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Quattro persone arrestate dal Nas Carabinieri di Bologna con la pesante accusa di maltrattamento di anziani

Operazione “Inferno”: quattro persone finiscono agli arresti domiciliari. Si tratta del gestore di una struttura ricettiva per anziani e di tre collaboratrici ritenute responsabili di maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria nei confronti di nove anziani ultraottantenni.

Questa mattina il NAS Carabinieri di Bologna, coadiuvato dai Carabinieri dei Comandi Provinciali di Modena e Reggio Emilia e del 13° Nucleo Elicotteri di Forlì, ha dato esecuzione alle 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
L’attività investigativa – si legge in una nota dei Carabinieri Nas di Bologna – ha consentito di individuare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati si rapportavano ai 9 anziani ospiti ultraottantenni della struttura, provvedendo altresì a somministrare terapie in assenza di prescrizione medica e di propria iniziativa.

L’indagine ha messo in luce, altresì, un episodio di omissione di soccorso nei confronti di un anziano ospite della casa famiglia, di anni 83, poi deceduto per cause naturali, ricoverato lo scorso gennaio all’Ospedale di Bazzano per lesioni sospette tali da motivare una segnalazione da parte della direzione ospedaliera. Proprio iniziando da quell’episodio, gli accertamenti si sono sviluppati durante il periodo di “lock-down” nazionale, monitorando prima la struttura attiva inizialmente in Valsamoggia (BO) e successivamente trasferita arbitrariamente presso un albergo di Zocca (MO), a seguito dell’alienazione, da parte della titolare della casa famiglia, dell’immobile ove aveva sede l’attività.

La donna – continua il comunicato stampa – ha quindi proseguito l’attività all’interno di una struttura alberghiera, in violazione della disciplina che regola il funzionamento delle strutture socio assistenziali per anziani, nella convinzione di poter guadagnare l’anonimato con conseguente elusione dei controlli ispettivi, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche dal gravame di dover applicare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione dal contagio epidemico da COVID-19”. (fotografia di repertorio)

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