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Dr. Fabrizio Miserocchi dello Ior, Istituto Oncologico Romagnolo

E’ sempre molto impegnativo prendersi cura dei pazienti oncologici, ma questa emergenza sanitaria lo ha reso ancora più complesso per chi come l’Istituto Oncologico Romagnolo a loro e alle loro famiglie si dedica ogni giorno. Tanto che alcuni servizi, per motivi di sicurezza sanitaria, sono stati sospesi. Ma molte attività hanno proseguito, anche grazie a nuove idee. Come tutte quelle che stanno convergendo sul sito insiemeachicura.it. La solidarietà non si può fermare. Così, per esempio, quest’anno le azalee traslocano dalle piazze delle città e dei paesi per riempire le piazze virtuali, e continuare a sostenere la ricerca scientifica contro il cancro. In occasione della Festa della mamma, le azalee dell’Istituto Oncologico Romagnolo hanno dovuto abbandonare i tradizionali banchetti, a causa dell’emergenza Coronavirus, ma si possono acquistare on line e vengono consegnate direttamente a domicilio. Un gesto per contribuire all’impegno quotidiano dello Ior, perché nessuno debba affrontare il tumore da solo. E’ questa la missione dell’Istituto che sta vicino al paziente, ai suoi familiari, sta accanto ai medici e ai ricercatori per rendere il tumore sempre più curabile. Sentiamo il dottor Fabrizio Miserocchi, direttore generale dello Ior, intervistato da Micaela Romagnoli

Sia e Dua Lipa insieme per un nuovo singolo: “Saved My Life”

In questo periodo molti artisti hanno deciso di sfruttare la quarantena per dedicarsi a nuovi progetti, raccogliere fondi e rimanere al fianco dei propri fan, come testimoniano le tante dirette Instagram degli ultimi mesi. Un modo per dar forza a tutti, anche tramite la comunità virtuale che in questo periodo è più viva che mai. In Italia e all’estero molti artisti si sono adoperati per raccogliere fondi e anche Sia e Dua Lipa non sono rimaste a guardare. Le due artiste si sono riunite per dar vita a un nuovo singolo, i cui proventi saranno destinati alla raccolta fondi per l’emergenza Covid-19. Il nuovo pezzo della cantautrice australiana, “Saved My Life”, è stato scritto insieme alla collega Dua Lipa e Greg Kurstin, che ne ha curato anche la produzione. Un brano che ha allietato i fan, raccogliendo fin da subito tantissime visualizzazioni.

I proventi di questa canzone saranno devoluti ad Americares e Core Response, organizzazioni in prima linea per sostenere la lotta contro il Coronavirus.

Enrico Nigiotti regala ai fan un inedito: “Terrazza Mascagni”

“Voglio regalarvi una canzone…

Senza incartarla ma farvela sentire pura e dritta così come è la natura con cui nascono le mie idee..
Un semplice provino registrato nel salotto di casa mia mentre canto con il microfono appiccicato alla bocca una nuova storia che mi appartiene.
Il pubblico è il marito dell’arte ed io in questa nostra bellissima storia d’amore voglio ringraziarvi con qualcosa che per me è speciale.
TERRAZZA MASCAGNI
❤️”

Enrico Nigiotti ha deciso di fare un bel regalo ai fan, a sorpresa e in contemporanea con l’inizio della Fase 2. Si tratta di “Terrazza Mascagni”, un demo registrato in casa durante la quarantena e di cui possiamo trovare il video sui canali social ufficiali dell’artista. Una canzone intima, che vuol far battere il cuore di chi l’ascolta, una canzone d’amore collegata a questo periodo difficile per tutti.
Ecco il testo:
“E sembra così facile dirti che lo so cosa stai vivendo
in questo stabile instabile qui giro giro tondo
e quanta vita che ti bucherai dentro la tua pelle
per capire quanto male fa e quanto male serve
perché ogni volta che poi proverai a toccar le stelle
sarà andare ancora un po’ più in là, un po’ più in là di niente
Le macchine fan luce alla città che dorme
di notte siamo tutti più leggeri
non credere alle cose senza andarci oltre
respira come fanno i viaggiatori
In un momento che tutto sembra sia libertà
e in quel momento quell’attimo che giro fa
e sembra così facile dirti che lo so come ti comprendo
ti senti debole e piccolo sì, un bimbo in mare aperto
e quanta vita che ti bucherai dentro la tua pelle
per capire quanto male fa e quanto male serve
Le macchine fan luce alla città che dorme
di notte siamo tutti più sinceri
non credere alle cose senza andarci oltre
respira come fanno i viaggiatori
In un momento che tutto sembra sia libertà
e in quel momento quell’attimo che giro fa
Dovrei dirmelo spesso
tatuarmelo addosso
siamo come le nuvole su mentre cercano posto
siamo tutti lo stesso
tra lo specchio e il nascosto
ci vestiamo di briciole in più per mangiarcele a letto”

Paul McCartney e Ringo Starr: all’asta un loro singolo inedito

Paul McCartney e Ringo Starr metteranno all’asta una canzone inedita. Il singolo, “Angel in disguise”, risale al 1992 ed era stato registrato per l’album di Ringo “Time takes time”, ma poi mai pubblicato. Ora, la cassetta su cui è presente la canzone sarà battuta all’asta, il 19 maggio, per raccogliere fondi a favore di NHS Charities Together Covid-19.

E’ una vecchia demo scritta dai due ex Beatles, in realtà non è l’unica versione della canzone, ne esistono due versioni: una demo approssimativa con la voce di McCartney e una versione “mista” più completa con altri musicisti, voci di accompagnamento e le esclusive tonalità di Starr.  La versione che andrà all’asta, che attualmente appartiene a Tony Prince, ex DJ di Radio Luxembourg, contiene anche un altro singolo, “Everyone Wins”, che potrebbe far salire di molto il valore della cassetta.

Il banditore di Omega Auctions che batterà all’asta la cassetta è davvero entusiasta: “È fantastico essere in grado di portare sul mercato una traccia mai ascoltata e inedita. Il titolo Angel in Disguise è una descrizione appropriata dei nostri principali operatori di prima linea, quindi si spera che la scoperta di questa gemma perduta possa incoraggiare Paul a considerare di rilasciarlo lui stesso dopo tutti questi anni”. Il 25% dei proventi ottenuti dalla vendita verrà devoluto all’iniziativa Covid-19 Urgent Appeal, dell’organizzazione NHS Charities Together.

Laura Pausini ospite ad Altisimo Live Music and Pop Culture Festival

Laura Pausini oggi sarà ospite dello show internazionale Altisimo Live Music and Pop Culture Festival, il più grande festival musicale in streaming a favore dei contadini americani durante la pandemia.

Dopo aver vinto ai Grammy e ai Latin Grammy (tra cui l’ultimo Award per l’album “Fatti sentire”) ha accettato entusiasta l’invito del Festival e, insieme a lei, tante star della musica e dello spettacolo come Andy Garcia, Rosanna Arquette, Marc Anthony, Anitta, Sofia Vergara, Maluma, Gloria&Emilio Estefan, Juanes, Luis Fonsi, Gente de Zona, J Balvin, Rosario Dawson, Alejandro Sanz e molti altri.

Lo show promosso da Eva Longoria ed Enrique Santos, sarà in diretta dalle 20 alle 23 ora italiana, con contributi video per raccogliere fondi per la The Farmworkers’ Pandemic Relief Fund, a favore dei 2.5 milioni di contadini che in America stanno sfamando la nazione intera durante l’emergenza sanitaria del COVID-19, lavorando in condizioni precarie.

I fan potranno vedere Laura esibirsi in uno speciale set realizzato con il supporto dei musicisti che la seguono da sempre, in una performance realizzata a distanza. Lo show (@AltisimoLive) sarà visibile in tutto il mondo in livestreaming su Facebook Live, YouTube, Twitter e Periscope.

Quando portare birra a domicilio… è un lavoro da cani!

Gustarsi una buona birra durante la pandemia, con i locali chiusi, è davvero un problema, soprattutto se non volete avere contatti con il fattorino, ma un’azienda americana ha risolto il problema!

Il birrificio artigianale Six Harbors Brewing Company, vicino a New York, ha due riders molto speciali: Buddy e Barley, i due golden retriever dei proprietari. Nonostante la quarantena, i cittadini non rinunciano alla birra e così i proprietari si fanno aiutare dai propri cani nelle consegne a domicilio, come riporta anche il Telegraph.

I due golden retriever, arrivati all’indirizzo della consegna, vengono vestiti di una speciale pettorina a cui vengono legate le birre da consegnare agli acquirenti. A quel punto, Buddy e Barley vanno incontro ai clienti sulla porta di casa e completano la consegna.

“Siamo riusciti a unire l’utile al dilettevole: grazie ai nostri cani manteniamo il distanziamento dai clienti, evitando rischi di contagio, ma regaliamo anche un sorriso a tante famiglie – spiegano i gestori della Six Harbors – A causa del coronavirus abbiamo dovuto cambiare il nostro modello di business: per sopravvivere, abbiamo potenziato le consegne a domicilio, offrendo anche premi e merchandising ai migliori clienti. Per adesso, abbiamo avuto risultati straordinari”. 

Vorreste anche voi dei fattorini così?

Ultimo: rimanda il tour al 2021 e lancia una polemica sulla situazione attuale

Ultimo avrebbe dovuto cominciare le prove per il tour negli stadi, ma purtroppo è stato costretto a dar notizia del rinvio dei concerti a data da destinarsi, ma quasi sicuramente si arriverà al 2021. Scelta che ha lasciato molta amarezza nell’artista, che pubblica una lunga riflessione su suoi canali social:
“Oggi avremmo dovuto iniziare le prove per i 15 stadi. Questa situazione ha spazzato via ogni nostra ambizione. Sono stato un anno a prepararmi fisicamente, mentalmente e vocalmente. Ora?
Ora si parla di distanziamento sociale e numeri contingentati. Argomenti così crudi.
Ricevo molti messaggi sul fatto che io non mi esponga sulla faccenda, in effetti avete ragione.
Io non so fare quello che vi supplica di indossare la mascherina o di stare attenti ai contatti fisici. Per quello ci sono già troppi a farlo in tv ed io non ho le carte in regola per poter risultare credibile dicendolo.
Il tour sarà rinviato, probabilmente al 2021, ma il motivo di un ritardo della comunicazione non dipende né da me, né dalla mia agenzia dei concerti. Dipende dal governo che forse non dà il giusto peso ed importanza alla musica e all’arte in generale.
Poi però ci chiedono di cantare su instagram o in qualche trasmissione per alleviare il dolore alla gente, ma noi siamo la gente, almeno io mi colloco tra voi, tra noi.
Non canterò in qualche diretta o in qualche trasmissione per dimostrare quanto sia bella la musica che unisce le anime nostre. No.
È una scelta menefreghista? No. Il contrario.
Io credo nel silenzio di chi sa aspettare.
Non ho bisogno di ricordarvi che esisto con qualche video o foto postata.
Io sono a casa mia e scrivo, perchè è quello che so fare… e scriverò finché le parole si faranno pescare dentro me.
L’unica cosa che mi sento di dirvi da ragazzo di 24 anni è quello di fare ciò che voi ritenete giusto. Non so quando supereremo questa fase.
So che questo è il momento per chiudersi un po’ dentro di noi e chiederci quelle cose che forse fanno male, ma ci faranno crescere… qualsiasi età abbiamo.
A 15 anni ho scritto in Giusy, che dal dolore si può ricominciare… e allora mi affido a lui e penso: RICOMINCEREMO”

Molti fan chiedono informazioni sui tour estivi, ma purtroppo sia gli artisti che gli organizzatori non sanno rispondere, tutti aspettano le scelte del Governo che, secondo l’artista romano, non da il giusto peso ed importanza alla musica e all’arte in generale. Ad oggi ancora non si sa nulla sui concerti e su come verranno gestiti gli spettacoli dal vivo.

Matteo Macchioni si schiera a favore dei lavoratori del mondo del teatro

Il tenore Matteo Macchioni, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale, lancia un appello sui suoi canali social, condividendo il testo della sua lettera “Lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini”.

Matteo Macchioni con questa lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini, si unisce ai messaggi lanciati nelle ultime settimane da tanti suoi colleghi artisti e dagli operatori del mondo del teatro e dello spettacolo in Italia per avere risposte dal governo al fine di tutelare il settore della cultura e della musica.

«Gentile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Gentile Ministro Dario Franceschini, mi presento, il mio nome è Matteo Macchioni e sono un cantante d’opera italiano. Unisco le mie parole a quelle di tanti altri colleghi artisti per prospettarvi la grave situazione in cui versa un settore fondamentale e strategico come quello dei teatri italiani, dove si diffondono e producono musica, opera lirica, danza, prosa ed ogni altro tipo di manifestazione culturale. Pur lodando le iniziative messe in campo in queste settimane per ampliare l’offerta dello streaming e considerando tale risorsa digitale un valore aggiunto e perfettibile per il futuro, si ritiene quanto mai necessaria una riflessione sulla necessità di una ripresa della produzione culturale dal vivo. I lavoratori dello spettacolo, in particolar modo i liberi professionisti con partita iva, ma in generale tutti coloro che ricoprono una mansione attinente al mondo della produzione culturale, soffrono in questi mesi. Urgono risposte mirate ed idee. In generale si rileva quantomeno possibile far rispettare le distanze di sicurezza limitando la capienza di persone nelle sale di teatri ed auditorium. Questa è una misura concreta, fattibile e già sperimentata in Europa. Faccio l’esempio, vissuto personalmente in Danimarca, dove tale concetto è stato contemplato in una prima fase dell’emergenza al Royal Danish Theatre. In alcune rappresentazioni il pubblico presente in Teatro era sotto ad un determinato numero, ritenuto sufficiente a garantire standard di protezione adeguati. In aggiunta si potrebbero rendere obbligatorie mascherine e guanti per ciascun membro del pubblico, magari fornendo direttamente un kit personale sterile monouso all’ingresso. Sul fronte dei lavoratori, si potrebbero prevedere test sierologici e screening per tutti coloro che lavorano in Teatro. Una sorta di health care anti-Covid per il personale stabile e per gli artisti freelance che, di volta in volta, vengono ospitati. Già queste idee consentirebbero, una volta messe a punto, di poter riprendere a produrre nell’ottica temporale del prossimo autunno. Lasciare al proprio destino i lavoratori dello spettacolo sarebbe un peccato mortale e inciderebbe negativamente sulle future generazioni. Altro argomento che si pone all’attenzione dei nostri vertici istituzionali è la condizione arretrata vetusta e priva di welfare relativamente alle tipologie di contratti di scrittura artistica. Nel “nuovo” corso post-Covid, tali contratti potrebbero prevedere un compenso non più solo focalizzato sulla remunerazione della performance, ma suddiviso in un’equa remunerazione del periodo di prove, naturalmente un compenso per le prestazioni artistiche ed un giusto rimborso spese per il viaggio e per l’alloggio. L’applicazione di un minimo di stato sociale anche per i liberi professionisti dello spettacolo è importante, come lo è prevedere delle forme di tutela che, in casi di forza maggiore come ora, contemplino strumenti di sostegno al reddito certi e non affidati a decreti estemporanei. Sarebbe opportuno inoltre rivedere il sistema di previdenza sociale. L’ex Enpals è stato smantellato per essere accorpato all’Inps. Probabilmente tale operazione è stata un errore e si dovrebbe riflettere molto anche su questo. In conclusione e senza tanti giri di parole, è tempo di agire concretamente. Se lo sport può ripartire a porte chiuse, anche il mondo del teatro, con le dovute cautele, può e deve ripartire. Gli artisti dello spettacolo non vogliono certo morire di Covid. Non ci si accusi di essere imprudenti! No, non siamo imprudenti, ma abbiamo paura di essere lasciati soli, nonostante i proclami e abbiamo paura di subire la beffa della decimazione per mancanza di lavoro e prospettiva. L’Italia non perderà i teatri, ma rischia di perdere coloro che li rendono vivi, gli artisti.
Matteo Macchioni, Tenore.»

Ascolta le parole di Matteo Macchioni

Plasma terapia: intervista al dr. Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova

Nel sangue dei guariti c’è la chiave per curare i malati di coronavirus?

Nel sangue dei guariti secondo il dottor Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ci potrebbe essere la chiave per curare i malati di coronavirus. La terapia col plasma, ricco degli anticorpi sviluppati da coloro che hanno vinto la loro personale battaglia contro il virus, starebbe infatti dando risultati incoraggianti al San Matteo di Pavia e al Carlo Poma di Mantova, dove è stata avviata una sperimentazione.
Oggi, 5 maggio, al microfono di Clarissa Martinelli e Antonio Valli di Radio Bruno, il dottor De Donno è stato lapidario: “ad oggi la plasma terapia è l’unica terapia specifica contro il coronavirus”.

In cosa consiste la terapia col plasma?
“I pazienti guariti da polmonite provocata dal coronavirus sono stati sottoposti a una donazione spontanea di 600 millilitri di plasma, la parte più liquida del nostro sangue, quella composta da acqua, proteine, nutrienti, ormoni, quindi senza elementi corpuscolati, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il plasma in particolare è ricco degli anticorpi sviluppati nei confronti del coronavirus i quali vengono inoculati nei pazienti malati e affetti da gravi forme di insufficienza respiratoria”.

Quali risultati avete ottenuto sinora?
“Il nostro protocollo ha previsto l’arruolamento di 48 pazienti che non avessero alle spalle una storia di insufficienza respiratoria maggiore di 10 giorni e grave, ovvero con l’indicazione della ventilazione meccanica. A questi 48 vanno poi aggiunti quelli trattati al di fuori del protocollo e con l’autorizzazione del Comitato Etico. Dall’attivazione di questa sperimentazione non abbiamo registrato decessi e sappiamo che tra i pazienti covid con polmoniti gravi la mortalità è molto elevata”.

Attorno alla terapia col plasma si è sviluppata una forte diatriba, tra sostenitori e detrattori: avete registrato effetti collaterali sui pazienti trattati?
“Sulla plasma terapia sto leggendo corbellerie di ogni tipo. Noi non abbiamo registrato né effetti collaterali né reazioni avverse. Al contrario tutti gli indici di infiammazione si sono ridotti drasticamente e oggi tutti i 48 pazienti sono tornati a casa, insieme alle loro famiglie”.

Si parla di alti costi…
“Ogni sacca costa circa 82 euro, come gli integratori che acquistiamo per andare in palestra… se sono tanti per salvare una vita, allora non so davvero che dire”.

Qualcuno ha asserito che il plasma trasfuso potrebbe essere veicolo di malattie.
“Mettere in dubbio la rete trasfusionale italiana, una delle più sicure al mondo, è inaccettabile”.

State raccogliendo interesse da ogni parte del mondo perché in Italia vi sono così tante resistenze?
“Ci ha contattato un alto funzionario dell’Onu, il console del Messico, autorità statunitensi… tutti hanno manifestato interesse per il nostro protocollo e si sono complimentati per il nostro lavoro. E sono già numerose le università che ci hanno offerto un posto nei loro centri di ricerca. Spesso non sono riuscito a trattenere le lacrime. Al contrario nessun segnale è arrivato dal mio ministro alla salute o dall’Istituto Superiore di Sanità e questo, per un ricercatore che fa il medico ospedaliero come me e che si è speso in prima persona in questa pandemia, è fonte di grande dolore. La plasma terapia rappresenta una chance che stiamo diamo al nostro Paese, una strategia terapeutica per cambiare la sorte di questa pandemia e dei pazienti; poi, se la sperimentazione dimostrerà che mi sto sbagliando, sarò il primo a dire agli italiani, Scusate, ho preso una cantonata, ma non penso sarà così…”.

Ecco l’intervista completa al dr. Giuseppe De Donno durante Bruno Mattina, realizzata da Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro.

Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps.

Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

Dr. Fabrizio Miserocchi dello Ior, Istituto Oncologico Romagnolo

E’ sempre molto impegnativo prendersi cura dei pazienti oncologici, ma questa emergenza sanitaria lo ha reso ancora più complesso per chi come l’Istituto Oncologico Romagnolo a loro e alle loro famiglie si dedica ogni giorno. Tanto che alcuni servizi, per motivi di sicurezza sanitaria, sono stati sospesi. Ma molte attività hanno proseguito, anche grazie a nuove idee. Come tutte quelle che stanno convergendo sul sito insiemeachicura.it. La solidarietà non si può fermare. Così, per esempio, quest’anno le azalee traslocano dalle piazze delle città e dei paesi per riempire le piazze virtuali, e continuare a sostenere la ricerca scientifica contro il cancro. In occasione della Festa della mamma, le azalee dell’Istituto Oncologico Romagnolo hanno dovuto abbandonare i tradizionali banchetti, a causa dell’emergenza Coronavirus, ma si possono acquistare on line e vengono consegnate direttamente a domicilio. Un gesto per contribuire all’impegno quotidiano dello Ior, perché nessuno debba affrontare il tumore da solo. E’ questa la missione dell’Istituto che sta vicino al paziente, ai suoi familiari, sta accanto ai medici e ai ricercatori per rendere il tumore sempre più curabile. Sentiamo il dottor Fabrizio Miserocchi, direttore generale dello Ior, intervistato da Micaela Romagnoli

Sia e Dua Lipa insieme per un nuovo singolo: “Saved My Life”

In questo periodo molti artisti hanno deciso di sfruttare la quarantena per dedicarsi a nuovi progetti, raccogliere fondi e rimanere al fianco dei propri fan, come testimoniano le tante dirette Instagram degli ultimi mesi. Un modo per dar forza a tutti, anche tramite la comunità virtuale che in questo periodo è più viva che mai. In Italia e all’estero molti artisti si sono adoperati per raccogliere fondi e anche Sia e Dua Lipa non sono rimaste a guardare. Le due artiste si sono riunite per dar vita a un nuovo singolo, i cui proventi saranno destinati alla raccolta fondi per l’emergenza Covid-19. Il nuovo pezzo della cantautrice australiana, “Saved My Life”, è stato scritto insieme alla collega Dua Lipa e Greg Kurstin, che ne ha curato anche la produzione. Un brano che ha allietato i fan, raccogliendo fin da subito tantissime visualizzazioni.

I proventi di questa canzone saranno devoluti ad Americares e Core Response, organizzazioni in prima linea per sostenere la lotta contro il Coronavirus.

Enrico Nigiotti regala ai fan un inedito: “Terrazza Mascagni”

“Voglio regalarvi una canzone…

Senza incartarla ma farvela sentire pura e dritta così come è la natura con cui nascono le mie idee..
Un semplice provino registrato nel salotto di casa mia mentre canto con il microfono appiccicato alla bocca una nuova storia che mi appartiene.
Il pubblico è il marito dell’arte ed io in questa nostra bellissima storia d’amore voglio ringraziarvi con qualcosa che per me è speciale.
TERRAZZA MASCAGNI
❤️”

Enrico Nigiotti ha deciso di fare un bel regalo ai fan, a sorpresa e in contemporanea con l’inizio della Fase 2. Si tratta di “Terrazza Mascagni”, un demo registrato in casa durante la quarantena e di cui possiamo trovare il video sui canali social ufficiali dell’artista. Una canzone intima, che vuol far battere il cuore di chi l’ascolta, una canzone d’amore collegata a questo periodo difficile per tutti.
Ecco il testo:
“E sembra così facile dirti che lo so cosa stai vivendo
in questo stabile instabile qui giro giro tondo
e quanta vita che ti bucherai dentro la tua pelle
per capire quanto male fa e quanto male serve
perché ogni volta che poi proverai a toccar le stelle
sarà andare ancora un po’ più in là, un po’ più in là di niente
Le macchine fan luce alla città che dorme
di notte siamo tutti più leggeri
non credere alle cose senza andarci oltre
respira come fanno i viaggiatori
In un momento che tutto sembra sia libertà
e in quel momento quell’attimo che giro fa
e sembra così facile dirti che lo so come ti comprendo
ti senti debole e piccolo sì, un bimbo in mare aperto
e quanta vita che ti bucherai dentro la tua pelle
per capire quanto male fa e quanto male serve
Le macchine fan luce alla città che dorme
di notte siamo tutti più sinceri
non credere alle cose senza andarci oltre
respira come fanno i viaggiatori
In un momento che tutto sembra sia libertà
e in quel momento quell’attimo che giro fa
Dovrei dirmelo spesso
tatuarmelo addosso
siamo come le nuvole su mentre cercano posto
siamo tutti lo stesso
tra lo specchio e il nascosto
ci vestiamo di briciole in più per mangiarcele a letto”

Paul McCartney e Ringo Starr: all’asta un loro singolo inedito

Paul McCartney e Ringo Starr metteranno all’asta una canzone inedita. Il singolo, “Angel in disguise”, risale al 1992 ed era stato registrato per l’album di Ringo “Time takes time”, ma poi mai pubblicato. Ora, la cassetta su cui è presente la canzone sarà battuta all’asta, il 19 maggio, per raccogliere fondi a favore di NHS Charities Together Covid-19.

E’ una vecchia demo scritta dai due ex Beatles, in realtà non è l’unica versione della canzone, ne esistono due versioni: una demo approssimativa con la voce di McCartney e una versione “mista” più completa con altri musicisti, voci di accompagnamento e le esclusive tonalità di Starr.  La versione che andrà all’asta, che attualmente appartiene a Tony Prince, ex DJ di Radio Luxembourg, contiene anche un altro singolo, “Everyone Wins”, che potrebbe far salire di molto il valore della cassetta.

Il banditore di Omega Auctions che batterà all’asta la cassetta è davvero entusiasta: “È fantastico essere in grado di portare sul mercato una traccia mai ascoltata e inedita. Il titolo Angel in Disguise è una descrizione appropriata dei nostri principali operatori di prima linea, quindi si spera che la scoperta di questa gemma perduta possa incoraggiare Paul a considerare di rilasciarlo lui stesso dopo tutti questi anni”. Il 25% dei proventi ottenuti dalla vendita verrà devoluto all’iniziativa Covid-19 Urgent Appeal, dell’organizzazione NHS Charities Together.

Laura Pausini ospite ad Altisimo Live Music and Pop Culture Festival

Laura Pausini oggi sarà ospite dello show internazionale Altisimo Live Music and Pop Culture Festival, il più grande festival musicale in streaming a favore dei contadini americani durante la pandemia.

Dopo aver vinto ai Grammy e ai Latin Grammy (tra cui l’ultimo Award per l’album “Fatti sentire”) ha accettato entusiasta l’invito del Festival e, insieme a lei, tante star della musica e dello spettacolo come Andy Garcia, Rosanna Arquette, Marc Anthony, Anitta, Sofia Vergara, Maluma, Gloria&Emilio Estefan, Juanes, Luis Fonsi, Gente de Zona, J Balvin, Rosario Dawson, Alejandro Sanz e molti altri.

Lo show promosso da Eva Longoria ed Enrique Santos, sarà in diretta dalle 20 alle 23 ora italiana, con contributi video per raccogliere fondi per la The Farmworkers’ Pandemic Relief Fund, a favore dei 2.5 milioni di contadini che in America stanno sfamando la nazione intera durante l’emergenza sanitaria del COVID-19, lavorando in condizioni precarie.

I fan potranno vedere Laura esibirsi in uno speciale set realizzato con il supporto dei musicisti che la seguono da sempre, in una performance realizzata a distanza. Lo show (@AltisimoLive) sarà visibile in tutto il mondo in livestreaming su Facebook Live, YouTube, Twitter e Periscope.

Quando portare birra a domicilio… è un lavoro da cani!

Gustarsi una buona birra durante la pandemia, con i locali chiusi, è davvero un problema, soprattutto se non volete avere contatti con il fattorino, ma un’azienda americana ha risolto il problema!

Il birrificio artigianale Six Harbors Brewing Company, vicino a New York, ha due riders molto speciali: Buddy e Barley, i due golden retriever dei proprietari. Nonostante la quarantena, i cittadini non rinunciano alla birra e così i proprietari si fanno aiutare dai propri cani nelle consegne a domicilio, come riporta anche il Telegraph.

I due golden retriever, arrivati all’indirizzo della consegna, vengono vestiti di una speciale pettorina a cui vengono legate le birre da consegnare agli acquirenti. A quel punto, Buddy e Barley vanno incontro ai clienti sulla porta di casa e completano la consegna.

“Siamo riusciti a unire l’utile al dilettevole: grazie ai nostri cani manteniamo il distanziamento dai clienti, evitando rischi di contagio, ma regaliamo anche un sorriso a tante famiglie – spiegano i gestori della Six Harbors – A causa del coronavirus abbiamo dovuto cambiare il nostro modello di business: per sopravvivere, abbiamo potenziato le consegne a domicilio, offrendo anche premi e merchandising ai migliori clienti. Per adesso, abbiamo avuto risultati straordinari”. 

Vorreste anche voi dei fattorini così?

Ultimo: rimanda il tour al 2021 e lancia una polemica sulla situazione attuale

Ultimo avrebbe dovuto cominciare le prove per il tour negli stadi, ma purtroppo è stato costretto a dar notizia del rinvio dei concerti a data da destinarsi, ma quasi sicuramente si arriverà al 2021. Scelta che ha lasciato molta amarezza nell’artista, che pubblica una lunga riflessione su suoi canali social:
“Oggi avremmo dovuto iniziare le prove per i 15 stadi. Questa situazione ha spazzato via ogni nostra ambizione. Sono stato un anno a prepararmi fisicamente, mentalmente e vocalmente. Ora?
Ora si parla di distanziamento sociale e numeri contingentati. Argomenti così crudi.
Ricevo molti messaggi sul fatto che io non mi esponga sulla faccenda, in effetti avete ragione.
Io non so fare quello che vi supplica di indossare la mascherina o di stare attenti ai contatti fisici. Per quello ci sono già troppi a farlo in tv ed io non ho le carte in regola per poter risultare credibile dicendolo.
Il tour sarà rinviato, probabilmente al 2021, ma il motivo di un ritardo della comunicazione non dipende né da me, né dalla mia agenzia dei concerti. Dipende dal governo che forse non dà il giusto peso ed importanza alla musica e all’arte in generale.
Poi però ci chiedono di cantare su instagram o in qualche trasmissione per alleviare il dolore alla gente, ma noi siamo la gente, almeno io mi colloco tra voi, tra noi.
Non canterò in qualche diretta o in qualche trasmissione per dimostrare quanto sia bella la musica che unisce le anime nostre. No.
È una scelta menefreghista? No. Il contrario.
Io credo nel silenzio di chi sa aspettare.
Non ho bisogno di ricordarvi che esisto con qualche video o foto postata.
Io sono a casa mia e scrivo, perchè è quello che so fare… e scriverò finché le parole si faranno pescare dentro me.
L’unica cosa che mi sento di dirvi da ragazzo di 24 anni è quello di fare ciò che voi ritenete giusto. Non so quando supereremo questa fase.
So che questo è il momento per chiudersi un po’ dentro di noi e chiederci quelle cose che forse fanno male, ma ci faranno crescere… qualsiasi età abbiamo.
A 15 anni ho scritto in Giusy, che dal dolore si può ricominciare… e allora mi affido a lui e penso: RICOMINCEREMO”

Molti fan chiedono informazioni sui tour estivi, ma purtroppo sia gli artisti che gli organizzatori non sanno rispondere, tutti aspettano le scelte del Governo che, secondo l’artista romano, non da il giusto peso ed importanza alla musica e all’arte in generale. Ad oggi ancora non si sa nulla sui concerti e su come verranno gestiti gli spettacoli dal vivo.

Matteo Macchioni si schiera a favore dei lavoratori del mondo del teatro

Il tenore Matteo Macchioni, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale, lancia un appello sui suoi canali social, condividendo il testo della sua lettera “Lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini”.

Matteo Macchioni con questa lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Dario Franceschini, si unisce ai messaggi lanciati nelle ultime settimane da tanti suoi colleghi artisti e dagli operatori del mondo del teatro e dello spettacolo in Italia per avere risposte dal governo al fine di tutelare il settore della cultura e della musica.

«Gentile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Gentile Ministro Dario Franceschini, mi presento, il mio nome è Matteo Macchioni e sono un cantante d’opera italiano. Unisco le mie parole a quelle di tanti altri colleghi artisti per prospettarvi la grave situazione in cui versa un settore fondamentale e strategico come quello dei teatri italiani, dove si diffondono e producono musica, opera lirica, danza, prosa ed ogni altro tipo di manifestazione culturale. Pur lodando le iniziative messe in campo in queste settimane per ampliare l’offerta dello streaming e considerando tale risorsa digitale un valore aggiunto e perfettibile per il futuro, si ritiene quanto mai necessaria una riflessione sulla necessità di una ripresa della produzione culturale dal vivo. I lavoratori dello spettacolo, in particolar modo i liberi professionisti con partita iva, ma in generale tutti coloro che ricoprono una mansione attinente al mondo della produzione culturale, soffrono in questi mesi. Urgono risposte mirate ed idee. In generale si rileva quantomeno possibile far rispettare le distanze di sicurezza limitando la capienza di persone nelle sale di teatri ed auditorium. Questa è una misura concreta, fattibile e già sperimentata in Europa. Faccio l’esempio, vissuto personalmente in Danimarca, dove tale concetto è stato contemplato in una prima fase dell’emergenza al Royal Danish Theatre. In alcune rappresentazioni il pubblico presente in Teatro era sotto ad un determinato numero, ritenuto sufficiente a garantire standard di protezione adeguati. In aggiunta si potrebbero rendere obbligatorie mascherine e guanti per ciascun membro del pubblico, magari fornendo direttamente un kit personale sterile monouso all’ingresso. Sul fronte dei lavoratori, si potrebbero prevedere test sierologici e screening per tutti coloro che lavorano in Teatro. Una sorta di health care anti-Covid per il personale stabile e per gli artisti freelance che, di volta in volta, vengono ospitati. Già queste idee consentirebbero, una volta messe a punto, di poter riprendere a produrre nell’ottica temporale del prossimo autunno. Lasciare al proprio destino i lavoratori dello spettacolo sarebbe un peccato mortale e inciderebbe negativamente sulle future generazioni. Altro argomento che si pone all’attenzione dei nostri vertici istituzionali è la condizione arretrata vetusta e priva di welfare relativamente alle tipologie di contratti di scrittura artistica. Nel “nuovo” corso post-Covid, tali contratti potrebbero prevedere un compenso non più solo focalizzato sulla remunerazione della performance, ma suddiviso in un’equa remunerazione del periodo di prove, naturalmente un compenso per le prestazioni artistiche ed un giusto rimborso spese per il viaggio e per l’alloggio. L’applicazione di un minimo di stato sociale anche per i liberi professionisti dello spettacolo è importante, come lo è prevedere delle forme di tutela che, in casi di forza maggiore come ora, contemplino strumenti di sostegno al reddito certi e non affidati a decreti estemporanei. Sarebbe opportuno inoltre rivedere il sistema di previdenza sociale. L’ex Enpals è stato smantellato per essere accorpato all’Inps. Probabilmente tale operazione è stata un errore e si dovrebbe riflettere molto anche su questo. In conclusione e senza tanti giri di parole, è tempo di agire concretamente. Se lo sport può ripartire a porte chiuse, anche il mondo del teatro, con le dovute cautele, può e deve ripartire. Gli artisti dello spettacolo non vogliono certo morire di Covid. Non ci si accusi di essere imprudenti! No, non siamo imprudenti, ma abbiamo paura di essere lasciati soli, nonostante i proclami e abbiamo paura di subire la beffa della decimazione per mancanza di lavoro e prospettiva. L’Italia non perderà i teatri, ma rischia di perdere coloro che li rendono vivi, gli artisti.
Matteo Macchioni, Tenore.»

Ascolta le parole di Matteo Macchioni

Plasma terapia: intervista al dr. Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova

Nel sangue dei guariti c’è la chiave per curare i malati di coronavirus?

Nel sangue dei guariti secondo il dottor Giuseppe De Donno, primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ci potrebbe essere la chiave per curare i malati di coronavirus. La terapia col plasma, ricco degli anticorpi sviluppati da coloro che hanno vinto la loro personale battaglia contro il virus, starebbe infatti dando risultati incoraggianti al San Matteo di Pavia e al Carlo Poma di Mantova, dove è stata avviata una sperimentazione.
Oggi, 5 maggio, al microfono di Clarissa Martinelli e Antonio Valli di Radio Bruno, il dottor De Donno è stato lapidario: “ad oggi la plasma terapia è l’unica terapia specifica contro il coronavirus”.

In cosa consiste la terapia col plasma?
“I pazienti guariti da polmonite provocata dal coronavirus sono stati sottoposti a una donazione spontanea di 600 millilitri di plasma, la parte più liquida del nostro sangue, quella composta da acqua, proteine, nutrienti, ormoni, quindi senza elementi corpuscolati, ovvero globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il plasma in particolare è ricco degli anticorpi sviluppati nei confronti del coronavirus i quali vengono inoculati nei pazienti malati e affetti da gravi forme di insufficienza respiratoria”.

Quali risultati avete ottenuto sinora?
“Il nostro protocollo ha previsto l’arruolamento di 48 pazienti che non avessero alle spalle una storia di insufficienza respiratoria maggiore di 10 giorni e grave, ovvero con l’indicazione della ventilazione meccanica. A questi 48 vanno poi aggiunti quelli trattati al di fuori del protocollo e con l’autorizzazione del Comitato Etico. Dall’attivazione di questa sperimentazione non abbiamo registrato decessi e sappiamo che tra i pazienti covid con polmoniti gravi la mortalità è molto elevata”.

Attorno alla terapia col plasma si è sviluppata una forte diatriba, tra sostenitori e detrattori: avete registrato effetti collaterali sui pazienti trattati?
“Sulla plasma terapia sto leggendo corbellerie di ogni tipo. Noi non abbiamo registrato né effetti collaterali né reazioni avverse. Al contrario tutti gli indici di infiammazione si sono ridotti drasticamente e oggi tutti i 48 pazienti sono tornati a casa, insieme alle loro famiglie”.

Si parla di alti costi…
“Ogni sacca costa circa 82 euro, come gli integratori che acquistiamo per andare in palestra… se sono tanti per salvare una vita, allora non so davvero che dire”.

Qualcuno ha asserito che il plasma trasfuso potrebbe essere veicolo di malattie.
“Mettere in dubbio la rete trasfusionale italiana, una delle più sicure al mondo, è inaccettabile”.

State raccogliendo interesse da ogni parte del mondo perché in Italia vi sono così tante resistenze?
“Ci ha contattato un alto funzionario dell’Onu, il console del Messico, autorità statunitensi… tutti hanno manifestato interesse per il nostro protocollo e si sono complimentati per il nostro lavoro. E sono già numerose le università che ci hanno offerto un posto nei loro centri di ricerca. Spesso non sono riuscito a trattenere le lacrime. Al contrario nessun segnale è arrivato dal mio ministro alla salute o dall’Istituto Superiore di Sanità e questo, per un ricercatore che fa il medico ospedaliero come me e che si è speso in prima persona in questa pandemia, è fonte di grande dolore. La plasma terapia rappresenta una chance che stiamo diamo al nostro Paese, una strategia terapeutica per cambiare la sorte di questa pandemia e dei pazienti; poi, se la sperimentazione dimostrerà che mi sto sbagliando, sarò il primo a dire agli italiani, Scusate, ho preso una cantonata, ma non penso sarà così…”.

Ecco l’intervista completa al dr. Giuseppe De Donno durante Bruno Mattina, realizzata da Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

Inps: tentativo di truffa tramite phishing

L’Inps avvisa gli utenti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing finalizzata a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del Bonus 600 euro.

Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del Bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps.

Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili.

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