Coronavirus, la Regione Emilia Romagna è pronta: mercoledì arriveranno i primi 50mila test sierologici e giovedì si inizia con la prima batteria di prelievi. I controlli saranno effettuati su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socio-assistenziali dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, sintomatico e asintomatico. Già ordinati ulteriori 100mila test, a regime si arriverà a 200mila
Coronavirus, la RegioneEmilia Romagna è pronta a partire con lo screening di massa a tutto il personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Mercoledì arriveranno i primi 50mila test sierologici, e giovedì si inizia con la prima batteria di prelievi, che saranno effettuati al personale della sanità pubblica e privata convenzionata e a quello dei servizi socio-assistenziali dell’intero territorio regionale.Complessivamente, si parla di circa 100mila persone, di cui oltre 60mila solo nel sistema sanitario regionale pubblico.
E proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi; saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute. “La sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti deve avere la priorità su tutto. É imprescindibile che il personale in prima linea in questa emergenza – commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – lavori nella condizione di massima tutela per sé e per i pazienti, senza rischiare di essere una fonte di contagio, e questi test costituiscono uno strumento importante, validato dalla comunità scientifica, che abbiamo nella lotta contro il Coronavirus. Come annunciato alcuni giorni fa siamo pronti a partire con un piano con cui testeremo a tappeto tutto il personale sociosanitario della nostra regione, sintomatico e asintomatico, in tempi rapidi. E per garantire questi numeri, abbiamo già ordinato tutta la quantità di test necessari, e anche di più. Nei prossimi giorni definiremo i dettagli dell’operazione, ma già giovedì partiamo con le prime verifiche”.
I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di ottenere informazioni molto importanti, a maggior ragione se relative a personale del comparto sociosanitario: se il paziente è venuto in contatto con il virus, se è o è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Zucchero “Sugar” Fornaciari, tra gli artisti italiani più amati e apprezzati nel mondo, questa settimana entra per merito nel mondo disneyano, tra Paperi, Topi e giovanissimi lettori aspiranti giornalisti.
Il suo personaggio preferito? Zio Paperone, e lo si evince già dalla copertina di Topolino 3358 in edicola da domani, mercoledì 1° aprile: SugarDuck e il multimiliardario paperopolese sono complici in un simpatico scambio di ruoli e di… cappelli, in un duetto artistico scaturito dalla matita del disegnatore Alessandro Perina per i colori di Valeria Turati.
All’interno del settimanale edito da Panini Comics è presente anche un’appassionata intervista realizzata dal Toporeporter Filippo, a cui Zucchero ha raccontato aneddoti della sua infanzia a Roncocesi e curiosità sulla sua formazione musicale, senza esimersi da domande “toste” sulla felicità e i sogni, e con un pensiero speciale al bisogno di genuinità, per tornare a quello che è davvero “D.O.C.”, citando il titolo del suo ultimo album di inediti.
E proprio in questi giorni è in radio l’ultimo singolo estratto, “La canzone che se ne va”, di cui Zucchero racconta: «È un brano di speranza: la canzone, il canto, il cantare insieme è speranza. “Una luce fa luce laggiù, vedi? La canzone fa luce laggiù, vedi?” La canzone attraversa le case, il telefono, le paure, resiste oltre le distanze, che spero si riavvicineranno presto».
E tra una battuta e l’altra sono nati anche gli spunti per le sceneggiature di tre tavole a fumetti scritte da Francesca Agrati per i disegni di Alessandro Perina che vedono il cantante alle prese con la vita paperolese, tra la genuinità della campagna della fattoria di Nonna Papera e un’autobiografia sui generis scritta da Pico de Paperis.
Così commenta Alex Bertani, direttore editoriale di Topolino: «È un piacere e un onore ospitare Zucchero sulle nostre pagine, è un artista che stimo molto anche per aver esportato la musica italiana nel mondo come pochi altri, proprio come Topolino esporta il “Made in Italy” nei fumetti. E poi lui è di Roncocesi, io di Cavriago… siamo quasi compaesani!».
Tanti i marchi famosi italiani che stanno riconvertendo parte della produzione per fronteggiare l’emergenza sanitaria nel nostro paese, ora si aggiunge un altro nome famoso.
Amaro Ramazzotti ha deciso di convertire la produzione e dedicarsi all’igienizzante per le mani, che verrà donato alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Municipale di Cannelli (AT), dove si trovano gli stabilimenti.
Da poco gli stabilimenti in provincia di Asti hanno iniziato la nuova produzione e l’azienda ha ufficializzato il suo impegno con un post sui propri canali social: “In questi giorni ci siamo chiesti come dare una mano, ed ecco la nostra risposta: abbiamo imbottigliato dell’igienizzante mani nella nostra distilleria di Canelli e lo doneremo alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Municipale di Canelli. Con la speranza di tornare presto a dire #BellaLaVita. #ramazzotti #insiemeadistanza #iorestoacasa”
Col format #EppurMiMuovo in arrivo dieci pillole di 15 minuti ciascuna in onda tutti i giorni su Lepida Tv. Da mercoledì 1° aprile tecnici ed educatori Uisp proporranno esercizi motori. Disponibili anche racconti di giochi antichi, come costruirli e come reinventarli, oltre a intrattenimenti per bambini
Fare attività fisica e restare in forma ai tempi del Covid 19. Nasce così su iniziativa della Uisp Emilia-Romagna il format #EppurMiMuovo, in collaborazione con Lepida Tv e il patrocinio della Regione. Si tratta di una striscia di 10 pillole quotidiane della durata di 15 minuti che partiranno mercoledì 1° aprile.
Le trasmissioni andranno in onda tutti i giorni, dalle 10,45 alle 11 del mattino e in replica al pomeriggio dalle 14,15 alle 14,30, in diretta video sul canale 118 del digitale terrestre, sul canale 5118 di Sky o via web sul sito Lepida.tv e su YouTube di LepidaTV. I video saranno disponibili anche on demand sul sito di Lepida Tv e sui social di Uisp Emilia-Romagna, per poter così ripetere gli esercizi in qualunque altro momento della giornata.
Grazie a tecnici ed educatori Uisp saranno proposti esercizi motori da svolgersi in casa, anche con l’ausilio di strumenti facilmente reperibili nelle abitazioni. Ma verranno anche proposti racconti di giochi antichi, come costruirli e come reinventarli, oltre a intrattenimenti per bambini. Il tutto per incentivare l’utilizzo del tempo libero domestico nel rispetto della tutela della salute psicofisica, favorire il rispetto delle norme di distanziamento sociale e la salvaguardia della salute pubblica.
“La Uisp è fatta di attività e valori che cerchiamo di trasmettere attraverso le nostre iniziative. Ora che queste sono sospese – spiega Carlo Balestri, vicepresidente Uisp Emilia-Romagna – la nostra vocazione sociale ci spinge a promuovere con tutti i mezzi il benessere psico-fisico delle persone. Da qui l’idea di metterci al servizio della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Lepida Tv, canale ufficiale dell’istituzione, proponendo un format che possa entrare nelle case di tutte le persone della nostra regione, per rendere più tollerabile la situazione e regalare anche un po’ di leggerezza e benessere in questo momento di privazione che ci accomuna tutti”.
“Il coronavirus si è preso mio padre stamattina. Mi sono stati dati solo due minuti per salutarlo…”.
Con queste tristi parole la figlia Laura annuncia su Facebook la morte del papà Alan Merrill,il 69enne, vero nome Alan Preston Sachs, leader del gruppo musicale rock britannico Arrows e co-autore della hit del 1975 “I Love Rock’n’Roll”. La canzone divenne molto celebre e ne esistono diverse cover, quella famosissima di Joan Jett and The Blackhearts del 1982 e, tra le altre, anche quella di Britney Spears nel 2001.
Ecco le parole che Laura ha lasciato su Facebook per annunciare la morte del padre:
Per vincere contro il Coronavirus servirà ancora un po’ di tempo, tanto che il governo ha esteso le misure restrittive almeno fino a Pasqua, poi, se il numero dei malati continuerà a calare, si valuterà una riapertura graduale. Anche quando potremo di nuovo uscire, sarà necessario mantenere le distanze di sicurezza e l’utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici.
Come riporta il Corriere della Sera, il nuovo provvedimento entrerà in vigore sabato 4 aprile e durerà fino al 18 aprile. Gli esperti del comitato tecnico scientifico sono al lavoro, ma le indicazioni fondamentali sono già state date e dicono che fino al 12 aprile rimarrà tutto come adesso, come ha confermato il titolare della Salute Roberto Speranza.
Nei giorni successivi potrà essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali legate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali, come le industrie di meccanica legate all’agroalimentare o a quelle chimiche che saranno a norma delle misure di sicurezza per i dipendenti.
I tecnici ipotizzano anche la possibilità di usare i test sierologici per individuare chi ha avuto la malattia. Infatti, chi è stato contagiato, non rischia di infettarsi di nuovo almeno per un po’ di tempo e può tornare al lavoro, ma per ora si tratta di un’operazione complessa, che implica una validazione di ogni test.
Si stanno studiando rientri scaglionati a seconda delle tipologie degli esercizi commerciali, probabilmente verrà dato il via libera a chi non lavora a stretto contatto con i clienti, mentre palestre e centri estetici dovranno attendere di più.
Per i bar e ristoranti potrebbero essere reintrodotte le misure di sicurezza già in utilizzo prima della chiusura, mentre gli ultimi saranno i cinema e i teatri, che dovranno far rispettare le distanze di sicurezza agli avventori, come già imposto prima del blocco. Anche gli eventi sportivi e i concerti dovranno essere valutati attentamente, perché gli esperti restano preoccupati dai grandi assembramenti.
E’ stato confermato il rinvio in autunno del tour nei teatri di Marco Masini, quindi slittano i concerti inizialmente previsti per questa primavera.
Il tour, per festeggiare i 30 anni di carriera del cantautore fiorentino, partirà il 20 settembre, con l’appuntamento all’Arena di Verona insieme ad amici e colleghi, per poi proseguire nei principali teatri italiani ed europei.
Ecco le nuove date: 24 e 25 settembre Firenze (recupero del 15 e 16 maggio); 2 ottobre Torino (recupero del 9 maggio); 8 ottobre Zurigo (recupero del 15 aprile); 9 ottobre Liegi (recupero del 4 aprile); 10 ottobre Mons (recupero del 3 aprile); 13 ottobre Bologna (recupero del 30 aprile); 14 ottobre Venezia (recupero del 12 maggio); 18 ottobre Genova (recupero del 19 maggio); 27 ottobre Parma (recupero del 18 maggio); 28 ottobre Brescia (recupero del 25 aprile); 7 novembre Assisi (recupero del 29 aprile); 8 novembre Firenze (recupero del 24 maggio); 13 novembre Lecce (recupero del 22 maggio); 24 e 25 novembre Milano (recupero del 16 aprile e del 28 maggio).
Verranno comunicate entro il 15 aprile anche le date di recupero dei concerti a Orvieto (inizialmente previsto l’8 aprile), Ancona (concerto previsto il 18 aprile) e Roma (concerto previsto il 2 maggio).
Una scossa di terremoto è stata avvertita nel Bolognese durante la notte, verso le 3.19. L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 3.0 a una profondità di 9 chilometri con epicentro vicino ai comuni di Fonanelice, Borgo Tossignano e Casola Valsenio.
Non si registrano danni a cose o persone e dai post sui social pare che la scossa sia stata avvertita nell’imolese, anche ai piani bassi delle abitazioni.
Stare tutto il giorno in casa poi, con convivenze forzate, può mettere a dura prova i nostri nervi, generare stress e provocare una sorta di “fame d’aria”. Quali strategie e norme di comportamento occorre quindi adottare per gestire questo isolamento sociale imposto e non cedere all’ansia e alla paura? Come possiamo non cedere al panico? Cosa possiamo fare per proteggere i più piccoli, salvaguardandone la serenità? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Sandra Frigerio.
La situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo coinvolge tutti. E’ dunque normale sentirsi preoccupati, impotenti, spaventati o confusi. Il cambiamento delle abitudini di vita, scolastiche, lavorative e sociali, influisce sulla vita di adulti, bambini e anziani determinando numerose difficoltà. Stare tutto il giorno in casa poi, con convivenze forzate, può mettere a dura prova i nostri nervi, generare stress e provocare una sorta di “fame d’aria”. Quali strategie e buone norme di comportamento occorre quindi adottare per gestire questo isolamento sociale imposto e non cedere all’ansia e alla paura? Come possiamo non cedere al panico? Cosa possiamo fare per proteggere i più piccoli, salvaguardandone la serenità? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Sandra Frigerio.
Nell’attuale difficile momento, le persone sono messe a dura prova e molti accusano sintomi d’ansia o attacchi di panico. Quali strategie e buone norme di comportamento si possono adottare per affievolire la paura?
“La paura è un’emozione innata che abbiamo sin dalla nascita perché utile alla sopravvivenza: ci attiva per difenderci dai pericoli che ci circondano. Poi si attivano alcuni meccanismi cognitivi nel momento in cui si valutano le situazioni e si prendono decisioni, che però possono determinare l’ampliamento della nostra paura: se si percepiscono, ad esempio, i rischi come incontrollabili, sconosciuti e rari la paura rischia di trasformarsi in panico. In questo caso è importante concentrarsi sul presente, respirare lentamente e profondamente per evitare azioni impulsive e riflettere sugli strumenti che possediamo per proteggere noi stessi. L’ansia invece si presenta come uno stato di allerta, come se stesse per accadere qualcosa di terribile e indefinibile. Chi presenta sintomi d’ansia cerca risposte fuori da sé con risultati poco rassicuranti. In questa condizione è consigliabile proteggersi da notizie allarmistiche che non fanno altro che alimentare pensieri negativi e distruttivi. Bisogna parlare con persone di fiducia ed eventualmente non provare vergogna e rivolgersi a psicologi che possano dare sollievo e aiuto in momento così delicato. Molti psicologi colleghi, come me, si rendono disponibili tramite consulenze a distanza (telefoniche o videochiamate) per dare supposto psicologico a chi ne avesse bisogno”.
Siamo bombardati da ininterrotte informazioni sui numeri dei contagiati e sulle regole da seguire per limitare i pericoli di contrarre il virus. Questa sovraesposizione di informazioni incide sull’ansia?
“Il Coronavirus non è un fenomeno che ci riguarda individualmente. Se il panico diventa collettivo molti individui provano ansia e desiderano agire pur di far calare l’ansia, e questo può generare stress e comportamenti irrazionali e poco produttivi. Farsi prendere dal contagio collettivo del panico porta a ignorare i dati oggettivi e la capacità di giudizio può affievolirsi. Un esempio di decisione avventata e irrazionale è stato prendere d’assalto i supermercati nel momento in cui si è diffusa la notizia delle restrizioni delle zone rosse. Si è preoccupati della propria vulnerabilità e di quella dei propri affetti e inconsapevolmente si tenta di renderli invulnerabili. Ma la ricerca ossessiva dell’invulnerabilità è controproducente perché può rendere oltremisura ansiosi, incapaci di affrontare il futuro perché troppo arroccati su se stessi. I media e i social network producono una sovraesposizione di informazioni che possono produrre effetti distorsivi perché focalizzate su notizie in rapida e allarmante sequenza sui singoli casi e sui dati complessivi e oggettivi del fenomeno. E’ importante tener conto di questo effetto e non passare il tempo a inseguire le notizie sul Coronavirus. L’esposizione continua a questo sovraffollamento di informazioni via web, radio e TV fa rimanere in stato incessantemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Per questo motivo è preferibile scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi, da fonti ufficiali come il Ministero della Salute www.salute.gov.it/nuovocoronavirus” e l’Istituto Superiore di Sanità www.epicentro.iss.it/coronavirus”.
Sandra Frigerio
Reclusi in casa molte abitudini saltano come si può tenere occupata la mente e gestire lo stress?
“Questa emergenza ci vede in una gestione del tempo totalmente nuova e senza regole. Eravamo abituati a correre in tutti i settori, a scapito del nostro tempo di mantenimento (sonno e alimentazione) e delle relazioni sociali coi propri affetti. Il Coronavirus ha prepotentemente sconvolto i nostri ritmi e trovarne di nuovi è necessario per il nostro benessere psicologico e fisico. E’ consigliabile, quindi, creare nuove routine, che diano cadenza alle nostre giornate e relazioni. Ogni essere umano per restare in salute e non sviluppare sensazioni di ansia, che indeboliscono il nostro sistema immunitario, ha bisogno di sentirsi in uno stato di sicurezza, altrimenti mette in atto meccanismi di attacco, fuga o impotenza che probabilmente molti già avranno vissuto in questi giorni. Per salvaguardarci, abbiamo bisogno di sentire che gli altri sono nella nostra stessa condizione. Per farlo possiamo usare la messaggistica, email, telefonate, ma la videochiamata ci permette di ritrovare e scambiare sguardi, sorrisi o anche pianti. In un momento di fragilità non dobbiamo sentirci soli e possiamo mantenere e ricercare le relazioni sane, quelle che ci fanno stare bene. In questo momento storico e sociale il punto focale sono le Relazioni. Fare attività fisica è un altro punto fondamentale per stare bene psicologicamente e ha una potente funzione antidepressiva. Si possono provare attività di meditazione, pilates, yoga, seguire lezioni con tutorial online, eventualmente videochiamando amici per condividere in gruppo la lezione. Anche in questo caso è consigliato fare le attività in giorni fissi, come eventualmente si faceva prima di questa emergenza. Ovviamente per il bene collettivo e un senso civico queste attività si devono svolgere in casa, eventualmente davanti alla finestra, in balcone o nel proprio cortile privato. Anche se le nostre abitudini e impegni sono cambiati è consigliabile non trasformare il tempo dell’isolamento in un tempo disordinato: lavarsi e vestirsi (non indossando il pigiama durante la giornata), rispettare gli orari dei pasti, privilegiare un’alimentazione sana e corretta, scandire appuntamenti o piccole attività che sostituiscano il tempo lavoro, se questo si è dovuto arrestare. La difficoltà più grande è autogestire il proprio tempo stando dentro casa, rispetto alla vita di prima in cui il tempo era dettato dall’esterno”.
Anche la routine di bambini e ragazzi è stata stravolta: è giusto spiegare ai più piccoli cosa sta accadendo? Se sì, come?
“I bambini possono reagire allo stress in modi diversi (arrabbiandosi, agitandosi, bagnando il letto, facendo capricci col cibo…). Occorre rispondere alle loro reazioni ascoltando le loro preoccupazioni e prestando loro attenzione. Bisogna dedicare un tempo consapevole, usare gentilezza e rassicurazioni, giocare con loro e rilassarli. Seguire la routine dei compiti, dell’igiene personale e delle autonomie, così come avveniva negli ambienti educativi, alternando momenti di gioco e rilassamento. I bambini si fidano di noi e si affidano a noi. Se gli adulti sono disorientati, ansiosi, agitati, i bambini replicheranno le stesse emotività e disorientamenti. E’ consigliabile fornire spiegazioni su ciò che è accaduto e cosa è in corsa, dando informazioni chiare e vere su come ridurre il rischio del contagio con parole adeguate alla fascia di età. E’ utile dare degli orari in cui i bambini possono usare tablet e computer (per trovare idee e attività creative, ascolto di audiolibri) e poi cercare di condividere il tempo insieme, anche in attività pratiche come sistemare casa, cucinare, riordinare i giochi, raccontare fiabe e dedicare un tempo di ascolto attivo e consapevole”.
Quali accorgimenti si possono adottare per sostenere i più giovani in questo momento? Cosa possono fare le famiglie?
“Per gli adolescenti accettare l’isolamento forzato è particolarmente difficile perché hanno bisogno dei contatti con i loro amici e sono in una fase di ribellione e criticità verso i genitori. I genitori devono avere la capacità di non spazientirsi e di essere consapevoli che per questi giovani è normale arrabbiarsi se non possono uscire. Gli adolescenti vivono una fase di crescita in cui il gruppo amicale è il punto di riferimento, nel quale ricercare modelli e condivisione, e l’idea non poterlo vivere appieno può creare rabbia e frustrazione. In più gli adolescenti tendono a non preoccuparsi di un pericolo immateriale ma percepiscono maggiormente quelli concreti.
Anche per loro, quindi, è bene mantenere le routine scolastiche attraverso gli strumenti che tutte le scuole hanno attivato e le relazioni amicali con gli amici tramite le tecnologie e videochiamate. Da questo punto di vista gli adolescenti possono dimostrare le loro competenze di nativi digitali e rendersi d’aiuto eventualmente con genitori o nonni meno esperti. Anche loro hanno bisogno di ricevere un tempo di ascolto e condivisione familiare, in cui poter scambiare pensieri ed emotività”.
Questo stravolgimento delle nostre attività quotidiane determina indubbiamente una necessità di adattamento alla nuova situazione che può comportare difficoltà e disagi ma per certi versi rappresenta un’opportunità.
“Il cambiamento in molte occasioni viene vissuto dalle persone in modo negativo, addirittura con reazioni di shock o rifiuto. In realtà ogni cambiamento determina nuove forme di adattamento e apprendimento. Di sicuro non avremmo voluto sperimentare su noi stessi il potere del cambiamento con questa modalità, ma da questa esperienza dobbiamo cercare di tirar fuori le risorse che possediamo e che possono permettere di crescere positivamente, seppur attraversando frustrazione, paura, rabbia, tristezza. Per superare la confusione dei nostri pensieri possiamo scrivere, fare una lista delle cose che avremmo voluto e dovuto fare, leggere libri che diano anche il tempo della distrazione, riprendere uno strumento musicale che avevamo messo da parte, migliorare le nostre relazioni anche a distanza. Internet ci offre tantissimi spunti, ma la cosa migliore è partire dalle cose che ci fanno stare bene, che ci permettano di partire dalle nostre emozioni, bisogni, esperienze, ricordi. In questo modo riusciremo a mantenere allenata la nostra mente, ad esplorarci interiormente e a imparare cose nuove”.
Coronavirus, la Regione Emilia Romagna è pronta: mercoledì arriveranno i primi 50mila test sierologici e giovedì si inizia con la prima batteria di prelievi. I controlli saranno effettuati su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socio-assistenziali dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, sintomatico e asintomatico. Già ordinati ulteriori 100mila test, a regime si arriverà a 200mila
Coronavirus, la RegioneEmilia Romagna è pronta a partire con lo screening di massa a tutto il personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Mercoledì arriveranno i primi 50mila test sierologici, e giovedì si inizia con la prima batteria di prelievi, che saranno effettuati al personale della sanità pubblica e privata convenzionata e a quello dei servizi socio-assistenziali dell’intero territorio regionale.Complessivamente, si parla di circa 100mila persone, di cui oltre 60mila solo nel sistema sanitario regionale pubblico.
E proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi; saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute. “La sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti deve avere la priorità su tutto. É imprescindibile che il personale in prima linea in questa emergenza – commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – lavori nella condizione di massima tutela per sé e per i pazienti, senza rischiare di essere una fonte di contagio, e questi test costituiscono uno strumento importante, validato dalla comunità scientifica, che abbiamo nella lotta contro il Coronavirus. Come annunciato alcuni giorni fa siamo pronti a partire con un piano con cui testeremo a tappeto tutto il personale sociosanitario della nostra regione, sintomatico e asintomatico, in tempi rapidi. E per garantire questi numeri, abbiamo già ordinato tutta la quantità di test necessari, e anche di più. Nei prossimi giorni definiremo i dettagli dell’operazione, ma già giovedì partiamo con le prime verifiche”.
I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di ottenere informazioni molto importanti, a maggior ragione se relative a personale del comparto sociosanitario: se il paziente è venuto in contatto con il virus, se è o è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Zucchero “Sugar” Fornaciari, tra gli artisti italiani più amati e apprezzati nel mondo, questa settimana entra per merito nel mondo disneyano, tra Paperi, Topi e giovanissimi lettori aspiranti giornalisti.
Il suo personaggio preferito? Zio Paperone, e lo si evince già dalla copertina di Topolino 3358 in edicola da domani, mercoledì 1° aprile: SugarDuck e il multimiliardario paperopolese sono complici in un simpatico scambio di ruoli e di… cappelli, in un duetto artistico scaturito dalla matita del disegnatore Alessandro Perina per i colori di Valeria Turati.
All’interno del settimanale edito da Panini Comics è presente anche un’appassionata intervista realizzata dal Toporeporter Filippo, a cui Zucchero ha raccontato aneddoti della sua infanzia a Roncocesi e curiosità sulla sua formazione musicale, senza esimersi da domande “toste” sulla felicità e i sogni, e con un pensiero speciale al bisogno di genuinità, per tornare a quello che è davvero “D.O.C.”, citando il titolo del suo ultimo album di inediti.
E proprio in questi giorni è in radio l’ultimo singolo estratto, “La canzone che se ne va”, di cui Zucchero racconta: «È un brano di speranza: la canzone, il canto, il cantare insieme è speranza. “Una luce fa luce laggiù, vedi? La canzone fa luce laggiù, vedi?” La canzone attraversa le case, il telefono, le paure, resiste oltre le distanze, che spero si riavvicineranno presto».
E tra una battuta e l’altra sono nati anche gli spunti per le sceneggiature di tre tavole a fumetti scritte da Francesca Agrati per i disegni di Alessandro Perina che vedono il cantante alle prese con la vita paperolese, tra la genuinità della campagna della fattoria di Nonna Papera e un’autobiografia sui generis scritta da Pico de Paperis.
Così commenta Alex Bertani, direttore editoriale di Topolino: «È un piacere e un onore ospitare Zucchero sulle nostre pagine, è un artista che stimo molto anche per aver esportato la musica italiana nel mondo come pochi altri, proprio come Topolino esporta il “Made in Italy” nei fumetti. E poi lui è di Roncocesi, io di Cavriago… siamo quasi compaesani!».
Tanti i marchi famosi italiani che stanno riconvertendo parte della produzione per fronteggiare l’emergenza sanitaria nel nostro paese, ora si aggiunge un altro nome famoso.
Amaro Ramazzotti ha deciso di convertire la produzione e dedicarsi all’igienizzante per le mani, che verrà donato alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Municipale di Cannelli (AT), dove si trovano gli stabilimenti.
Da poco gli stabilimenti in provincia di Asti hanno iniziato la nuova produzione e l’azienda ha ufficializzato il suo impegno con un post sui propri canali social: “In questi giorni ci siamo chiesti come dare una mano, ed ecco la nostra risposta: abbiamo imbottigliato dell’igienizzante mani nella nostra distilleria di Canelli e lo doneremo alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Municipale di Canelli. Con la speranza di tornare presto a dire #BellaLaVita. #ramazzotti #insiemeadistanza #iorestoacasa”
Col format #EppurMiMuovo in arrivo dieci pillole di 15 minuti ciascuna in onda tutti i giorni su Lepida Tv. Da mercoledì 1° aprile tecnici ed educatori Uisp proporranno esercizi motori. Disponibili anche racconti di giochi antichi, come costruirli e come reinventarli, oltre a intrattenimenti per bambini
Fare attività fisica e restare in forma ai tempi del Covid 19. Nasce così su iniziativa della Uisp Emilia-Romagna il format #EppurMiMuovo, in collaborazione con Lepida Tv e il patrocinio della Regione. Si tratta di una striscia di 10 pillole quotidiane della durata di 15 minuti che partiranno mercoledì 1° aprile.
Le trasmissioni andranno in onda tutti i giorni, dalle 10,45 alle 11 del mattino e in replica al pomeriggio dalle 14,15 alle 14,30, in diretta video sul canale 118 del digitale terrestre, sul canale 5118 di Sky o via web sul sito Lepida.tv e su YouTube di LepidaTV. I video saranno disponibili anche on demand sul sito di Lepida Tv e sui social di Uisp Emilia-Romagna, per poter così ripetere gli esercizi in qualunque altro momento della giornata.
Grazie a tecnici ed educatori Uisp saranno proposti esercizi motori da svolgersi in casa, anche con l’ausilio di strumenti facilmente reperibili nelle abitazioni. Ma verranno anche proposti racconti di giochi antichi, come costruirli e come reinventarli, oltre a intrattenimenti per bambini. Il tutto per incentivare l’utilizzo del tempo libero domestico nel rispetto della tutela della salute psicofisica, favorire il rispetto delle norme di distanziamento sociale e la salvaguardia della salute pubblica.
“La Uisp è fatta di attività e valori che cerchiamo di trasmettere attraverso le nostre iniziative. Ora che queste sono sospese – spiega Carlo Balestri, vicepresidente Uisp Emilia-Romagna – la nostra vocazione sociale ci spinge a promuovere con tutti i mezzi il benessere psico-fisico delle persone. Da qui l’idea di metterci al servizio della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Lepida Tv, canale ufficiale dell’istituzione, proponendo un format che possa entrare nelle case di tutte le persone della nostra regione, per rendere più tollerabile la situazione e regalare anche un po’ di leggerezza e benessere in questo momento di privazione che ci accomuna tutti”.
“Il coronavirus si è preso mio padre stamattina. Mi sono stati dati solo due minuti per salutarlo…”.
Con queste tristi parole la figlia Laura annuncia su Facebook la morte del papà Alan Merrill,il 69enne, vero nome Alan Preston Sachs, leader del gruppo musicale rock britannico Arrows e co-autore della hit del 1975 “I Love Rock’n’Roll”. La canzone divenne molto celebre e ne esistono diverse cover, quella famosissima di Joan Jett and The Blackhearts del 1982 e, tra le altre, anche quella di Britney Spears nel 2001.
Ecco le parole che Laura ha lasciato su Facebook per annunciare la morte del padre:
Per vincere contro il Coronavirus servirà ancora un po’ di tempo, tanto che il governo ha esteso le misure restrittive almeno fino a Pasqua, poi, se il numero dei malati continuerà a calare, si valuterà una riapertura graduale. Anche quando potremo di nuovo uscire, sarà necessario mantenere le distanze di sicurezza e l’utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici.
Come riporta il Corriere della Sera, il nuovo provvedimento entrerà in vigore sabato 4 aprile e durerà fino al 18 aprile. Gli esperti del comitato tecnico scientifico sono al lavoro, ma le indicazioni fondamentali sono già state date e dicono che fino al 12 aprile rimarrà tutto come adesso, come ha confermato il titolare della Salute Roberto Speranza.
Nei giorni successivi potrà essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali legate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali, come le industrie di meccanica legate all’agroalimentare o a quelle chimiche che saranno a norma delle misure di sicurezza per i dipendenti.
I tecnici ipotizzano anche la possibilità di usare i test sierologici per individuare chi ha avuto la malattia. Infatti, chi è stato contagiato, non rischia di infettarsi di nuovo almeno per un po’ di tempo e può tornare al lavoro, ma per ora si tratta di un’operazione complessa, che implica una validazione di ogni test.
Si stanno studiando rientri scaglionati a seconda delle tipologie degli esercizi commerciali, probabilmente verrà dato il via libera a chi non lavora a stretto contatto con i clienti, mentre palestre e centri estetici dovranno attendere di più.
Per i bar e ristoranti potrebbero essere reintrodotte le misure di sicurezza già in utilizzo prima della chiusura, mentre gli ultimi saranno i cinema e i teatri, che dovranno far rispettare le distanze di sicurezza agli avventori, come già imposto prima del blocco. Anche gli eventi sportivi e i concerti dovranno essere valutati attentamente, perché gli esperti restano preoccupati dai grandi assembramenti.
E’ stato confermato il rinvio in autunno del tour nei teatri di Marco Masini, quindi slittano i concerti inizialmente previsti per questa primavera.
Il tour, per festeggiare i 30 anni di carriera del cantautore fiorentino, partirà il 20 settembre, con l’appuntamento all’Arena di Verona insieme ad amici e colleghi, per poi proseguire nei principali teatri italiani ed europei.
Ecco le nuove date: 24 e 25 settembre Firenze (recupero del 15 e 16 maggio); 2 ottobre Torino (recupero del 9 maggio); 8 ottobre Zurigo (recupero del 15 aprile); 9 ottobre Liegi (recupero del 4 aprile); 10 ottobre Mons (recupero del 3 aprile); 13 ottobre Bologna (recupero del 30 aprile); 14 ottobre Venezia (recupero del 12 maggio); 18 ottobre Genova (recupero del 19 maggio); 27 ottobre Parma (recupero del 18 maggio); 28 ottobre Brescia (recupero del 25 aprile); 7 novembre Assisi (recupero del 29 aprile); 8 novembre Firenze (recupero del 24 maggio); 13 novembre Lecce (recupero del 22 maggio); 24 e 25 novembre Milano (recupero del 16 aprile e del 28 maggio).
Verranno comunicate entro il 15 aprile anche le date di recupero dei concerti a Orvieto (inizialmente previsto l’8 aprile), Ancona (concerto previsto il 18 aprile) e Roma (concerto previsto il 2 maggio).
Una scossa di terremoto è stata avvertita nel Bolognese durante la notte, verso le 3.19. L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 3.0 a una profondità di 9 chilometri con epicentro vicino ai comuni di Fonanelice, Borgo Tossignano e Casola Valsenio.
Non si registrano danni a cose o persone e dai post sui social pare che la scossa sia stata avvertita nell’imolese, anche ai piani bassi delle abitazioni.
Stare tutto il giorno in casa poi, con convivenze forzate, può mettere a dura prova i nostri nervi, generare stress e provocare una sorta di “fame d’aria”. Quali strategie e norme di comportamento occorre quindi adottare per gestire questo isolamento sociale imposto e non cedere all’ansia e alla paura? Come possiamo non cedere al panico? Cosa possiamo fare per proteggere i più piccoli, salvaguardandone la serenità? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Sandra Frigerio.
La situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo coinvolge tutti. E’ dunque normale sentirsi preoccupati, impotenti, spaventati o confusi. Il cambiamento delle abitudini di vita, scolastiche, lavorative e sociali, influisce sulla vita di adulti, bambini e anziani determinando numerose difficoltà. Stare tutto il giorno in casa poi, con convivenze forzate, può mettere a dura prova i nostri nervi, generare stress e provocare una sorta di “fame d’aria”. Quali strategie e buone norme di comportamento occorre quindi adottare per gestire questo isolamento sociale imposto e non cedere all’ansia e alla paura? Come possiamo non cedere al panico? Cosa possiamo fare per proteggere i più piccoli, salvaguardandone la serenità? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Sandra Frigerio.
Nell’attuale difficile momento, le persone sono messe a dura prova e molti accusano sintomi d’ansia o attacchi di panico. Quali strategie e buone norme di comportamento si possono adottare per affievolire la paura?
“La paura è un’emozione innata che abbiamo sin dalla nascita perché utile alla sopravvivenza: ci attiva per difenderci dai pericoli che ci circondano. Poi si attivano alcuni meccanismi cognitivi nel momento in cui si valutano le situazioni e si prendono decisioni, che però possono determinare l’ampliamento della nostra paura: se si percepiscono, ad esempio, i rischi come incontrollabili, sconosciuti e rari la paura rischia di trasformarsi in panico. In questo caso è importante concentrarsi sul presente, respirare lentamente e profondamente per evitare azioni impulsive e riflettere sugli strumenti che possediamo per proteggere noi stessi. L’ansia invece si presenta come uno stato di allerta, come se stesse per accadere qualcosa di terribile e indefinibile. Chi presenta sintomi d’ansia cerca risposte fuori da sé con risultati poco rassicuranti. In questa condizione è consigliabile proteggersi da notizie allarmistiche che non fanno altro che alimentare pensieri negativi e distruttivi. Bisogna parlare con persone di fiducia ed eventualmente non provare vergogna e rivolgersi a psicologi che possano dare sollievo e aiuto in momento così delicato. Molti psicologi colleghi, come me, si rendono disponibili tramite consulenze a distanza (telefoniche o videochiamate) per dare supposto psicologico a chi ne avesse bisogno”.
Siamo bombardati da ininterrotte informazioni sui numeri dei contagiati e sulle regole da seguire per limitare i pericoli di contrarre il virus. Questa sovraesposizione di informazioni incide sull’ansia?
“Il Coronavirus non è un fenomeno che ci riguarda individualmente. Se il panico diventa collettivo molti individui provano ansia e desiderano agire pur di far calare l’ansia, e questo può generare stress e comportamenti irrazionali e poco produttivi. Farsi prendere dal contagio collettivo del panico porta a ignorare i dati oggettivi e la capacità di giudizio può affievolirsi. Un esempio di decisione avventata e irrazionale è stato prendere d’assalto i supermercati nel momento in cui si è diffusa la notizia delle restrizioni delle zone rosse. Si è preoccupati della propria vulnerabilità e di quella dei propri affetti e inconsapevolmente si tenta di renderli invulnerabili. Ma la ricerca ossessiva dell’invulnerabilità è controproducente perché può rendere oltremisura ansiosi, incapaci di affrontare il futuro perché troppo arroccati su se stessi. I media e i social network producono una sovraesposizione di informazioni che possono produrre effetti distorsivi perché focalizzate su notizie in rapida e allarmante sequenza sui singoli casi e sui dati complessivi e oggettivi del fenomeno. E’ importante tener conto di questo effetto e non passare il tempo a inseguire le notizie sul Coronavirus. L’esposizione continua a questo sovraffollamento di informazioni via web, radio e TV fa rimanere in stato incessantemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Per questo motivo è preferibile scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi, da fonti ufficiali come il Ministero della Salute www.salute.gov.it/nuovocoronavirus” e l’Istituto Superiore di Sanità www.epicentro.iss.it/coronavirus”.
Sandra Frigerio
Reclusi in casa molte abitudini saltano come si può tenere occupata la mente e gestire lo stress?
“Questa emergenza ci vede in una gestione del tempo totalmente nuova e senza regole. Eravamo abituati a correre in tutti i settori, a scapito del nostro tempo di mantenimento (sonno e alimentazione) e delle relazioni sociali coi propri affetti. Il Coronavirus ha prepotentemente sconvolto i nostri ritmi e trovarne di nuovi è necessario per il nostro benessere psicologico e fisico. E’ consigliabile, quindi, creare nuove routine, che diano cadenza alle nostre giornate e relazioni. Ogni essere umano per restare in salute e non sviluppare sensazioni di ansia, che indeboliscono il nostro sistema immunitario, ha bisogno di sentirsi in uno stato di sicurezza, altrimenti mette in atto meccanismi di attacco, fuga o impotenza che probabilmente molti già avranno vissuto in questi giorni. Per salvaguardarci, abbiamo bisogno di sentire che gli altri sono nella nostra stessa condizione. Per farlo possiamo usare la messaggistica, email, telefonate, ma la videochiamata ci permette di ritrovare e scambiare sguardi, sorrisi o anche pianti. In un momento di fragilità non dobbiamo sentirci soli e possiamo mantenere e ricercare le relazioni sane, quelle che ci fanno stare bene. In questo momento storico e sociale il punto focale sono le Relazioni. Fare attività fisica è un altro punto fondamentale per stare bene psicologicamente e ha una potente funzione antidepressiva. Si possono provare attività di meditazione, pilates, yoga, seguire lezioni con tutorial online, eventualmente videochiamando amici per condividere in gruppo la lezione. Anche in questo caso è consigliato fare le attività in giorni fissi, come eventualmente si faceva prima di questa emergenza. Ovviamente per il bene collettivo e un senso civico queste attività si devono svolgere in casa, eventualmente davanti alla finestra, in balcone o nel proprio cortile privato. Anche se le nostre abitudini e impegni sono cambiati è consigliabile non trasformare il tempo dell’isolamento in un tempo disordinato: lavarsi e vestirsi (non indossando il pigiama durante la giornata), rispettare gli orari dei pasti, privilegiare un’alimentazione sana e corretta, scandire appuntamenti o piccole attività che sostituiscano il tempo lavoro, se questo si è dovuto arrestare. La difficoltà più grande è autogestire il proprio tempo stando dentro casa, rispetto alla vita di prima in cui il tempo era dettato dall’esterno”.
Anche la routine di bambini e ragazzi è stata stravolta: è giusto spiegare ai più piccoli cosa sta accadendo? Se sì, come?
“I bambini possono reagire allo stress in modi diversi (arrabbiandosi, agitandosi, bagnando il letto, facendo capricci col cibo…). Occorre rispondere alle loro reazioni ascoltando le loro preoccupazioni e prestando loro attenzione. Bisogna dedicare un tempo consapevole, usare gentilezza e rassicurazioni, giocare con loro e rilassarli. Seguire la routine dei compiti, dell’igiene personale e delle autonomie, così come avveniva negli ambienti educativi, alternando momenti di gioco e rilassamento. I bambini si fidano di noi e si affidano a noi. Se gli adulti sono disorientati, ansiosi, agitati, i bambini replicheranno le stesse emotività e disorientamenti. E’ consigliabile fornire spiegazioni su ciò che è accaduto e cosa è in corsa, dando informazioni chiare e vere su come ridurre il rischio del contagio con parole adeguate alla fascia di età. E’ utile dare degli orari in cui i bambini possono usare tablet e computer (per trovare idee e attività creative, ascolto di audiolibri) e poi cercare di condividere il tempo insieme, anche in attività pratiche come sistemare casa, cucinare, riordinare i giochi, raccontare fiabe e dedicare un tempo di ascolto attivo e consapevole”.
Quali accorgimenti si possono adottare per sostenere i più giovani in questo momento? Cosa possono fare le famiglie?
“Per gli adolescenti accettare l’isolamento forzato è particolarmente difficile perché hanno bisogno dei contatti con i loro amici e sono in una fase di ribellione e criticità verso i genitori. I genitori devono avere la capacità di non spazientirsi e di essere consapevoli che per questi giovani è normale arrabbiarsi se non possono uscire. Gli adolescenti vivono una fase di crescita in cui il gruppo amicale è il punto di riferimento, nel quale ricercare modelli e condivisione, e l’idea non poterlo vivere appieno può creare rabbia e frustrazione. In più gli adolescenti tendono a non preoccuparsi di un pericolo immateriale ma percepiscono maggiormente quelli concreti.
Anche per loro, quindi, è bene mantenere le routine scolastiche attraverso gli strumenti che tutte le scuole hanno attivato e le relazioni amicali con gli amici tramite le tecnologie e videochiamate. Da questo punto di vista gli adolescenti possono dimostrare le loro competenze di nativi digitali e rendersi d’aiuto eventualmente con genitori o nonni meno esperti. Anche loro hanno bisogno di ricevere un tempo di ascolto e condivisione familiare, in cui poter scambiare pensieri ed emotività”.
Questo stravolgimento delle nostre attività quotidiane determina indubbiamente una necessità di adattamento alla nuova situazione che può comportare difficoltà e disagi ma per certi versi rappresenta un’opportunità.
“Il cambiamento in molte occasioni viene vissuto dalle persone in modo negativo, addirittura con reazioni di shock o rifiuto. In realtà ogni cambiamento determina nuove forme di adattamento e apprendimento. Di sicuro non avremmo voluto sperimentare su noi stessi il potere del cambiamento con questa modalità, ma da questa esperienza dobbiamo cercare di tirar fuori le risorse che possediamo e che possono permettere di crescere positivamente, seppur attraversando frustrazione, paura, rabbia, tristezza. Per superare la confusione dei nostri pensieri possiamo scrivere, fare una lista delle cose che avremmo voluto e dovuto fare, leggere libri che diano anche il tempo della distrazione, riprendere uno strumento musicale che avevamo messo da parte, migliorare le nostre relazioni anche a distanza. Internet ci offre tantissimi spunti, ma la cosa migliore è partire dalle cose che ci fanno stare bene, che ci permettano di partire dalle nostre emozioni, bisogni, esperienze, ricordi. In questo modo riusciremo a mantenere allenata la nostra mente, ad esplorarci interiormente e a imparare cose nuove”.