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Andrea Mingardi presenta il suo nuovo libro e il nuovo singolo a Brunomattina

Lunedì 5 novembre, Clarissa Martinelli e Antonio Valli hanno raggiunto telefonicamente Andrea Mingardi per farsi raccontare il suo nuovo libro e il suo nuovo disco.

In “Professione Cantante”, l’artista racconta la vita da musicista, creando un manuale di sopravvivenza per chi si inoltra nella giungla del mondo della musica. Una lettura consigliatissima a chiunque voglia iniziare questo percorso.

Ci ha parlato anche del suo nuovo singolo, “La cosa più importante”, tratto dal suo ultimo album “Ho visto cose che…” che potrete ascoltare al termine dell’intervista.

Ascolta l’intervista ad Andrea Mingardi:

 

Andrea Mingardi torna alla parola scritta e lo fa, questa volta, non con una fiction ma per raccontare la sua realtà quotidiana, quella di chi svolge cioè la professione di cantante.
Una biografia, ma anche qualcosa di più: un viaggio, narrato nello stile schietto e divertente che caratterizza l’artista, attraverso i tanti anni trascorsi tra sale di registrazione e palchi, raccontandone le gioie, le frustrazioni, i mutamenti mal digeriti, gli amici, e la musica, unica e indiscussa protagonista di queste pagine. Perché la professione cantante è dura, le soddisfazioni arrivano solo dopo tante porte in faccia, e se si intraprende questo percorso lo si fa solo per una ragione: perché la si ama.

In questo libro, però, non c’è solo la voce di Mingardi. Tanti artisti hanno collaborato a queste pagine attraverso un aneddoto o un contributo. Prima fra tutti lei, la Voce: Mina. La Tigre di Cremona racconta qui i suoi primi passi nel mondo della musica, le perplessità dei genitori e la passione per Puccini della nonna.
C’è Francesco Guccini a narrare i suoi inizi nelle balere, poi Gianni Morandi, Gino Paoli, Luca Barbarossa, I Nomadi, Gaetano Curreri, Luca Carboni e molti altri.
Perché spesso gli inizi possono essere buffi o disastrosi, come ci raccontano molti di questi cantanti, ma poi si cresce, ci si fortifica e, soprattutto, prende forma la propria identità artistica. La professione cantante è fatta di tutte queste gioie e di tutti questi dolori.

Così scrive Andrea Mingardi nella quarta di copertina del libro:
«Per raccontare i risvolti, i retroscena, il gran numero di sfumature ignote e le trappole note di un mestiere così ambito e invidiato come quello del cantante necessiterebbero parecchi libri, magari scritti da autori come Arthur Miller, Charles Bukowski, Ennio Flaiano, Francis Scott Fitzgerald, Jean-Paul Sartre, Ernest Hemingway, in grado di raccontare mondi popolati da belle donne, alcol, fumo e da quell’esistenzialismo pessimista che rende misteriosamente affascinante ogni parola. Da speciali punti di vista questi maestri della letteratura avrebbero potuto raccontare le miserie e le nobiltà di un incredibile pianeta abitato da alieni come Enrico Caruso, Frank Sinatra, Aretha Franklin, Maria Callas, Luciano Pavarotti, Ray Charles e cento altri fenomeni del canto che hanno indelebilmente segnato il genere umano. Ma commetteremmo un errore se trascurassimo il sottobosco della musica del popolo, le antiche radici del canto della provincia e le ingenue mosse di generazioni dedite al culto del sudore ballereccio di moda. In questa mia fugace inquadratura, le mille storie, gli aneddoti, i tic, i sogni, le speranze e le tenere miserie dei milioni musicisti che aspirano a rilasciare autografi sono appena accennate. In fondo, i protagonisti siamo tutti noi, anime in competizione, sparpagliate sui palchi della vita, abitanti di una nazione nota per il bel canto e per essere una eterna fabbrica delle illusioni».

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