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39 anni dopo la strage alla stazione di Bologna, i sopravvissuti raccontano quel giorno

Sono passati 39 anni dal 2 agosto 1980. Bologna e tutti i bolognesi non dimenticano. La città è cambiata per sempre quando la bomba alla stazione è scoppiata alle 10.25. 85 i morti, 200 i feriti.
Tra questi ultimi, c’era Benito Scolari, romano, allora poco più che ventenne. Fu l’ultimo a essere estratto dalle macerie e aprendo gli occhi per un attimo sentì qualcuno dirgli: “coraggio, ragazzo”. Era il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Sopravvissuta alla strage anche Roberta Garuti, bolognese, che allora aveva solo 16 anni e doveva raggiungere i genitori in vacanza a Chianciano Terme. Forse è stata una copia de Le Monde acquistata all’edicola sul primo binario a salvarla.
Attraverso il loro ricordo, anche noi della redazione di Radio Bruno vogliamo tenere viva la memoria.

Le interviste sono realizzate da Micaela Romagnoli

Sono tante le iniziative nel giorno dell’anniversario. Tra le più toccanti, come sempre, il corteo silenzioso dei familiari delle vittime, gerbere bianche al petto, dei cittadini e delle autorità che ogni 2 agosto parte alle 9.15 da Piazza Nettuno a Bologna per arrivare in Stazione centrale, in Piazza Medaglie d’Oro, lì dove l’orologio da 39 anni si è fermato alle 10.25. Quest’anno ad aprire il corteo ci sarà l’autobus 37, che nel giorno della strage si trasformò in un carro funebre.
Il primo agosto alle 21.30 nel piazzale Imbeni delle Torri della Regione a Bologna, lo spettacolo “Un’altra vita”, promosso dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Monologo teatrale di e con Matteo Belli, frutto delle testimonianze dei sopravvissuti.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione l’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna.

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