

Sul posto hanno operato le squadre dei distaccamenti di Cervignano, Latisana e Lignano, insieme all’elicottero del Reparto Volo del comando Vigili del fuoco di Venezia e i sommozzatori del Nucleo di Soccorso Subacqueo Acquatico dei Vigili del fuoco di Trieste e di Venezia.
Il cane, invece, è stato salvato e recuperato dai soccorritori. (fotografia di repertorio)

Appartamento a fuoco: danni ingenti

Un incendio è divampato nella serata di ieri, domenica 25 maggio, intorno alle 19.45, in un appartamento di via Donizetti, nel centro della Pedagna, a Imola, nel Bolognese.

Le fiamme sono scaturite nell’abitazione che si trova al terzultimo piano di un edifico di 9, ma fortunatamente nessuno era in casa, per cui non si registrano né feriti né ustionati. Alla base del rogo vi sarebbe stato un cortocircuito.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco con ben quattro squadre, due da Imola e due da Fontanelice, i Carabinieri e il personale sanitario del 118. I danni riportati dall’appartamento sarebbero ingenti.

SERIE A – 38a Giornata | Una stagione diventata incubo: è finita l’agonia, l’Empoli retrocede in Serie B!

Di Gabriele Guastella

 

EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze (dal 37′ st 7 Sambia), 34 Ismajli, 21 Viti; 11 Gyasi (dal 29′ st 17 Solbakken), 6 Henderson (dal 15′ st 8 Anjorin), 5 Grassi, 3 Pezzella; 10 Fazzini, 13 Cacace (dal 15′ st 29 Colombo); 99 Esposito (dal 37′ st 90 Konate). A disp. 1 Silvestri, 12 Seghetti, 89 Brancolini; 22 De Sciglio, 24 Ebuehi, 31 Tosto, 35 Marianucci; 20 Kovalenko, 36 Bacci. All. Roberto D’Aversa

HELLAS VERONA (3-5-1-1) – 34 Perilli; 87 Ghilardi, 42 Coppola, 6 Valentini; 38 Tchatchoua, 27 Dawidowicz, 33 Duda, 25 Serdar (dal 36′ 24 Bernede), 12 Bradaric (dal 37′ st 3 Frese); 31 Suslov (dal 15′ st 14 Livramento); 9 Sarr (dal 15′ st 35 Mosquera). A disp. 22 Berardi, 98 Magro; 4 Daniliuc, 5 Faraoni, 8 Lazovic, 10 Niasse, 11 Tengstedt, 19 Slotsager, 20 Kastanos, 72 Ajayi, 80 Cisse. All. Paolo Zanetti

Arbitro: Sig. Daniele Doveri di Roma 1 (Alassio-Baccini – IV Uff.le Feliciani | VAR Marini-Ghersini)

Marcatori: al 4′ 25 Serdar (HV), al 43′ 10 Fazzini (E); al 24′ st 12 Bradaric (HV).

Note: Angoli Empoli 13 Hellas Verona 1. Ammoniti: al 19′ 34 Ismajli (E), al 35′ all. D’Aversa (E), al 37′ 6 Valentini (HV), al 47′ st 35 Mosquera (HV), al 52′ st 17 Solbakken (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 3′ pt – 7′ st. Spettatori: 14.500.

 

Il dispiacere più grande è per i tifosi e gli sportivi, soprattutto per quelli che ci sono sempre stati, e quelli che a prescindere dalla categoria ci sono sempre. Per quelli che applaudono, e anche per quelli che qualche volta manifestano un po’ di disapprovazione, perché anche manifestare un po’ di disapprovazione è testimonianza di amore e di affetto. Così dopo il triplice fischio finale la copertina spetta di diritto alla maratona, che in parte applaude ed in parte fischia.

Applausi e qualche fischio, delusione e amarezza, poi amore infinito per i colori azzurri. Ricorderemo questo 25 maggio 2025 come una pagina amara in un libro denso di cose belle. Ma stasera di cose belle non ce ne sono, si scende dalla carrozza nobile della Serie A, per tornare in quella cadetteria che avevamo salutato da trionfatori in quel 2021 in cui gli stadi eran mezzi vuoti, ci dovevamo guardare a distanza con i “bavagli” davanti alla bocca, mentre l’abbraccio trionfante tra squadra e tifosi con la coppa tra le mani fu quasi “simbolico”.

Quattro anni, quattro lunghissime stagioni, quattro campionati di Serie A, esaltanti i primi due, difficilissimi e complicatissimi gli ultimi due: soprattutto quest’ultima stagione davvero travagliatissima, con l’epilogo finale che fa male, ma che ad un certo punto della stagione, soprattutto dopo la chiusura del calciomercato, è diventato quasi scontato, almeno per il sottoscritto.

Non mi convinsero le parole del Direttore Sportivo nel giorno della conferenza stampa alla chiusura del mercato di riparazione: “abbiamo fatto il mercato che volevamo”. No, non è vero, avrebbero voluto fare tutt’altro, avessero potuto… solo che in quel momento non era possibile far molto, visto che qualcuno si è messo a “giocare” con le disgrazie dell’Empoli. Le “disgrazie” si chiamano infortuni a ripetizione, tanto che anche Fabrizio Corsi è uscito allo scoperto dichiarando di non aver mai visto una roba del genere in quasi quarant’anni di calcio. L’Empoli retrocede nella stagione più “bastarda” di tutte, al pari di quello che avevo scritto tre mesi fa: siamo arrivati alla Semifinale di Coppa Italia nell’anno sbagliato. Invece Roberto D’Aversa, a mio avviso, era l’unico allenatore che poteva reggere la “panchina” fino all’ultima giornata: il miglior allenatore che potevamo avere noi in questa stagionaccia. Il tecnico nativo di Stoccarda quest’anno ha accumulato un credito con la fortuna che quasi mi vien voglia di scrivere che forse per il prossimo campionato di Serie B ci converrebbe ripartire proprio da lui, sia mai che la dea bendata ci tornasse indietro con gli interessi; no, non credo, non ripartiremo da lui. C’è da rifondare tutto, voltare pagina e pensare ad un nuovo progetto sportivo, un nuovo corso. Al tecnico gli è stato chiesto quale fosse stato il suo momento più alto e quello più basso. Sul più basso pochi dubbi: stasera, anzi stanotte, che è quella che ci vede precipitare in B. Sul momento più bello, beh, anche lì non ha avuto dubbi: “quando ho avuto tutta la rosa a disposizione…”. Ecco praticamente la stagionaccia è iniziata subito. Perché Roberto D’Aversa ha avuto tutta la rosa a disposizione solo per tre giorni: dalla notte del 31 agosto, giorno di chiusura del mercato estivo, al pomeriggio del 3 settembre, quello in cui in allenamento è saltato il legamento di Sazonov. L’ex del Torino doveva essere l’erede di Walukiewicz al centro della difesa, mentre l’altro ex del Torino Pellegri con i suoi gol doveva condurre l’Empoli alla salvezza, e ci stava riuscendo, visto che i suoi tre gol avevano fruttato per l’Empoli qualcosa come sette punti in tre partite. Il problema è che nel momento migliore anche a Pellegri è saltato il legamento crociato, e ironia della sorte proprio nella gara d’andata contro l’Hellas Verona, ultima vittoria prima di un lungo digiuno interrotto solo quindici giorni fa, e punto più alto in classifica, dove l’Empoli era riuscito ad issarsi al decimo posto e a +9 proprio nei confronti degli scaligeri. Tra il legamento crociato di Sazonov e quello di Pellegri, c’è un altro legamento crociato che salta: è quello di Haas, ancora in allenamento e praticamente quasi ad equa distanza tra i due eventi. Nel frattempo era iniziata la danza degli infortuni muscolari: con Fazzini, Esposito, Grassi e Anjorin, spesso a mezzo servizio. Presagi brutti, di settimane complicate all’orizzonte, di vacche magre e giorni “balordi”, con la squadra che si perde in errori dei singoli, soprattutto con le incertezze tra i pali, e che poi si arresta quasi del tutto, quando tra calciomercato (Fazzini e Goglichidze per esempio, ndr) e nuova ondata di infortuni muscolari il tecnico D’Aversa è costretto ad inventarsi sempre qualcosa per andare avanti, come uno chef a cui chiedono piatti prelibati pur avendo una credenza sguarnita che serve in tavola sempre qualcosa di “sorprendente”.

A poche ore dal gong del mercato, con l’affare Fazzini che salta (o viene fatto saltare da qualcuno?, ndr) l’Empoli non può fare mercato in entrata, e nel frattempo perde pure Solbakken (operato alla spalla), Ismajli (reduce da un’operazione alla mano e fermato da un infortunio muscolare) e Anjorin, di nuovo l’inglese, nel breve volgere di pochi minuti nella sfida esterna in casa della Juventus. Il destino beffardo si accanisce quando tra i pali fa l’esordio Silvestri al posto di un incerto e troppo emotivo Vasquez, che già ci era costato dei punti pesanti (Torino, Genoa, Venezia, ci metto anche il gol subito nella gara di campionato con il Bologna in casa, ndr), accompagnandosi il pallone in porta praticamente da solo, negando all’Empoli una vittoria sacrosanta, in una partita in cui i liguri non calciano una sola volta in porta, perché anche quello dell’1-1 di Badelj non è da considerarsi una conclusione in porta. Ecco in quella domenica il presagio che fosse “davvero troppo” per farla franca si è fatto incalzante.

Nell’emergenza piena D’Aversa ed i suoi ragazzi si giocano un Quarto di Finale di Coppa Italia con esito a dir poco clamoroso. In casa della Juventus gli azzurri scendono in campo con tre primavera, passano in vantaggio, sfiorano il 2-0, vengono ripresi e poi eliminano i bianconeri ai rigori, guadagnandosi l’accesso ad una storica semifinale. Quel passaggio del turno, colto con oltre dieci calciatori fuori uso, è stato come un narcotizzante per tutto l’ambiente. Ha dato forza, probabilmente sì, ma ha anche mascherato i limiti di una rosa troppo, troppo indebolita dagli infortuni e dalla mancanza di un vero mercato di riparazione. L’impossibilità di poter schierare una formazione competitiva nella semifinale, con l’imminenza di gare troppo importanti in campionato, ha rischiato anche di creare qualche crepa nell’ambiente che, per fortuna, è rimasto piuttosto compatto; qui scattano i meriti di una piazza che ha permesso al club di gestire bene una situazione che altrove sarebbe degenerata, dopo cinque mesi di astinenza da vittorie. Ma che la stagione sia “bastarda” si intuisce dal quarto crociato della serie: questa volta salta il ginocchio di Kouame. Arriva nel suo momento migliore, dopo un periodo di ambientamento e dopo il gol di Como, con le prestazioni dell’ex viola in crescendo e con D’Aversa che sembra aver trovato finalmente la chiave giusta per rendere un po’ più incisivo l’attacco.

Le brutte notizie, spesso, viaggiano in coppia e a volte sono in “tre”: ed infatti non c’è solo Kouame a finire sotto i ferri, perfino Zurkowski e Maleh devono ricorrere a due interventi chirurgici. Anjorin e Fazzini, recuperati, confezionano il pari con il Venezia (in extremis grazie al gol dell’inglese, ndr), poi i due si ripetono in coppia nel successo di vitale importanza con il Parma, con l’Empoli che torna a vincere dopo oltre cinque mesi, ed infine la vittoria di Monza di una settimana fa allunga la vita all’Empoli. Qualcuno qualche settimana fa aveva scritto che con 7 punti nelle ultime tre partite ci saremmo salvati, non ero proprio convinto; infatti con nove punti, cioè bottino pieno nelle ultime tre partite, ci saremmo garantiti “solo” il doppio spareggio proprio contro gli scaligeri (visto il sorprendente successo del Lecce in casa della Lazio, ndr), semplicemente allungando l’agonia di una stagione da cui forse è meglio sbarazzarci il prima possibile.

Come avrete intuito della partita di questa sera preferisco non scrivere niente, anche perché assume le sembianze di estrema sintesi dell’intera stagione vissuta: Ebuehi e Marianucci in panchina solo per allungare il “brodo”, con i due ragazzi che si acciaccano in settimana durante gli allenamenti; approccio imbarazzante e gol subito dopo quattro minuti; due tiri e due gol degli avversari; reazione d’orgoglio e di carattere che dura il tempo necessario all’Empoli per tornare in partita; secondo tempo con un solo tiro in porta; tanti errori, Sambia che calcia una punizione indegna, condannati alla Serie B da Bradaric. Due giorni e scopriremo se anche la Primavera scenderà di categoria: martedì lo spareggio per evitare la retrocessione al Dall’Ara in casa del Bologna. Poi titoli di coda, e voltare pagina il prima possibile con anche un altro desiderio: spero di non veder mai più consumare vino e pasti a bordo campo. Assistere a tali scene a pochi metri dai calciatori, mentre ti giochi la vita o la morte, sportivamente parlando, è squalificante e trasmette un messaggio completamente opposto a quello che dovremmo trasmettere all’interno del rettangolo verde di gioco, specialmente in partite come queste. Forse è il caso di tornare ad essere l’Empoli che ci riesce meglio: giovane, pimpante, bello, divertente, che appassiona, semplice, umile, con meno apparenze e più concretezza.

Serie A, solo vittorie esterne nell’ultimo turno: Juve in Champions, Roma in Europa League

Domenica 25 maggio si sono giocate le ultime sei partite dell’ultima giornata di Serie A 2024-2025.

ATALANTA-PARMA 2-3       

 EMPOLI-H.VERONA 1-2       

 LAZIO-LECCE 0-1       

 TORINO-ROMA 0-2       

 UDINESE-FIORENTINA 2-3       

 VENEZIA-JUVENTUS 2-3

Questi i verdetti che mancavano: Juventus qualificata in Champions League, Roma in Europa League e Fiorentina in Conference League. Si salvano Verona, Parma e Lecce, retrocede in serie B l’Empoli.

La Fiorentina vince a Udine e torna in Conference grazie al trionfo del Lecce contro la Lazio

La Fiorentina chiude la stagione con una vittoria importante in trasferta contro l’Udinese, ribaltando il risultato grazie ai gol di Fagioli, Comuzzo e Moise Kean. Un successo che vale il sesto posto in classifica e la qualificazione alla prossima Conference League.

Il risultato è stato agevolato anche dalla sconfitta della Lazio, battuta in casa dal Lecce. I biancocelesti scivolano così al settimo posto, lasciando alla Fiorentina il diritto a partecipare alla competizione europea.

Serie B: la finale playoff è Spezia-Cremonese

La finale play-off di Serie B sarà Spezia-Cremonese. Le due squadre si sono imposte infatti nei rispettivi match di ritorno delle semifinali: i liguri hanno battuto 2 a 1 in Catanzaro, bissando il successo dell’andata, mentre i lombardi si sono imposti per 3-0 sulla Juve Stabia, ribaltando il ko dell’andata.

La doppia finale si giocherà con andata a Cremona e ritorno a La Spezia.

Il Livorno batte il Bra nell’andata delle semifinali scudetto

Il primo round si tinge di amaranto. Il Livorno, all’Armando Picchi, ha superato in rimonta per 2-1 il Bra nella semifinale di andata della Poule scudetto di serie D e adesso, nel match di ritorno, avrà a disposizione due risultati su tre per staccare il pass per la finalissima.

Decisive le reti di Rossetti e Dionisi, che hanno ribaltato l’iniziale vantaggio giallorosso firmato da Aloia.

Scontro auto-moto: muore motociclista 56enne

Un tragico incidente stradale è accaduto oggi, lunedì 26 maggio, all’ora di pranzo, intorno alle 13.25, a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina, nel Piacentino.

Un’auto, una Bmw X5, e una moto si sono scontrate, per cause in corso di accertamento, lungo la Circovallazione Nuova, sulla Statale 10. A seguito dell’impatto, il motociclista, un uomo di 56 anni, è stato sbalzato nel campo a lato della strada: per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare, il medico del 118 non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Sotto choc il conducente dell’auto.

Sul posto, oltre alla Pubblica assistenza di Cortemaggiore e al personale sanitario del 118, sono intervenuti anche Vigili del Fuoco e i Carabinieri, che dovranno ricostruire l’esatta dinamica del tragico sinistro.

Marco Mengoni aggiunge cinque nuove date al tour

Marco Mengoni ha annunciato cinque nuove date italiane al tour “Live in Europe 2025”. Raddoppiano così i concerti a Pesaro, Firenze e Roma, con gli appuntamenti del 21 e 29 ottobre e del 9 novembre, a cui vanno ad aggiungersi lo spettacolo al Forum di Assago del 12 ottobre e dell’Unipol Arena di Bologna del 24 ottobre.

I biglietti sono già disponibili in prevendita da oggi per i titolari di Mastercard, mentre la vendita generale avrà inizio alle ore 16.00 di mercoledì 28 maggio su Ticketone, Ticketmaster, Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.

Ecco il calendario completo delle prossime date:

CALENDARIO DATE – LIVE IN EUROPE 2025

8 ottobre 2025 – Torino, Inalpi Arena – Italia
12 ottobre 2025 – Milano, Unipol Forum – Italia
21 ottobre 2025 – Pesaro, Vitrifrigo Arena – Italia – NUOVA DATA
22 ottobre 2025 – Pesaro, Vitrifrigo Arena – Italia
24 ottobre 2025 – Bologna, Unipol Arena – Italia – NUOVA DATA
28 ottobre 2025 – Firenze, Mandela Forum – Italia
29 ottobre 2025 – Firenze, Mandela Forum – Italia – NUOVA DATA
2 novembre 2025 – Eboli, Palasele – Italia
8 novembre 2025 – Roma, Palazzo dello Sport – Italia
9 novembre 2025 – Roma, Palazzo dello Sport – Italia – NUOVA DATA
19 novembre 2025 – Ginevra, Arena – Svizzera
21 novembre 2025 – Stoccarda, Hanns-Martin-Schleyer-Halle – Germania
22 novembre 2025 – Düsseldorf, Mitsubishi Electric Halle – Germania
24 novembre 2025 – Zurigo, Hallenstadion – Svizzera
26 novembre 2025 – Francoforte, Festhalle – Germania
27 novembre 2025 – Monaco di Baviera, Olympiahalle – Germania
30 novembre 2025 – Bruxelles, Forest National – Belgio
1 dicembre 2025 – Utrecht, TivoliVredenburg – Olanda
3 dicembre 2025 – Parigi, Salle Pleyel – Francia
5 dicembre 2025 – Esch-sur-Alzette, Rockhal – Lussemburgo
7 dicembre 2025 – Londra, O2 Forum Kentish Town – Regno Unito
10 dicembre 2025 – Madrid, Palacio Vistalegre – Spagna

MARCO NEGLI STADI 2025

21 giugno 2025 – Lignano Sabbiadoro, Stadio Comunale G. Teghil – DATA ZERO
26 giugno 2025 – Napoli, Stadio Diego Armando Maradona – SOLD OUT
2 luglio 2025 – Roma, Stadio Olimpico
5 luglio 2025 – Bologna, Stadio Dall’Ara – SOLD OUT
6 luglio 2025 – Bologna, Stadio Dall’Ara
9 luglio 2025 – Torino, Stadio Olimpico
13 luglio 2025 – Milano, Stadio San Siro – SOLD OUT
14 luglio 2025 – Milano, Stadio San Siro
17 luglio 2025 – Padova, Stadio Euganeo
20 luglio 2025 – Bari, Stadio San Nicola – SOLD OUT
23 luglio 2025 – Messina, Stadio San Filippo
24 luglio 2025 – Messina, Stadio San Filippo – SOLD OUT

Crolla il solaio di un edificio in ristrutturazione: feriti due operai

Un incidente sul lavoro è accaduto nella mattinata di oggi, lunedì 26 maggio, intorno alle 11.30: a causa del crollo del solaio del terzo e del secondo piano di un ex convento, in via Sant’Eufemia, a Padova, avvenuto durante alcuni lavori di ristrutturazione, due operai sono rimasti feriti.

Sul posto è intervenuta la squadra dei Vigili del Fuoco di Padova per mettere in sicurezza l’area e isolare la porzione della struttura a ulteriore rischio di crollo, mentre i due operai coinvolti dalle macerie sono stati stabilizzati sul posto dal personale sanitario del Suem 118 e trasferiti in ospedale.

Sul posto anche il funzionario di guardia. Presenti per gli accertamenti del caso i tecnici dello Spisal e gli Agenti della Polizia di Stato. Da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

63enne annega nel tentativo di salvare il proprio cane

Il suo cane finisce in un canale e lui si tuffa per salvarlo ma viene trascinato dalla corrente. E’ accaduto nel pomeriggio di sabato scorso, 24 maggio, a San Gervasio di Carlino (Udine), zona della Bassa friulana.

Come riportato dalla stampa locale, l’uomo, il 63enne Gianfranco Baldin, residente a Tavagnacco (Udine), si è buttato nel canale Cormor ma sarebbe stato inghiottito da un mulinello, scomparendo alla vista di alcuni testimoni.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che dato il via alle ricerche, terminate poi con il tragico epilogo, vale a dire il rinvenimento, nel pomeriggio di ieri, domenica 25 maggio, del corpo senza vita del 63enne, trovato a circa una trentina di metri dal punto in cui era stato visto sparire.

Sul posto hanno operato le squadre dei distaccamenti di Cervignano, Latisana e Lignano, insieme all’elicottero del Reparto Volo del comando Vigili del fuoco di Venezia e i sommozzatori del Nucleo di Soccorso Subacqueo Acquatico dei Vigili del fuoco di Trieste e di Venezia.
Il cane, invece, è stato salvato e recuperato dai soccorritori. (fotografia di repertorio)

Appartamento a fuoco: danni ingenti

Un incendio è divampato nella serata di ieri, domenica 25 maggio, intorno alle 19.45, in un appartamento di via Donizetti, nel centro della Pedagna, a Imola, nel Bolognese.

Le fiamme sono scaturite nell’abitazione che si trova al terzultimo piano di un edifico di 9, ma fortunatamente nessuno era in casa, per cui non si registrano né feriti né ustionati. Alla base del rogo vi sarebbe stato un cortocircuito.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco con ben quattro squadre, due da Imola e due da Fontanelice, i Carabinieri e il personale sanitario del 118. I danni riportati dall’appartamento sarebbero ingenti.

SERIE A – 38a Giornata | Una stagione diventata incubo: è finita l’agonia, l’Empoli retrocede in Serie B!

Di Gabriele Guastella

 

EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze (dal 37′ st 7 Sambia), 34 Ismajli, 21 Viti; 11 Gyasi (dal 29′ st 17 Solbakken), 6 Henderson (dal 15′ st 8 Anjorin), 5 Grassi, 3 Pezzella; 10 Fazzini, 13 Cacace (dal 15′ st 29 Colombo); 99 Esposito (dal 37′ st 90 Konate). A disp. 1 Silvestri, 12 Seghetti, 89 Brancolini; 22 De Sciglio, 24 Ebuehi, 31 Tosto, 35 Marianucci; 20 Kovalenko, 36 Bacci. All. Roberto D’Aversa

HELLAS VERONA (3-5-1-1) – 34 Perilli; 87 Ghilardi, 42 Coppola, 6 Valentini; 38 Tchatchoua, 27 Dawidowicz, 33 Duda, 25 Serdar (dal 36′ 24 Bernede), 12 Bradaric (dal 37′ st 3 Frese); 31 Suslov (dal 15′ st 14 Livramento); 9 Sarr (dal 15′ st 35 Mosquera). A disp. 22 Berardi, 98 Magro; 4 Daniliuc, 5 Faraoni, 8 Lazovic, 10 Niasse, 11 Tengstedt, 19 Slotsager, 20 Kastanos, 72 Ajayi, 80 Cisse. All. Paolo Zanetti

Arbitro: Sig. Daniele Doveri di Roma 1 (Alassio-Baccini – IV Uff.le Feliciani | VAR Marini-Ghersini)

Marcatori: al 4′ 25 Serdar (HV), al 43′ 10 Fazzini (E); al 24′ st 12 Bradaric (HV).

Note: Angoli Empoli 13 Hellas Verona 1. Ammoniti: al 19′ 34 Ismajli (E), al 35′ all. D’Aversa (E), al 37′ 6 Valentini (HV), al 47′ st 35 Mosquera (HV), al 52′ st 17 Solbakken (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 3′ pt – 7′ st. Spettatori: 14.500.

 

Il dispiacere più grande è per i tifosi e gli sportivi, soprattutto per quelli che ci sono sempre stati, e quelli che a prescindere dalla categoria ci sono sempre. Per quelli che applaudono, e anche per quelli che qualche volta manifestano un po’ di disapprovazione, perché anche manifestare un po’ di disapprovazione è testimonianza di amore e di affetto. Così dopo il triplice fischio finale la copertina spetta di diritto alla maratona, che in parte applaude ed in parte fischia.

Applausi e qualche fischio, delusione e amarezza, poi amore infinito per i colori azzurri. Ricorderemo questo 25 maggio 2025 come una pagina amara in un libro denso di cose belle. Ma stasera di cose belle non ce ne sono, si scende dalla carrozza nobile della Serie A, per tornare in quella cadetteria che avevamo salutato da trionfatori in quel 2021 in cui gli stadi eran mezzi vuoti, ci dovevamo guardare a distanza con i “bavagli” davanti alla bocca, mentre l’abbraccio trionfante tra squadra e tifosi con la coppa tra le mani fu quasi “simbolico”.

Quattro anni, quattro lunghissime stagioni, quattro campionati di Serie A, esaltanti i primi due, difficilissimi e complicatissimi gli ultimi due: soprattutto quest’ultima stagione davvero travagliatissima, con l’epilogo finale che fa male, ma che ad un certo punto della stagione, soprattutto dopo la chiusura del calciomercato, è diventato quasi scontato, almeno per il sottoscritto.

Non mi convinsero le parole del Direttore Sportivo nel giorno della conferenza stampa alla chiusura del mercato di riparazione: “abbiamo fatto il mercato che volevamo”. No, non è vero, avrebbero voluto fare tutt’altro, avessero potuto… solo che in quel momento non era possibile far molto, visto che qualcuno si è messo a “giocare” con le disgrazie dell’Empoli. Le “disgrazie” si chiamano infortuni a ripetizione, tanto che anche Fabrizio Corsi è uscito allo scoperto dichiarando di non aver mai visto una roba del genere in quasi quarant’anni di calcio. L’Empoli retrocede nella stagione più “bastarda” di tutte, al pari di quello che avevo scritto tre mesi fa: siamo arrivati alla Semifinale di Coppa Italia nell’anno sbagliato. Invece Roberto D’Aversa, a mio avviso, era l’unico allenatore che poteva reggere la “panchina” fino all’ultima giornata: il miglior allenatore che potevamo avere noi in questa stagionaccia. Il tecnico nativo di Stoccarda quest’anno ha accumulato un credito con la fortuna che quasi mi vien voglia di scrivere che forse per il prossimo campionato di Serie B ci converrebbe ripartire proprio da lui, sia mai che la dea bendata ci tornasse indietro con gli interessi; no, non credo, non ripartiremo da lui. C’è da rifondare tutto, voltare pagina e pensare ad un nuovo progetto sportivo, un nuovo corso. Al tecnico gli è stato chiesto quale fosse stato il suo momento più alto e quello più basso. Sul più basso pochi dubbi: stasera, anzi stanotte, che è quella che ci vede precipitare in B. Sul momento più bello, beh, anche lì non ha avuto dubbi: “quando ho avuto tutta la rosa a disposizione…”. Ecco praticamente la stagionaccia è iniziata subito. Perché Roberto D’Aversa ha avuto tutta la rosa a disposizione solo per tre giorni: dalla notte del 31 agosto, giorno di chiusura del mercato estivo, al pomeriggio del 3 settembre, quello in cui in allenamento è saltato il legamento di Sazonov. L’ex del Torino doveva essere l’erede di Walukiewicz al centro della difesa, mentre l’altro ex del Torino Pellegri con i suoi gol doveva condurre l’Empoli alla salvezza, e ci stava riuscendo, visto che i suoi tre gol avevano fruttato per l’Empoli qualcosa come sette punti in tre partite. Il problema è che nel momento migliore anche a Pellegri è saltato il legamento crociato, e ironia della sorte proprio nella gara d’andata contro l’Hellas Verona, ultima vittoria prima di un lungo digiuno interrotto solo quindici giorni fa, e punto più alto in classifica, dove l’Empoli era riuscito ad issarsi al decimo posto e a +9 proprio nei confronti degli scaligeri. Tra il legamento crociato di Sazonov e quello di Pellegri, c’è un altro legamento crociato che salta: è quello di Haas, ancora in allenamento e praticamente quasi ad equa distanza tra i due eventi. Nel frattempo era iniziata la danza degli infortuni muscolari: con Fazzini, Esposito, Grassi e Anjorin, spesso a mezzo servizio. Presagi brutti, di settimane complicate all’orizzonte, di vacche magre e giorni “balordi”, con la squadra che si perde in errori dei singoli, soprattutto con le incertezze tra i pali, e che poi si arresta quasi del tutto, quando tra calciomercato (Fazzini e Goglichidze per esempio, ndr) e nuova ondata di infortuni muscolari il tecnico D’Aversa è costretto ad inventarsi sempre qualcosa per andare avanti, come uno chef a cui chiedono piatti prelibati pur avendo una credenza sguarnita che serve in tavola sempre qualcosa di “sorprendente”.

A poche ore dal gong del mercato, con l’affare Fazzini che salta (o viene fatto saltare da qualcuno?, ndr) l’Empoli non può fare mercato in entrata, e nel frattempo perde pure Solbakken (operato alla spalla), Ismajli (reduce da un’operazione alla mano e fermato da un infortunio muscolare) e Anjorin, di nuovo l’inglese, nel breve volgere di pochi minuti nella sfida esterna in casa della Juventus. Il destino beffardo si accanisce quando tra i pali fa l’esordio Silvestri al posto di un incerto e troppo emotivo Vasquez, che già ci era costato dei punti pesanti (Torino, Genoa, Venezia, ci metto anche il gol subito nella gara di campionato con il Bologna in casa, ndr), accompagnandosi il pallone in porta praticamente da solo, negando all’Empoli una vittoria sacrosanta, in una partita in cui i liguri non calciano una sola volta in porta, perché anche quello dell’1-1 di Badelj non è da considerarsi una conclusione in porta. Ecco in quella domenica il presagio che fosse “davvero troppo” per farla franca si è fatto incalzante.

Nell’emergenza piena D’Aversa ed i suoi ragazzi si giocano un Quarto di Finale di Coppa Italia con esito a dir poco clamoroso. In casa della Juventus gli azzurri scendono in campo con tre primavera, passano in vantaggio, sfiorano il 2-0, vengono ripresi e poi eliminano i bianconeri ai rigori, guadagnandosi l’accesso ad una storica semifinale. Quel passaggio del turno, colto con oltre dieci calciatori fuori uso, è stato come un narcotizzante per tutto l’ambiente. Ha dato forza, probabilmente sì, ma ha anche mascherato i limiti di una rosa troppo, troppo indebolita dagli infortuni e dalla mancanza di un vero mercato di riparazione. L’impossibilità di poter schierare una formazione competitiva nella semifinale, con l’imminenza di gare troppo importanti in campionato, ha rischiato anche di creare qualche crepa nell’ambiente che, per fortuna, è rimasto piuttosto compatto; qui scattano i meriti di una piazza che ha permesso al club di gestire bene una situazione che altrove sarebbe degenerata, dopo cinque mesi di astinenza da vittorie. Ma che la stagione sia “bastarda” si intuisce dal quarto crociato della serie: questa volta salta il ginocchio di Kouame. Arriva nel suo momento migliore, dopo un periodo di ambientamento e dopo il gol di Como, con le prestazioni dell’ex viola in crescendo e con D’Aversa che sembra aver trovato finalmente la chiave giusta per rendere un po’ più incisivo l’attacco.

Le brutte notizie, spesso, viaggiano in coppia e a volte sono in “tre”: ed infatti non c’è solo Kouame a finire sotto i ferri, perfino Zurkowski e Maleh devono ricorrere a due interventi chirurgici. Anjorin e Fazzini, recuperati, confezionano il pari con il Venezia (in extremis grazie al gol dell’inglese, ndr), poi i due si ripetono in coppia nel successo di vitale importanza con il Parma, con l’Empoli che torna a vincere dopo oltre cinque mesi, ed infine la vittoria di Monza di una settimana fa allunga la vita all’Empoli. Qualcuno qualche settimana fa aveva scritto che con 7 punti nelle ultime tre partite ci saremmo salvati, non ero proprio convinto; infatti con nove punti, cioè bottino pieno nelle ultime tre partite, ci saremmo garantiti “solo” il doppio spareggio proprio contro gli scaligeri (visto il sorprendente successo del Lecce in casa della Lazio, ndr), semplicemente allungando l’agonia di una stagione da cui forse è meglio sbarazzarci il prima possibile.

Come avrete intuito della partita di questa sera preferisco non scrivere niente, anche perché assume le sembianze di estrema sintesi dell’intera stagione vissuta: Ebuehi e Marianucci in panchina solo per allungare il “brodo”, con i due ragazzi che si acciaccano in settimana durante gli allenamenti; approccio imbarazzante e gol subito dopo quattro minuti; due tiri e due gol degli avversari; reazione d’orgoglio e di carattere che dura il tempo necessario all’Empoli per tornare in partita; secondo tempo con un solo tiro in porta; tanti errori, Sambia che calcia una punizione indegna, condannati alla Serie B da Bradaric. Due giorni e scopriremo se anche la Primavera scenderà di categoria: martedì lo spareggio per evitare la retrocessione al Dall’Ara in casa del Bologna. Poi titoli di coda, e voltare pagina il prima possibile con anche un altro desiderio: spero di non veder mai più consumare vino e pasti a bordo campo. Assistere a tali scene a pochi metri dai calciatori, mentre ti giochi la vita o la morte, sportivamente parlando, è squalificante e trasmette un messaggio completamente opposto a quello che dovremmo trasmettere all’interno del rettangolo verde di gioco, specialmente in partite come queste. Forse è il caso di tornare ad essere l’Empoli che ci riesce meglio: giovane, pimpante, bello, divertente, che appassiona, semplice, umile, con meno apparenze e più concretezza.

Serie A, solo vittorie esterne nell’ultimo turno: Juve in Champions, Roma in Europa League

Domenica 25 maggio si sono giocate le ultime sei partite dell’ultima giornata di Serie A 2024-2025.

ATALANTA-PARMA 2-3       

 EMPOLI-H.VERONA 1-2       

 LAZIO-LECCE 0-1       

 TORINO-ROMA 0-2       

 UDINESE-FIORENTINA 2-3       

 VENEZIA-JUVENTUS 2-3

Questi i verdetti che mancavano: Juventus qualificata in Champions League, Roma in Europa League e Fiorentina in Conference League. Si salvano Verona, Parma e Lecce, retrocede in serie B l’Empoli.

La Fiorentina vince a Udine e torna in Conference grazie al trionfo del Lecce contro la Lazio

La Fiorentina chiude la stagione con una vittoria importante in trasferta contro l’Udinese, ribaltando il risultato grazie ai gol di Fagioli, Comuzzo e Moise Kean. Un successo che vale il sesto posto in classifica e la qualificazione alla prossima Conference League.

Il risultato è stato agevolato anche dalla sconfitta della Lazio, battuta in casa dal Lecce. I biancocelesti scivolano così al settimo posto, lasciando alla Fiorentina il diritto a partecipare alla competizione europea.

Serie B: la finale playoff è Spezia-Cremonese

La finale play-off di Serie B sarà Spezia-Cremonese. Le due squadre si sono imposte infatti nei rispettivi match di ritorno delle semifinali: i liguri hanno battuto 2 a 1 in Catanzaro, bissando il successo dell’andata, mentre i lombardi si sono imposti per 3-0 sulla Juve Stabia, ribaltando il ko dell’andata.

La doppia finale si giocherà con andata a Cremona e ritorno a La Spezia.

Il Livorno batte il Bra nell’andata delle semifinali scudetto

Il primo round si tinge di amaranto. Il Livorno, all’Armando Picchi, ha superato in rimonta per 2-1 il Bra nella semifinale di andata della Poule scudetto di serie D e adesso, nel match di ritorno, avrà a disposizione due risultati su tre per staccare il pass per la finalissima.

Decisive le reti di Rossetti e Dionisi, che hanno ribaltato l’iniziale vantaggio giallorosso firmato da Aloia.

Gaia De Laurentiis a Casa Pavarotti

Il 2 luglio 2025, Gaia De Laurentiis, insieme a Riccardo Barbera e Laura Manzini al pianoforte, terrà uno spettacolo chiamato “Vi racconto Madame Curie,...