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Sono iniziate le riprese di “Ghiaccio”, primo film di Fabrizio Moro

Sono iniziate le riprese di “Ghiaccio”, il primo film di Fabrizio Moro in veste di autore e regista. La storia è stata scritta a quattro mani insieme ad Alessio De Leonardis: “L’abbiamo scritta insieme, uniti dalle stesse origini e spesso dalle stesse idee ma, soprattutto spinti dalla necessità di raccontare a tutti attraverso una pellicola, la nostra visione della vita, dell’amicizia e dell’amore”, aveva raccontato Moro all’annuncio del progetto.

Alla vigilia delle riprese l’emozione è stata tanta, come la paura, da come ha raccontato Fabrizio con un post sui suoi canali social: “Domani, io e Alessio De Leonardis inizieremo a girare “ghiaccio”.
Sono mesi che ci prepariamo. Mesi a rileggere e a rivedere la sceneggiatura in ogni centimetro, mesi di telefonate e parole per convincere e coinvolgere tutte le persone di cui avevamo bisogno per dar vita a questo progetto, tutti quelli che ora sono intorno a noi e che oggi ringrazio dal profondo del mio cuore, per aver scommesso su questa storia. Sono mesi di lavoro .. mesi…eppure, solo stamattina ho realizzato che domani inizieremo veramente a girarlo questo film e allora mi è presa un po’ di paura.
Credo sia sano avere paura in un momento così, perché come dice un personaggio del nostro film: “chi non c’ha paura, non sta coi piedi per terra, la paura t’aiuta a ragionà.. e se poi perdi è uguale.. perché vordì che c’hai provato”
“provarci” è stata sempre la mia filosofia di vita e domani inizieremo a dar vita al pugile che sognavo da bambino. Stamattina ho trovato questo biglietto scritto da mia figlia.
buon film a tutti ragazzi”.

 

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Un post condiviso da Fabrizio Moro (@fabriziomoropage)

Il film è ambientato in una palestra di pugilato, un progetto a cui il cantautore lavora da molto tempo e che porta nel cuore. La pellicola ha già un hashtag: #GhiaccioFilm. “Ghiaccio? Un progetto nato già qualche anno fa pensando a una storia che potesse avere sullo sfondo uno splendido sport come il pugilato”, racconta Fabrizio.

Qualche giorno fa il cantautore aveva lasciato una piccola anticipazione della sceneggiatura sui suoi social, con un dialogo tra i personaggi:

MASSIMO
Lo sai perché metto sempre le mani nel ghiaccio?

Giorgio resta in silenzio e fa di no con la testa.

MASSIMO (CONT’D)
Perché quando lo faccio sto bene con me stesso. Sento che per oggi ho fatto tutto quello che potevo fare.
Ho lavorato, ho combattuto, ho sofferto, e il dolore che sento sulle mani quando le metto qui dentro, mi ricorda che mi sono guadagnato un altro giorno per campare su questa terra. Il ghiaccio, Giò!
Il ghiaccio te lo devi guadagnare! E’ come il rispetto, come l’amore…

Le mani escono dal secchiello e stringono l’amico. I due si abbracciano. Li vediamo da lontano come in un quadro neorealista da soli, abbracciati in quella vecchia palestra…

Foto: pagina Facebook di Fabrizio Moro

 

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Arrestato con la pesante accusa di violenza sessuale sulla figlia minorenne

La Polizia di Reggio ha arrestato un uomo italiano, incensurato, residente in provincia, con la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia, minore di 14 anni.
Come si legge in un comunicato stampa della Questura, le indagini hanno preso il via dalla denuncia della madre della bambina che, tra prudenza e incredulità, ha segnalato alla Procura le confidenze ricevute dalla figlioletta. Gli accertamenti preliminari e la perquisizione anche informatica, avrebbero consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a suo carico.

La Questura ricorda che è possibile inoltrare alla Polizia di Stato eventuali segnalazioni, anche in forma anonima, attraverso l’applicazione YOU POL, ideata per contrastare il bullismo, lo spaccio delle sostanze stupefacenti nelle scuole, la violenza domestica e di genere. Consente di trasmettere in tempo reale messaggi e immagini agli operatori della Polizia.

Le segnalazioni sono georeferenziate ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. E’ inoltre possibile dall’App chiamare direttamente il NUE (Numero Unico Europeo). (fotografia di copertina di repertorio)

La storia di Aurora, affetta da Acrodisostosi Tipo 1 – Ormone Resistente

Aurora è una ragazza di 15 anni a cui, circa tre anni fa, è stata riscontrata la malattia definita Acrodisostosi Tipo 1 – Ormone Resistente. Noi di Radio Bruno Brescia siamo andati a trovarla e lanciamo l’appello di sua madre Elena.

Paul Stanley dei Kiss debutta come solista: in arrivo l’album “Now and Then”

Paul Stanley, frontman dei Kiss, è pronto per l’esperienza da solista e presenta il primo album dei Soul Station, “Now and Then”, che verrà pubblicato il 5 marzo e omaggerà i grandi artisti R&B e Soul. Il gruppo è formato da 15 elementi e ha registrato un disco con 14 canzoni: “Now and Then” che contiene nove cover e cinque inediti.

“O-O-H Child” è il primo singolo tratto dall’album ed è già disponibile su tutte le piattaforme digitali. “Molto prima di ascoltare le grandi band britanniche”, ha dichiarato Stanley “sono cresciuto ascoltando il Philly Soul e la Motown e sono stato fortunato ad aver visto in azione Otis Redding e Solomon Burke. Quella musica e quei testi mi hanno dato forza e speranza, soprattutto nei momenti difficili. Considero i grandi classici di quell’epoca alla stregua di medicine magiche che tutti dovrebbero riscoprire”.

Fanno parte di Soul Station: Rafael “Hoffa” Moreira, Sean Hurley, Alex Alessandroni, Ely Rise, Eric Singer, Ray Yslas, Gavyn Rhone, Crystal Starr, Laurhan Beato  e Jon Pappenbrook oltre a una sezione di archi e due flautisti.

Ecco la tracklist dell’album:
Could It Be I’m Falling In Love
I Do
I, Oh I
Ooo Baby Baby
O-O-H Child
Save Me (From You)
Just My Imagination (Running Away With Me)
Whenever You’re Ready (I’m Here)
The Tracks Of My Tears
Let’s Stay Together
La-La – Means I Love You
Lorelei
You Are Everything
Baby I Need Your Loving

Bambino di 8 anni muore soffocato

Tragedia a Cozzo Lomellina, Comune in provincia di Pavia: un bimbo autistico di 8 anni è morto, in base ai primi accertamenti, come riporta la stampa locale, per soffocamento, sotto un cumulo di abiti caduti dall’armadio che aveva aperto.

Il bambino non sarebbe riuscito a liberarsi dai vestiti e quando i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto purtroppo per il piccolo non c’era più niente da fare; i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. E’ accaduto ieri, martedì 19 gennaio, in serata: l’allarme è scattato intorno alle 20.30.

Il bambino, originario dell’Azerbaigian, era ospite di una comunità per richiedenti asilo.
Sul luogo della tragedia sono giunti anche i Carabinieri che ricostruendo l’esatta dinamica dell’accaduto. (fotografia di repertorio)

Stacca con un morso una falange a un Agente della Polizia Locale: camionista arrestato

Fermato da una pattuglia della Polizia Locale per quello che doveva essere un semplice controllo stradale di routine, reagisce in modo incredibilmente violento e finisce in manette.

Il camionista, un uomo di nazionalità greca, infatti, alla richiesta di esibire i documenti che gli Agenti avrebbero dovuto controllare, ha aggredito il Vigile, mordendolo a un dito e staccandogli di netto una falange. Il grave episodio viene riportato da diversi media, tra cui il quotidiano locale PrimaCremona.it, ed è accaduto oggi, martedì 19 gennaio, in tarda mattinata, intorno alle 12.30, in via Mantova a Cremona.

L’Agente 49enne aggredito e ferito è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118 ed è stato trasportato presso l’Ospedale Maggiore di Cremona in codice giallo per le cure del caso. L’autotrasportatore è stato arrestato. (fotografia di repertorio)

Jovanotti torna a scrivere: “Sogno di partire”

Dopo aver annunciato, con comprensibile entusiasmo, la guarigione della figlia Teresa, cui sette mesi fa era stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, Jovanotti si dice pronto a scrivere nuova musica.

Sul suo profilo Instagram ha messo post che racconta il suo stato d’animo: “Ho sognato che si faranno concerti e ci saremo tutti e nel sogno c’era un’atmosfera bellissima, carica, elettrica, insomma quella che c’è ai nostri concerti. E poi mi sono svegliato e ho continuato a sognare lo stesso sogno, ma con gli occhi aperti. Mi metto a scrivere, la pagina è bianca, fa impressione, sembra neve intatta, si comincia con il desiderio di partire, il resto arriverà. Vado!“.

Oggi, a quattro anni di distanza dal suo ultimo album “Oh Vita!”, sembra che Jova abbia trovato l’ispirazione che gli permetterà di avere nuova musica, magari entro l’anno.

Non vediamo l’ora!

Deve traslocare e non può tenere i cani: uno è stato trovato morto e l’altro in gravi condizioni. Denunciato il proprietario

Venerdì scorso, 15 gennaio, gli Agenti della Polizia Locale avevano ricevuto una telefonata con la quale un residente chiedeva loro di andare a prendere i suoi cani per portarli al canile, dal momento che l’indomani avrebbe traslocato e non poteva portarseli dietro. La risposta dell’Agente è stata molto chiara: il Comune può avviare al canile convenzionato solo i cani randagi. Come riportato da La Nuova Provincia e da La Repubblica, edizione di Torino, la vicenda è accaduta a Villanova d’Asti.

La Polizia il sabato mattina ha comunque deciso di andare a controllare presso l’abitazione dell’uomo. E lì l’amara sorpresa: un cane, un meticcio, era riverso sul pavimento ormai morto, coperto con un asciugamano, e l’altro, un rottweiler era stato caricato in auto e versava in condizioni molto gravi. Subito avrebbe raccontato alla Polizia che l’animale stava dormendo, ma poi ha riconosciuto che era morto, dicendo che era stato avvelenato da ignoti.

Gli Agenti hanno sequestrato sia il cane deceduto che quello che stava male: il primo è portato presso l’Istituto Zooprofilattico di Torino per l’autopsia volta a chiarire le cause della morte, mentre il secondo, che ora sta meglio, è stato affidato all’Enpa e portato in una clinica veterinaria per le cure necessarie.
La Polizia Locale ha eseguito una perquisizione in collaborazione con i Carabinieri di Villanova nella casa dell’uomo nel corso della quale sarebbe stata trovata una scatola di sedativi ad uso veterinario completamente vuota.

L’uomo è stato denunciato per uccisione e maltrattamento di animali ed ora si dovrà chiarire quanto accaduto. (fotografia di repertorio)

Emma e Alessandra Amoroso, è uscito il video di “Pezzo di cuore”

Dopo il singolo, uscito venerdì scorso, è stato pubblicato anche il video di “Pezzo di Cuore”, l’atteso duetto tra Emma e Alessandra Amoroso, due delle voci femminili più amate e seguite della musica italiana.

“Pezzo di cuore” è un dialogo tra due donne, due amiche, con due percorsi e due personalità differenti ma entrambe sempre alla ricerca della verità delle loro emozioni. Il brano, infatti, parla proprio di questo: di trovare il modo giusto per vivere i sentimenti in maniera autentica, a partire dall’amore proprio nei confronti di se stessi.

Possiamo dire, senza il pericolo di cadere in errore, che si tratta di una canzone autobiografica. Le carriere di Emma e Alessandra sono iniziate con la vittoria di “Amici” per poi proseguire su binari paralleli, ognuna alla ricerca della propria identità. In questi ultimi 10 anni hanno condiviso il palco più volte, ritrovandosi a vivere insieme momenti fondamentali della loro carriera o ancora a lottare per importanti battaglie sociali.

“Pezzo di cuore” (prodotto dal pianista e compositore Dardust, che ha anche scritto il brano con Davide Petrella) sarà pubblicato, il 29 gennaio, in edizione limitata nella versione vinile 45 giri.

Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki

Free Patrick Zaki
L’8 febbraio sarà il primo triste anniversario dell’arresto di Patrick Zaki. In quell’occasione

Amnesty International Italia, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e Voci per la Libertà organizzano “Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki” , un evento per chiedere l’immediato rilascio dello studente egiziano, che è detenuto in carcere come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le sue opinioni politiche espresse sui social media.
Fino al 31 gennaio 2021 è aperta la call per aderire all’evento, un invito a tutti i musicisti a sostenere con la propria musica la campagna per la liberazione di Patrick e più in generale di tutti i prigionieri di coscienza rapiti, torturati e reclusi ingiustamente.
L’8 febbraio sarà il momento di farci sentire compatti e più determinati che mai. Patrick Zaki deve tornare ai suoi studi a Bologna. Proprio per questo invitiamo alla mobilitazione il mondo della musica.

Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki
Chiediamo agli artisti di aderire all’evento programmato l’8 febbraio con un video di una performance musicale di qualche minuto dedicata a Free Patrick Zaki.
Per aderire e avere maggiori informazioni scrivete a: vocixpatrick@gmail.com
ENTRO E NON OLTRE IL 31 GENNAIO
Nella maratona musicale che verrà trasmessa in streaming su numerosi canali grazie a molteplici partner si alterneranno le performance musicali con interventi in diretta.

Crediamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente. E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore.

Cronologia degli eventi
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente del Master in Studi di genere dell’Università “Alma Mater” di Bologna, è stato fermato all’aeroporto del Cairo, la capitale dell’Egitto.
Dopo diverse ore di sparizione forzata, è ricomparso il giorno dopo di fronte alla Procura della città di Mansura, dove è stato convalidato l’arresto, sulla base di un mandato di cattura contenente le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.
Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si sono tenute solo a luglio. Nella seconda, il 26 di quel mese, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati dal 7 marzo. In quell’occasione è apparso visibilmente dimagrito. Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, ha potuto avere un breve incontro con sua madre. Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare.
Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, per Patrick Zaki è iniziata quella dei prolungamenti di 45 giorni che può protrarsi fino a un tempo massimo di due anni, come previsto dalla legge egiziana. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake, a differenza dei procuratori, ma che hanno configurato i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici. Reati che gli fanno rischiare fino a 25 anni di carcere. “L’obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio. Per questo, è fondamentale che in vista dell’udienza di sabato prossimo, e di quelle che eventualmente seguiranno, non si disperdano l’entusiasmo, l’emozione e la solidarietà dell’ultimo mese e che ognuno continui a fare la sua parte”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Il 19 dicembre Patrick Zaki ha potuto incontrare nuovamente la madre nel carcere di Tora. Le ha detto queste parole: “Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna”.
In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick Zaki solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che aveva scritto e inviato.

Sono iniziate le riprese di “Ghiaccio”, primo film di Fabrizio Moro

Sono iniziate le riprese di “Ghiaccio”, il primo film di Fabrizio Moro in veste di autore e regista. La storia è stata scritta a quattro mani insieme ad Alessio De Leonardis: “L’abbiamo scritta insieme, uniti dalle stesse origini e spesso dalle stesse idee ma, soprattutto spinti dalla necessità di raccontare a tutti attraverso una pellicola, la nostra visione della vita, dell’amicizia e dell’amore”, aveva raccontato Moro all’annuncio del progetto.

Alla vigilia delle riprese l’emozione è stata tanta, come la paura, da come ha raccontato Fabrizio con un post sui suoi canali social: “Domani, io e Alessio De Leonardis inizieremo a girare “ghiaccio”.
Sono mesi che ci prepariamo. Mesi a rileggere e a rivedere la sceneggiatura in ogni centimetro, mesi di telefonate e parole per convincere e coinvolgere tutte le persone di cui avevamo bisogno per dar vita a questo progetto, tutti quelli che ora sono intorno a noi e che oggi ringrazio dal profondo del mio cuore, per aver scommesso su questa storia. Sono mesi di lavoro .. mesi…eppure, solo stamattina ho realizzato che domani inizieremo veramente a girarlo questo film e allora mi è presa un po’ di paura.
Credo sia sano avere paura in un momento così, perché come dice un personaggio del nostro film: “chi non c’ha paura, non sta coi piedi per terra, la paura t’aiuta a ragionà.. e se poi perdi è uguale.. perché vordì che c’hai provato”
“provarci” è stata sempre la mia filosofia di vita e domani inizieremo a dar vita al pugile che sognavo da bambino. Stamattina ho trovato questo biglietto scritto da mia figlia.
buon film a tutti ragazzi”.

 

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Un post condiviso da Fabrizio Moro (@fabriziomoropage)

Il film è ambientato in una palestra di pugilato, un progetto a cui il cantautore lavora da molto tempo e che porta nel cuore. La pellicola ha già un hashtag: #GhiaccioFilm. “Ghiaccio? Un progetto nato già qualche anno fa pensando a una storia che potesse avere sullo sfondo uno splendido sport come il pugilato”, racconta Fabrizio.

Qualche giorno fa il cantautore aveva lasciato una piccola anticipazione della sceneggiatura sui suoi social, con un dialogo tra i personaggi:

MASSIMO
Lo sai perché metto sempre le mani nel ghiaccio?

Giorgio resta in silenzio e fa di no con la testa.

MASSIMO (CONT’D)
Perché quando lo faccio sto bene con me stesso. Sento che per oggi ho fatto tutto quello che potevo fare.
Ho lavorato, ho combattuto, ho sofferto, e il dolore che sento sulle mani quando le metto qui dentro, mi ricorda che mi sono guadagnato un altro giorno per campare su questa terra. Il ghiaccio, Giò!
Il ghiaccio te lo devi guadagnare! E’ come il rispetto, come l’amore…

Le mani escono dal secchiello e stringono l’amico. I due si abbracciano. Li vediamo da lontano come in un quadro neorealista da soli, abbracciati in quella vecchia palestra…

Foto: pagina Facebook di Fabrizio Moro

 

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Un post condiviso da Fabrizio Moro (@fabriziomoropage)

Arrestato con la pesante accusa di violenza sessuale sulla figlia minorenne

La Polizia di Reggio ha arrestato un uomo italiano, incensurato, residente in provincia, con la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia, minore di 14 anni.
Come si legge in un comunicato stampa della Questura, le indagini hanno preso il via dalla denuncia della madre della bambina che, tra prudenza e incredulità, ha segnalato alla Procura le confidenze ricevute dalla figlioletta. Gli accertamenti preliminari e la perquisizione anche informatica, avrebbero consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a suo carico.

La Questura ricorda che è possibile inoltrare alla Polizia di Stato eventuali segnalazioni, anche in forma anonima, attraverso l’applicazione YOU POL, ideata per contrastare il bullismo, lo spaccio delle sostanze stupefacenti nelle scuole, la violenza domestica e di genere. Consente di trasmettere in tempo reale messaggi e immagini agli operatori della Polizia.

Le segnalazioni sono georeferenziate ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. E’ inoltre possibile dall’App chiamare direttamente il NUE (Numero Unico Europeo). (fotografia di copertina di repertorio)

La storia di Aurora, affetta da Acrodisostosi Tipo 1 – Ormone Resistente

Aurora è una ragazza di 15 anni a cui, circa tre anni fa, è stata riscontrata la malattia definita Acrodisostosi Tipo 1 – Ormone Resistente. Noi di Radio Bruno Brescia siamo andati a trovarla e lanciamo l’appello di sua madre Elena.

Paul Stanley dei Kiss debutta come solista: in arrivo l’album “Now and Then”

Paul Stanley, frontman dei Kiss, è pronto per l’esperienza da solista e presenta il primo album dei Soul Station, “Now and Then”, che verrà pubblicato il 5 marzo e omaggerà i grandi artisti R&B e Soul. Il gruppo è formato da 15 elementi e ha registrato un disco con 14 canzoni: “Now and Then” che contiene nove cover e cinque inediti.

“O-O-H Child” è il primo singolo tratto dall’album ed è già disponibile su tutte le piattaforme digitali. “Molto prima di ascoltare le grandi band britanniche”, ha dichiarato Stanley “sono cresciuto ascoltando il Philly Soul e la Motown e sono stato fortunato ad aver visto in azione Otis Redding e Solomon Burke. Quella musica e quei testi mi hanno dato forza e speranza, soprattutto nei momenti difficili. Considero i grandi classici di quell’epoca alla stregua di medicine magiche che tutti dovrebbero riscoprire”.

Fanno parte di Soul Station: Rafael “Hoffa” Moreira, Sean Hurley, Alex Alessandroni, Ely Rise, Eric Singer, Ray Yslas, Gavyn Rhone, Crystal Starr, Laurhan Beato  e Jon Pappenbrook oltre a una sezione di archi e due flautisti.

Ecco la tracklist dell’album:
Could It Be I’m Falling In Love
I Do
I, Oh I
Ooo Baby Baby
O-O-H Child
Save Me (From You)
Just My Imagination (Running Away With Me)
Whenever You’re Ready (I’m Here)
The Tracks Of My Tears
Let’s Stay Together
La-La – Means I Love You
Lorelei
You Are Everything
Baby I Need Your Loving

Bambino di 8 anni muore soffocato

Tragedia a Cozzo Lomellina, Comune in provincia di Pavia: un bimbo autistico di 8 anni è morto, in base ai primi accertamenti, come riporta la stampa locale, per soffocamento, sotto un cumulo di abiti caduti dall’armadio che aveva aperto.

Il bambino non sarebbe riuscito a liberarsi dai vestiti e quando i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto purtroppo per il piccolo non c’era più niente da fare; i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. E’ accaduto ieri, martedì 19 gennaio, in serata: l’allarme è scattato intorno alle 20.30.

Il bambino, originario dell’Azerbaigian, era ospite di una comunità per richiedenti asilo.
Sul luogo della tragedia sono giunti anche i Carabinieri che ricostruendo l’esatta dinamica dell’accaduto. (fotografia di repertorio)

Stacca con un morso una falange a un Agente della Polizia Locale: camionista arrestato

Fermato da una pattuglia della Polizia Locale per quello che doveva essere un semplice controllo stradale di routine, reagisce in modo incredibilmente violento e finisce in manette.

Il camionista, un uomo di nazionalità greca, infatti, alla richiesta di esibire i documenti che gli Agenti avrebbero dovuto controllare, ha aggredito il Vigile, mordendolo a un dito e staccandogli di netto una falange. Il grave episodio viene riportato da diversi media, tra cui il quotidiano locale PrimaCremona.it, ed è accaduto oggi, martedì 19 gennaio, in tarda mattinata, intorno alle 12.30, in via Mantova a Cremona.

L’Agente 49enne aggredito e ferito è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118 ed è stato trasportato presso l’Ospedale Maggiore di Cremona in codice giallo per le cure del caso. L’autotrasportatore è stato arrestato. (fotografia di repertorio)

Jovanotti torna a scrivere: “Sogno di partire”

Dopo aver annunciato, con comprensibile entusiasmo, la guarigione della figlia Teresa, cui sette mesi fa era stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, Jovanotti si dice pronto a scrivere nuova musica.

Sul suo profilo Instagram ha messo post che racconta il suo stato d’animo: “Ho sognato che si faranno concerti e ci saremo tutti e nel sogno c’era un’atmosfera bellissima, carica, elettrica, insomma quella che c’è ai nostri concerti. E poi mi sono svegliato e ho continuato a sognare lo stesso sogno, ma con gli occhi aperti. Mi metto a scrivere, la pagina è bianca, fa impressione, sembra neve intatta, si comincia con il desiderio di partire, il resto arriverà. Vado!“.

Oggi, a quattro anni di distanza dal suo ultimo album “Oh Vita!”, sembra che Jova abbia trovato l’ispirazione che gli permetterà di avere nuova musica, magari entro l’anno.

Non vediamo l’ora!

Deve traslocare e non può tenere i cani: uno è stato trovato morto e l’altro in gravi condizioni. Denunciato il proprietario

Venerdì scorso, 15 gennaio, gli Agenti della Polizia Locale avevano ricevuto una telefonata con la quale un residente chiedeva loro di andare a prendere i suoi cani per portarli al canile, dal momento che l’indomani avrebbe traslocato e non poteva portarseli dietro. La risposta dell’Agente è stata molto chiara: il Comune può avviare al canile convenzionato solo i cani randagi. Come riportato da La Nuova Provincia e da La Repubblica, edizione di Torino, la vicenda è accaduta a Villanova d’Asti.

La Polizia il sabato mattina ha comunque deciso di andare a controllare presso l’abitazione dell’uomo. E lì l’amara sorpresa: un cane, un meticcio, era riverso sul pavimento ormai morto, coperto con un asciugamano, e l’altro, un rottweiler era stato caricato in auto e versava in condizioni molto gravi. Subito avrebbe raccontato alla Polizia che l’animale stava dormendo, ma poi ha riconosciuto che era morto, dicendo che era stato avvelenato da ignoti.

Gli Agenti hanno sequestrato sia il cane deceduto che quello che stava male: il primo è portato presso l’Istituto Zooprofilattico di Torino per l’autopsia volta a chiarire le cause della morte, mentre il secondo, che ora sta meglio, è stato affidato all’Enpa e portato in una clinica veterinaria per le cure necessarie.
La Polizia Locale ha eseguito una perquisizione in collaborazione con i Carabinieri di Villanova nella casa dell’uomo nel corso della quale sarebbe stata trovata una scatola di sedativi ad uso veterinario completamente vuota.

L’uomo è stato denunciato per uccisione e maltrattamento di animali ed ora si dovrà chiarire quanto accaduto. (fotografia di repertorio)

Emma e Alessandra Amoroso, è uscito il video di “Pezzo di cuore”

Dopo il singolo, uscito venerdì scorso, è stato pubblicato anche il video di “Pezzo di Cuore”, l’atteso duetto tra Emma e Alessandra Amoroso, due delle voci femminili più amate e seguite della musica italiana.

“Pezzo di cuore” è un dialogo tra due donne, due amiche, con due percorsi e due personalità differenti ma entrambe sempre alla ricerca della verità delle loro emozioni. Il brano, infatti, parla proprio di questo: di trovare il modo giusto per vivere i sentimenti in maniera autentica, a partire dall’amore proprio nei confronti di se stessi.

Possiamo dire, senza il pericolo di cadere in errore, che si tratta di una canzone autobiografica. Le carriere di Emma e Alessandra sono iniziate con la vittoria di “Amici” per poi proseguire su binari paralleli, ognuna alla ricerca della propria identità. In questi ultimi 10 anni hanno condiviso il palco più volte, ritrovandosi a vivere insieme momenti fondamentali della loro carriera o ancora a lottare per importanti battaglie sociali.

“Pezzo di cuore” (prodotto dal pianista e compositore Dardust, che ha anche scritto il brano con Davide Petrella) sarà pubblicato, il 29 gennaio, in edizione limitata nella versione vinile 45 giri.

Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki

Free Patrick Zaki
L’8 febbraio sarà il primo triste anniversario dell’arresto di Patrick Zaki. In quell’occasione

Amnesty International Italia, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e Voci per la Libertà organizzano “Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki” , un evento per chiedere l’immediato rilascio dello studente egiziano, che è detenuto in carcere come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le sue opinioni politiche espresse sui social media.
Fino al 31 gennaio 2021 è aperta la call per aderire all’evento, un invito a tutti i musicisti a sostenere con la propria musica la campagna per la liberazione di Patrick e più in generale di tutti i prigionieri di coscienza rapiti, torturati e reclusi ingiustamente.
L’8 febbraio sarà il momento di farci sentire compatti e più determinati che mai. Patrick Zaki deve tornare ai suoi studi a Bologna. Proprio per questo invitiamo alla mobilitazione il mondo della musica.

Voci X Patrick – Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki
Chiediamo agli artisti di aderire all’evento programmato l’8 febbraio con un video di una performance musicale di qualche minuto dedicata a Free Patrick Zaki.
Per aderire e avere maggiori informazioni scrivete a: vocixpatrick@gmail.com
ENTRO E NON OLTRE IL 31 GENNAIO
Nella maratona musicale che verrà trasmessa in streaming su numerosi canali grazie a molteplici partner si alterneranno le performance musicali con interventi in diretta.

Crediamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente. E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore.

Cronologia degli eventi
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente del Master in Studi di genere dell’Università “Alma Mater” di Bologna, è stato fermato all’aeroporto del Cairo, la capitale dell’Egitto.
Dopo diverse ore di sparizione forzata, è ricomparso il giorno dopo di fronte alla Procura della città di Mansura, dove è stato convalidato l’arresto, sulla base di un mandato di cattura contenente le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.
Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si sono tenute solo a luglio. Nella seconda, il 26 di quel mese, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati dal 7 marzo. In quell’occasione è apparso visibilmente dimagrito. Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, ha potuto avere un breve incontro con sua madre. Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare.
Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall’emergenza Covid, per Patrick Zaki è iniziata quella dei prolungamenti di 45 giorni che può protrarsi fino a un tempo massimo di due anni, come previsto dalla legge egiziana. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake, a differenza dei procuratori, ma che hanno configurato i reati di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici. Reati che gli fanno rischiare fino a 25 anni di carcere. “L’obiettivo della detenzione preventiva prolungata è di consegnare un prigioniero all’oblio. Per questo, è fondamentale che in vista dell’udienza di sabato prossimo, e di quelle che eventualmente seguiranno, non si disperdano l’entusiasmo, l’emozione e la solidarietà dell’ultimo mese e che ognuno continui a fare la sua parte”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Il 19 dicembre Patrick Zaki ha potuto incontrare nuovamente la madre nel carcere di Tora. Le ha detto queste parole: “Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna”.
In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick Zaki solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che aveva scritto e inviato.

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